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Autore: Kano_chan    19/05/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Insomnia, capitale regia del regno di Lucis, tre giorni dopo.
Stanza degli ospiti.

La primogenita del comandante Revis Lucis Caelum si osservava riflessa nello specchio della toeletta. Indossava un vestito nero lungo fino alle ginocchia, aveva i capelli bianchi raccolti in una treccia che le scendeva dalla spalla sinistra e, fatta eccezione per all’anello del padre, non portava gioielli.
A discapito dei suoi tredici anni, quella mattina sembrava una donna adulta, ma per le ragioni sbagliate e di sicuro al momento sbagliato. Selenis, in realtà, non si stava minimamente guardando allo specchio; sì, il suo sguardo era fermo sulla sua immagine, ma la sua mente era distante anni luce da quel presente.
Ripensava al padre mentre distrattamente accarezzava la pietra liscia dell’anello che gli era appartenuto.
Il giorno prima, il corpo era rimpatriato da Tenebrae. Era stato possibile solo grazie
a Lunafreya che, pur restando una prigioniera di Nifelheim, godeva ancora di alcuni privilegi. La salma era accompagnata da tre lettere scritte dalla stessa Luna: una indirizzata al Re, una a Noctis e l’ultima a Selenis.
Lo scritto dell'amica aveva in parte confortato la ragazzina; anche Luna era nella sua stessa situazione, con l'unica differenza di aver assistito in prima persona alla morte della madre. D’altra parte però, il pensiero di non poter più rivedere la sua amica, la rattristava non poco.
La principessa stava per riprendere la lettera riposta nel cassetto della toeletta, quando qualcuno bussò alla porta. Senza indugiare oltre, Selenis si alzò, lisciandosi l’abito e dirigendosi verso l’uscio. Fuori ad aspettarla c’era Ignis.

- Andiamo? – le domandò il ragazzo vestito con un completo scuro.

La giovane si limitò ad annuire, seguendo l’amico verso il luogo del funerale.
La famiglia reale veniva tumulata all’interno del mausoleo di corte, uno spiazzo esterno al palazzo, circondato da alte mura di marmo bianco con alberi e aiuole fiorite. Mentre camminava, Selenis osservò la schiena del ragazzo che la precedeva. Lei e Ignis non si erano visti molto ultimamente, anzi, per l’esattezza Selenis non aveva voluto vedere praticamente nessuno, eccezione fatta per Noctis. Era stata sgarbata con l'amico e lo sapeva, ma come al solito il ragazzo non aveva dato segni di essersela presa, limitandosi a rispettare i suoi spazi e a tenersi a distanza.
In silenzio continuarono a percorrere i lunghi corridoi, addentrandosi sempre di più nel cuore del palazzo. Solo quando furono ad un passo dal mettere piede nel mausoleo, Selenis afferrò la manica del ragazzo.
Ignis si voltò a guardarla incuriosito.

- Ti chiedo scusa Iggy – gli disse, e senza aspettare che il suo amico replicasse, lo superò uscendo alla luce esterna.

Il cielo quel giorno, nonostante le nuvole grigie compatte ed uniformi che gettavano ombre scure su cose e persone, non sembrava minacciare pioggia.

Selenis si diresse verso il capannello di persone che attendevano. C’erano il Re e Noctis, l’intero consiglio, l'ormai neo capitano Drautos con una squadra di militari in alta uniforme e un quartetto di maghi di corte che avrebbe officiato la cerimonia.
La principessa andò a posizionarsi vicino al cugino, mentre Ignis prese posto a fianco del figlio di Clarus, anch'esso presente. In mezzo a loro, su un piedistallo di marmo, c’era il corpo vestito e ripulito di Revis. Se non fosse stato per il colorito cereo, si sarebbe potuto pensare che l’uomo stesse solo dormendo. Accanto a lui, su un’altra lastra, la sagoma di sua moglie Magnolia riposava ormai da diversi anni.
Selenis mantenne stoicamente lo sguardo fisso sul volto del padre. Il groppo che aveva in gola quasi le impediva di respirare, ma non avrebbe ceduto al pianto. Non voleva farlo sia per rispetto a suo padre, sia per non destabilizzare Noctis; vederla in lacrime quella notte lo aveva lasciato profondamente turbato, e lei lo capiva dalle occhiate preoccupate che ogni tanto le riservava.  

- Il comandante Revis Lucis Caelum da oggi riposerà nella terra dei padri assieme alla sua sposa. Che i Luciis possano accoglierlo e che la luce del cristallo lo guidi sempre. – recitò l’officiante nel silenzio generale.

Dopo questo breve rito si fece avanti il comandante Drautos, che ordinò alle sue truppe di fare fuoco. L’aria si riempì dei colpi di fucile e dell'odore della polvere da sparo. Noctis si strinse un po’ di più al fianco del padre, che gli mise una mano sulla spalla. Il volto di Re Regis sembrava scolpito nel marmo tanto era grave, e lo rimase anche quando si avvicinò per appoggiare la spada del fratello sul suo corpo.
Concluso il saluto militare, i maghi di corte si fecero avanti, circondando il tumulo e iniziando a salmodiare ad alta voce. Una luce, dapprima flebile, poi sempre più intensa prese ad avvolgere il corpo del comandante. Partendo dai piedi, la magia iniziò a tramutarlo in pietra.
Selenis continuò a fissare il volto del padre, e proseguì a farlo anche quando la sua pelle non fu altro che solido granito.
Di fronte alla ragazzina, dalla parte opposta della tomba, Gladiolus senza che lei se ne fosse accorta l'aveva osservata per tutto il tempo. Come era accaduto tre notti prima, l’espressione della principessa era rimasta impassibile; non aveva fatto scenate, né aveva versato una lacrima. Lui l'ammirava per quello, ma allo stesso tempo ne era preoccupato. La ragazzina infatti, nonostante la cerimonia fosse terminata e alcuni dei presenti si stessero già allontanando, non dava segni di volersi muovere, nè aveva spostato lo sguardo dal volto pietrificato del padre. Sembrava essersi tramutata anche lei in una statua...
Poi all’improvviso, la giovane iniziò a cantare ad alta voce.


Infinity, where does it start? Where do we go when we depart? The ice is thin; you're standing still, when you advance, it falls apart.
Open your eyes, look straight ahead, a morning sky hangs by a thread. You hear your voice as it echoes, the heart of a man as he grows will glow. Sing a hymn.
Sing a hymn for your brothers, everybody needs to know. Sing a hymn for your father, and finally, the sun will grow.
Sing a hymn for your father

Era una canzone popolare, vecchia come Eos stesso, eppure a Gladio sembrò di udirla per la prima volta. Gli astanti si erano fermarono tutti ad ascoltarla e il ragazzo giurò di vedere gli occhi del sovrano farsi lucidi. Infine, così come la canzone era iniziata finì, e la principessa senza dire una parola, lasciò i presenti per tornare ad immergersi nell'ombra dei corridoi del palazzo.

Selenis, non appena fu sicura di non essere più vista, si mise a correre ripercorrendo la strada fatta poco prima. Varcò la porta della sua camera e si fermò di nuovo davanti alla specchiera. Aveva il viso acceso e gli occhi cerchiati. La crocchia, risentendo di quei movimenti bruschi, si era disfatta quasi del tutto e la ragazza con un gesto rabbioso la sciolse definitivamente. Selenis battè entrambi i pugni sul piano del mobile, chinandosi poi ad appoggiarvi la fronte.
Il cervello sembrava sul punto di esploderle: provava rabbia, tristezza, solitudine, ma a prevalere era di sicuro la rabbia.
Con mani tremanti si slacciò il vestito nero, per poi appallottolarlo e lanciarlo dall’altra parte della stanza. Dopo di che, si infilò un paio di jeans e una felpa e cercando di non essere vista, uscì dal palazzo. Iniziò a sentirsi meglio solo quando si gettò nel caos del centro di Insomnia e fu salita sulla prima corsa della metropolitana. In un primo momento poteva sembrare che la ragazzina non avesse una meta, ma ce l’aveva eccome.

Scese alla periferia della città, dove tutto era meno verde e un po’ più metallico, dirigendosi verso un gruppo di appartamenti non tanto distante dalla fermata della metro. Lì, salita al secondo piano, bussò con energia ad una porta incastrata in una fila che ne contava altre cinque. Da dentro però nessuno risposte.

“ Forse non è ancora rientrato ” pensò, mettendo mano alla maniglia e abbassandola.

Docilmente, la porta si aprì con un sommesso cigolio.

- È permesso? – chiese la ragazzina affacciandosi all'interno.

Nessuna risposta.
Selenis fu tentata di tornare sui propri passi, ma alla fine decise di entrare, sicura che al padrone di casa non sarebbe dispiaciuto.

La stanza, che fungeva sia da ingresso che da sala da pranzo e camera da letto, era in perfetto ordine.
La principessa si avvicinò alla scrivania e si sedette sulla sedia, facendo vagare lo sguardo sui ritagli di giornale e sulle foto attaccate alla parete. Erano per lo più notizie riguardanti campagne militari e di guerra. In uno di essi si parlava della scampata morte del principe Noctis e di sua cugina.
Selenis si ritrovò a leggere l’articolo con uno strano distacco; sembrava successo un secolo prima e non solo da poche settimane. Quell’episodio era stato l’inizio della fine, fine che portava la chiara firma di Nifelheim. Subito alla sua sinistra, una foto in bianco e nero ritraeva il Re nel giorno della fondazione dei Kingsglave; al suo fianco, sorrideva soddisfatto un giovane Revis. Selenis si ricordava di quel giorno, di come il padre fosse entusiasta del suo nuovo ruolo...

- Avresti mai detto che sarebbe finita così? - mormorò la ragazzina accarezzando l'immagine dell'uomo con la punta delle dita.

Proprio in quel momento, la porta cigolò di nuovo e la giovane si voltò. Sulla soglia, uno stupefatto Nyx Ulric fece il suo ingresso.

- Selis? – disse confuso, lasciando la presa sulla giacca di pelle che aveva in spalla per abbracciare la ragazza che gli si era fatta incontro.

La principessa si lasciò avvolgere dalle braccia forti del militare affondando il viso nel suo petto.

- Nyx…- mormorò, stringendo tra le dita la stoffa della sua maglietta.
- Come sapevi che ero tornato? – le domandò il ragazzo.
- Libertus – rispose la giovane, scostandosi di un poco per guardarlo in faccia – era tra i soldati che hanno partecipato alla cerimonia – spiegò.
- Ti ha preso a cuore quel ragazzo – osservò lui con un sorriso – mi dispiace di non esserci stato, sono tornato solo poche ore fa – si scusò.
- Non fa niente – replicò Selenis mentre si separavano.
- Tu come stai? –

Nonostante non si vedessero da nove mesi, il soldato aveva notato subito che la ragazza doveva aver perso peso.

- Uno schifo – ammise Selenis con una smorfia – ma temo che sia normale – aggiunse stancamente.
- Sì, è normale – asserì il ragazzo avvicinandosi alla scrivania.
- Lo so – disse la principessa.

Nyx aveva perso la sua famiglia un anno prima a seguito di un attacco Imperiale su Galahad. I suoi sogni di riuscire a portarla al sicuro all'interno della barriera erano sfumati in un'unica giornata.

- Ed è per questo che ho una richiesta da farti – proseguì la ragazzina.
- Dimmi tutto – la assecondò Nyx, posando la giacca che aveva recuperato da terra sullo schienale della sedia.
- Vorrei che mi addestrassi – Selenis andò dritta al punto.
- Che? –

Il ragazzo si voltò di scatto, palesando il suo stupore inarcando le sopracciglia.

- Devo saper maneggiare un'arma, devo sapermi difendere – disse la principessa.
- Non credo sia una buona idea.. – replicò il militare incrociando le braccia sul petto.
- Ascoltami – riprese Selenis – appena qualche settimana fa sono scampata per un soffio alla morte, e solo grazie all’intervento di mio zio e di mio padre – disse – adesso lui è morto per mano delle stesse persone che probabilmente ci hanno aizzato contro quel mostro! Non lascerò che ci riprovino ancora e mi trovino inerme come un agnellino! – esclamò con lo sguardo acceso.
- Tu cerchi vendetta… -

Quella di Nyx non era una domanda, ma una basilare affermazione.

- Io cerco giustizia Nyx, tu chiamala come preferisci – ribattè Selenis.

Il ragazzo tornò a girarsi verso la scrivania, combattuto sul da farsi. Una ragazza giovane come Selenis non avrebbe dovuto nemmeno sapere cosa fossero le armi, però era pur vero che era stata la vita a metterla davanti a quella scelta. Non le biasimava quindi quel desiderio.. ma la vendetta era un terribile fardello da portarsi appresso, qualcosa che poteva schiacciarti se non eri abbastanza forte da sopravviverle.
Mentre pensava a queste cose, a Nyx cadde involontariamente lo sguardo sulla foto sorridente della sua sorellina. Non aveva potuto proteggerla, così come Selenis non aveva potuto proteggere chi amava..
.

- Va bene – assentì d'un tratto, prendendo di nuovo in mano la giacca e indossandola – Cominciamo subito, il tempo dovrebbe reggere – aggiunse, buttando un’occhiata veloce fuori dalla finestra.
- Cosa? Adesso? – esclamò Selenis incredula.
- Certo – affermò lui – non so per quanto resterò ad Insomnia, né quante volte ci tornerò in futuro – spiegò, dirigendosi verso la porta dopo aver afferrato un borsone dall’armadio.

Selenis, ancora stupefatta da quel cambio di decisione, si affrettò a seguirlo.

**
 

Due ore e mezza dopo, la ragazzina grondante di sudore si lasciò cadere sull’erba. Non sentiva quasi più le dita che reggevano la spada da addestramento, il polso le faceva un male cane per i movimenti che non era abituato a fare e sicuramente i fianchi le si stavano coprendo di lividi laddove Nyx l’aveva colpita più volte.
Il ragazzo l’aveva portata in un parco non molto distante da casa sua; grande e con pochissima gente, così che ebbero tutto il tempo di allenarsi indisturbati. Nyx aveva tirato fuori dal borsone la sua vecchia attrezzatura per gli allenamenti, che consisteva di un paio di spade senza lama e una pettorina imbottita. Si dimostrò fin da subito un insegnante severo, ma che sapeva valutare bene i limiti a cui sottoporre la sua neo allieva.

- Sei veloce, ma scoordinata, e pensi solo alle mosse che devi fare tu senza tener conto di quelle dell’avversario – commentò il militare che sembrava fresco come una rosa.
- Non è incoraggiante – replicò Selenis tirando il fiato.
- Imparerai – la rassicurò lui sedendosi al suo fianco.
- Allora proseguiamo! – ribattè la ragazzina facendo per alzarsi, ma Nyx le posò una mano sul braccio per trattenerla.
- E devi imparare anche quando smettere – aggiunse con un sorriso canzonatorio.
- Uff... – borbottò Selenis aprendo e chiudendo le dita della mano intorpidita.
- Sei tosta Chocobo girl, ma per oggi basta – la prese in giro Nyx.
- Ti piace essere tu a dare gli ordini una volta tanto, eh? – replicò lei dandogli una spallata e facendo ridere il ragazzo.

Selenis si accorse con stupore che in quelle due ore e mezza non aveva pensato neppure per una volta alla morte del padre e al recente funerale. Ne fu sorpresa ma non si vergognò di sentirsi anche un po’ sollevata.

- Come mai hai deciso di allenarmi? – domandò la principessa ad un certo punto, spezzando il silenzio che si era venuto a creare.
- Mhh – mormorò Nyx guardando di fronte a sé – Prima di venire qui per arruolarmi anche mia sorella minore mi aveva fatto la stessa tua richiesta – disse – e io le avevo risposto che non ne aveva bisogno, che c’ero io a proteggere lei e la mamma..- spiegò con un sorriso sarcastico e carico di tristezza – forse, se avesse saputo impugnare una spada avrebbe avuto qualche chance in più di sopravvivere – concluse molto francamente.
- Non devi fartene una colpa – rispose Selenis appoggiando il mento sulle ginocchia che aveva raccolto al petto.
- Nemmeno tu – replicò lui.
- Già – concordò la giovane sorridendo amareggiata.

Perdonarsi era la cosa più difficile da fare e lei lo sapeva bene.

- Dai, vieni, ti offro qualcosa da mangiare – riprese il soldato, alzandosi da terra e offrendole una mano.
- Non è il caso Nyx – ribattè la ragazzina; ma proprio mentre si rimetteva in piedi, il suo stomaco le diede prova dell’esatto contrario – o forse sì – replicò imbarazzata facendo di nuovo scoppiare a ridere l'amico.

**

- Ed ecco qui –

Nyx raggiunse il tavolo dov’era seduta Selenis e ci appoggiò un cestino pieno di Nachos al formaggio.

- Per Rhamu, se mi vedesse Ignis! – replicò lei fiondandosi famelica sul cibo.
- È fissato con la dieta? – s’informò il ragazzo addentando un triangolino.
- Diciamo che preferisce il "cibo sano", come ama definirlo – disse la ragazza alzando gli occhi al cielo – e pensa che Noct non vuole mai mangiare la verdura, è una cosa che lo fa impazzire – aggiunse sghignazzando.
- Ehi! Avete iniziato senza di me? –

In quel momento, la figura massiccia di Libertus si materializzò dietro di loro.

- Sei tu che sei lento – replicò Nyx mentre l’amico si sedeva con loro.
- Certo, certo – disse annoiato il ragazzo afferrando un Nachos – E tu? Come stai? Stamattina sei fuggita, erano tutti preoccupati! – aggiunse guardando Selenis.
- Non sono fuggita! – balbettò la ragazzina osservando Nyx alzare le sopracciglia in un gesto eloquente – Non, sono, fuggita – ribadì lei all'occhiata scettica del militare  – volevo solo starmene un po’ per conto mio – aggiunse con noncuranza.
- Adesso cosa farai? Resterai a palazzo? – le chiese Nyx.
- Non… onestamente non lo so – rispose Selenis.

Dalla notte della morte del padre non era più tornata a casa sua, ma era rimasta ad occupare la stanza degli ospiti a palazzo. Per un attimo, la paura di non avere più un posto dove stare si impadronì di lei. L’idea di tornare a casa da sola la riempiva di angoscia, ma allo stesso tempo non era sicura che restare a palazzo fosse la scelta giusta...

- Certo che resterà lì! Perché non dovrebbe? – ribattè Libertus asciugandosi le dita unte sul tovagliolo di carta.
- Non so se mio zio lo desidera – mormorò Selenis guadagnandosi due paia di occhi increduli su di lei.
- Che storia è questa? – replicò Libertus stupito.
- Temo che lui mi odi.. Dopotutto è colpa mia se…- la ragazzina non finì la frase che fu comunque abbastanza chiara.
- Non mi sembra che il Re sia quel genere di persona -  rispose Nyx appoggiandosi allo schienale.
- Sì, beh non si può mai sapere.. – disse caustica Selenis.

Nyx stava per ribattere, quando una voce si levò alle loro spalle.

- Selis! –

La ragazzina si voltò, stupita nel vedere farsi loro incontro Ignis.

- Iggy che ci fai qui? – domandò la principessa alzandosi.
- Ti cercavo – replicò lui salutando con un cenno del capo gli altri commensali – il Re ha indetto una riunione e chiede che ci sia anche tu – aggiunse.
- Il Re? – replicò incerta Selenis voltandosi a guardare i suoi amici.
- È meglio se vai – replicò Nyx con uno sguardo d’intesa.

La principessa assentì incerta e, dopo aver salutato i due militari, seguì Ignis alla macchina che li stava aspettando.

- Sai di cosa si tratta? – domandò al ragazzo quando furono partiti.
- No, mi spiace – rispose lui – Ma cosa sei venuta a fare fin qui? – le chiese curioso.
- Sono andata a trovare Nyx, è il ragazzo che mi ha ritrovata due anni fa quando sono scappata – spiegò la ragazzina – da allora siamo diventati amici – aggiunse.
- Capisco – replicò Ignis guardando fuori dal finestrino.
- Iggy…- proseguì la principessa – avevo solo bisogno di allontanarmi un po’ dall’ambiente di palazzo.. mi dispiace di essere sparita così – mormorò affranta.
- Non devi. Ti capisco, davvero. – rispose il ragazzo voltandosi a guardarla – però ci fai preoccupare, siine consapevole – aggiunse.
- Sì, lo so – rispose Selenis abbassando lo sguardo.

Quando arrivarono a palazzo, la ragazzina fece una breve sosta nella sua camera per una rapida doccia e per indossare un abito un po’ più consono ad una riunione. Non appena fu pronta, sempre accompagnata da Ignis, si presentò nella sala del trono.
Una volta entrata, uno strano senso di dejavù la colse; le sembrava di essere tornata a due notti prima. C'erano le stesse persona ad accoglierla, con la sola differenza che era presente anche Noctis.

- Scusate il ritardo – disse la ragazzina, inchinandosi brevemente per poi guardare verso lo scranno dove il Re era seduto.
- Grazie a tutti voi di essere qui – esordì a quel punto Regis alzandosi in piedi – Sarò breve. L'annuncio è semplice, ma richiedeva la presenza del consiglio e di chi ne sarà interessato – disse guardando le persone riunite – Da oggi, la principessa Selenis Lucis Caelum verrà ad abitare in questo palazzo e ne diventerò il tutore –

Selenis guardò lo zio scendere le scale con gli occhi sgranati.

- Nonostante non possa salire al trono, godrà degli stessi diritti di mio figlio e prego tutto il personale di corte di trattarla con il dovuto riguardo – aggiunse – Non ho saputo proteggere tuo padre - proseguì rivolgendosi direttamente a lei - ma non accadrà la stessa cosa con te. La famiglia dovrebbe essere una delle priorità di un Re, ma temo di non aver adempiuto al meglio a questo mio dovere, e me ne scuso – disse, fermandosi a qualche metro dalla nipote e guardandola negli occhi.

Gli astanti osservarono la ragazzina che, immobile, continuava a guardare il Re con espressione scioccata. Tutti si aspettavano di rivedere lo stesso comportamento composto che aveva mantenuto nei giorni precedenti; invece la sua espressione si contorse, e in barba ad ogni etichetta di corte, separò lo spazio che la separava dallo zio abbracciandolo.
Selenis si sentì una sciocca mentre scoppiava a piangere, non tanto per la reazione in sè, quanto più perché aveva giudicato erroneamente il comportamento del Re. Regis non era affatto arrabbiato con lei, anzi, era arrabbiato con sé stesso per non aver saputo evitarle quel dolore.
Il sovrano strinse la ragazzina in un abbraccio delicato.

- Mi dispiace! Mi dispiace così tanto!! – singhiozzò Selenis.
- Shhh, va tutto bene Selis – la rassicurò Regis mentre con un gesto del capo congedava i presenti.

Noctis invece si fece avanti, mettendo una mano sulla spalla della cugina e venendo incluso nell’abbraccio.
Chiunque avesse guardato quella scena, avrebbe finalmente visto una famiglia di nuovo unita.



Campeggio dell'autrice:

Buon giorno e buon venerdì a tutti!

In questo capitolo la mia fantasia ha galoppato e mi auguro di essere riuscita ad incastrare i pezzi con la trama originale.
Ovviamente la presenza del mausoleo all'interno del palazzo di Insomnia è inventato, così come il rito funebre. Mi piaceva l'idea di questa trasformazione in statua e visto che con la magia si può quasi tutto, l'ho preferita rispetto ad una classica tomba.
Come avrete notato ho inserito una canzone, lo so, è un mio pallino.. in tutte le storie che scrivo devo inserirci un pò di musica altrimenti non sono contenta XD
Non so cosa ne pensate voi, ma a me il testo sembrava perfetto per questo momento.. se qualcuno fosse interessato ad ascoltarla può farlo cliccando su questo link: Céline Dion - Hymn
Bentornato Nyx oserei dire! Il nostro Kingsglave ha fatto ritorno dopo molti mesi di assenza nella vita di Selenis e ora si ritrova ad essere il suo istruttore non ufficiale xD Il rapporto tra loro, come avete potuto intuire, è come quello tra sorella e fratello maggiore. Nyx è un amico e una persona su cui poter contare; questo è quello che ho pensato quando ho deciso di renderlo parte integrante della storia con un ruolo importante seppur marginale. Onestamente non so cosa sia accaduto per davvero alla sua famiglia, ma da quel poco che si vede nel film ho supposto che sia morta a seguito dell'invasione di Nifelheim. Anche se mi domando ancora dove caspiterina sia Galahad... non c'è in tutta la mappa di gioco!
Selenis è ora sotto la custodia del Re, che siamo certi le vorrà bene quanto ne vuole a Noctis. Da adesso in avanti comincia una nuova vita per la principessa di Lucis, il che, nel prossimo capitolo, ci porterà ad un salto di ben quattro anni e si ricollegherà ad uno degli episodi di Brotherhood ;)
Se siete curiosi restate sintonizzati!
Un sentito ringraziamento a tutti i Lettori giunti fin qui e a chi mi ha inserita tra le storie seguite, in particolare FantasyAnimeManga96, e ricordate.

May the Luciis bless you all.
Con affetto,
Marta



  
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