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Autore: syila    23/05/2017    8 recensioni
“Io pensavo che voi sapeste sempre qual è la cosa giusta da fare”
“Siamo Immortali, non divini! Tu poi hai messo in crisi anche quelle poche certezze accumulate negli anni, perciò, se ti chiedi il motivo per cui evito di usare i miei doni su di te è perché...”
“Perché?” Yuuri sgranò gli occhi e trattenne il fiato, il suo tono accusatorio non lasciava presagire niente di buono.
“Perché ti amo Glupyy, ti amo troppo”
“Oh, Victor” da quel momento Yuuri decise d'infischiarsene delle regole di Sergej, socchiuse le palpebre e lo fissò a lungo prima di afferrarlo per il bavero del giaccone attirandolo a sé per baciarlo.
“Avrei dovuto farlo mesi fa quando mi hai offerto quel passaggio” e approfittando dello stupore suscitato dalla sua dichiarazione cominciò a liberarlo dalla sciarpa e dai primi bottoni.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Otabek Altin, Victor Nikiforov, Yakov Feltsman, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Sole a Mezzanotte'
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Capitolo X°

“Vityaaa”
La sua parte razionale aveva ragione: doveva rimediare il qualche modo alla tremenda porcheria che gli aveva appena combinato e no, non si trattava del video!
“Vitya, lyubov’ moya... Mi fai vedere i tuoi splendidi occhi?” lo implorò accucciato accanto a lui.
Stanarlo fu un'impresa tutt'altro che facile, perché il russo si era accartocciato dentro il divano e gli dava le spalle, come a sottolineare quanto fosse offeso dal suo rifiuto.
Ora, di norma un adulto non aveva di questi comportamenti, figurarsi l'idea che aveva di un vampiro adulto!
Però da uno come Victor Nikiforov c'era da aspettarsi di tutto!
Per fortuna ancheYuuri Katsuki era un soggetto un po' fuori dagli schemi, se il russo reagiva così non gli restava che assecondarlo e andargli appresso.
“Vityaaa?” insistette dolcemente cominciando a fargli i grattini sulla nuca, mossa subdola, giacché aveva scoperto quanto gli piacesse farsi accarezzare i capelli da lui.
L'altro brontolò qualcosa di intellegibile, ma rimase fermo a prendersi le sue attenzioni e Yuuri lo interpretò come un invito a continuare.
Snezhinka vuoi davvero tenermi il broncio tutta la vita? È tanto tutta la vita soprattutto coi vostri parametri!”
Niente.
Ancora non pervenuto.
Nemmeno i grattini funzionavano.
Il signor Nikiforov era davvero intenzionato a fargliela pagare.
Yuuri si lasciò andare ad un sospiro di sconforto e incrociò le braccia al petto.
“Ti ho forse detto di smettere?” disse una voce dal fondo dei cuscini e il giovane aggrottò la fronte.
“Ah! Credevo che stessi applicando la politica di non trattare col nemico e di non fare concessioni”!”
Di nuovo un mugugno contrariato e una scrollata di spalle.
Yuuri si soffermò sulla linea appena accennata della colonna vertebrale, sul gioco di luci e ombre creato dalle scapole e sulla scollatura della maglia, che faceva intravedere il disegno delle clavicole.
Perché i giapponesi trovassero tremendamente seducente quella specifica parte del corpo era difficile da spiegare, ma non era un caso che le geishe indossassero i loro sfarzosi kimono in modo da lasciare scoperto proprio quel candido lembo di pelle tra la nuca e le spalle.
Yuuri deglutì, tanti anni in America e in giro per il mondo non avevano cambiato la sua natura e, che fosse intenzionale o meno, la particolare postura del suo vampiro imbronciato, gliela richiamava prepotentemente a galla.



Victor intanto cominciava a temere che la sua messinscena si sarebbe rivelata un misero buco nell'acqua.
Doveva rassegnarsi e prenderne atto: il suo Magnifico Disastro sarebbe stato per sempre un timido, compiacente, lussurioso compagno di letto, senza speranze che prendesse a sua volta l'iniziativa di sedurlo.
La cosa non gli dispiaceva, però l'idea di essere preso e sbattuto contro il muro ogni tanto dal suo tesoro era una stuzzicante variante alla loro vita di coppia!
Fu abbastanza sorpreso, quindi, nel sentire all'improvviso il respiro tiepido dell'altro accarezzargli il collo e la sua mano infilarsi sotto al braccio nell'intento di tirarlo verso di sé.
Tatta hitoban to uchihajimeta was sakujitsu nari
“Yuuri, che cosa hai detto?” bisbigliò sorpreso, tolte le telefonate alla famiglia in cui di solito conversava fitto-fitto a bassa voce in una specie di oscura cantilena, era difficile sentirgli pronunciare più di un paio di parole in Giapponese.
Lo aveva quasi obbligato ad imparare il russo, ed era così abituato a dialogare con lui in inglese, che solo adesso si accorgeva di quanto fosse sensuale sentirlo esprimere nella sua lingua madre.
Con la coda dell'occhio lo vide togliersi gli occhiali e posarli sul puff, fece per girarsi, ma la sua presa lo bloccò.
“Ah-ha... Izentoshite! Fermo lì”
Davvero gli aveva dato un ordine?
La cosa si faceva interessante...
Raggomitolato nell'ombra si concesse un sorriso segreto sentendo il caldo contatto delle sue labbra posarsi sulla spalla scoperta indugiandovi a lungo per poi seguire un immaginario percorso di piccoli baci leggeri che s'interruppero alla base del collo.
Era impreparato, invece, a quello che accadde dopo, quando sentì i denti affondare nella carne in morso deciso, abbastanza forte da procurargli una piacevole fitta dolorosa, ma non troppo da ferirlo.
Avrebbe potuto aspettarselo da un amante più smaliziato, non dal suo Yuuri!
Con un balzo si girò e si mise seduto, fissandolo come se lo vedesse per la prima volta “Tu... Mi hai morso!”
Di contro il giovane, ancora accoccolato sul pavimento, s'insinuò tra le sue gambe e mettendosi in ginocchio gli restituì uno sorrisino provocatorio.
Oishi-Oishi, si e sei delizioso” aggiunse compiaciuto ripassando col dito l'impronta rotonda che gli aveva lasciato sulla pelle “Ima anata wa watashi no monodesu... E ora sei mio”
“Non che ci fosse bisogno di ribadirlo...”
“Ssst” l'indice si spostò sulle sue labbra “Quello stupido video è inutile se hai l'originale”
Muovendosi con grazia felina si accomodò a cavalcioni su di lui, afferrò i suoi capelli e lo costrinse a sollevare la testa “Concordi?”
Victor non solo concordava, ne era deliziato; in modo inaspettato e con un po' di fatica alla fine il suo Eros era venuto fuori, poco importava se l'indomani sarebbe tornato il timido, impacciato Yuuri di sempre; l'alternanza tra le due personalità rendeva tutto più intrigante, era il pepe in grado di insaporire anche la più scontata delle ricette.



“Cosa vogliamo fare adesso?” gli chiese sorridendo “Questa è una... Posizione ideale per aprire le trattative di pace”
“Dato che è il nostro primo litigio stabiliamo innanzitutto chi ha vinto e chi ha perso, chi ha ragione e chi ha torto” gli rispose il giovane sulle labbra entrando subito nel gioco.
“Vinto, perso, io credevo avessimo vinto entrambi!”
“Ah-ha Snezhinka metti le cose nella giusta prospettiva, come mi hai insegnato: chi sta sopra vince sempre!”
“In tal caso...” gli bastò un movimento per scaraventarlo sui cuscini ribaltando la situazione “Dovresti imparare a calcolare le variabili, come il fatto che sono più forte di te!”
Yuuri socchiuse le palpebre in uno sguardo assassino “Sei scorretto Victor Nikiforov!” soffiò.
“In guerra e in amore tutto è permesso!” ridacchiò l'altro, prima di ruzzolare sul tappeto trovandosi sotto di lui.
"Ma ricordati che le distrazioni in battaglia possono essere fatali" gli rispose il suo avversario, contemplandolo dall'alto con un ghignetto di superiorità.
"Perché tu ignori i pregi del riscaldamento a pavimento..." gli rispose il russo con fare sornione.
"Eh?" confuso da quelle parole Yuuri perse facilmente l'equilibrio e finì di nuovo in svantaggio.
Stavolta i suoi tentativi di liberarsi furono inutili, Victor se l'era giocata bene riuscendo a bloccarlo in una posizione comoda, soprattutto per lui!
Da lì poteva facilmente avere accesso al suo corpo e a tutti i segreti che il largo maglione ancora nascondeva.
"Dicevo: i vantaggi del riscaldamento a pavimento ti permettono di non sentire freddo e il tappeto è soffice e anallergico, ideale per... Certe attività, l'ho comprato apposta!"
"Non mi dire... Hai scelto l'arredamento in funzione delle tue fantasie erotiche?"
"Ohi-ohi, certo che si! Per noi due! Perché pensi che la vasca sia così grande o il tavolo da pranzo sia in legno di Tek? È molto più caldo e confortevole del marmo o del cristallo!"
“E hai intenzione di provarli tutti?”
“Eh-Eh” gli rispose un festoso assentire.
“Non guarderò mai più la zona giorno nello stesso modo...” disse Yuuri rassegnato




Fine Decima Parte



† La voce della coscienza †

Mi sembra d'obbligo specificare che: Nessun Victor Nikiforov è stato maltrattato durante la scrittura di questo capitolo, il nostro vampiro aveva uno scopo in mente e alla fine è riuscito a raggiungerlo, ma a quanto pare la cosa ha fatto felici entrambi ^^
Capitolo breve e tutto dedicato alle schermaglie amorose dei nostri tesori, dopo il primo litigio ci sta che vogliano fare pace ^^
Magari si risolvessero così facilmente le grane future che li attendono!
Ma per le anticpazioni e i doverosi ringraziamenti a tutti voi che mi seguite con affetto nello strampalato mondo dei denti aguzzi vi rimando al Gran Finale con la chiusura che posterò (incrociando i ditini e col vento a favore) venerdì o sabato :3
E sappiate che anche i vampiri hanno bisogno di abbracci e coccole! ^^

Infine:
Tatta hitoban to uchihajimeta was sakujitsu nari -> Era ieri quando hanno cominciato a giocare dicendo, "solo una partita"
Si tratta di un "Senryū" breve componimento poetico affine al più noto Haiku.
In questo caso la citazione di Yuuri è sottile e vuole significare che quando un gioco appassiona si perde la nozione del tempo e quale gioco è più divertente di quello amoroso? ^^
Se siete incuriositi dall'argomento questo è il link da cui ho tratto la poesia:
http://haiku.cascinamacondo.com/pdf/fabiabincisenryu.pdf
   
 
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