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Autore: Nephrite ekips    31/05/2017    1 recensioni
Fin da bambina ero una grande fan di questa coppia, e siccome nel contesto originale non hanno avuto il loro lieto fine ho voluto scriverlo per loro.
Premetto che non sono una scrittrice professionista, è la mia prima storia, dunque non mi insultate perché potrei piangere tantissimo. (xD ovviamente sono ironica)
Spero gradiate la mia storia e spero di non aver fatto troppi errori grammaticali. (E' stata scritta in tarda notte quando le persone normali dormono).
Ci terrei comunque a sapere tramite recensioni o messaggi se quantomeno la storia sia interessante o se vi stia coinvolgendo. Grazie mille e buona lettura.
Un ringraziamento particolare va a Medea Astra che mi ha sempre incoraggiata a scrivere, e che sempre mi ha sostenuta per ogni cosa, questa storia è dedicata a te.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naru/Nina, Shitennou/Generali
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
Capitoli:
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Non avevo mai perso un giorno di scuola, e mi diplomai col massimo dei voti, ormai frequentavo anche l'università, e procedeva tutto a gonfie vele.
Finalmente potevo godermi le vacanze invernali e approfittarne per passare del tempo con Nevius.
 
 
Quella mattina mi trovavo da lui, e sembrava essere tutto tranquillo, ma c’era sicuramente qualcosa che non andava. Nevius era strano, parlava poco, era scostante, sempre assorto nei suoi pensieri, non accennava a dir nulla quindi decisi che sarebbe stato meglio prendere subito in mano la situazione.
 
 
«Neph ... va tutto bene?» Neanche si accorse che parlavo con lui, era così assorto che quasi trasalì al mio tocco.
 
«Perdonami, ero distratto.» Disse senza distogliere lo sguardo dal punto che stava fissando.
 
 
«L'ho notato, è da stamattina che sei così, cosa succede?»
 
 
 
«Non è nulla Nina davvero, stai tranquilla.»
 
 
Non ero per niente convinta dalle sue rassicurazioni, gli si leggeva in faccia che qualcosa non andava.
 
 
«Insomma Nevius! Ormai ci conosciamo abbastanza bene, ed inoltre è innegabile che ci sia qualcosa che non va, sei pensieroso e distratto. Ti prego dimmi che succede non farmi preoccupare per nulla.»
 
 
Mi guardò dritto negli occhi boccheggiando lievemente alla ricerca di qualche parola, che però non gli usciva.
 
 
«Ricordi l’attacco degli Youma dello scorso anno? Non era un caso isolato, a quanto pare tutti gli youma si sono risvegliati nel Dark Kingdom, dunque io e gli altri Shitennou dobbiamo ritornare lì per fermarli, sono molto forti quando sono tutti insieme, minacciano non solo questo pianeta ma l’intero universo, e siccome sono delle nostre creature solo noi 4 possiamo fermarli.», «Mi terrà via per un po'.» Quest’ultima frase la disse in modo fioco e con lo sguardo basso.
 
 
«Beh dov'è il problema? Sei stato spesso in missione, perché sei così preoccupato stavolta? Come sempre farò il tifo per te, siamo sempre stati insieme in queste circostanze stavolta non sarà-»
 
Non mi diede il tempo di finire, mi lanciò uno sguardo accigliato: «No Nina, stavolta non verrai.»
 
 
 
«Cosa?!?! Perché?»
 
 
«E' molto pericoloso, non posso distrarmi ricordi l'ultima volta? Quasi non mi ammazzavo per difenderti, e gli altri hanno bisogno della mia presenza costante.»
 
 
Aveva negli occhi una luce particolare, sembrava diverso dal solito.
 
 
 
«La missione prima di tutto vero?» Dissi amaramente.
 
 
«Nina non metterla su questo piano, se il pianeta viene distrutto noi due non possiamo stare insieme.
E poi lo sapevi che avrei dovuto affrontare qualche missione, sono nato per questo.»
 
 
 
«Beh allora sai cosa? Odio il motivo per cui sei nato! Ho bisogno di te, sono stanca di questa situazione, di doverti dividere con il rischio di non poterti avere più.»
 
Come sempre le lacrime mi riempirono gli occhi, non riuscivo proprio ad accettare l’idea che avrei convissuto con queste situazioni per sempre.
 
 
«Proprio non capisci, vero? Pensi che mi diverta? Che ci trovi gusto?
Non capisci che da quando ti ho incontrato, non è più la lotta a essere la mia vita, sei tu la mia vita. Ma se quegli orribili mostri arrivassero alla terra, saresti in pericolo anche tu.
Non posso permetterlo, lo faccio prima per te che per la missione, inoltre se ti portassi con me ti metterei io stesso di fronte al rischio, e quindi starei lottando per niente.»
 
 
Il suo viso era severo e autoritario, non aveva nessuna intenzione di tornare sulle sue decisioni. Avrei dovuto semplicemente accettare l'idea e sperare che il tempo passasse, e che nel frattempo non gli accadesse nulla.
 
 
Mi strinsi a lui più che potevo, non m’importava nulla, né della vita normale né dei buoni propositi di Nevius.
Avevo solo bisogno di averlo vicino, non appena mi calmai decisi di saperne di più sulla questione, era inutile rimuginarci sopra, quindi tanto vale informarsi almeno.
 
 
 
«Quanto dovrai stare via?»
 
 
«Non saprei proprio dirtelo, dipende da cosa ci aspetta una volta arrivati la sotto.»
 
 
Fantastico! Davvero, sapevo che doveva andar via tuttavia non sapevo, neanche quanto tempo sarei dovuta stare senza di lui, e quanto fosse effettivamente grave il pericolo che lo aspettava.
 
 
«Non posso crederci davvero ... Come farò senza di te? Come riuscirò ad addormentarmi la sera senza la tua presenza accanto al mio letto, io non posso neanche concepire l'arrivo dei prossimi giorni senza di te.
E soprattutto come pensi che riesca ad affrontare le mie giornate senza sapere nulla della tua condizione, senza sapere se tu stia bene...»
 
Mi sedetti sul divano con la testa tra le mani, guardai fisso il muro, Nevius si avvicinò a me appoggiandomi la sua calda mano sulla spalla, poi mi strinse un po’ di più a se.
 
 
«Ti prometto che non sentirai la mia mancanza per molto.»
 
Ci sdraiammo sul suo letto, ed io accesi la tv, che purtroppo d’interessante trasmetteva solo uno smielato e strappalacrime film d'amore che lui tanto odiava, tuttavia lasciai la tv sintonizzata su quel canale, adoravo i suoi commenti seccati a ogni scena stupida, ed anche le espressioni facciali, erano così divertenti, era un vero spasso guardare un film con lui.
 
Nevius era davvero stanco di quel film, si alzò di scatto dal letto e si diresse verso il suo armadio, lo vidi aprire i piccoli cassettini nell'intento di cercare qualcosa, dopo breve tempo ritornò a sedersi vicino a me con la giacca lilla tra le mani.
 
 
Adoravo quella giacca mi ricordava i nostri primi giorni insieme.
 
 
Delicatamente la adagiò sulle mie spalle.
 
 
 
«Così durante la mia assenza può tenerti compagnia, è la tua preferita no?»
 
 
Ero contenta di quel piccolo gesto, ed ero felice del fatto che si ricordasse che quella fosse la mia preferita.
 
 
«Ma è quella che indossi più spesso..»
 
 
Mi guardò con aria affranta. «Sarei felice che la tenessi tu in mia assenza, inoltre non credo che avrei tempo di indossarla.»
 
 
Mi rabbuiai dopo quell'osservazione, però fui subito ripresa da uno dei suoi bellissimi sorrisi splendenti.
 
 
«E' non è tutto.» aggiunse con un mezzo sorriso compiaciuto.
 
 
«Per favore, potresti chiudere gli occhi.»
 
 
Ubbidii all'istante, mi sentivo terribilmente emozionata, e la mia emozione divenne ancora più incontrollabile quando sentii la sua mano armeggiare con le mie dita, era possibile che fosse quello che pensavo?
 
 
 
«Adesso puoi riaprirli.»
 
 
E quando li riaprii, mi ritrovai all'anulare della mano sinistra un meraviglioso anello splendente.
 
 
Non avevo mai visto niente di più bello e scintillante, la sua forma era irregolare e frastagliata ricordava vagamente una stella, era leggermente intrecciato con tante pietre più piccole che luccicavano allo stesso modo, ero così sorpresa da non rendermi conto dell'espressione esterrefatta che avevo assunto, non riuscivo a staccare gli occhi da quella meraviglia, eppure avendo una gioielleria, dovevo essere abituata a certe cose ma aldilà della straordinarietà di quell'anello vi era dell'altro.
 
Me l'aveva donato per quale motivo?
 
 
 
Distolsi lo sguardo soltanto quando Nevius iniziò a ridere di gusto.
 
 
«Sembri leggermente meravigliata, tutto bene?»
 
 
«E' meraviglioso ... » balbettai ancora confusa.
 
 
«E' fatto con frammenti di stelle, mi serviva qualcosa che riproducesse la luce dei tuoi occhi.»
 
 
 
Arrossii e chiesi curiosa, «Si possono creare oggetti con le stelle?»
 
 
Fece spallucce e assunse un tono sarcastico, «In teoria no, ma io ne sono il guardiano, posso fare tutto ciò che voglio.»
 
 
 
«Nevius .. non è necessario ... davvero io ... »
 
 
 
La sua espressione divenne seria, mi strinse le mani e mi guardò negli occhi.
 
«Nina ero già intenzionato a dartelo, avrei preferito farti una dichiarazione migliore, ma siccome devo partire, non so per quanto tempo, ho ritenuto opportuno donartelo ora.
E' la promessa che ti faccio, presto avrai il posto che ti è sempre spettato e che nessun'altra potrebbe mai occupare.»
 
 
Lo baciai dalla gioia ero così felice per quel dono, era una promessa.  Promessa di ritorno e di amore eterno.
 
 
 
Chiamai mia madre per informale che quella sera avrei dormito da Nevius.
Poiché la partenza era prevista per il giorno successivo, non avrei rinunciato per nulla al mondo alle poche ore a disposizione.
Ci stendemmo sul letto cercando di riposare ma non avevo assolutamente voglia di dormire. Nessuno dei due parlò, le nostre mani erano intrecciate e i cuori battevano all'unisono.
Osservai il suo viso e poi guardavo l'orologio, e più le ore passavano più la disperazione si faceva spazio in me.
Anche lui pareva molto tormentato, si rese conto in quel momento quanto fosse dura per me accettare la sua assenza, e poi neanche lui era entusiasta di lasciarmi.
 
Ormai era così, non potevamo farci nulla.
 
 
 
«Al mio ritorno dovremo andare a mangiare un bel semifreddo assieme, è da un po' che non lo facciamo.» Disse sorridente.
 
Dal canto mio non avevo nessuna voglia di sorridere, né riuscivo a sdrammatizzare in nessun modo.
 
 
«L'ultima volta non ci ha portato bene.»
 
A quella frase si rabbuiò, so che non avrei dovuto fare alcun tipo di riferimento a quella sera, ma davvero non riuscivo a essere lucida.
 
Ci alzammo dal letto, e improvvisamente mi aggrappai al suo braccio e strinsi forte il tessuto della divisa, avevo paura che potesse sfuggirmi dalle mani, come se con quel gesto avessi potuto trattenerlo, racchiusi tutto il mio dolore in quella presa.
Prese il mio viso fra le mani che nonostante i guanti emanavano comunque il solito calore e mi fissò intensamente, senza mai distogliere lo sguardo.
 
 
«E' arrivato il momento Nina, mi dispiace.»
 
 
Mi stampò un caldo bacio sulle labbra mentre gli altri generali avanzavano verso di noi, osservai l'orologio in preda al panico non poteva essere arrivato già il momento.
 
Il mio cuore corse come un forsennato, il suo sguardo era tormentato, ma il mio lo fu ancora di più quando lasciò il mio viso.
 
Per una volta decisi di trattenere le lacrime, dovevo indurgli la giusta forza per affrontare quel momento, non potevo essere sempre la ragazzina da proteggere e da consolare, era arrivato il momento di pensare al futuro, tirai un sospiro e presi coraggio.
 
 
«Beh, allora ci vediamo presto?»
 
 
«Mangeremo il semifreddo più buono di sempre, ricordati che io mantengo le mie promesse.»
 
 
Lentamente iniziò ad allontanarsi con gli altri generali, li persi rapidamente tra la folla, roteai la testa in più direzioni nella speranza di recuperare la sua figura, lo ritrovai girato nella mia direzione.
Il suo sguardo era pieno di dolore, arrancò un fioco sorriso e poi si voltò nella direzione opposta. 
Sobbalzai a causa del suono di un clacson, rapidamente guardai in più direzioni, speranzosa di ritrovare Nevius da qualche parte.
 
 Ma era già svanito.
   
 
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