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Autore: fleacartasi    10/06/2009    11 recensioni
“Dillo, George” Si portò al suo fianco, stringendogli il polso.
Lui non si scostò. Sentiva un sottile tepore, nel punto dove quelle dita sottili incontravano la sua pelle. “Non ci riesco”
“In tutti questi anni non ti ho mai chiesto niente” Intensificò leggermente la stretta. “Lo sto facendo adesso”
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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They broke the mold



They say you can't take it with you
But I think that they're wrong
Cause all I know is I woke up this morning
And something big was gone
Gone into that dark ether
Where you're still young and hard and cold
Just like when they built you brother
They broke the mold

Terry's song (Bruce Springsteen)



Si era avvicinata, lasciando che la suola delle scarpe scricchiolasse rumorosamente. Era curioso che quel suono, sul pavimento ingombro di polvere e macerie, fosse così intenso. Strideva, rimbombandole nelle orecchie.
Gli si affiancò e sollevò il braccio, come se volesse passarglielo attorno alle spalle. Un attimo dopo, però, affondò la mano nella tasca dei jeans.
Si erano strappati sulle ginocchia, lasciando scoperta la pelle piena di tagli ed escoriazioni.
“Fa male, vero?” Disse, rimanendo immobile.
George, che doveva averla sentita arrivare, non si voltò. Era fermo, a sua volta, la maglia ridotta a qualche brandello macchiato di grigio e bianco. “Secondo te?” Domandò, con voce aspra.
“Secondo me fa così male che dovresti dirlo” Ribatté, con una calma che non provava. “O gridarlo”
“Pensi che una stupida frase possa cambiare qualcosa?”
“No, non cambierebbe nulla. Fred non c'è più, e... E fa tutto schifo. Ma tu ci sei ancora. Lo devi fare per te”
“Potrei buttarmi da una delle torri. Sarebbe più facile”
“Dillo, George” Si portò al suo fianco, stringendogli il polso.
Lui non si scostò. Sentiva un sottile tepore, nel punto dove quelle dita sottili incontravano la sua pelle. “Non ci riesco”
“In tutti questi anni non ti ho mai chiesto niente” Intensificò leggermente la stretta. “Lo sto facendo adesso”
Il ragazzo annuì, continuando a tenere gli occhi fissi a terra. “Non gli ho mai detto che gli volevo bene” La sua voce era stanca, quasi un'ombra. “E lui non l'hai mai detto a me. Era...
scontato. Va bene così, , credo, non me ne pento” Fece una pausa, cercando in un breve sospiro la forza per continuare. “Ora però mi manca, e ti giuro che se me lo trovassi davanti...” Un altro silenzio, denso come la polvere ai loro piedi. “Ti giuro che lo farei fuori con le mie mani, Gin. Mi sta facendo così male che lo ammazzerei per farlo smettere”
Ginny si allontanò di nuovo dal fratello, facendo alcuni passi senza una direzione precisa. “Sai... Penso... Penso che potrei aiutarti, se dovesse succedere”

Iniziarono a piangere entrambi, in assoluto silenzio.
Solo lacrime che scorrevano sulle guance, e che non lasciavano traccia.



* * * * *



NOTE


Ecco una storia piuttosto deprimente, ritrovata su uno dei miei fogli sparsi e trasferita sul pc. Era da tanto che volevo postarla, e anche se non è proprio come l'avrei voluta sono abbastanza soddisfatta... In questi giorni sono un po' giù di morale, e scriverla mi ha fatto bene. Sì, mi rallegro pensando alle disgrazie di questi due poveretti XD
La canzone che ha ispirato il titolo è veramente bella, vi consiglio di ascoltarla o se non altro di cercare il resto del testo. “Mold” significa “stampo”.

Alla prossima!
Flea

  
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