They broke the mold
They
say you can't take it with you
But I think that they're
wrong
Cause all I know is I woke up this morning
And something
big was gone
Gone into that dark ether
Where you're still young
and hard and cold
Just like when they built you brother
They
broke the mold
Terry's song (Bruce Springsteen)
Si
era avvicinata, lasciando che la suola delle scarpe scricchiolasse
rumorosamente. Era curioso che quel suono, sul pavimento ingombro di
polvere e macerie, fosse così intenso. Strideva, rimbombandole
nelle orecchie.
Gli si affiancò e sollevò il
braccio, come se volesse passarglielo attorno alle spalle. Un attimo
dopo, però, affondò la mano nella tasca dei jeans.
Si
erano strappati sulle ginocchia, lasciando scoperta la pelle piena di
tagli ed escoriazioni.
“Fa male, vero?” Disse,
rimanendo immobile.
George, che doveva averla sentita arrivare,
non si voltò. Era fermo, a sua volta, la maglia ridotta a
qualche brandello macchiato di grigio e bianco. “Secondo te?”
Domandò, con voce aspra.
“Secondo me fa così
male che dovresti dirlo” Ribatté, con una calma che non
provava. “O gridarlo”
“Pensi che una stupida
frase possa cambiare qualcosa?”
“No, non cambierebbe
nulla. Fred non c'è più, e... E fa tutto schifo. Ma tu
ci sei ancora. Lo devi fare per
te”
“Potrei buttarmi da una delle torri. Sarebbe più
facile”
“Dillo, George” Si portò al suo
fianco, stringendogli il polso.
Lui non si scostò. Sentiva
un sottile tepore, nel punto dove quelle dita sottili incontravano la
sua pelle. “Non ci riesco”
“In tutti questi anni
non ti ho mai chiesto niente” Intensificò leggermente la
stretta. “Lo sto facendo adesso”
Il ragazzo annuì,
continuando a tenere gli occhi fissi a terra. “Non gli ho mai
detto che gli volevo bene” La sua voce era stanca, quasi
un'ombra. “E lui non l'hai mai detto a me. Era... scontato.
Va bene così, , credo, non me ne pento” Fece una pausa,
cercando in un breve sospiro la forza per continuare. “Ora però
mi manca, e ti giuro che se me lo trovassi davanti...” Un altro
silenzio, denso come la polvere ai loro piedi. “Ti giuro che lo
farei fuori con le mie mani, Gin. Mi sta facendo così male che
lo ammazzerei per farlo smettere”
Ginny si allontanò
di nuovo dal fratello, facendo alcuni passi senza una direzione
precisa. “Sai... Penso... Penso che potrei aiutarti, se dovesse
succedere”
Iniziarono
a piangere entrambi, in assoluto silenzio.
Solo lacrime che
scorrevano sulle guance, e che non lasciavano traccia.
* * * * *
NOTE
Ecco
una storia piuttosto deprimente, ritrovata su uno dei miei fogli
sparsi e trasferita sul pc. Era da tanto che volevo postarla, e anche
se non è proprio come l'avrei voluta sono abbastanza
soddisfatta... In questi giorni sono un po' giù di morale, e
scriverla mi ha fatto bene. Sì, mi rallegro pensando alle
disgrazie di questi due poveretti XD
La canzone che ha ispirato il
titolo è veramente bella, vi consiglio di ascoltarla o se non
altro di cercare il resto del testo. “Mold” significa
“stampo”.
Alla
prossima!
Flea