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Autore: Nephrite ekips    15/05/2017    1 recensioni
Fin da bambina ero una grande fan di questa coppia, e siccome nel contesto originale non hanno avuto il loro lieto fine ho voluto scriverlo per loro.
Premetto che non sono una scrittrice professionista, è la mia prima storia, dunque non mi insultate perché potrei piangere tantissimo. (xD ovviamente sono ironica)
Spero gradiate la mia storia e spero di non aver fatto troppi errori grammaticali. (E' stata scritta in tarda notte quando le persone normali dormono).
Ci terrei comunque a sapere tramite recensioni o messaggi se quantomeno la storia sia interessante o se vi stia coinvolgendo. Grazie mille e buona lettura.
Un ringraziamento particolare va a Medea Astra che mi ha sempre incoraggiata a scrivere, e che sempre mi ha sostenuta per ogni cosa, questa storia è dedicata a te.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naru/Nina, Shitennou/Generali
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
Capitoli:
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Passarono sei mesi dal mio compleanno, eravamo ormai in luglio e tutto sembrò stabilizzarsi fortunatamente.
La scuola procedeva bene ed anche le amicizie.
Tuttavia mi accorsi che Ubaldo aveva cambiato repentinamente atteggiamento nei miei confronti, arrossiva spesso e non riusciva a completare nessuna frase, mi guardava in modo perso e confuso.
Non sapevo come comportarmi con lui, non si era dichiarato apertamente ma era abbastanza chiaro dell’interesse che provasse per me.


 
Ammetto che era stata un po’ colpa mia. Nel periodo in cui pensavo che Nevius fosse morto lui e Bunny, si diedero molto da fare per tirarmi su di morale, e mi aggrappai forse un po’ troppo a loro, probabilmente Ubaldo aveva frainteso il mio affetto.
Ero seduta alla mensa della scuola, quando Bunny mi si avvicinò felice e raggiante.




«Nina!»





 
 
«Bunny! Come va?»


 
 
 
Si avvicinò guardandosi intorno circospetta, e poi riprese di nuovo a sorridere, «Bene bene, fortunatamente la presenza dei ragazzi rende più semplice la battaglia contro il male.»


Guardai Bunny con una punta di curiosità, cercando di non sembrare troppo patetica.


«Senti Bunny ma… cioè… durante le lotte…»


 
 
 
Mi osservava confusa, cercando di capire dove volessi andare a parare.




 
«Makoto… si insomma lei sta molto vicino a-»



                     
 
Bunny iniziò a ridere e mi osservò sorniona, «Nina. Nevius non ha occhi per nessun’altra se non per te, combattiamo tutti vicini ma niente di più, davvero.»



 
 
 
Sbuffai esasperata. «Dai, non prendermi in giro… devo abituarmi a questa cosa, hanno condiviso molti anni insieme.»




 
 
«Hey, non devi giustificarti, anch’io sono gelosa di Marzio quando va all’università, è la dura legge dei fidanzati belli e tenebrosi.»



 
 
 
Iniziammo a ridere in simultanea, quando da lontano arrivò Ubaldo con un vassoio pieno zeppo di cibo.

Si fece spazio tra me e Bunny, salutò prima lei e poi si voltò verso di me.





 
«Hey Nina, ti va una sana colazione?»



Io e Bunny ci lanciammo un’occhiata complice ed esasperata.




 
 
«Grazie Ubi, ma ho già mangiato.»





 
 
Il suo sguardo fu leggermente deluso, ma non si rassegnò per niente.




 
 
 
«Che ne dite di fare un giro in centro oggi? C’è una bella giornata di sole.»


 
 
 
Acconsentimmo solo perché ci sentivamo in profondo dispiacere nei suoi confronti.
Da quando c’eravamo fidanzate, non facevamo più le nostre uscite di routine, ed era giusto dedicare un po’ di tempo all’amicizia.



Un altro giorno di scuola era finito ed io e Bunny ci stavamo recando verso l’uscita.



 
 
 
«Nevius sa che Ubaldo ti ronza intorno?»





 
 
«Non credo, non ha detto nulla al riguardo.»




 
Bunny sorrise e mi punzecchiò leggermente il fianco,



 
 
«Beh lo scoprirai presto, il tuo bel cavaliere ti attende nel solito posto fuori scuola.
E poi devi dirgli che esci con noi.»






 
«Allora ci vediamo dopo!»



Corsi rapida da Nevius e lo abbracciai forte, m’inebriai del suo profumo, sempre fresco e affascinante, ogni volta mi lasciava estasiata.
 
Oggi era total black, cappotto lungo nero, maglia a maniche corte nera e jeans stretto nero.
 
 
Mi presi qualche secondo come di consueto per osservarlo.





 
«Sembra quasi che tu non mi veda da un pezzo.»  Disse allegro senza mai staccarsi da me.






«Sono felice di vederti amore mio.»




 
Ci baciammo affettuosamente, poi Nevius si staccò e come di consueto mi aprì la portiera della sua auto per farmi salire.
Fui triste di non poter passare il pomeriggio con lui, ma ormai avevo già un impegno.




 



«Mi dispiace amore mio, ma ho un appuntamento con Ubaldo e Bunny.»




Nevius sembrò tranquillo, ma cambiò repentinamente espressione, «Ubaldo?»



Sorrisi pensando agli occhiali buffi di Ubi. «Non lo conosci lui è-»




«Quel simpatico ragazzo occhialuto a cui hai fasciato amorevolmente il braccio.»


 
Il tono di Nevius fu a dir poco acido, e mi sentii davvero in difficoltà nei suoi confronti.




 
«Siamo amici da quando è iniziato il liceo, gli ho fasciato il braccio perché.. lo sai no? Zachar voleva farmi fuori e lui… si insomma ha cercato di aiutarmi.»



Abbassò la testa come per nascondere le sue emozioni, era la prima volta che lo vedevo così.

Quando rialzò lo sguardo, il colore dei suoi occhi era diverso, al loro interno vi erano delle venature rossicce che infettavano tutto il resto.





 
«Nevius sei geloso di Ubaldo?»



 
Spalancò la bocca e mi guardò come se avessi detto la cosa più stupida del mondo,
 
 
 
«Io? Il generale Nephrite geloso di cosa? Dell’eroe dei gamberetti fritti?»  



 
Strabuzzai gli occhi incredula, non potevo immaginare che fosse davvero lui a parlare.
 
Mi avvicinai cautamente a lui e posai la mia mano sulla spalla.



 
 
«Nevius, non potrei amare nessun altro al di fuori di te.»



 
 
Sbuffò e passò velocemente la mano tra capelli. «Se fossi morto, sarebbe stato un degno sostituto.»



 
 
 
«Ma cosa dici? Sei impazzito?»
 
 
 
 
 
«L’ho visto Nina, ho visto cosa sarebbe successo se non fossi tornato, non ci avresti messo poi tanto a dimenticarmi.»




 
 
 
 
«Cosa diav- Non puoi odiare una persona solo perché hai le tue stupide visioni! E soprattutto cosa vorresti insinuare? Che io possa tradirti?»
 
 
Ci guardammo in cagnesco e poi decisi di rincarare la dose, «Per quanto ne sappiamo, non sono io quella che di sera va a fare l’eroe con la sua ex!»
 
 
Vidi nei suoi occhi la furia, sembrava davvero fuori di se.
Mi fissò per qualche secondo con i denti digrignati, poi mi voltò le spalle e scattò irato verso l’auto,
 
 
«Passa un buon pomeriggio, ti verrò a prendere alla fine della giornata.»





Non ebbi neanche il tempo di replicare che rapidamente Nevius sfrecciò via.





 
Abbassai lo sguardo triste, ma alle mie spalle arrivò Bunny.




 
«Non è andata bene?»






 
Guardai Bunny e iniziai a sorridere, «E’ geloso.»





 
Dopo qualche minuto arrivò anche Ubaldo e iniziammo la nostra passeggiata.
A dirla tutta fu un pomeriggio bellissimo, ci divertimmo tanto, e inoltre avevo la certezza che Nevius fosse passato a prendermi più tardi, dunque non c’era niente da temere.
 
 
A metà della giornata ci trovavamo di fronte ad un negozio tutti e tre, quando Bunny mi tirò leggermente il braccio per mostrarmi un abito che aveva visto in una vetrina.
Ci avvicinammo per osservarlo meglio, ed era davvero un bell’abito, quando poi perlustrai meglio la vetrina notai qualcosa che mi raggelò.

Nevius, il MIO Nevius, era in compagnia di una ragazza dai lunghi capelli biondi.
Non riuscii a vedere bene il suo viso, era di spalle.
Potei però notare il suo fisico perfetto, i fianchi ben designati, ma soprattutto il modo in cui Nevius la osservava compiaciuto.

Dopo qualche secondo anche Bunny si accorse di Nevius e sgranò gli occhi, incredula.




«Ma no, dai! Nina, non ti agitare, sarà così…un’amica, in senso buono.»


 
 
Non sentii neanche una delle sue parole, l’unica cosa che sentivo era la rabbia che pervadeva ogni angolo del mio corpo. Bunny cercò di trattenermi ma scattai come una furia verso Nevius.
Che si voltò all’istante verso di me.




 
 
«Sei un bastardo Nephrite!»



 
BAM!



 
 
Gli indirizzai un forte schiaffo sul suo bel viso.
Ci guardammo entrambi increduli e shoccati, tuttavia, quando la ragione iniziò a insinuarsi di nuovo in me, mi resi conto dell’espressione di Nevius e  fui assalita da una punta di vergogna.
Scappai via prima che potesse replicare.



Corsi rapida verso il parco con le lacrime che mi cadevano sul viso, mi appoggiai tremante e sofferente a una panchina e rimasi lì per qualche ora.



 
 
 
Iniziai a pensare a cosa avessi sbagliato, chi era quella donna? Perché Nevius mi aveva fatto questo? Ripicca?
Mi ressi con la mano sulla fronte, muovendo la testa come per scacciare quei pensieri, quando una voce fin troppo conosciuta mi riportò alla realtà.




 
«Sei davvero incredibile lo sai?»
 
 
 
Si schiarì per bene la voce prima di proseguire, «Nina Osaka, dovresti ricordarti, che Nevius è un generale, e che sfigura già abbastanza al fianco di una terrestre. Evitiamo di dare certi spettacoli in pubblico.»




 
 
Mi voltai di scatto verso Zachar, e quando la guardai, desiderai che la terra m’inghiottisse.

Non aveva il solito codino che le legava i capelli, né gli abiti che le coprivano le bellissime forme.



Era lei, la ragazza accanto a Nevius.





«Oddio…e… eri tu?» Dissi balbettante e con il viso pallido dall’imbarazzo.






Sbuffò esasperata, «E chi altri? A parte te, e le tue amichette magiche noi generali non frequentiamo nessun altro.
Solo un’idiota come Nevius poteva innamorarsi di un’umana, e camminare tra i terrestri come se fosse uno di loro.»



Si prese qualche secondo di pausa prima di proseguire, mi fissava in modo provocatorio e maligno.


 
 
«E quest’umana come lo ringrazia? Gli fa fare una bella figura schiaffeggiandolo in pubblico!»


 
 
 
 
«Io… ho creduto che-» Abbassai lo sguardo inghiottita dalla vergogna, non riuscivo a replicare in alcun modo.





 
«Che cosa? Che Nevius avesse smesso di sporcarsi le camice col rosa fragola, e fosse passato al rosso passione?
Tranquilla, con le altre donne è più frigido di un sasso, non se lo prende nessuno.»





 
«Che imbarazzo… cosa faccio?»





 
 
«Potresti scusarti, per esempio.» Il suo tono non smise mai di essere acido, anche se non lo diceva, apertamente, ci teneva all’immagine di Nevius, ed era rimasta a dir poco offesa dalla mia reazione impulsiva.



 
Mi alzai di scatto e mi diressi verso l’abitazione di Nevius.




Quando arrivai di fronte alla sua magione, mi mancò il coraggio di bussare, non sapevo come avrei affrontato i suoi occhi cerulei.
Decisi dunque di entrare dalla porta sul retro, camminai in punta di piedi per l’ampio soggiorno, e lo vidi seduto sul divano con un libro tra le mani.

Aveva la camicia aperta e i jeans neri.


 
 
Mi avvicinai lentamente e posai delicatamente le mani sopra i suoi occhi.



 
 
«Indovina chi sono.»


 
 
 
Appoggiò le sue mani sulle mie facendo finta di studiarle, poi rispose.
 
 
«La voce non mi dice nulla, ma riconosco la mano che mi ha schiaffeggiato.»


 
 
 
 
Tolsi le mani dagli occhi e mi collocai di fronte a lui,  «Mi dispiace Nevius, sono stata sciocca e impulsiva, mi sono fatta prendere dalla gelosia. Perdonami ti prego.
E solo e solo che ho visto il modo in cui la guardavi e-»



 
 
 
M’interrusse guardandomi in modo a dir poco attonito. «Come guardavo cosa? Zachar?»




 
Arrossii per l’imbarazzo, avevo sicuramente visto le cose in modo più esagerato di quanto non fossero in realtà.



 
 
 
«Pensavo volessi farmi un dispetto, per farmi capire come ti sentivi.»



 
 
Sorrise e mi attirò a se stringendomi per i fianchi. «Nina, Nina, Nina. È vero, stamattina ero arrabbiato pensando a quel tuo amico, ma avevi ragione, le mie visioni erano basate su semplici supposizioni. Me ne sono andato per ragionare un po’, avevo bisogno di sbollire la rabbia. Di cosa dovevo farti dispetto?»





Sbuffai imbarazzata e lo fissai compassionevole, «Non lo so, la verità è che ho una paura matta di perderti e sì, sono terribilmente gelosa, così gelosa che non ho pensato minimamente a chi potesse essere quella donna. Era una donna, ed era accanto a te.»



 
Sorrise compiaciuto e si morse il labbro, «Anch’io amore mio sono terribilmente geloso, ed ho sofferto quando ci siamo allontanati, l’avevi bendato con quel pezzo di stoffa, e non ti nascondo che ho sofferto molto quando l’ho visto.»
 
 
 
Vidi per la prima volta nei suoi occhi un’espressione sinceramente triste.
A quella constatazione mi sentii profondamente triste anch’io, come avevo potuto cedere a Ubaldo l’unica cosa che mi era rimasta di Nevius.
 
 
Mi avvicinai a lui e lo strinsi forte, lui ricambiò la stretta, ma dopo qualche secondo allentò la presa, e ritornò al discorso,
 
 
«Inoltre, mi hai schiaffeggiato in pubblico, non mi ha fatto piacere Nina.» Inarcò un sopracciglio con una mezza risata.
 



Gli feci una carezza sulla guancia che poco prima avevo colpito. «Mi perdoni?»



 
 
 
«Devo pensarci» disse facendo finta di strofinarsi il mento.



 
 
«Avanti Neph!»



 

Mi strinse di nuovo forte e mi baciò amorevolmente sul collo. «Vuoi passare la notte con me?»



 
 
Arrossi e abbassai la testa mordendomi il labbro, «Non volevi aspettare il matrimonio?»




 
Inarcò il sopracciglio e sorrise malizioso, «Ci sono tante cose amore mio che si possono fare prima.»



 
Mi prese tra le sue braccia e insieme ci dirigemmo nella sua stanza da letto, ero felice, a quanto pare ero stata perdonata.
 
 
 
 
 
 
 
Il giorno successivo non appena arrivai a scuola, trovai Ubaldo ad accogliermi all’ingresso, mi voltai rapida nella direzione di Nevius e lo vidi col braccio appoggiato all’auto e il sopracciglio inarcato, scrollai le spalle come per dirgli “non è colpa mia”, sorrise, ma non si mosse mai da quel punto.
 
 
Era ovvio dunque che si aspettasse qualcosa, ed in effetti aveva ragione.
 
Mi voltai verso Ubaldo che mi osservava in modo perso, decisi, dunque, che era arrivato il momento di chiarire la situazione.
 
 
 
«Senti Ubi, penso sia arrivato il momento di parlare.»
 
 
«Oh sì, anch’io volevo parlarti Nina.» disse sognante e allegro, mi dispiaceva dover deludere le sue aspettative, ma non provavo niente per lui, dunque era giusto che non si facesse illusioni.
 
 
 
«Io ti voglio bene, tu sei uno dei miei migliori amici, ma devi capire che non potrà esserci nulla tra noi, in primo luogo proprio per la nostra amicizia, in secondo luogo ma non meno importante io sono già innamorata di un'altra persona, mi capisci vero?»
 
 
Abbassò lo sguardo deluso, sapevo che ci fosse rimasto male, ma cosa potevo farci.
 
Dopo qualche minuto sollevò lo sguardo ed iniziò a sorridere, «Non importa Nina, vorrà dire che aspetterò.
Siamo ancora amici, vero?»
 
 
Fui sorpresa dalla maturità di Ubaldo, dunque per ringraziarlo, lo abbracciai con affetto, finalmente sarebbe tornato tutto alla normalità.
Si staccò non appena udì il suono della campanella, restava sempre il ragazzo più studioso dell’istituto.
 
 
«Vado a seguire la lezione, lo sai no? Non me la perderei per nulla al mondo.»
 
 
 
Annuii sorridente e ci salutammo.
Non appena Ubaldo andò via, mi voltai nella direzione di Nevius, alla ricerca del suo sguardo approvazione, ma come di consueto il mio bel generale era già sparito.
 
Alzai gli occhi al cielo esasperata, ma vidi una stella cadente, in pieno giorno, dedussi, dunque, che Nevius era rimasto piacevolmente colpito da come si era volta la cosa.
Abbassai lo sguardo ed entrai in aula sorridente. 
   
 
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