Videogiochi > Undertale
Segui la storia  |       
Autore: Ilarya Kiki    25/05/2017    2 recensioni
...soprattutto al lettore.
Attenzione, si tratta di una parodia. In questa storia potrete trovare:
-ROMANCE!!!
-Diciassettenni in tempesta ormonale
-Cani
-Disagio
-Scheletri senza i vestiti
-Altro Disagio!!!
Attenzione: la storia è sconsigliata a chi ha livelli di serietà troppo alti, in caso di bruciature rivolgersi a Grillby (lui sì che è un esperto).
Dal testo: "Papyrus, ma secondo te perché gli esseri umani sono così attratti da noi?" - "Non so Sans, forse perché siamo come loro... ma più nudi."
Genere: Comico, Parodia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Papyrus, Sans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sousy si ficcò in bocca il rimasuglio dell’ennesima ciambella, masticando con rabbia e vergogna, riempiendosi le guance come un criceto. Che schifo, stava di nuovo mangiando come un’obesa per colpa della sua stupida vita di merda. Singhiozzò e si soffiò il naso nel tovagliolino dell’ormai scomparso dolcino.
“Sono patetica, vero Papyrus?”
“Ooooh ma no ma no, sei solo affamata.”
“Appunto, sono disgustosa.”
“Ecco… se ti ripulissi la faccia da tutta quella crema e gettassi via quel fazzoletto pieno di moccio andrebbe molto meglio. Tutto qui.”
Sousy scoppiò di nuovo in lacrime, con Papyrus che accennava un sorriso consolatorio ma che in realtà era convinto di aver solo peggiorato la situazione. Per tentare di rimediare alla sua ultima uscita – e magari evitare che Sousy spargesse sul divano altro cibo semi masticato, piangendo a bocca aperta – le porse una nuova ciambella alla cannella. Sousy la agguantò subito.
Quella mattina era partita malissimo: Sousy aveva bussato alla porta di casa dei fratelli scheletri con un’espressione di furia omicida che avrebbe fatto invidia alla faccia di Undyne quando qualcuno diceva che gli anime erano per bambini, e aveva preteso di accamparsi sul loro divano “perché sì”.
Papyrus non capiva le ragioni del suo malumore, ma aveva fatto di tutto per aiutarla a farsi passare quella brutta dose di bile che lei gli aveva portato in soggiorno. Inoltre, non aveva visto Sans da nessuna parte… probabilmente aveva deciso di girare al largo da lei e prendersi una vacanza dal suo giochino del fidanzato.
Le aveva persino portato una scatola di ciambelle prese dalla signora coniglio all’ingresso di Snowdin, e lei le stava facendo sparire tutte in meno di mezzora.
“…almeno ti piacciono?” chiese lo scheletro, conciliante.
“No. Fanno cagare, sono troppo dolci. E fanno ingrassare.”
Sousy dette un altro morso vorace al dolce che aveva in mano. Papyrus si mise una mano nei capelli che non aveva.
“Mi dispiace vederti così… cosa posso fare per te?”
“Portami una coperta, che ho mal di pancia.”
“…ma tutte le coperte che avevamo in casa le hai già addosso.”
“Ah! Non fare niente allora cretino!”
“Ma come mai sei così triste? Vuoi confidarti un po’? Magari poi stai meglio.”
Sousy alzò gli occhi al cielo, tra lacrime e zucchero a velo appiccicato alle guance. Sembrò seccata. Ma poi cacciò un profondo sospiro e scosse la testa.
“Davvero non ci arrivi? Sono in quei giorni. Non si chiede mai a una ragazza qual è il problema in quei giorni. Sono emotiva, sensibile, e soprattutto la pancia mi fa un male cane.”
“Oooooooooh ma certo. Sì. Ho capito tutto.”
Papyrus spalancò gli occhi per essere più convincente. Certo che Sousy era davvero bizzarra.
Naturalmente non aveva capito una cippa frusta del suo problema, ma la faccia allucinata e arrabbiata della ragazza gli aveva suggerito che forse era meglio non indagare oltre. Cercò di fare delle congetture: forse la terza settimana di settembre le stava particolarmente antipatica, e guardando il calendario si era arrabbiata. Forse qualcuno le aveva fatto un malocchio, e per due giorni all’anno un gruppo di formiche invisibili le punzecchiavano le dita dei piedi. O forse era un lupo mannaro, solo che al posto di ricoprirsi di pelo si trasformava in una strega malvagia mangia-ciambelle. Doveva stare molto attento a come si comportava con lei. Magari era contagiosa.
“Che palleeeeeee!” strillò di nuovo la ragazza, agitandosi sul divano e portando Papyrus molto vicino ad una crisi di panico. Che ha adesso? pensò, siccome aveva capito che fare domande a voce alta era una pessima idea e peggiorava solo la situazione: la guardò con attenzione e notò che aveva già finito la ciambella. Si girò per prenderne subito un’altra – quelle ciambelle sembravano l’unica cosa in grado di contenere la sua furia – ma si accorse con spavento che erano finite tutte. In preda al panico, si alzò e fece per lanciarsi fuori dalla porta, ma Sousy lo fermò con un grido.
“PENSAVO CHE MI AVRESTI FATTO COMPAGNIA!”
“Sto solo andando a prendere altre ciambelle! Il grande Papyrus vuole solo il tuo benessere piccola umana sofferente!”
Sousy scoppiò in lacrime di nuovo.
“Allora resta qui! Ho bisogno di affetto. Tu mi vuoi un po’ di bene, Papyrus…?”
“Ehm… quella volta che siamo usciti insieme mi hai dato dello sfigato, però in fondo dai, io non voglio male a nessuno in realtà…”
“Ahhhhh nessuno mi ama in questo mondo! E sono un cesso! Mi spieghi come ci esco stasera, con Mettaton, conciata così!?”

 

La sera prima alla fine le cose non erano andate proprio come avrebbe voluto Sousy.
Sans, vedendola arrivare sottobraccio a Mettaton al ristorante, aveva fatto spallucce e aveva pure chiesto al robot se voleva accompagnarla a casa lui con la sua limousine, siccome evidentemente lo scheletro era stato troppo sfiancato dalla sua esibizione per darsi la pena di tale incombenza. Sousy si era arrabbiata tantissimo, ma Mettaton poi le aveva detto che il giorno seguente le avrebbe mostrato i suoi studi televisivi, e lei non aveva saputo dire di no. Le aveva persino promesso di farla comparire in tv e, sinceramente, era decisamente un passo più in là dal farsi salutare da tutti perché sottobraccio al cabarettista di turno. Poi Sans non avrebbe potuto ignorare il fatto che lei aveva deciso di dare un bacio al fornetto quadrangolare in diretta, sugli schermi di tutto il sottosuolo. Oh, sì, questo sì che l’avrebbe fatto friggere di gelosia, ciclo o non ciclo. Sousy, maestra delle vendette servite al microonde.
Papyrus fece di tutto per rendere presentabile Sousy per quella serata speciale, e dopotutto si rivelò un vero maestro: buttarono nella biancheria sporca i vestiti di Sans che la ragazza stava ancora indossando, stritolata dalle cuciture troppo strette, e tirarono fuori uno splendido abito rosso, a cui Papyrus aggiunse un paio di protesi a forma di palle da basket e un discreto numero di occhiali da sole da appoggiare sulle stesse. In realtà il vestito era una tunica di stregone per un costume di carnevale (larghissima per lo scheletro, giusta al pelo per la ragazza) e Sousy pensava che facesse davvero schifo, ma in quella situazione di crisi doveva pur accontentarsi; inoltre, si infilò le palle da basket nelle tette, nonostante Papyrus insistesse che fossero per i bicipiti. Bene così pensò la ragazza, guardandosi allo specchio e pensando che in fondo non era così tanto sciatta.
Sans non si era fatto vedere per tutto il giorno, ma era meglio così: Sousy non era sicura di poter prevedere che piega avrebbero preso le sue emozioni in tal caso, e non poteva rischiare di vedere la sua determinazione infranta da un paio di complimenti da parte del suo fidanzato stronzo.

 

Finalmente Mettaton arrivò a prenderla con la sua limo scintillante, lei uscì di casa tutta abbigliata e si fece fare il baciamano, come una vera star.
Fu una serata davvero speciale: il robottino la accompagnò sottobraccio a visitare gli studi del telegiornale (un una sedia, un tavolo a rotelle e un paio di cartoni di scenografia, il massimo della qualità considerato che dovevano poter essere montati in qualsiasi momento e luogo avvenisse uno scoop per spremere il meglio della diretta), le cucine per il suo programma “Cooking with Killer Robot” e addirittura il set del film che stava girando in quel momento, “Mettaton the Movie XXIX”, che era una stanza semi-vuota ricoperta di petali di rosa e piena di telecamere, che era stata la location anche di tutti i suoi film precedenti. Mettaton si dimostrò essere un vero gentlemen, e non perdeva occasione di ricoprirla di complimenti: Sousy si dimostrò lusingata, anche se dopo un po’ tutte quelle sviolinate iniziarono a farla sentire pericolosamente vicina a ricordare certe poesie stilnovistiche altrettanto sdolcinate che aveva letto a scuola (roba di tipo tremila anni prima, con un sacco di lauree, aure e fiorellini), e qualsiasi cosa fosse scolastica le dava il vomito ormai che ne era così lontana. Il motivo per cui fremeva d’impazienza per la fine della serata, però, era ben più preciso: Mettaton le aveva promesso di farla apparire in diretta. Lei aveva una vendetta da compiere, e non vedeva l’ora di apparire sugli schermi di tutto il sottosuolo per dimostrare che nessuno poteva permettersi di metterle in piedi - impantofolati - in testa.
Quando finalmente montarono il set per il telegiornale delle 19.45, Sousy non stava più nella pelle.
OH Mettaton, sono così emozionata!” cinguettò, appendendosi al suo braccio tubolare, mentre lui si ingegnava a montare il cartonato dello studio davanti alla telecamera col suo peso morto appollaiato addosso.
“Ne sono felice, CARISSIMA!”
Finalmente, prese il telecomandino per accendere la videocamera in remoto, che aveva precedentemente posizionato di fronte alla sua postazione, e premette il pulsante di accensione.

 

BUONASERA MY BEAUTIES AND GENTLEBEAUTIES! QUI È IL VOSTRO METTATON CON IL REPORTAGE SERALE!!! MI TROVO QUI CON LA CARISSIMA SOUSY IN QUESTO ISOLATISSIMO COMPARTIMENTO STAGNO DEL CORE, SALUTA IL PUBBLICO SOUSY!!!

*Sousy agita con entusiasmo la mano*

LO SCOOP DI STASERA È ECCEZIONALMENTE INTERESSANTE, PERCHE’ INDOVINATE UN PO’… PER L’ENNESIMA VOLTA NON È SUCCESSO NULLA DI INTERESSANTE!!! E CON QUESTO IL NOSTRO SERVIZIO SI CHIUDE, BUONANOTTE CARI TELESPETTATORI, AL PROSSIMO APPUNTAMENTO CON TV METTATON!!!

 

Mettaton spense la telecamera e lanciò da una parte il telecomandino, stremato.
“Uh! – si lamentò, asciugandosi un paio di gocce di condensa che gli si erano formate sullo schermo per la stanchezza – Che diretta, eh? Ti prosciuga le energie, ma ne vale la pena ogni singola volta.”
Sousy era rimasta letteralmente a bocca aperta. Certo, se avesse avuto quei 15 secondi in più durante la trasmissione, forse sarebbe riuscita a posizionare le labbra a cuore per poterlo baciare a tradimento e quindi ritrovarsi in quel momento con un’espressione più carina, ma nemmeno questo era riuscita a fare. Però lei era un’adolescente piena di risorse.
“Certo che questo è un posto molto inusuale per una trasmissione, Mettaton.” Considerò con fare svagato, indicando a dito le quattro mura strettissime all’interno delle quali si trovavano, e poi il fiume di lava che attraversava il pavimento presso uno dei muri, unica fonte di luce disponibile dello stanzino.
“Ma certo che sì mia splendida piccioncina, bisogna sempre stupire l’audience! Mai cedere alla pigrizia e riutilizzare antichi set tradizionali, noiosi e barbosi spazi aperti e bene illuminati... Io sono d’avanguardia!”
Mentre lo show-robot monologava, Sousy acchiappò il telecomandino e riaccese di soppiatto la cinepresa.

 

In tutto il Sottosuolo gli schermi dei televisori ricominciarono a trasmettere, e centinaia di mostri incollarono di nuovo gli occhi su di essi. Mai avevano assistito a un evento del genere!

 

“Mettaton, caro, mi sono stancata di questi discorsi professionali.” Sussurrò Sousy, sbattendo seduttivamente le palpebre.
“Mi dispiace moltissimo tesoro… ma hai ragione. È ora di passare ad altro.” Mettaton si girò verso di lei e accese delle lucine intense e sensuali sul suo schermo. Sousy esultò internamente, tutto andava secondo i piani. Tutto il Sottosuolo stava osservando quella scena in direttissima. Anche Sans. Soprattutto Sans.

 

Sans e Papyrus stavano seduti sul loro divano gibboso tenendosi aggrappati ai braccioli, con le orbite puntate alla televisione.
“Non ci posso credere che lo sta facendo davvero.” Mormorò Sans, stringendo forte i denti per trattenere la risata che gli avrebbe rovinato gli sviluppi degli eventi sul teleschermo.
“Non ho idea di cosa stia succedendo… ma OMMIODDIO SONO EMOZIONATO!!! – esultò Papyrus, da autentico fan numero uno della vera e unica star del Sottosuolo – Sono tipo dei BLOOPERS? Un FUORIONDA? Non lo so ma AAAAAAAAAAH non l’aveva mai fatto prima! Andrei a fare dei popcorn ma non posso staccarmi da quiiiiiii!!!!”

Sans si infilò una mano in tasca.
“Se vuoi ho delle noccioline Paps.”
“Saranno sicuramente sporche di ketchup!”
“Più di così ora non posso fare, fratello.”
“Bene così! Insaporiranno ancora di più questa trasmissione GUSTOSAAAAUUUHHH!!!”
Sousy nel teleschermo stava pesantemente flirtando con l’inconsapevole Mettaton, facendosi spudoratamente imprimere negli occhi di quanti più mostri possibili, dopo essere uscita con Sans di fronte a tutti i suoi conoscenti. Lo scheletro non poteva credere fino a che spunto la stesse spingendo il suo giochino. Ormai, era arrivata a mettersi in ridicolo da sola.

 

“… che ne dici, ora di parlare un po’ di me e te?” continuò Sousy, stringendo con le braccia le palle da basket che si era infilata nel reggiseno.
“Direi che è un’ottima idea, darling, a tal proposito avrei decisamente qualcosa da dire.” Rispose il robot avvicinandosi a lei, porgendole la mano.

 

“Mamma mia quanto è figa.” Borbottò Undyne risucchiando il suo gelato caldo rosa dalla cannuccia, e facendo un sacco di rumore nel processo.
“D-davvero lo pensi? Meglio di me?” Protestò Alphys, a metà tra gelosia e crollo di autostima.
“Pfff, nessuna è meglio di te Alph. – Alphys arrossì – Però devi ammettere che Sousy è fantastica, guarda che tette!”
“Sai che sono protesi, vero?”
“E che vuol dire? Anche Papyrus le usa, ma non per questo è meno figo!”
Le due stavano spaparanzate sul lettone di Alphys con gli occhi puntati al mega-schermo, in pigiama, colte di sorpresa proprio quando stavano per cominciare la quinta maratona della prima stagione di Mew Mew Kissy Cutie.
“…e poi guarda quelle orecchie da gatto, sembra proprio Mew Mew!” proseguì la ninfa, tenace nella sua ammirazione.
“Sì… sarebbe carina se non fosse che abbia un quoziente di simpatia paragonabile a quello di Jerry.”
“Ooooooh sei una gelosona!”
Undyne le premette la mano sulla testa e iniziò a grattargliela spingendola contro il materasso, facendola scoppiare a ridere, ma smise subito dopo perché in TV le cose si facevano serie.

 

Sousy avvicinò il volto a quello schermico del suo partner.
“…e sentiamo, cosa mi vorresti dire?”
“Per esempio, tesorino, che sono stato fortunatissimo ad averti trovata, perché erano anni che sognavo di incontrare qualcuno come te.”
“Oh.” Sousy iniziò a pensare che aveva sempre più voglia di concludere tutti quei discorsi col suo bacio a sorpresa, ma dopotutto, aveva dei telespettatori da accontentare e voleva far bella figura…
“Ma certo cara. Sai? Permettimi di mostrarti la mia visione… il mio viso, su una facciata di grattacelo ricoperta di schermi… - mentre parlava, Mettaton muoveva la mano nell’aria come per disegnarseli davanti - … e sotto decine di milioni di spettatori a seguire il mio show. Non è meraviglioso? E tutto questo, cara, sarà grazie a te!”
“Grazie a me?” mormorò Sousy estasiata.
“Ma certo! E ora dovrai fare solo una piccola, semplice cosina per me…”
“…cosa?” Sousy atteggiò le labbra a forma di bacio, pronta per il gran momento.
“MORIRE!”

 

Tutti i mostri davanti alla tv fecero un salto.

 

Mettaton afferrò Sousy per il collo e la issò in alto, facendola sporgere sul fiume di lava.
“… perché grazie alla TUA ANIMA UMANA potrò finalmente ATTRAVERSARE LA BARRIERA, E OTTENERE IL PUBBLICO CHE HO SEMPRE SOGNATO DI AVERE, FUORI DA QUI!!!”

 

“Okay, qui si esagera però.” Sibilò Sans, piantando le dita nel divano.

 

 

FINE DELLA STORIA!!!
AHAHAHANOSCHERZO
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA EMOZIONANTISSIMA DIRETTAAAAAAAAAUUUUUUHH!!!!

 

QuestadirettaèstatasponsorizzatadaMTTBrandBurgerEmporiumveniteagustarviunburger
insiemeallestelleGNAM!

Image and video hosting by TinyPic

*Angolo Autrice*

*Scusate il ritardo, sarei in tempo se non fosse Sans a editarmi le storie. *
*Non mi pento di nulla.*

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Undertale / Vai alla pagina dell'autore: Ilarya Kiki