Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Gemad    21/05/2017    0 recensioni
"La luce dei raggi solari attraversa pigramente la finestra della camera di un giovane addormentato. Quando si fosse svegliato, da lì a poco, avrebbe realizzato che quel giorno era una data speciale, quella della partenza per Hogwarts."
Provate a pensare ai figli di Harry Potter e dei suoi amici, anzi, ai figli dei loro figli. Ci siete? Bene, ora aggiungete un pericolo incombente, un pericolo che per Harry e i suoi amici è impossibile affrontare. L'unica soluzione possibile per loro è comunicare con i pronipoti, sempre che riescano a trovare un modo per mettersi in contatto con loro.
Genere: Avventura, Azione, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 38


-Leggi- disse Jonathan guardando che nessuno stesse passando al di fuori della loro stanza, per poi chiudere la porta.
-Caro Jonathan- esordì Jackson che teneva impugnata la lettera –Per prima cosa, sappi che non approvo il fatto che tu abbia ricevuto una punizione. È una delle cose peggiori che possano capitare. E dovrei dire tutto quanto ai tuoi genitori. Ma, alla fine, chi non è mai finito in punizione? Perciò, non dirò nulla a tua padre e tua madre-.
-La solita nonna- rise sotto i baffi il giovane Weasley.
-Riguardo al compito che mi hai chiesto di tradurre- riprese Jackson –Devo dire che è alquanto strano. Non pensavo che i metodi di apprendimento potessero variare in modi così bruschi.
Innanzitutto, vi sono simboli chiave nel testo. Alcuni sono, per esempio, i simboli “Reid”, che simboleggiano la ruota, un viaggio ed un percorso ma anche il medesimo simbolo, però rovesciato. Se il simbolo Reid viene rovesciato, esso sta a significare un turbamento ed un impedimento.
Poi ritroviamo il simbolo “Hagal” che va a simboleggiare la grandine, bufera, rottura. Questa runa può essere interpretata come un monito che opera nel nostro subconscio per avvertirci che è ora di produrre un cambiamento amaro ma necessario.
Poi si può trovare anche il simbolo Ehwaz o, abbreviato, “Eh”. Esso simboleggia il cavallo ed il movimento ma, in questo caso, si avvicina maggiormente al significato di progresso.
L’ultima runa, invece, è la tipica runa bianca: la ”Wird”.
Essa non simboleggia solamente il significato di runa bianca ma anche quello della runa del destino, l'ignoto. Questa runa avvisa di aspettarsi l'inaspettato, che nulla è segnato ma tutto è scelta e che anche l'ignoto può aprire nuovi orizzonti e possibilità. È la conferma che qualcosa dentro di noi, o intorno a noi, sta profondamente cambiando. La cosa più importante con cui affrontare la situazione che annuncia, è l'atteggiamento interiore più che la decisione pratica; essa infatti è il potere della fiducia del coraggio e della fede.
“Perth”, invece, si avvicina, nonostante l’alone di mistero che lo circonda, al significato di iniziazione. Questo simbolo compare svariate volte capovolto. In quel caso, significa morte.
La runa che può assomigliare ad un maggiore, in realtà, è un Kenaz capovolto, che indica l’oscurità che cala vertiginosamente su qualcosa o qualcuno.
Nel complesso, se si vuole creare una sorta di traduzione del testo che hai ricevuto per la tua punizione, puoi scrivere le mie seguenti parole.

Il viaggio è pronto. Un percorso che è necessario compiere. Non lo si può negare. Non lo si deve negare. Anche se il turbamento e l’impedimento saranno tappe desiderose di mettersi lungo il nostro cammino, il percorso deve essere portato avanti.
La bufera è pronta. Essa deve essere solo azionata. Una leggera pioggia può tramutarsi nella peggiore delle tempeste. Una bufera che porterà morte. Una bufera che porterà distruzione e negatività. Negatività necessaria. Distruzione necessaria. Morti necessarie.
L’oscuro deve avvolgere le anime fino a quando non sarà Odino ad intervenire.
Lo so io, fui appeso al tronco sferzato dal vento per nove intere notti, ferito di lancia e consegnato a Odino, io stesso a me stesso, su quell'albero che nessuno sa dove dalle radici s'innalzi.
Con pane non mi saziarono né con corni mi dissetarono. Guardai in basso, feci salire le rune, chiamandole lo feci, e caddi di là.
L’iniziazione porterà ogni tipo di evento negativo e catastrofico. Ma tutto ciò, porterà al progresso. Il progresso necessario, il progresso del destino. Il progresso che può solo mandare avanti la ruota che continuerà il suo viaggio.
Allora arriverà l’alba di un nuovo mondo. Le ombre dell’inconscio aiuteranno Odino a trasformare il necessario oscuro in un nuovo sole, in una nuova luce. Quello che nascerà sarà vero. Quello che nascerà sarà progresso ed un novizio mondo. Ed il Gebo è il nostro dono per far scatenare tutto ciò. Il Gebo è la nostra pioggia che precede la tempesta. Il Gebo è il dono per Odino. Il Gebo porterà alla luce l’oscuro.
Il progresso è solo dall’altra parte. Il Gebo è il connettivo
”.

 
Penso che il Gebo sia l’animale cerchiato in rosso. Potrebbe riferirsi ad una specie di sacrificio antico in onore agli Dei o all’adorazione di un Dio nuovo.
Devo aggiungere, mio caro nipote, che disapprovo il crudo presente in questo pezzo ma sono comunque felice di aiutarti a tirarti fuori dai guai. Non hai idea di quante volte abbia dovuto farlo con tuo nonno.
Ti voglio bene,
Nonna-.
Jackson rimase in silenzio. Non sapeva cosa pensare. Il testo aveva un senso ma non riusciva a comprendere se fosse in pericolo o in uno stato di calma e forza.
-La nonna ha detto che potresti essere un “nuovo Dio”- disse Jonathan.
-Ma anche detto che potrebbe essere un antico sacrificio- rispose Jackson.
-Oppure potresti essere il simbolo di un nuovo mondo. Potresti essere colui che porterà ad una nuova era-.
-Ma ha tradotto anche “morte” e “distruzione”. Ed io non sono un ragazzo che semina questo tipo di violenza-.
-Secondo me devi prenderla nel senso positivo. È vero vi sono degli elementi negativi ma la cosa importante è che non vi è scritto da nessuna parte che questo “Gebo”, o come diavolo ti ha definito, morirà-.
-Sono d’accordo- disse il giovane Potter riponendo la lettera nel suo baule, al sicuro –Ma continuerò a restare molto cauto e con la massima allerta con Sinister. Lui aveva quel foglio, lui ha cerchiato il mio nome in rosso, lui, probabilmente, ha scritto quel testo-.
-Non posso che concordare con te amico-.
-Aspetta un momento- disse il giovane Weasley prima di riaprire la porta –Tu ed Andrew vi stavate baciando-. Un sorrisetto da Malandrino spuntò sulle sue labbra.
-Sì- rispose Jackson con un sorrisetto imbarazzato.
-Sapevo che non avresti retto ancora per molto- gli disse abbracciandolo.
-Ma perché ti ha abbracciato?- chiese il moro curioso.
-Sono l’unico a conoscenza del fatto che Andrew avesse una cotta pe te e ti ho anche già accennato al fatto che ho collaborato per cercare ti farti aprire quella testa dura come una noce di cocco che ti ritrovi-.
-Non pensavo che potessi essere così felice-.
-Sono il tuo migliore amico dopotutto. E vedere che sono riuscito a farti finire assieme ad Andrew, non fa altro che dimostrare quanto io sia un vero e proprio genio-.
-Ma stai zitto- gli disse Jackson mollandogli un pugno sulla spalla. Il rosso ricambiò il colpo. Jackson lo fece di nuovo. Jonathan rispose di nuovo. In pochi secondi si scatenò una rissa. Una rissa amichevole. Una rissa che non faceva male. Una rissa che non era stata creata per infliggere dolore e lividi.
È una rissa che hanno luogo fra amici. Un modo alquanto strano di rafforzare un rapporto già saldo e forte.
-La potreste smettere di crogiolarvi come due scimmie che lottano per l’ultima banana?- chiese Andrew entrando nella stanza –Si sentono i tonfi in tutta la Sala Comune- era divertita.
I due si alzarono. Un bel Trio. Andrew guardò Jackson e Jackson guardò Andrew. La ragazza prese la mano del ragazzo che non osò non prendere e rimasero a parlare con Jonathan con le mano unite in una splendida stretta che dava forza, autostima e sicurezza ad entrambi.
-Emmeline?- chiese lei.
-Ci sono uscito solo una volta ma lei mi ha fatto sapere che avrebbe voluto rivedermi-.
-Spero che ti sia comportato da buon cavaliere come ti ho detto- disse Andrew facendo finta di essere diventata improvvisamente seria e severa.
-Ovviamente-. –E vi siete baciati?- chiese Jackson.
-Io non dico nulla- disse il rosso facendo l’occhiolino ad entrambi e scendendo in Sala Comune. Quando la figura del loro amico si volatilizzò, Andrew abbracciò il giovane Potter ed appoggiò la testa al suo petto. Non avevano bisogno delle parole.
-Grazie- disse la ragazza.
-Di cosa?- chiese lui. –Di aver realizzato il mio sogno-.
-E sarebbe?-. –Non cambi mai Jackson Potter- rise lei baciandolo lentamente e dolcemente.
Dopodiché, scesero in Sala Comune, raggiungendo il loro gruppo ma videro che vi era un’altra persona. –Zukhov è venuto a visitare il nostro Dormitorio- disse Eddie.
-Spero che non sia un problema per voi- disse il biondo sorridente guardandosi intorno.
-No, per niente- disse Jackson ricambiando il sorriso.
Rimasero a parlare del più e del meno, ampliando la conversazione in direzioni piuttosto interessanti come la scelta dell’architettura che creava il Dormitorio di Grifondoro, così come lo stile nei colori e negli addobbi.
La Sala Comune dei Grifondoro è circolare, ampia e accogliente. È arredata con comode poltrone, pouf e tavolini bassi. Gran parte della sala è occupata dall'immenso camino di marmo. Il pavimento è ricoperto da uno stupendo tappeto rosso vermiglio e oro, mentre le pareti sono tappezzate di drappi e magnifici arazzi dei colori della Casa.
-Ci troviamo in una delle Torri più alte di Hogwarts- disse Gary –E, come avrai potuto constatare, l’entrata è protetta dal quadro della “Signora Grassa” ma ogni Dormitorio ha una sua entrata e parola d’ordine speciale-.
-Sono già stato solamente nel Dormitorio di Tassorosso ma devo dire che mi piace molto l’aria di relax e tranquillità che si respira qua dentro- disse Zukhov.
Dopo aver discusso sulle varie Casate, Zukhov chiese a Jackson di poter scambiare quattro parole in privato. Il Grifondoro, molto incuriosito ma anche sorpreso della richiesta dello studente di Durmstrang, acconsentì.
-Volevo, innanzitutto, chiederti scusa per essere sparito in maniera così precipitosa l’ultima volta che abbiamo avuto modo di parlare- esordì.
-Non preoccuparti- disse il giovane Potter.
-Sono felice che tu accetti le mie scuse. Ma, in realtà, sono “scappato” perché dovevo scrivere ad una persona. Sai qual è uno dei miei motivi per cui sono venuto ad Hogwarts?-.
-Lo studio?-.
-Sì, ovviamente c’entra la mia istruzione ma sono venuto qua per cercare un Potter. Io cercavo te Jackson-.
-Me?- chiese sorpreso.
-Dovevo consegnarti questa lettera-. Gli diede una busta con su scritto il nome di Jackson. L’inchiostro utilizzato, era di un verde smeraldo molto simile all’inchiostro solitamente utilizzato per comporre le lettere di coloro che avrebbero dovuto affrontare un nuovo anno ad Hogwarts.
-E cosa c’è scritto?- chiese.
-Ti sei mai chiesto perché non hai mai conosciuto il tuo padrino di battesimo?- chiese improvvisamente senza rispondere Zukhov. Il volto di Jackson si fece più interessato. Si accese la curiosità del ragazzo.
-Leggi la lettera e capirai tutto- concluse il biondo che tornò a sedersi accanto al cammino e tornando a sorridere come se non avesse mai avuto quella conversazione con Jackson.
Era rimasto molto serio per tutta la durata della conversazione e lasciò il giovane Potter spaesato, con le mani che morivano dalla voglia di aprire la lettera.
Senza farsi vedere, uscì dalla Sala Comune e si precipitò in una zona del Castello poco trafficata. Si sedette in una panchina ed aprì la busta, portando fuori una carta pregiata, rigida e ruvida.
Le prime parole che lesse furono “Caro figlioccio”.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Gemad