CIÒ
CHE SI CELA NEI NOSTRI CUORI
POV DREW
Ok ok ce la
potevo fare, sospirai e ripassai il piano un’altra volta:
c’era ancora tempo
prima del ballo e per allentare la tensione l’avrei invitata
ad un
appuntamento… Si era folle ma potevo farcela, me lo sentivo.
Sospirai di nuovo
e bussai alla porta di camera sua.
-Oh Drew!
Non mi avevi detto che venivi! Entra- mi invitò ad entrare e
la seguii.
-A dire il
vero non avevo proprio programmato di venire… Ma vorrei
chiederti una cosa…-
lei intanto stava sistemando un album di fotografie, avvicinandomi vidi
che
erano le nostre. Scossi la testa e mi concentrai su quello che dovevo
chiederle.
-Si Drew?-
l’espressione
che aveva sul volto per un attimo mi fece sentire perso. Aveva
un’espressione
dolcissima mentre sorrideva alla foto che aveva in mano: lo sguardo
perso e
quel sorriso malinconico mi scossero nel profondo… ma presi
un respiro e
continuai.
-Uhm questo
sabato…-
-Si?-
-Usciresti
con me…?- lei mi rivolse improvvisamente il suo sguardo, ma
non avevo finito.
-Ovviamente
ti sto chiedendo… un appuntamento, solo io e te…-
mi azzardai a sollevare gli
occhi e guardala. Lo sentivo un lievissimo rossore pizzicarmi le
guance, e lei
se ne sarebbe accorta di sicuro. Mi sentivo esposto, timido e
assolutamente perso,
pazzo di lei. Per un attimo ci fu solo silenzio, ci guardavamo negli
occhi e
avevo l’impressione che nemmeno lei stesse respirando. Dopo
attimi pesanti come
degli Snorlax e lenti come uno Slugma lei chinò un
po’ il capo arrossendo.
-Certo, mi
piacerebbe…- nonostante la testa abbassata riuscii a
cogliere il suo sorriso.
Sentii la tensione sciogliersi e un sorriso si aprii anche sul mio
volto.
-Fantastico!
Allora beh facciamo alle 15:00?-
-Si,
perfetto-
-Vado, devo
studiare delle nuove combinazioni… A dopo-
-A dopo-
uscii dalla stanza e me tornai a casa… Saltellando!
POV VERA
Nonostante
la questione con Bri fosse stata risolta preferii non dire niente
dell’appuntamento
a nessuna delle mie amiche, e in più pensai che anche Drew
avrebbe preferito un
po’ più di pace senza che i nostri amici si
cimentassero in spionaggi da spie fallite
della CIA… Ad ogni modo mi preparai. Avevo indossato un
vestitino bianco (NDA
se qualcuno si è ricordato qualcosa è un genio
XD) (NDA DREW io me lo ricordo
fin troppo bene ç__ç No Seix non farmi questo ti
prego!) (NDA mi spiace Drew ma
sei spacciato ^^) (NDA DREW Noooooo!) (NDA VERA vi spiace? Sto cercando
di
prepararmi qui…)(NDA/NDA DREW scusa…) anche se la
forza d’animo che mi ci era
voluta per indossarlo era stata dura da trovare: al contrario del
completo che
mi aveva scelto Drew per la scuola, questo non aveva niente di carino.
Provocante: mi fasciava alla perfezione e aveva la schiena nuda quasi
fino alla
vita, il “corpetto” si divideva in due parti da
allacciare dietro al collo, quindi
anche le maniche erano assenti, inoltre la gonna era lunga poco
più di un paio
di pantaloncini. Se non mi fossi truccata e fatta i capelli
probabilmente ci
avrei ripensato e me lo sarei tolto, ma ormai era fatta. Il trucco era
semplice
ma più deciso: un contorno di matita nera e tanto mascara
dello stesso colore,
le labbra erano rosso chiaro, non volevo appesantirmi troppo infondo. I
capelli
erano sciolti ma al posto delle solite onde li avevo lisciati alla
perfezione.
Completai l’opera con delle piccole zeppe, 5 centimetri
circa, sempre bianche.
Presi la mia borsetta abbinata e dopo averla preparata uscii. Ci misi
qualche
minuto ad arrivare a destinazione (ovvero uno dei laghetti) e
nonostante fossi
leggermente in anticipo, Drew era già lì. Mi
accorsi anche che senza farlo
apposta ci eravamo vestiti quasi uguali: lui aveva una giacchetta a
mezza
manica bianca e dei pantaloncini sotto al ginocchio dello stesso
colore, le
scarpe da ginnastica abbinate. L’unico particolare diverso
era la maglietta che
era di un viola chiaro. I suoi capelli sembravano addirittura
più pettinati del
solito, cosa scientificamente impossibile, e per finire era bello,
lì, con la
luce del sole che lo invidiava e il vento che gli sussurrava sulle
guance. “Ok
Vera, questo è un appuntamento… Non ti azzardare
a rovinare la tua occasione!”
In fondo avevo aspettato solo 4 anni e mezzo…
Solo… “Giuro
che se rovino tutto vado a fare
l’eremita…”
Respirai profondamente e andai verso di lui.
-Ciao Drew!-
sorrisi con le labbra chiuse, un sorriso semplice ma spontaneo.
POV DREW
-Oh Vera sei
già…- non osai proferire un’altra
parola, non una di più o rischiavo di passare
a miglior vita. Il mio cervello lanciò l’allarme
antincendio mentre io iniziavo
a vedere rosso. La mia solita intelligenza era solo una poltiglia non
minimamente
degna di nota e la gola era più secca del percorso dove
avevo catturato il mio ormai-non-più-Trapinch.
Il mio buon senso si sciolse e io… beh ecco reagì
spudoratamente senza ritegno
(NDA *CENSORED* oh Drew ma cosa mi combini -.-‘).
“Quel dannato vestito, nell’armadio
non sembrava così provocante…” questo
fu l’unico pensiero non indecente che mi
venne in mente. (NDA diamo un attimo al nostro protagonista per
riprendersi e
censuriamo anche questa parte per evitare che la mia
“pura” fanfiction diventi
qualcosa di indegno marcato a rosso). “Arceus mio sono un
ragazzo nella piena
età dell’adolescenza non un monaco di
clausura!” Avevo caldo ed ero bordeaux,
si lo sapevo e ne ero fermamente convinto.
-Sei
davvero…
cresciuta- mi costrinsi a voltare il capo prima di osservare troppo a
lungo
punti che non dovevo vedere e cercai di calmarmi. “Cresciuta,
seriamente! Non
poteva esserci un complimento più a doppio senso di questo
diamine!” ma Vera
per fortuna non era poi così brava a cogliere certe
impurità e quindi mi chiese
a cosa mi riferivo.
-Che intendi
Drew?- sospirai e la guardai negli occhi calmandomi un po’
anche se era
difficile non abbassare lo sguardo… (NDA caro ragazzo
mio… contieniti! Non
contaminarmi Vera, lei è così pura!) (NDA DREW io
non sto connettendo niente…)
(NDA oh santo Arceus T^T).
-Prima eri
bella, innocente e bella… Ma ora emani un’aura
diversa, ora sei… attraente. Si
vede che sei davvero una giovane donna…- contenni tutto
ciò che non doveva
assolutamente sapere. Cioè qualcosa tipo l’80% di
ciò che pensavo, e liberai i
miei pensieri nel modo più sincero possibile.
-Drew…
Questo mi rende davvero felice. Ho sempre avuto l’impressione
che prima che potessi
arrivare alla tua altezza tu fossi già cresciuto-
-Invece sono
io tra i due che ci ha messo più tempo- le porsi la mano
accorgendomi di aver
riguadagnato un po’ di decenza.
-Andiamo?-
le chiesi.
-Andiamo- mi
strinse la mano.
(NDA intanto
si può udire in lontananza Norman che piange sulla spalla di
sua moglie
continuando disperatamente a ripetere che “la sua bambina non
stava crescendo e
non poteva già avere il suo primo fidanzato” ma
questa è un’altra storia ;)).
POV VERA
Partiamo dal
presupposto che non stavo capendo niente… La mia mente
continuava a farmi sbandare
non appena qualcosa di razionale si affacciasse agli angoli del mio
cervello.
Continuavo a ripetermi che eravamo già usciti insieme
milioni di volte e che la
mano ce l’eravamo tenuta sempre, ma la consapevolezza che
questo era più di un
pomeriggio insieme, che quel fatidico e tanto atteso passo era
sull’orlo del
compimento… mi faceva impazzire. In quel momento stavamo
prendendo un gelato
seduti sulla sabbia della nostra tanto amata isoletta. Segretamente mi
dedicavo
a lanciargli occhiatine, ad ammirare i suoi occhi o a guardare come
mangiava, o
meglio leccava (NDA VERA °///x///°) (NDA …
Drew ti ammazzo…) (NDA DREW chiedo
umilmente perdono!) (NDA …ci
penserò…), il suo gelato: si scioglieva
lentamente
sulla sua lingua e non ci fu una sola volta in cui gli macchiasse la
pelle.
Ogni suo movimento era lento e calcolato e io non potevo fare a meno di
chiedermi se le sue labbra avessero il sapore del caramello che stava
mangiando. Ai momenti di chiacchere e piccole camminate si alternavano
attimi
di silenzio, un silenzio confortevole certo ma anche ingannatore: erano
quelli
gli attimi in cui si aspettava un bacio infondo. Ero sempre assorta nei
miei
pensieri quando lui mi riscosse.
-Ehi, Vera-
-Si?-
-Credevo di
stare bene da solo, a fare carriera nel mondo dello spettacolo
ma… sentivo
sempre un vuoto alla fine. Essere tornato qui mi rende felice, mi fa
sentire a
casa e tu… Beh tu riempi quel vuoto- mi guardò e
io non potei fare altro che
prendere il cuore in mano e dirgli apertamente quello che sentivo.
-Drew…
per
tutti questi anni, nonostante tutti i nuovi amici che ho avuto,
nonostante le
nuove esperienze e i cambiamenti e nonostante mi fossi
innamorata… sei sempre
stato tu ad occupare i miei pensieri e tutto questo tempo in tua
assenza mi ha
fatto capire… che…- il mio discorso
morì piano, sfumato dalla leggera brezza
che accarezzava le onde del mare e la sabbia. Il silenzio dolce che ci
avvolgeva e la quiete che regnavano creavano il nostro mondo perfetto.
E c’eravamo
solo noi due. I nostri occhi si incrociarono e non ci fu più
posto per niente.
Mi guardava, come timoroso di spezzare l’attimo, con quelle
gemme smeraldo,
chiedendomi il permesso…
POV DREW
Ecco, era
quello il momento, quello giusto, quello davvero magico. I suoi occhi
brillavano alla calda luce del tramonto. Sperai che avesse colto la mia
richiesta
e avesse acconsentito, perché non ci sarebbero stati
né se né ma… Volevo
mettere in chiaro che fosse mia, lasciarle il mio passaggio addosso e
marchiare
il mio amore sulle sue labbra. Eravamo l’uno di fronte
all’altra aspettando
quei brevi secondi come se fossero la soluzione a tutti quegli anni di
lontananza,
la cura e la chiave dei nostri cuori. Sì, decisi che quello
era il momento. Respirai
piano e mi avvicinai il più lentamente possibile.
POV VERA
Stava per
succedere, e quella volta davvero. Smisi di preoccuparmi di tutto e
lasciai la
mia ragione e i miei pensieri sfumare nel momento. Socchiusi gli occhi
e quando
lui avvicinò delicatamente il viso fino a sfiorare il mio mi
concessi di
chiudere gli occhi. Sapevo che ormai aveva capito che dopo tutto quel
tempo e
tutte quelle parole, aveva il mio consenso. Finalmente sarei stata sua.
POV DI
ENTRAMBI
Il sole ci
avvolgeva coi suoi caldi raggi e tutto sembrava immobile, perfino la
brezza che
ci aveva accompagnati si era fermata per permetterci di goderci questo
momento.
Con gli occhi chiusi e i cuori che battevano all’unisono
arrivammo a sfiorarci.
Era qualcosa di caldo e romantico, che racchiudeva tutti i nostri
sentimenti e
tutti gli anni passati. “Non allontanarti ora, amore mio.
Resta con me adesso…”
persino il pensiero era lo stesso. E fu allora che le nostre vite si
unirono
definitivamente. Le sue labbra premetterò piano contro le
mie in un bacio
dolcissimo pieno di amore e promesse. Fu un bacio casto e semplice ma
che
raccontava tutta la nostra storia. Sentimmo vagamente il sapore del
gelato
sulle labbra dell’altro, un sapore così familiare,
mentre quel breve attimo
sembrava eterno. Schiudemmo appena le labbra, quel tanto che bastava
per
sentirci più vicini. Poi ci staccammo piano. Le nostre
guance erano rosse e i
nostri respiri leggermente affannati per la mancanza
d’aria…
POV VERA
Lui mi
guardò e io rimasi immobile per un attimo ansiosa di capire
cosa sarebbe successo.
Poi lui sorrise, il sorriso più dolce che gli avessi mai
visto.
-Torniamo a
casa, Vera- con un impercettibile sbuffo respirai fuori il nervosismo,
sorrisi
anche io emozionata da quello che sarebbe cominciato da lì a
poco e, mentre ci
alzavamo e ci prendevamo per mano per tornare a casa, pensai che anche
se non
ci eravamo ancora detti “ti amo” il sentimento
più importante al mondo aveva
già iniziato ad unirci.