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Autore: Kano_chan    26/05/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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8

 
Insomnia. Capitale regia del regno di Lucis. 4 anni dopo.
Palazzo reale.

- Come diamine fai a stare in quella posizione, per me resta un mistero –

Selenis, alzò gli occhi dal volume che stava leggendo per puntarli sulla figura sottosopra di Ignis. La ragazza aveva le gambe appoggiate allo schienale del divano della camera di Noctis e la testa dalla parte opposta, reclinata verso il pavimento. I lunghissimi capelli bianchi si adagiavano sul tappeto come un manto nevoso.

- Tengo allenati i muscoli delle braccia così – replicò lei chiudendo il libro – e poi sono comoda – aggiunse facendo spallucce.
- Noct è passato di qui? – chiese il ragazzo guardandosi intorno.
- Ignis Stupeo Scientia che perde il suo protetto? – esclamò Selenis sgranando gli occhi – Questo sì che è da segnare negli annali! – rise.
- Non l’ho perso.. – replicò calmo il ragazzo – Sarà già andato in palestra per l’allenamento – commentò tra sé.
- Da quello che ho capito odia le lezioni di scherma, dice che il suo insegnante è antipatico – soggiunse la principessa.
- Il figlio di Clarus è un ottimo maestro di spada, nonostante la giovane età – replicò Ignis aggiustandosi gli occhiali.
- Ma se è più vecchio di noi! – esclamò ridendo Selenis.
- Più vecchio? - rispose il giovane confuso - Ha quindici anni – disse.
- Cosa!? Ma è... enorme! – sbottò la ragazza decisamente stupita.
- Piuttosto... – la interruppe Ignis – ultimamente mi sembri un po’ apatica, anche Noct se n’è accorto... Sicura che non ci sia qualcosa che non va? – domandò fissandola serio da dietro le lenti.
- Niente di che, sono solo un po’ annoiata – rispose Selenis, ed era vero.

Due settimane prima, Nyx era dovuto partire di nuovo per il fronte. Ciò voleva dire che i loro discontinui allenamenti si sarebbero ridotti ulteriormente. Questa improvvisa partenza l’aveva lasciata senza qualcosa con cui sfogarsi, cosa che di sicuro non le faceva bene all'umore.

- Sarà come dici – replicò Ignis – Ora ti prego, tirati in piedi, mi fai andare il sangue alla testa – aggiunse con una smorfia.
- Agli ordini! – lo prese in giro Selenis cercando di raddrizzarsi.

Proprio in quel momento, la porta si aprì e il Re fece il suo ingresso.

- Zio! – esclamò la ragazza e per la fretta di riacquistare una posizione eretta, scivolò dal divano finendo a terra.
- Stai bene? – le chiese il sovrano con una punta di divertimento nel tono di voce.
- Ahi... Sì – rispose la principessa, alzandosi e guardando torva Ignis che la osservava con un’espressione da “te lo avevo detto” – Noct non c’è – aggiunse raccogliendo il libro da terra.
- In realtà cercavo te – rispose Regis.
- Io allora vado – disse Ignis, inchinandosi e guadagnando l’uscita.
- Dimmi pure – esordì Selenis guardando l’uomo.

I rapporti con lo zio, durante quei quattro anni, si erano stabilizzati. Come aveva giurato, si era preso cura di lei e non le aveva fatto mancare nulla: rimproveri compresi. Le incomprensioni non mancavano di esistere, ma si superavano senza troppe difficoltà. Nonostante questo però, Selenis non riusciva ancora a confidarsi completamente con il sovrano. Ciò era anche dovuto al fatto che Regis fosse sempre molto impegnato con il suo ruolo, il quale assorbiva quasi completamente la sua attenzione. Selenis ammirava lo sforzo che suo zio stava compiendo, anche ora che si era trasferita a vivere in un appartamento per conto suo.

- Ho pensato che potresti incominciare a prendere lezioni di scherma come Noctis – disse l’uomo.
- Davvero? – la ragazza fissò lo zio senza poter credere alle proprie orecchie.
- Sì, non ci vedo niente di male – replicò il sovrano – soprattutto adesso che il tuo insegnante improvvisato starà via per lunghi periodi – aggiunse sorridendo sotto i baffi.

Se la mascella della principessa avesse potuto fisicamente farlo, sarebbe sicuramente caduta a terra.

- E... così lo sapevi – mormorò imbarazzata.
- Governo un regno, ma riesco ancora a sapere dove sparisce mia nipote tutti i pomeriggi – replicò il Re divertito.
- Mi dispiace, ma non credevo che mi avresti dato il permesso.. – soggiunse Selenis, accarezzando distrattamente la pietra dell’anello com’era solita fare quando era nervosa.
- Infatti non ti avrei lasciato – confermò Regis – ma ormai sei grande abbastanza, e il pericolo non è di certo diminuito in questi anni – aggiunse stancamente.
- Nifelheim si sta rafforzando, non è vero? – chiese la ragazza con apprensione.
- È sempre stata forte, ma lo dava meno a vedere – rispose il sovrano – ma queste non sono cose di cui tu ti debba occupare – aggiunse con un gesto della mano –  puoi iniziare le lezioni anche oggi, Gladiolus è già stato avvisato – concluse Regis avviandosi di nuovo verso la porta.
- Grazie zio – disse Selenis.

L’uomo le riservò un ultimo sorriso prima di chiudere la porta. La principessa, non appena fu uscito, lanciò un pugno in aria.
Non stava più nella pelle! Finalmente aveva il permesso di imparare a combattere! Chissà che faccia avrebbe fatto Nyx al suo ritorno nel vedere i progressi fatti.

Senza aspettare oltre, Selenis indossò una tuta comoda, si legò i capelli in una coda di cavallo e si diresse verso la palestra. La raggiunse proprio mentre Noctis ne usciva con un’espressione tutto fuorchè divertita.

- Buona fortuna – brontolò mentre la superava.
- Ahi, ahi... - mormorò tra sé la ragazza prima di entrare.

Il suo futuro maestro sostava in mezzo alla sala degli allenamenti con gli occhi chiusi, mentre si pinzava la radice del naso in un chiaro segno di stanchezza più mentale che fisica. Noctis gli stava dando del filo da torcere, poco ma sicuro.

- Perdonalo, alle volta può essere esasperante – esordì lei facendo sussultare il ragazzo che si voltò a guardarla.
- Principessa! – esclamò preso in contro piede e affrettandosi ad inchinarsi.
- Niente inchini e dammi del tu te ne prego – replicò lei allungandogli una mano – Selis, piacere – aggiunse.
- Gladio – rispose il giovane, stringendogliela e sorridendole.
- Strano non aver mai trovato l'occasione di presentarci – osservò la ragazza.
- È vero – concordò Gladio.

Dal giorno del funerale di quattro anni prima, c’erano state solo delle rare occasioni di incontrare la principessa, soprattutto ora che non abitava più a palazzo. Quando il Re gli aveva chiesto di darle qualche lezione di scherma, Gladio ne era stato più che felice.

- Se per te va bene inizierei con un duello veloce, giusto per capire come impostare le tue lezioni – propose il ragazzo dirigendosi verso la rastrelliera, dove afferrò alcune protezioni e una spada da allenamento.
- Perfetto! – approvò Selenis.

Quando iniziò ad allacciarsi le imbottiture, la ragazza sorrise tra sé. Sarebbe stato strano tornare a casa e non doversi spalmare la crema per gli ematomi su metà corpo; purtroppo il set di Nyx non era provvisto di alcuna protezione per gambe e braccia.
Una volta che ebbe terminato, afferrò la spada che Gladio le stava porgendo e assunse un’espressione dubbiosa.


- Troppo pesante? – domandò il ragazzo mal interpretando il suo disappunto.
- No, semmai il contrario – replicò Selenis – posso? – aggiunse indicando la vasta scelta di armi in bella mostra.
- C..certo! – rispose Gladio leggermente stupito.

Selenis le passò in mostra quasi tutte, saggiandone diverse finchè non trovò quella che più si avvicinava al suo ideale.

- Ok, sono pronta – affermò alla fine, posizionandosi sul tappeto per gli allenamenti a fronteggiare il ragazzo.

- Cominciamo allora –

Gladio la guardò assumere la posizione di base e il suo proposito di correggerle le imperfezioni venne meno. Non c’era nulla fuori posto, né i piedi, né l’impugnatura o la posa del busto. Sorpreso, provò con un affondo laterale che però venne intercettato dalla giovane.

"Ok... questa ragazza non è nuova al combattimento all'arma bianca" pensò il ragazzo.

Anche la sequenza di colpi successiva venne abilmente schivata e anzi, la principessa non si limitò a quello. Cominciò ad incalzare il ragazzo con stilettate veloci e precise, nei punti deboli tipici di qualsiasi avversario. Gladio forse non avrebbe dovuto, ma iniziava a divertirsi non poco.
Alla fine, con una mossa un po’ di argomentata, riuscì a colpirle il polso facendole perdere la presa sulla spada.

- Ahhh! – esclamò frustrata lei – ci casco sempre maledizione! – sbottò, riprendendo l’arma e ruotandola in mano per sgranchirsi il polso.
- Allora non è la prima volta che usi la spada – osservò Gladio.
- Non esattamente – rispose Selenis arricciando il naso – Un amico che fa parte dei Kingsglave mi ha addestrata saltuariamente – spiegò.
- Sono… ammirato direi – replicò il ragazzo con un ghigno – ma manchi di.. –
- Fantasia, lo so – concluse per lui la ragazza – Nyx me lo dice sempre, ma sono qui per migliorare no? – aggiunse la giovane con un sorriso.
- Questo è poco ma sicuro principessa – ribattè Gladio riprendendo la posizione.

L’allenamento proseguì. Il figlio di Clarus era un insegnante capace e molto alla mano, ma non per questo meno severo. Riprendeva Selenis quando sbagliava qualcosa e le faceva ripetere i movimenti finchè non le riuscivano alla perfezione.
L'unica cosa diversa, rispetto alle lezioni che aveva preso con Nyx, era il tempo. Lei e il Kingsglave ne avevano sempre avuto poco, finendo a volte per ritagliarlo in orari assurdi della giornata, come alle prime luci dell'alba o a notte inoltrata.
Gladio, dal canto suo, non si sarebbe potuto divertire di più. La ragazza, seppur ancora acerba, era una buona avversaria, che compensava con l’intuito ciò che non aveva ancora appreso.


- Brava! Ci sei riuscita –

Selenis fece un sorriso stanco a Gladio e si piegò sulle ginocchia, appoggiandovi le mani per riprendere fiato.

- Sì, al decimo tentativo, ma ce l’ho fatta – replicò lei, raddrizzandosi e schiacciando un cinque al ragazzo.
- Beh, è per questo che si chiama allenamento – disse lui.
- Merito dell’insegnante anche – si complimentò Selenis con un sorriso che si trasformò in una smorfia.
- Tutto bene? – domandò Gladio preoccupato.
- È la cicatrice – rispose Selenis massaggiandosi una scapola – doveva essere una ferita superficiale, ma è quella che mi dà più fastidio quando cambia il tempo – aggiunse, guardando fuori dalle grandi vetrate oltre le quali il cielo si stava scurendo minaccioso.
- Eri assieme al principe quando c’è stato l'incidente con la Lamia – affermò Gladio che se n’era scordato.
- Già…- replicò Selenis – piuttosto, come va con Noct? – s’informò per cambiare discorso mentre iniziava a fare stretching.
- Bene - rispose un po’ troppo precipitosamente il ragazzo.
- A mentire sei peggio di me, il che è tutto detto! – osservò Selenis divertita – Sul serio, come va? – disse fermandosi a guardare Gladio.

Il ragazzo si guardò intorno indeciso sul da farsi, ma poi non riuscì a trattenersi.

- È… assolutamente disinteressato a qualsiasi cosa io cerchi di insegnargli! – sbottò alzando le braccia al cielo – non si impegna e ha sempre quell’espressione annoiata stampata in faccia che… - interruppe la frase sbuffando sonoramente e facendo scoppiare a ridere Selenis.
- Può essere incredibilmente indisponente a volte – concordò lei.
- Esatto, indisponente! – concordò Gladio, felice che qualcuno lo capisse.
- Noct è particolare, è.... Noct ecco – soggiunse la ragazza con una scrollata di spalle – e quello che gli è successo di sicuro non lo ha aiutato ad essere più estroverso – aggiunse con un sospiro – ma ti prego di continuare a stargli dietro, ha bisogno di personalità forti accanto a lui – disse.
- Certo, puoi stare tranquilla, non mi arrendo così facilmente – la rassicurò Gladio.
- Mi fa piacere sentirtelo dire – replicò lei – Ora temo di dover scappare. Ci rivediamo domani Gladio – lo salutò guadagnando l’uscita.
- Con piacere Selis – rispose lui.

La principessa uscì soddisfatta dalla sua prima lezione con Gladio; malgrado i muscoli doloranti si sentiva piena di energie, e la prospettiva di ripetere l’incontro il giorno seguente la eccitava, anzi, non stava letteralmente più nella pelle!
Selenis si diresse verso la camera dove aveva trascorso i precedenti tre anni prima di ottenere il permesso di trasferirsi a vivere da sola. Nonostante se ne fosse andata ormai da un anno, quella stanza non era stata toccata, e capitava sovente che la usasse quando voleva trascorrere del tempo all’interno del palazzo.
Mentre faceva la doccia e si cambiava, cercò di darsi una spiegazione del fatto che a Noctis quelle lezioni non piacessero; concludendo che avrebbe fatto prima a chiederlo al cugino stesso.
Una volta datasi una ripulita, uscì per andare alle lezioni pomeridiane; quando però raggiunse all’atrio del palazzo, le si presentò una scena particolare.
Due cameriere e un maggiordomo stavano accogliendo una bambina che non doveva avere più di nove o dieci anni.
Incuriosita quindi, la ragazza si avvicinò.


- Principessa Selenis – la salutò sorpresa una delle due domestiche.
- Buongiorno – rispose la giovane – posso darti una mano? – domandò poi, rivolgendosi alla bambina che la guardava con la bocca aperta.
- Sei bellissima!! – esclamò quella cogliendola completamente di sorpresa.
- G.. grazie – replicò imbarazzata Selenis.
- Ah, fratellone! – esclamò d’un tratto la bambina superando con lo sguardo la principessa.

Selenis, si voltò in tempo per vedere entrare nell’ingresso niente meno che Gladio.

- Cosa ci fai qui stupida!? – disse concitato il ragazzo avvicinandosi.
- Non sono stupida, lo sarai tu stupido!! – ribattè la bambina, dimostrando subito ai presenti di avere una lingua niente male, cosa che la rese subito simpatica a Selenis.
- Spero che non ti abbia importunato - Gladio si rivolse alla principessa, che sorridendo gli fece segno di no con la testa.
- Sei venuta qui da sola? – s’informò l'Amicitia tornando a guardare la sorella.
- Certo! Sono venuta per vedere Noctis – replicò serafica lei.
- Lo sai che non puoi.. - incominciò a dire Gladio.
- E perché?! Tu lo puoi fare! E adesso puoi vedere anche la principessa – s'indispettì la bambina stringendo il coniglio di pezza tra le braccia.
- Posso perché è il mio lavoro – ribattè il ragazzo spazientito.
- Non è giusto! Non è giusto!! – esclamò sua sorella battendo i piedi a terra.
- Potrei chiedere a Noct se può riceverti –

L’intromissione di Selenis fece smettere immediatamente il capriccio.

- Davvero? – disse la piccola con gli occhioni spalancati.
- Non è il caso di disturbarlo – replicò Gladio facendola di nuovo imbronciare.
- Non penso che gli dispiacerà – lo rassicurò la principessa  – Io sono Selenis, ma puoi chiamarmi Selis – aggiunse, abbassandosi davanti alla bambina e tendendole una mano.
- Io mi chiamo Iris – rispose allegra la sorella di Gladio – tanto piacere sorellona – disse ricambiando la stretta.
- Noct dovrebbe aver appena finito di prendere ripetizioni, gli vado incontro – soggiunse Selenis rivolgendosi a Gladio.
- Davvero, non è il caso di scomodarti – provò di nuovo a farla desistere il giovane.
- Stai tranquillo; nel frattempo accompagna tua sorella nel salottino privato, vi raggiungeremo lì – replicò, allontanandosi e sorridendo sotto i baffi allo sguardo esasperato di Gladio.

In realtà aveva proposto quell’incontro anche a favore del principe. Noctis era da sempre un ragazzino piuttosto introverso, ma adesso le sembrava che quella sua caratteristica stesse pendendo il sopravvento, tendendolo a farlo isolare. La stessa Luna, in una delle sue missive, aveva dimostrato la medesima preoccupazione. Ogni tanto il pensiero di Selenis tornava all’incontro con quel buffo ragazzino di nome Prompto; sperava ancora ardentemente che stesse cercando di mantenere la parola data alla principessa di Tenebrae. Conoscere quindi la sorellina di Gladio, sicuramente non avrebbe fatto male a Noctis.
Mentre camminava lungo il corridoio, al fondo comparve la figura della cameriera di Noctis da sola...

- Noctis? – domandò dopo che quella si fu avvicinata.
- Non saprei dirle signorina, è scappato via nel giardino dicendo che andava a fare un giro – rispose la donna costernata.
- Ottimo…- sospirò Selenis - grazie lo stesso - la congedò.

Il “giro” di Noctis poteva voler dire di star via dai trenta minuti alle tre ore.

“ Temo che l’incontro sia da rimandare” pensò amareggiata.

La ragazza tornò quindi indietro, dirigendosi verso il salottino dove Gladio aveva accompagnato Iris.

- Purtroppo Noct è andato a fare un giro – esordì, avvicinandosi al ragazzo che la aspettava – Iris dovrà venire un altro giorno a salutarlo – aggiunse.
- Non è un problema, anzi, siete stati tutti fin troppo cortesi con quella peste – replicò Gladio scuotendo la testa.
- Ma dai, è così dolce – rispose la ragazza.
- Solo perché non vivi con lei – ribattè il giovane alzando le sopracciglia.
- Vorrei ricordarti che io ho vissuto con Noct – disse la principessa.
- Touchè – rise Gladio – vado ad avvisare Iris allora, ti ringrazio ancora – aggiunse.
- È stato un piacere, salutamela – si accomiatò Selenis.

Era circa a metà del corridoio, quando sentì Gladio gridare.

- Iris!! –

Selenis, preoccupata, tornò indietro correndo.

- Cosa succede? – esclamò raggiungendo il ragazzo.
- Iris è scomparsa – rispose lui agitato.
- Cosa?! –

La principessa lo superò per entrare nel salottino. Lì, l’unica presenza rimasta della bambina, era il suo coniglio di peluche abbandonato sulla poltrona cremisi. Selenis notò immediatamente che la porta che conduceva al giardino era aperta.

- Dev'essere andata fuori – disse la ragazza uscendo – Iris! - urlò.
- Iris! – le fece eco Gladio che l’aveva seguita.

Nonostante i loro richiami tutto taceva, e la cosa peggiore era che il giardino e i suoi dintorni erano decisamente estesi.

- Gladio, io vado verso le scuderie, tu vai verso i garage. Ci rincontriamo davanti l’ingresso – propose Selenis.
- D’accordo – concordò il ragazzo.

La ragazza proseguì nella sua ricerca, gridando il nome della bambina più forte che poteva e chiedendo notizie a chi incontrava. Il risultato fu che nessuno aveva visto Iris da nessuna parte, il che era strano, perché per quanto la proprietà potesse essere vasta, era impensabile che non sentisse le loro urla.
L'improvviso e potente rombo di un tuono, fece alzare lo sguardo di Selenis al cielo. Le nuvole che qualche ora prima stavano solo minacciando un temporale, adesso stavano mettendo in pratica il loro proposito. Un secondo più tardi infatti, la prima goccia cadde sul viso della ragazza.
Nel giro di cinque minuti si scatenò un vero e proprio acquazzone che aumentò la preoccupazione di Selenis; se Iris si era persa, di sicuro quel tempo non li avrebbe aiutati a trovarla più in fretta.

Controllate anche le scuderie, alla ragazza non rimase altro che dirigersi verso le scale d’ingresso. Lì, ad aspettarla c’era già Gladio, che non appena la vide arrivare le si fece incontro.

- Niente? – le chiese angosciato.
- No, mi dispiace – rispose Selenis contrita.
- Maledizione! Dove diamine si è cacciata?! – esclamò il ragazzo fuori di sé.
- Ehi Gladio, ascoltami – la ragazza afferrò la mano del giovane contratta a pugno – La troveremo ok? – disse convinta – il palazzo è grande, ma siamo in tanti; è solo  questione di tempo – lo rassicurò.

Gladio guardò la principessa completamente zuppa dalla testa ai piedi, avvertendo il calore delle sue mani strette sulla sua.

- Hai ragione – concordò lui, facendo un respiro profondo che si condensò in vapore nell'aria frizzante del temporale.
- Bene, allora…-
- Signorina Selenis, signor Gladio! –

Entrambi i ragazzi si voltarono verso la cameriera che correva loro incontro con un ombrello scuro.

- Abbiamo trovato sua sorella – annunciò – è nell’atrio assieme al principe – aggiunse.

Quando entrarono nell’ingresso, una cameriera si stava occupando di Iris mentre Noctis si stava asciugando i capelli fradici con un asciugamano.

- Iris! – esclamò Gladio correndo verso la sorella.
- Fratellone! – lo accolse lei.

Selenis si avvicinò al gruppetto, guardando interrogativa Noctis che fece spallucce.

- Dov’eri? – urlò l'Amicitia incollerito – Eravamo preoccupatissimi! Io e Selis ti abbiamo cercato ovunque!! – proseguì fuori di sé – Allora? Di qualcosa! – aggiunse.

Iris continuò a guardare suo fratello, evidentemente scossa da quel rimprovero.

- Glad..- l'intervento della principessa venne interrotto sul nascere dall'arrivo del Re.

- Gladiolus, cos’è tutto questo trambusto? –

Regis si fece avanti, seguito dal maggiordomo di famiglia.

- Mia sorella era sparita mettendo in allarme tutto il palazzo. – rispose il ragazzo inchinandosi - La principessa mi ha dato una mano a cercarla – aggiunse vedendo il Re guardare i capelli gocciolanti della nipote.
 - Non è stata colpa di Iris – s’intromise Noctis.

Selenis scoccò al principe un'occhiata sorpresa mentre Gladio gli chiese “gentilmente” delucidazioni.

- Spiegami com’è andata – disse il Re.
- Prima sono uscito per andare a giocare e le ho chiesto di venire con me – rispose Noctis con lo sguardo rivolto al pavimento.

Regis, rimase a guardare il figlio in silenzio per qualche istante prima di riprendere la parola.

- Noctis, tu sei il principe – esordì – non ti è venuto in mente che con il tuo comportamento sconsiderato avresti potuto mettere Iris in pericolo? – domandò l’uomo con voce calma.

Selenis realizzò solo in quel momento di non aver mai sentito lo zio gridare, se si escludeva la volta in cui aveva trovato il figlio esanime qualche anno fa.

- Sei in punizione – comunicò alla fine, in risposta al lungo silenzio di Noctis – ora vai a darti una ripulita – aggiunse congedandolo.
- Sì – Noctis si voltò senza mai alzare lo sguardo e si incamminò verso le sue stanze.
- Vi prego di accettare le mie scuse, Gladiolus, Iris – il sovrano si rivolse poi ai due interessati.
- No! La colpa è mia, non avrei dovuto lasciarla da sola – replicò Gladio inchinandosi di nuovo.
- Selenis, la tua prima lezione com’è andata? – domandò Regis girandosi verso la nipote.
- Bene zio, ti ringrazio dell’interessamento – rispose la ragazza con un sorriso.
- Ottimo, sono contento di saperlo – disse l’uomo – è meglio che però tu vada a metterti qualcosa di asciutto, o rischi di ammalarti –

C’erano alcuni momenti, come in quel caso, in cui il Regis assomigliava incredibilmente a suo fratello e a Selenis, ogni volta, veniva un groppo in gola.

- Hai ragione – concordò la principessa mentre il sovrano si congedava da loro.

Una volta che se ne fu andato, Gladio si avvicinò alla ragazza.

- Perdonami, ti ho fatto perdere tutto il pomeriggio e ti sei anche bagnata completamente – si scusò, guardando con la coda dell’occhio la sorella che sembrava improvvisamente aver perso tutto il buon umore.
- Nessun problema – rispose Selenis cordiale – sei una brava persona Gladio – aggiunse con un sorriso mesto.
- Eh? – domandò il ragazzo non capendo la ragione di quel complimento.
- Ho visto quanto tieni a tua sorella, faresti qualsiasi cosa per tenerla al sicuro – disse Selenis osservando la bambina – spero che tu possa maturare lo stesso sentimento anche per Noct – aggiunse tornando a guardare il ragazzo – ha bisogno di qualcuno come te al suo fianco – concluse prima di salutarli entrambi.

Le parole della principessa rimasero ad aleggiare della mente di Gladio, in contrapposizione con la rabbia che provava in quel momento per il futuro Re di Insomnia.

**

Noctis, con addosso dei vestiti nuovamente asciutti, guardava pigramente fuori dalla finestra della propria camera mentre il cielo tornava sereno e le stelle iniziavano a fare capolino da dietro le nubi.
Ripensava a ciò che era successo nel pomeriggio.
Quello che aveva fatto, il gesto che aveva compiuto nei confronti della sorella di Gladio, non se lo sapeva spiegare neppure lui. Era stato guidato dall'istinto...
Conosceva bene il sentimento di disagio e vergogna che si provava nell'essere rimproverati; gli era successo spesso. Vedere Iris così inerme di fronte alla sfuriata, seppure giustificata, del fratello, lo aveva fatto agire d'impulso. Farsi sgridare una volta in più, non era un grosso problema; non nella vastità di cosa sbagliate che poteva fare un principe.


- È permesso? –

La testa di Selenis sbucò dalla porta socchiusa, sorprendendo Noctis nei suoi ragionamenti.
La ragazza entrò, reggendo in una mano un piattino con dei tramezzini e portando in testa un asciugamano che le nascondeva i capelli ancora umidi.

- Ho pensato che avessi fame – esordì sedendosi di fianco al cugino – so che hai detto di non averne solo per non cenare con tuo padre – aggiunse.

Noctis, gettato uno sguardo languido al piatto e scoperto ormai il suo bluff, afferrò i panini iniziando a mangiarli con voracità.

- Noct, un principe non mangia in questa maniera barbara! - lo rimproverò Selenis – Eddai, scherzo! – corse ai ripari nel vedere la faccia del ragazzino.
- Non sei divertente – borbottò lui – grazie – aggiunse attaccando il secondo tramezzino.
- Senti, – proseguì la giovane finendo di frizionarsi i capelli – mi spieghi perché hai mentito a tutti? – domandò.

Noctis, che si stava portando un boccone alle labbra, rimase con la mano sospesa sul piatto. Sua cugina era una continua sorpresa, soprattutto per come riusciva sempre a leggergli dentro.

- E come sai che ho mentito? – la stuzzicò.
- Dalla reazione troppo stupefatta di Iris e da come ti gratti il collo quando dici una bugia – rispose la ragazza con un sorriso sornione.
- Sei il demonio.. – replicò il principe scuotendo la testa divertito.
- Allora? – lo incalzò lei.
- È brutto quando qualcuno ti sgrida.. se è per qualcosa che non hai fatto con cattiveria – rispose Noctis ingollando l’ultimo boccone – e poi, essere messo in punizione una volta in più non mi cambiava nulla – aggiunse con un’alzata di spalle.

Selenis osservò il ragazzino. Quei sentimenti, forse ancora infantili, che avevano spinto Noctis a prendere le parti di Iris, sarebbero diventati di vitale importanza nel prossimo futuro: compassione e spirito di sacrificio non erano cose da poco.

- Diventerai un ottimo Re Noct – sentenziò la ragazza facendo arrossire il principe.

Forse era la prima volta che se lo sentiva dire.

- E tu un ottimo comandante dei Kingsglave – replicò il ragazzino con un sorriso.
- Vuoi che lo diventi solo perché così potrai comandare tu per una volta – ribattè la giovane ridendo.
- Temo che tu mi abbia scoperto – ammise Noctis mettendosi a ridere a sua volta.

Selenis gli cinse le spalle con un braccio, stringendolo in un mezzo abbraccio.

- Ti voglio bene Noct –
- Anche io Selis –




Campeggio dell'autrice:

Ciao!
Bentrovati al capitolo 8 ^^
Come avevo preannunciato la scorsa volta abbiamo fatto un piccolo salto temporale, ritrovando Selenis ormai diciasettenne, invischiata negli eventi tratti da una delle puntate di Brotherhood.
Cosa ne pensate del primo ufficiale incontro con Gladio? Al ragazzo è sicuramente rimasta impressa la figura della principessa già dal funerale di Revis, ma non c'era mai stata occasione di approfondire il rapporto.. ora che invece ci sono tutte le premesse come si evolverà?
Per ora la ragazza ha dato il suo sostegno al nostro Gladio dopo la sparizione della sorellina (mannaggia al gatto!!), dando prova di affezionarsi subito ai suoi futuri amici ^^ La parte che mi è piaciuta di più scrivere però, è quella relativa al dialogo con Noctis. E' stata rilassante e spontanea (avere una sorella maggiore aiuta xD), amo scrivere di loro due in questi momenti dove tutto è ancora "normale" nelle loro vite.
Che altro dirvi? Cosa voterete nel sondaggio lanciato con l'aggiornamento di mercoledì? Io ammetto di essere parecchio indecisa!!

Un grazie a tutti i Lettori che continuano a seguirmi, a White per aver recensito facendomi esultare alla "Prompto", e a chi ha aggiunto la storia tra le seguite e preferite.

Prossimo venerdì si salta avanti nel tempo di altri 3 anni ;) Cosa mai succederà?

Un abbraccio a tutti,
Marta
  
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