La giornata, strano ma vero più lunga del solito, era finita e lei stava finalmente andando a casa. Soffiava una leggiera brezza che le dava solievo, perchè anche se faceva ancora fresco si sentiva accaldata. Il sole rosso fuocoormai scendeva al crepuscolo. Tutto il paesaggio era coperto di sfumature rosse e arancioni che lo rendevano straordinariamente romantico. Le piaceva guardare quei colori; le infondevano calore e sicurezza, come la sua presenza, il suo tocco, il suo sorriso... come lui. Già, lui! L'uomo che l'aveva vista crescere, che l'aveva vista innamorarsi e soffrire di quell'amore, che aveva donato un occhio per lei, che una sera le aveva confessato di amarla, di averla sempre amato e che, nonostante il rifiuto ricevuto l'aveva seguita per continuare a proteggerla, facendosi bastare unicamente la sua presenza. Quello stesso uomo che aveva capito di amare proprio mentre glielo steveno portendo via... ed era quasi stato per sempre. "E' mai possibile che sia sempre stata capace di dirti tutto e ora che ne ho più bisogno non riesco a pronunciare quelle deu semplici parole davanti a te? E poi capire di amarti solo quando sto per perderti... Ma capita a tutti o io sono proprio un caso a parte?!" pensò. Piegò la testa indietro per poter vedere il cielo che nelfrattempo aveva cambiato tonalità e si era fatto di un blu scuro. "Non riuscirò mai a dirglielo.Non trovo mai un momento per poter stare da sola con lui e ora che c'è anche Josephine sarà un'impresa riuscirci! Dovrò accontentarmi di averlo a casa con me per questi pochi giorni. Meno male che l'ho convinto a prendere una licenza con la solita scusa: la nonna e molto preoccupata per te!" e a questa frase le venne da sorridere. Poi sospirò e disse:"Perchè è così difficile!?" A tutto questo e molto altro pensava Oscar mentre percorreva la strada che l'avrebbe condotta a casa.