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Autore: Sbirilla    29/05/2017    6 recensioni
Poco prima che suo figlio inizi la sua avventura a Hogwarts, Eileen vuole fargli il regalo più importante: un mantello cucito a mano, che lo accompagnerà nei suoi anni scolastici.
Questa One-shot è stata scritta per il tema settimanale "La moda a Hogwarts" del gruppo facebook/gioco di ruolo Always Harry Potter.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eileen Prince, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Severus, tesoro» Eileen aveva sussurrato in direzione della camera di suo figlio. E lui lo sapeva, che quando la mamma abbassava la voce così voleva parlargli di magia.
Sussurrava per non farsi sentire da Tobias, e il fatto che lui non fosse in casa non aveva importanza. Era entrata in camera in punta di piedi e Severus aveva sollevato lo sguardo dal grosso libro che teneva in grembo. «Cosa stai leggendo?» lui non rispose, ma mostrò la copertina sulla quale campeggiava la scritta Manuale di incantesimi, volume sesto. «Oh tesoro, no. Questo non è un libro per te. Dove lo hai preso? Ti avevo dato i miei libri del primo anno!»
«Li ho finiti, mamma. E anche tutti gli altri. Oggi toccava a questo» quello sguardo risoluto scintillava.
Eileen sospirò «Va bene, ma non farlo vedere a papà. Comunque, sai cosa voglio fare oggi? Voglio andare in merceria, a scegliere il tessuto per il tuo mantello»
«Il mio… cosa?»
«Il tuo mantello. Te ne servirà uno, per Hogwarts intendo. Fa freddo lì sai?»
«Un mantello?» ancora scintillio. Eileen era quasi spaventata da quegli occhi neri, eppure erano così simili ai suoi.
«Un mantello. È quello che indossano i maghi quando fa freddo. Anche quando non fa freddo, se vuoi. Se ti piace, possono fartene uno anche per la primavera. Allora, vieni con me?»
Il grosso volume di incantesimi per il sesto anno tremò lievemente tra le mani del suo bambino. Era il suo modo di dire sì.
 
Era un lunedì di sole, faceva abbastanza caldo, eppure Eileen era circondata da stoffe invernali, tutte nere. Erano andati in merceria e aveva chiesto alla proprietaria di mostrarle i tessuti più caldi. Il primo mantello era una cosa importante, un oggetto che Severus avrebbe ricordato per tutta la vita, e voleva che fosse perfetto.
Mentre accarezzava sapientemente quelle stoffe, lo sguardo le cadde su suo figlio.
Era rimasto in silenzio per tutto il tragitto da casa al negozio, e anche adesso rimaneva muto. D'altronde non era un bambino loquace, il suo. Ma lei lo conosceva bene, conosceva quegli occhi bui che a forza di osservare il tessuto sembravano anch'essi di velluto. Erano animati da quello scintillio che Eileen sapeva essere destinato solo a tre cose: ai libri, alla figlia degli Evans e a Hogwarts. Tornò alla marea nera disposta sul bancone. Il velluto scorreva tra le sue dita, morbidissimo e fluido come una carezza. Ma costava un’infinità: era fuori discussione. Spostò lo sguardo, imbarazzata, verso il pile che la signora le mostrava. Troppo spesso, troppo ruvido, assolutamente inadatto per un mantello. Lo scartò immediatamente. Si rivolse infine a del feltro di lana. Morbido, leggero e impermeabile. Il cartellino del prezzo non indicava neanche una cifra troppo alta.
«Questo è perfetto. Me ne servono un paio di metri»
«Mamma» Severus aveva mormorato pianissimo, guardandola intensamente. Lei si abbassò per essere alla sua altezza «Puoi farne uno anche per Lily?»
«Severus… ci penserà la signora Evans»
«Ma lei non è una…» abbassò ancora di più la voce «non è una strega. Di sicuro non lo sa fare, un mantello»
Eileen esitò. Come spiegare a suo figlio che gli Evans potevano sicuramente permettersi di comprare un mantello nuovo a Diagon Alley?
«Così avremo due mantelli uguali!» la guardava speranzoso, stava perfino sorridendo.
In fondo, Severus non aveva mai fatto i capricci e non chiedeva mai nulla. Doveva essere importante per lui. «Va bene» si rivolse ancora alla negoziante «Me ne dia quattro. Quattro metri. Cinque, anzi. Magari riesco a fare anche qualcos’altro».
Mentre la signora tagliava il tessuto, Eileen rivolse la propria attenzione al reparto accessori. Perline, strass, pietre e bottoni brillavano sugli scaffali, ma lei cercava altro. «Adesso scegliamo gli alamari, Severus»
«Cosa sono?»
Fu la merciaia, che aveva finito di confezionare il tessuto, a rispondere «Guarda, piccolo, ecco qui: gli alamari sono queste striscioline che formano un occhiello, all’interno va fatto passare un bottone. Si usano per chiudere una giacca o un cardigan. Ne abbiamo diversi, ve li mostro. Li preferite in seta, in pelle o in cordoncino?»
«Cordoncino nero» rispose Eileen, sorridendo appena «e i bottoni devono essere in argento»
La signora prese una manciata di cordoncini chiusi ad occhiello e li mise in un pacchetto «È meglio che ne prenda qualcuno in più signora, non si sa mai. Queste piccole pesti si divertono a giocare nella neve e a distruggere gli abiti che abbiamo faticosamente cucito per loro, non è vero birbantello?»
Severus fu oltremodo infastidito da quella frase e dal buffetto che la signora gli diede sulla guancia, ma fu subito distratto dai mille bottoni d’argento che lei riversò sul bancone.
«Questi per Lily!» disse immediatamente, afferrando due piccoli bottoncini a forma di fiore. Arrossì leggermente, mentre la mamma sorrideva e ne prendeva in mano un altro paio.
«E questi qui per te, che ne dici?» erano un po’ più grandi, con un serpente attorcigliato all’interno.
Il bambino sorrise, poi le fece cenno di abbassarsi di nuovo e disse pianissimo «E se non finissi in Serpeverde, mamma?»
«Certo che finirai in Serpeverde tesoro, perché non dovresti?» poi si rivolse ancora alla signora della merceria «Prendiamo questi, grazie».


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Note: Ciao a tutti! Eccomi ritornata con una piccola storia su Severus ed Eileen. Si tratta di una One-shot scritta per il tema settimanale "La moda a Hogwarts" nel gruppo facebook Always Harry Potter, un gioco di ruolo a cui vi consiglio di dare un'occhiata. Come sempre, spero che mi farete sapere le vostre opinioni. A presto!
 
   
 
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