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Autore: stardust94    01/06/2017    1 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
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Capitolo dieci
The fallen warrior and silver phoenix: the prologue of the disaster

 

Riven Hallowtower alzò la testa
Il vento muoveva i suoi capelli chiari, ma era freddo, esattamente come erano le lacrime, che rigavano il volto di Hana

Il giovane incurvò in un freddo sorriso, le labbra sottili.
Poi con uno scattò, trafisse uno dei vampiri con la spada. Deviò gli artigli di un altro e con un calcio, lo spedì addosso ad un albero.

Riprese la spada con la mano, essa era fatta di due materiali diversi

Nonostante fosse leggera come arma, in quanto era una classica spada lunga, era rivestita da Adamas nero e viola, ma con intarsi a forma di croci d'argento. Inoltre sul manico, era presente una testa di drago aperta sulla bocca, completamente d'argento

Con uno scattò, il giovane guerriero tranciò il braccio di uno dei vampiri, che urlando si tramutò in cenere sotto gli occhi, shockati della piccola Hana

La kitsune era rimasta immobile davanti alla battaglia, persa nei movimenti di Riven, nei suoi implacabili fendenti, che mozzavano gli arti dei vampiri con la facilità, con la quale un coltello tagliava il burro.

Il guerriero era implacabile
Non importava quanti ne arrivassero o, quante ferite colpissero il suo corpo.

Riven li sconfiggeva uno dopo l'altro, senza accennare a fermarsi, nonostante il sangue che colava dalle ferite e il fiato corto.

E Hana era in mezzo al campo da battaglia
Guardava quella scena, senza riuscire a smettere di tremare, incapace di distogliere lo sguardo ma terrorizzata.

Una volta sconfitti tutti i vampiri, il ragazzo smise di attaccare. 
Afferrò la spada portandola dietro nel fodero, mentre schizzi di sangue, sporcavano il suo volto e i vestiti.

Lentamente si avvicinò ad Hana. Quanto tempo era passato dal ultima volta? 
Un eternità ormai

-Tranquilla, sei al sicuro - sussurrò con la voce calma

La ragazzina corse da lui stringendolo in un forte abbraccio, che venne ricambiato dal ragazzo allo stesso modo.
- Hey... - Tentò di calmarla accarezzandole piano i capelli

La kitsune, che teneva orecchie e code basse, lo strinse forte senza però, smettere di tremare mentre il ragazzo la sollevava, prendendola poi in braccio.

- Sai dove vivono i Rosestal? - domandò

Hana annuì appena e lo guardò, aveva gli occhi tremanti e spaventati, le pupille dilatate e lucide.
- S-si vivono in una f-foresta illusoria, in un grande palazzo -

La piccola indicò un punto preciso mentre, il ragazzo le carezzava la testa 
Al suo tocco la Kitsune, sembrò rilassarsi fino ad addormentarsi, stretta tra le braccia di Riven.

Così seguendo le informazioni di Hana, il ragazzo raggiunse la foresta illusoria, che era apparsa oltre la torre di Tokyo,

Oltre la barriera Kenkai, si estendeva una bellissima villa, probabilmente era stata costruita verso la fine del 800.

Riven varcò l'ingresso di un lussureggiante giardino, dirigendosi alla porta quando improvvisamente...

- Alt! non fare un altro passo! -

Un raggio azzurro squarciò una nuvola e di colpo, Riven fu costretto a fare da scudo ad Hana, ritrovandosi colpito in pieno.
L'incantesimo finì per congelarlo, ma non sortì effetto alcuno sulla giovane Kitsune, protetta dal guerriero.

- Credo tu abbia esagerato, Ame - ridacchiò Roland
Il giovane stregone del fuoco, si era avvicinato alla statua di ghiaccio, una volta Riven e ridacchiando aveva emesso un lieve calore.

- Colpa sua che non si è annunciato - sbuffò Amelia

Le fiamme di Roland sciolsero il ghiaccio della strega, liberando così il povero Riven che voltandosi, aveva incrociato lo sguardo dei due.

- ...Voi siete i Rosestal? - domandò il ragazzo, mentre controllava la kitsune, per fortuna illesa.

Amelia incrociò le braccia sotto il seno e lo guardò fredda
Gli occhi da blu notte, erano diventati completamente bianchi, segno che aveva usato le sue capacità magiche, che come Riven aveva scoperto, erano prevalentemente sul controllo del ghiaccio.

- Si usa essere invitati sai? - domandò ironica

Riven scrollò le spalle, facendo scivolare un po di sangue a terra, sul tappeto davanti alla porta di ingresso.

- Stai. Sporcando. - sibilò la strega
- Scusa - rispose il guerriero senza però muoversi

Roland si fece avanti, passò un braccio alla spalla di Riven ed emise un lieve sbuffo di fumo dalla bocca.
- Lasciala perdere, questa strega è perennemente mestruata - rise lo stregone

Amelia, che ne aveva fin sopra i capelli, si allontanò al interno della villa, ma ad ogni passo che faceva, il pavimento congelava

Riven confuso fece un lieve ghigno, prese in braccio Hana e seguì lo stregone del fuoco.

***
 
Revent era parecchio nervoso, ancora pochi minuti e avrebbe rivisto il cugino. La cosa lo metteva in ansia, tanto da farlo camminare avanti e indietro

Evelyn gli si era avvicinata e con fare gentile, gli aveva accarezzato i capelli castani, massaggiandogli piano dietro il collo per farlo rilassare.
- Respira piano e cerca di rilassarti - aveva detto la mora

Revent aveva tirato indietro la testa e, si era lasciato coccolare dalla ragazza, portandola seduta sulle sue gambe, mentre lui si era seduto sul divano.

- Sono perfettamente calmo - aveva detto
- Se tu non sei nervoso, io allora non sono una strega  - aveva risposto Evelyn, con una risatina.

Lui le aveva sorriso accarezzandole piano la guancia. Non importava quanto la situazione si sarebbe messa male, per Revent veder sorridere Evelyn, era una ricarica dalla stanchezza.

- Non lo vedo da così tanto tempo...Evelyn è dalla...è dalla morte di mio padre, che non lo vedo -

Revent abbassò la testa, lasciandosi abbracciare dalla ragazza e, avvolgere così dal suo profumo dolce di rosa.
La ragazza gli diede un piccolo bacio sulla fronte, accarezzandogli piano le guance, con molta dolcezza. 

Lei era cresciuta senza una madre e un padre, non sapeva cosa significasse perderli, perchè non li aveva mai conosciuti troppo bene, era molto piccola quando erano morti.

Spesso si fermava a fantasticare, pensando che da qualche parte, cera una strega che cercava lei, Amelia e Roland.
Una madre forse dispiaciuta, di aver abbandonato i tre figli.
 
Una strega che li amava, ma aveva dovuto rinunciare al rapporto con loro, essendo per metà dei cacciatori.
Si era sempre chiesta, perchè in tutto questo tempo, Merissa non fosse mai tornata da loro.

Roland non ne parlava e Amelia, faceva prevalere il suo lato da cacciatrice, proprio per non avere problemi.
Mentre lei, si era sempre limitata a stare nel ombra, non aveva rinnegato la parte magica di se, continuando a sperimentare diversi incantesimi.

Si era costruita una serra magica, dove solo lei poteva entrare, bhe...Lei e Revent.

A quel pensiero, era arrossita di colpo e aveva sprofondato il volto, contro il petto del crociato. 
Con lui si sentiva sempre la sicuro, capita e amata.

Non voleva assolutamente perderlo, ora che finalmente avevano cominciato a stare insieme davvero.

Revent si era lasciato andare, con un piccolo sorriso le aveva accarezzato la schiena, circondandole con la mano libera la vita sottile.

Era così fragile e delicata rispetto a lui, che a stento riusciva ad immaginarla durante una battaglia.

- Evelyn ti senti bene? - le aveva chiesto, sussurrandole al orecchio con la voce calma e tranquillo.
Lei aveva stretto di più le braccia attorno al suo collo poi, lo aveva baciato piano sulle labbra
- Ora si, e tu? - aveva sussurrato a sua volta

Lui aveva sorriso, finalmente calmo, finalmente tranquillo e rilassato.
annuendo il ragazzo l'aveva stretta a se, baciandole piano il collo, sentendola gemere appena a quel fugace contatto, come se si stesse sciogliendo tra le sue braccia.

Improvvisamente però, una voce li aveva fatti staccare piano e, davanti agli occhi neri e profondi di Revent era apparso Aster Rosestal.
Con un colpo di tosse, il biondo attirò nuovamente la loro attenzione

- Tuo cugino è con Roland e Amelia, a quanto dicono con loro ce anche la piccola kitsune - disse
 
I due, tirarono un sospiro di sollievo quasi contemporaneamente, per poi arrossire entrambi.
Revent guardò il biondo poi alzandosi, fece finta di scrocchiarsi disinvolto una spalla

- Io credo mi farò una bella doccia - disse il crociato
- E io devo occuparmi delle rose - aggiunse Evelyn poco dopo
 
Sistemandosi la gonna e i capelli, ancora un po accaldata dal momento intimo, appena passato. Si alzò e chinò la testa rispettosa, nei confronti del fratello maggiore.

Aster la guardò allontanarsi, rimanendo solo con Revent

-  Il vampiro Sugar è stato avvistato. Ti unirai a Saria e Riccardo e andrete a stanarlo - disse
- Roland, Amelia e Riven andranno al porto e, indagheranno sui traffici della Nightshadow corp. - aggiunse

- La Nightshadow? per caso... - 
Revent guardò freddo il biondo, mentre portava una mano ad una delle due spade.

- Vincent Nightshadow, la gestisce lui, si - disse il ragazzo

Revent strinse i pugni con forza, il suo antico maestro gestiva i loschi affari di Faith Graymark?
Si sentiva preso in giro e voleva risposte. alzò lo sguardo incrociando gli occhi cristallini di Aster.

- Aster vorrei parlare con Nightshadow in privato, un tempo era il mio maestro -

A quella rivelazione, il giovane Rosestal, assottigliò gli occhi per poi limitarsi a sospirare
- E sia. Hai 24 ore per farlo ragionare, nel frattempo io e Evelyn andremo ad Idris -

Revent annuì, piegò il busto in un formale inchino poi uscì diretto in città, sapeva dove trovare il suo maestro.

***

(Villa Nightshadow)

Faith Graymark o meglio...Nightshadow, stava giocando a scacchi con il suo maestro.

- Quindi mancano solo il tempio e il cuore? -

L'uomo che aveva fatto quella domanda, era alto e vestito elegante. 
I capelli biondo-castano, ricadevano indietro in modo preciso ed elegante, lasciando scoperta la fronte e mettendo in evidenza, le iridi verdi smeraldo.

- Si maestro Kellan, presto sarà scacco matto - rispose a quella domanda Faith, mentre posava il Re facendo scacco alla Regina.

- Ma per vincere, devi fare scacco anche al re no? -

Domandò la voce di una ragazza, di una fata dai capelli rosa, che altri non era, se non Reika Kokone.
La ragazza si era avvicinata a Faith, mentre le ali scintillavano dietro la sua schiena.

Kellan si era appoggiato meglio alla sedia e con noncuranza, aveva preso un sorso di vino rosso, senza guardare la giovane.
Faith aveva limitato un lieve sorriso freddo, nei confronti della sua assistente.

- Ovviamente. e presto cadrà anche lui -ghignò maleficamente il biondo

Passandosi tra i capelli la mano, facendo un movimento con l'altra, fece cadere il re avversario, prima di alzarsi lasciando la stanza.


Angolo autrice
Questo capitolo è un po di passaggio e presentazione delle squadre

Da una parte, abbiamo Evelyn e Aster che si recheranno ad Idris. Dal altra Riven, Amelia e Roland che indagheranno sulla compagnia, del maestro di Revent
E dal ultima Saria, Riccardo e Revent ( quest'ultimo però vuole prima parlare con il suo maestro)

In questo capitolo abbiamo inoltre l'ufficiale presentazione di Riven
Nel prossimo a parte vedere al opera queste squadre, avremo anche un flash back sul ragazzo.

Nel ultima parte abbiamo un piccolo dialogo tra Faith e il suo maestro e finalmente, torna Reika, pare che Faith abbia tutto sotto controllo ma chi lo sa XD
Non perdetevi il prossimo capitolo
  
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