Anime & Manga > Saiyuki
Segui la storia  |       
Autore: Liry_chan    28/05/2017    1 recensioni
Un’ombra. Questo era sembrato a Sanzo di percepire. Tese le orecchie. Niente rumori, eppure aveva un fine udito.
Il dolore, che esplose improvviso allo stomaco, gli mozzò il fiato e lo precipitò a terra. Un secondo fendente lo colpì alla nuca. Quello che seguì fu una pioggia di colpi. Non ne capiva la provenienza e quando riusciva a pararne qualcuno, subito veniva attaccato da un’altra parte.
Solo quando stava quasi per perdere i sensi, la vista appannata e il sapore metallico del sangue in bocca, l’invisibile aggressore si fermò.
«Prega bonzo. Prega per la tua vita o muori»
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku, Ukoku Sanzo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 18
Siamo una famiglia 

Sanzo venne catapultato fuori dalla sfera, il dispositivo sulla nuca era andato in cortocircuito; con una mano strappò dalla carne i resti bruciati mentre con l’altra faceva leva per rialzarsi da terra. Aveva riacquistato la percezione del suo corpo ma non fu una bella sensazione, come aveva sperato; ogni singola cellula urlava di dolore e la gamba fratturata lo rendeva instabile.
Cercava di mantenere la concentrazione per continuare a contenere l’energia di Haydè. Senza il marchingegno che amplificava il potere del sutra, era dannatamente difficile controllare quella forza immensa, inoltre aveva perso il contatto mentale con lei. Si scoprì preoccupato per le condizioni della ragazza.
Una sbrigativa occhiata intorno gli fece notare un corpo inerme, tra le macerie ai piedi di una colonna. Era sicuramente la madre di Kougaiji, inspiegabilmente libera dalla sua reclusione. Probabilmente la dispersione energetica doveva aver completato il rituale iniziato con il principe.
Tuttavia in quel momento la priorità del bonzo era evitare che saltasse tutto in aria. Non potendosi muovere cercò di valutare da lontano le condizioni della donna; il respiro sembrava regolare e non vide tracce di sangue. “Buon segno” pensò.
Improvvisamente sentì qualcosa di umido scivolargli lungo la piega delle labbra.
Un rivolo di sangue gli colava dal naso. Lo asciugò con la manica della tunica, ma servì a poco perché riprese immediatamente. Non sapeva per quanto ancora poteva resistere; sperava che prima dello scontro avessero avuto il buonsenso di evacuare il castello.
Il suo pensiero andò a Goku e ai suoi amici. Chissà se erano riusciti a mettersi in salvo.
Amici. Lo ripeté mentalmente. Non li aveva mai definiti in quel modo. Servitori, palle al piede, compagni di viaggio al massimo… Gli parve buffo quanto essere così consapevolmente vicino alla morte costringesse a chiamare le cose con il loro nome, rendendo chiara la semplice realtà della vita.
Una morsa allo stomaco lo fece stare male; dovette raccogliere tutte le sue forze per trattenere un conato.
«Sanzo!»
La voce di Goku lo avvolgeva come un caldo abbraccio. Chiuse gli occhi per un istante e sorrise.
«Va via!» urlò senza voltarsi. «Non lo terrò ancora per molto… devi andartene e portare con te la madre di Kougaiji.»
La stretta per poco non gli fece perdere l’equilibrio. Il ragazzo affondava la faccia nella sua schiena e gli cingeva il torace con le braccia. «Io non ti lascio.» disse determinato. «Né te, né lei.» Prese un profondo respiro e aggiunse «Se proprio dobbiamo morire, lo faremo insieme. Siamo una famiglia
Sanzo fissava la sfera con occhi sgranati e lucidi, ma non avrebbe ceduto una sola lacrima. Non davanti a tanto coraggio; non davanti a tanta devozione. Tirò Goku fino a portarlo al suo fianco, girandogli un braccio attorno al collo. «Questa maledetta gamba mi da il tormento… non è che mi aiuteresti a reggermi in piedi?»
«Sarò la migliore stampella del mondo!» sorrise il Seiten Taisei.
Sanzo lo guardò per un attimo, sorrise di rimando, e tornò con lo sguardo alla palla di fuoco ancora avvolta dal Seiten Kyomon. Rimaneva pochissimo.
«Sei pronto fratellino
«Quando vuoi fratellone
Appena il monaco lasciò andare la presa di controllo, un istante prima dell’attesa esplosione, flash di pensieri gli attraversarono la mente, baluardo di un’ultima impossibile speranza.

Provò grande pena per la madre di Kougaiji, risorta dal limbo per sprofondare nell’abbraccio della morte.

Pensò alla disperazione del principe quando si sarebbe reso conto di quella nuova definitiva perdita.

Pensò ai suoi nemici, poi divenuti alleati, augurandosi comprendessero che aveva cercato di aiutarli con le migliori intenzioni nonostante i tragici risultati.

Pensò ad Hakkay e Gojyo e al piccolo Hakuryuu, a come avrebbe voluto dire loro parole affettuose di commiato, desiderando ardentemente che sopravvivessero.

Pensò ad Haydè, a quanto fossero simili sebbene incredibilmente diversi, a quanto gli sarebbe piaciuto conoscerla meglio.

Pensò a Goku, al grande sacrifico che stava compiendo, e si rammaricò per tutte le cose cui avrebbe rinunciato quella giovane vita.

…e in ultimo, paradossalmente, pensò a Ukoku. Lo perdonava. Per tutto.
Non riusciva a crederci, lo perdonava. Nessun rancore, nessun astio, solo pace.

“Se solo ci fosse un modo per portarli tutti in salvo…” fu come una preghiera.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: Liry_chan