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Autore: Faith Grace    09/06/2009    4 recensioni
Se oralasciassi la mia mano,
probabilmente mi sentirei perso nei meandri oscuri della mia tristezza...
L'unica cosa che voglio è stringerti il più possibile...
...come non ho potuto fare con la persona che amavo...
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Altro personaggio, Edward Elric, Sorpresa, Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente sono rispuntata ^^''''''''' *non ha il coraggio di mostrarsi in pubblico*
Dopo una piccola pausa finalmente ho deciso di aprire questo capitolo - ormai marcito nel pc - e premere il il bottone aggiorna fic. Beh non aspettatevi chissà che °A° quindi:
Attenzione la lettura di questo può causare sintomi quali vomito, giramenti di testa, spasmi, perdita di identità ecc ecc
vi ho avverte! XD 


♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


#18

wer liebe ich wirklich




Quel pomeriggio di più di tre anni fa,
in cui tutto finì,
con una sola e semplice stretta di mano...
...gli dichiarai il mio amore eterno....




«Roy cosa ci facciamo sulla terrazza del palazzo?»
Il biondino si accostò all'uomo cercando in lui un po di calore.
«Penso che da questo posto ci sia un'ottima visuale...» allungò  un braccio attorno alle sue spalle «Va meglio?»
«Mh»
Sentì una stretta improvvisa.
Roy gli circondò il collo con le braccia, affondando le dita tra i fili d’oro dei capelli di Ed, e lo strinse a sé finché i loro corpi non combaciarono perfettamente.
Le loro lingue si incontrarono, e si accarezzarono prima timidamente, e poi con fervore crescente fino a quando la mancanza di ossigeno si fece sentire.
Il moro a malincuore abbandonò quelle labbra così morbidi e calde, e indietreggiò di qualche passo per appoggiarsi alla ringhiera della terrazza.
Alzò gli occhi al cielo.
L'altro lo segui e lo fiancheggiò, guardandolo un po incuriosito, cercando di capire a cosa pensasse.
«Calma i tuoi spiriti bollenti, mi devi ancora spiegare cosa ci fai qui» esclamò il il minore incrociando le braccia al petto.
Il moro arricciò le labbra in una smorfia «Deduco che fin quando non avrai una risposta non ti metterai l'anima in pace»
«Esattamente» si avvicinò di più all'uomo moro socchiudendo gli occhi.
Roy gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Voleva guardarlo, guardarlo e assaporare il gusto della sua presenza.
Portò la mano destra a sfiorare delicatamente la pelle diafana del ragazzo accanto a lui.
«E se ti dicessi che vorrei passare un po di tempo solo con te?»
Edward lo guardò di traverso «Ti risponderei di inventarti una scusa migliore»
L'uomo si morse un labbro, non c'era che dire, quel ragazzo era la seduzione in persona.
Ogni cosa che faceva, ogni parola pronunciata, ogni suo sguardo provocava in Roy un brivido lungo la spina dorsale.
E quelli non erano affatto brividi di freddo.
«D'accordo hai vinto tu»  Roy alzò le mani in segno di resa «ho una cosa per te»
Lentamente sfilò da sotto al cappotto un oggetto luccicante porgendolo nelle mani del giovane.
Le sue iridi dorate si dilatarono e lo stupore s'impadronì di Ed.
«Non può essere...» un sussurro quasi impercettibile si levò dalle sue labbra «...il mio orologio d'argento»
Quanti ricordi erano rinchiusi in quell'oggettino dalle misere dimensioni, sogni infranti e speranze realizzate.
Ma come aveva fatto ad arrivare fin li?
«Me l'ha dato Alphonse» iniziò Roy con tono dolce, quasi gli avesse letto nel pensiero «Lui non ha mai avuto il coraggio di dartelo...aveva paura di farti rattristare»
Il biondo non disse nulla, continuò a scrutarlo a fondo studiandone i particolari e lo sfiorò con estrema delicatezza, come se potesse rompersi da un momento all'altro, avrebbe tanto voluto piangere ma non ne ebbe il coraggio.
Il moro dal canto suo allungò una mano e accarezzò l'altro sulla testa.




***



Quella che si prospettava era una comune e banale mattina come tutte le altre.
Il solito caffè schifoso, la solita scrivania, le solite scartoffie...e la solita aria malinconica che si portava da quando era stato  abbandonato.
Roy Mustang si trovava imperterrito con lo sguardo perso nel vuoto a pensare a quegli ultimi istanti in cui rivide per l'ultima volta la persona che gli aveva letteralmente strappato il cuore.
Gli era ancora difficile comprendere il motivo per il quale Edward l'avesse lasciato li, e spesso si malediceva da solo per non averlo afferrato per un braccio ed avergli impedito di allontanarsi nuovamente da lui.
 Ma come diceva sempre “nessuno fa niente per niente”, e il suo essersene andato aveva comportato la conseguente salvezza del loro mondo.
Tsè, baggianate!
A chi voleva darla a bere...dopo tutti questi anni ancora non si era messo l'anima in pace.
Strinse convulsamente la tazza tra le mani.
«Generale»
Una voce calma alla sua destra ruppe il silenzio.
«...»
«Sta ancora pensando a lui?»
L'ex Colonnello assottigliò gli occhi con amarezza.
«L'ha fatto per il bene di tutti...»
Ma ancora nessuna risposta.
«...e non vorrebbe vederla in questo stato»
«Riza secondo te avrò fatto la scelta giusta a farlo andare?»
La donna lo guardò prima con malinconia ma gli riservò uno dei suoi splendidi sorrisi «Assolutamente»
L'uomo si girò verso la finestra specchiandosi in quell'enorme cielo scuro denso di pioggia.
Lo scambio equivalente esiste e io ci credo, perché non si può avere niente senza sacrificare qualcosa. Questo è il principio che regola il mondo chiamato comunemente dolore.
«Ovunque tu sia, Edward, sappi che ogni mio pensiero è rivolto a te» più che a qualcuno si ritrovò a sussurrare a se stesso quelle parole, mentre una lacrima solitaria rigò il volto dell'uomo.
«E non si dimenticherà mai di noi...»
Riza si soffermò a studiare il viso triste ma in qualche modo appagato  del moro.
Forse anche Ed in quel momento stava pensando a loro.
«Generale è iniziato a piovere, sarà meglio chiudere la finestra»




Le strade un tempo affollate, adesso erano deserte a causa della guerra consumatasi poco più di un anno prima, le uniche anime solitarie erano coloro che si dedicavano alla ricostruzione della città.
E Roy Mustang era di nuovo li, camminando tra le macerie, nel luogo in cui Edward se ne era andato.
«Avresti dovuto distruggerlo il Portale...» una voce familiare giunse alle sue orecchie.
Era li.
«E cosa ne avrei guadagnato io?» con molta calma si girò verso la persona alle sue spalle. In tutta quella desolazione spiccavano un'antenna e due pozze dorate.
L'altro non rispose, limitandosi solo a sorridere.
«Cos'hai fatto fino ad ora? Perché ci hai messo tutto questo tempo a tornare?» il moro avanzò verso il giovane passandogli una mano trai fil i color grano.
«Mi illudevo di poter viveresenza di te brutto bastardo»
L'ex Fullmetal si alzò in punta di piedi e diede un casto bacio al maggiore.
Quanto era mancato a entrambi quel contatto
«Ti amo mame-chan»
«Ti odio Colonnello di merda» si aggrappò alle spalle dell'altro, stringendole forte, beandosi del suo profumo «Non fai altro che perseguitarmi, anche nei sogni»
«Vedo che i nostri cuori non hanno mai smeso d'intendersi¹»
Roy dal canto suo non sapeva come Edward fosse tornato e sinceramente poco gli importava...tutto quello che voleva era stare con la persona che amava davvero.
«Bentornato»



***


Il tempo sembrava non voler passare mai per Roy, stava li su quella fredda terrazza accarezzando dolcemente Ed con la testa china da un tempo indefinito. Erano passato solo qualche minuto o forse pure delle ore ma a lui non dispiaceva affatto quella sensazione.
«Dimmi la verità, non sei venuto fin qui solo per darmi questo vero?» il silenzio venne rotto improvvisamente dalla voce, stranamente, neutra del ragazzo «C'è quacosa che devi dirmi»
«Ormai non posso nasconderti più niente» sospirò il moro passandosi una mano dietro la nuca fintamente scocciato.
Si girò affacciandosi alla ringhiera della terrazza, inspirò cercoando di riordinare un po tutti i pensieri e iniziò a parlare non appena l'altro gli si avvicinò. Cercava di mantenere sempre un'espressione rassicurante, anche se in quel momento era lui che doveva essere consolato.
«Dimmi. Ormai ci sono abituato alle brutte notizie»

«Sai Alphonse mi ha detto tutto di voi...» notò un flebile cenno del capo del suo interlocutore così continuò «...tutto»
«Tutto in che senso?»
«Il portale è ancora aperto non è vero?»
Edward lo guardava stupito, non sapeva cosa dire, sapeva che una volta per tutte quell'argomento sarebbe riaffiorato ma non credeva così presto.
Perché Al gli aveva rivelato ciò? Perché?
E cos'è che provava in quel momento sottostando a quegli occhi scrutatori?
«Perché non sei ancora tornato?»
Paura?
«...»
Smarrimento?
«Edward rispondimi» gli si era avvicinato, e ora lo teneva per le spalle. In quel momento gli sembrava ancora più piccolo e indifeso.
«Io...io non ero...pronto»
«Ma ora devi esserlo perché non ci sarò più io a darti una mano» il biondino lo guadrò interrogativo stringendosi nelle spalle «Domani parto per la guerra»
«Cos-?» non riuscì a finire la frase che delle calde lacrime scesero silenziose dagli occhi dorati del giovane.
«Roy!»

Roy si staccò e lo sorpassò dirigendosi verso la porta della terrazza «Per ironia della sorte anche io sono un Colonnello, ma non vorrei essere ricordato come un bastardo come l'altro» si voltò verso la persona che amava mostrandogli un sorriso tirato.
L'altro lo guardava ancora con sguardo arrossato.
«Roy io...»
"Grazie"
Gli ultimi fiocchi di neve si posarono su quella figura che non avrebbe nmai più dimenticato, mentre delle parole risuonarono nel cielo.
«Non dimenticare chi sei Alchimista...»




♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹ Je vois que nos coeurs n'ont jamais cessé de s'entendre. (La Promenade sur le lac)
Jean Jeaques Russeau - La Nouvelle Heloise ou Julie.

Allora se siete giunte fin qui significa che siete sopravvissute OvO compliments!
Purtroppo non ho potuto inserire anche il bonus demenziale perché ho formattato il pc e mi sono rimaste solo 3 frasi sconnesse >__>
cooooomunque passando al capitolo, siccome no nsono brava nei finali sono stata fiancheggiata da diciamo una ventina di persone (la mia intera classe) e alla fine abbiamo optato per un happy ending XD
una domanda che mi hanno fatto spesso è: com'è ha fatto Ed alla fine a tornare?
Dettagli mie care >v< questa è un'altra storia!
e ora un paio di battute-parodia gentilmente offerte sempre da Crazyforever:

es war einmal...die  Bananesrepublik
(c'era una volta la repubblica delle banane)



«Fratellone dato che oggi sei libero mi accompagni a fare delle commissioni?»
«...»
«Fratellone»
«...»
«FRATELLONE!»
«Cazz Al non posso farmi neanche una canna in santa pace?»
(capitolo 2)


«Ma sei sicuro di aver fatto la scelta giusta?»
«Perché questa domanda, Winry?»
«Niente con tutte quelle voci che girano sul suo conto...»
«Quali voci?»
«Pare che non faccia un servizio completo»
«OAO»
(capitolo 13)


RINGRAZIO: 
Liris

valerya90
Aki_
KuRoNeKoChAn
eLiSeTtA
Crazyforever

tutti coloro che hanno letto, hanno inserito la fic tra i preferiti e tra le storie preferite ^__^
detto questo passo e chiudo °ò°

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