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Autore: AngieTommo    02/06/2017    1 recensioni
《Nessuno può salvarti, una volta dentro. Non importa quanto sopravvivi, combatti e piaci alla gente; sei e sarai per sempre una pedina di Capitol. Una delle tante, insignificanti, pedine. E ti sbagli se pensi di evitarlo; nessuno può e nessuno lo farà. Il presidente ci ha in gabbia.》
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È sempre la stessa storia; ogni anno 24 tributi vengono buttati in un Arena per giocarsi la propria vita in cambio di altre. Ma, forse, proprio quell'anno, qualcosa sta cambiando durante la 75esima edizione della memoria.

deaf!Charachters! |Crossover| Harry Styles | storia presente anche su Wattpad
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao a tutti! Prima di iniziare volevo ringraziare coloro che leggeranno e commenteranno questa storia.
In secondo luogo: per chi mi conosce su wattpad o su EFP o su watsapp e basta, saprà che questo è il genere in assaluto, non romantico o comico; quindi aspettatevi che non ci andrò leggera per niente, sono pronta a far morire il mio personaggio preferito, se necessario. E ditemi che non vi avevo avvisato 😉😉😉
Poooi... questa sarà una storia d'amore, certo; ma non aspettatevi parole sdolcinate in mezzo a un sanguinolento bagno di sangue. Ma sopratutto, non aspettatevi un Harry chiaro da capire e in vena di farr amicizia: definire il suo carattere sarà difficile, lo scopirete nel tempo.
Per il resto volevo mantenere le idee della Collins, eccetto per una cosa che mi serve per motivo di trama: Capitol City, per far capire che neanche tra di loro c'è poi così tanta libertà, e che sono comunque tutti in mano al Presidente, un bambino di Capitol ogni anno viene mandato a crescere in uno dei distretti favoriti 1,2, o 4, per poi offrirsi volontari ai giochi.
Per cho avesse aperto questa storia e non sapesse come funzionano i Giochi della Fame, in sostanza:
24 tributi ( 2 per ogni distretto, un maschio e una femmina) di età compresa tra i 12 e i 18 anni verranno sorteggiati per partecipare agli Hunger Games, una battaglia all'ultimo sangue di cui uno solo resterà in vita.
QUANTO.LO.AMO.
E boh, non avrei nient'altro da dire.... passiamo al cast! cliccate qui per vedere il cast su wattpad



I. Days Gone By
_Harry_


 

Canzone da ascoltare: Would it Matter - Skillet.


 

«Tieni.»

L'aggeggio che mi stava porgendo era grande quanto una nocciolina, a forma tonda e piatto. La superficie era in rilievo con uno strano simbolo di cui non conoscevo il nome; sembrava una specie di cerchio con una linea verticale che partiva dall'alto e dal basso e che sforava la circonferenza di esso. Lo presi in mano e lo sentii quasi pungere, mentre in realtà la superficie era soltanto liscia e fredda.
Un magone mi chiuse lo stomaco,portando a galla sentimenti con cui avevo già discusso con me stesso; quindi semplicemente lo ignorai. «A cosa serve?» avevo smesso di fare domande già da tempo, da quando da bambino ero stato coinvolto in quella situazione non mi veniva spiegato nulla più del minimo indispensabile... e a volte neanche cose.

Ad esempio, non sapevo nemmeno perchè lo stavamo facendo o in quanti Distretti ne erano coinvolti.

«Serve a neutralizzare il rilevatore,» spiegò mio padre con tono basso. Non era veramente mio padre, io venivo dalla grande Capitale; per tenere in pugno i proprio territori con i cittadini, il Presidente aveva avuto l'ottima idea che un bambino all'anno sarebbe stato spedito a vivere in uno dei Distretti, solitamente in quelli più adagiati, cioè i numero 1,2 e 4; ma capitava anche che venissero mandati in distretti poveri come l'11 o il 12. Ero stato spedito nel mio Distretto - il Distretto 2 - all'età di tre anni, e quindi non ricordavo assolutamente nulla della Capitale o dei miei veri genitori.

«Dovrai soltanto passarlo accanto al braccio e l'effetto si annullerà; il cip rimarrà dentro ma non preoccuparti che lo toglieremo senza fare danni al tuo braccio.» mi rassicurò papà, anche se in realtà non ne avevo bisogno. Sapevo cosa avrei dovuto fare e, in un modo o nell'altro lo accettavo.

Annuii senza sorridere; mi capitava poco di sorridere, anche se ero nel Distretto più ricco e famoso; il Distretto in cui la fame e la morte accidentale non esistevamo. Comunque, non potevo semplicemente ignorare ciò che succedeva all'infuori e a quello che era successo.

Mio padre mi allungò una bustina trasparente, dove all'interno c'erano altri cinque dispositivi come il mio, che stringevo nel palmo chiuso. «Potrai salvare cinque pesone. Cinque soltanto.»

Non seppi perchè cinque soltanto e non sprecai il fiato di chiederglielo: tanto non mi avrebbe risposto; ma non era colpa sua, mio padre era soltanto il vice di quella che era ormai un gruppo di ribelli nascosto dietro a parruche e sorrissi verso Capitol.

Soltanto cinque.

Mi voltai, con un groppo alla gola. Probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto mio padre; sarei potuto morire appena due settimane dopo o forse no, sarei potuto essere un perdente o vincitore.

«Harry,» mi richiamò mio padre con la voce spezzata e tremolante, che mi fece capire che anche lui stava pensando alla mia stessa cosa; forse stava già in lutto per me. «Questa cosa... è molto importante... ma se non ce la fai capiremo.»

Girai il capo appena, giusto per guardarlo: il volto crucciato, le mani che si torturavano l'un l'altro, il labbro tremolante...

Scossi la testa. Era una cosa decisa da tempo mio malgrado, ormai; non era più una decisione che spettava a me come non spettava a mio padre. E poi, tra i figli dei ribelli ero ormai l'unico figlio rimasto. Phillip, il figlio del capo, era morto l'anno precedente; e da allora mi avevano informato, addestrato e preparato per quel giorno, per seguire le orme, e forse il destino, di Phillip.

«Va bene così.» sussurrai con la mia voce roca. Non avevo molta voglia di parlare.

Le mie parole sembrarono suscitare lacrime in mio padre, che si asciugò velocemente gli angoli degli occhi prima di scoppiare definitivamente in un pianto isterico. «Bene,» mormorò. «Sono così orgoglioso di te, Harry.»

Mi voltai di nuovo. «Addio, papà.»

***

Non riesco a capire come mi sento; distrutto, forse, o più semplicemente stanco. Chi è che ha deciso di trascinarmi in qualcosa più grande di me?

Eppure, lo sapevo benissimo che io ero l'unico a poterlo fare, l'unico della mia età di cui ci possa fidare, a cui possa essere chiesto di fare una cosa del genere. Di vincere, e portare avanti il piano. Oppure di morire, come Phillip.

Era mezzogiorno circa quando noi, ragazzi tra gli undici e i diciotto anni siamo stati posizionati in fila, per essere trasportati nella grande piazza del nostro Distretto. Noi siamo quelli del due, quelli delle armi e dei soldati, quindi eravamo il distretto più disciplinato e incline alle regole.

Assurdo. Chissà cosa penserebbero se io, un futuro soldato del distretto più ubbidiente della storia, rivoltassi il loro piano e la loro conquista, accendendo la miccia per una guerra civile a grandezze sproporzionate.

Non sognare Harry, resta con i piedi per terra.

Ad essere sincero, non mi ero sentito molto pronto, ma non avevo scelta: avevo diciasette anni e quello starebbe stato il mio ultimo anno da poter partecipare ai Giochi. Quindi ora o mai più.

Shannon Clarke era salita sul palco, smagliante più che mai; aveva i capellio vaporosi laccati di platino e gli occhi truccati vistosamente di blu, stesso colore del rossetto. Cinguettò al microfono il suo discorso e fece proiettare il video; il video era un filmato di circa dieci minuti che parlava della conquista dei Distretti da parte della sua Capitale, della sua importanza per noi e del perchè si celebravano i Giochi: per non dimenticare.

Per non dimenticare chi comanda.

Poi Shannon Clark si era posizionata davanti alla sfera dove erano racchiusi tutti i nomi femminili del Distretto 2. Infilò la mano e sorrise, mostrando i suoi denti da cavallo bianchissimi. «Qualche ragazza volontaria?» cinguettò.

Quest'anno, nessuna ragazza alzò la mano, stranamente. Un mormorio di voci si diffuse per tutta la piazza, ma Shannon Clark li ignorò, continuando a sorridere e andando a infilare la mano sotto il cumolo di bigliettini, afferrandone uno sommerso.

«Naya Oliveira.» chiamò Shannon Clarke, gettando subito a terra il foglietto e guardandosi intorno per cercare la ragazza.

Io allungai il collo, cercando di scorgere la fila centrale, completamente sgombera di tributi; una ragazza stava camminando lentamente verso il palco. La conoscevo, di vista, almeno; frequentavamo alcune lezioni insieme, anche se solitamente portava mini vestitini e abiti meno casti di quello in flanella con i fiori che aveva ora.

La ragazza si posizionò sul palco accanto a Shannon Clare; non piangeva, non sembrava spaventata, guardava avanti e basta, ma non sembrava certo felice.

«Ora passiamo ai ragazzi!» esclamò Shannon Clarke con il suo tono zuccheroso da far saltare i nervi.

E ora potevo chiaramente sentire mio padre fissarmi la nuca, qualche fila più indietro, insieme a tutti quelli della combriccola dei ribelli. Stavano aspettando, pensano che l'avrei fatto

Era effettivamente così? Avrei alzato quella mano e mi sarei offerto volontario?

Allora?

Sentivo il mio cuore battere velocemente, troppo; mi avevano immischiato in qualcosa più grande di me e io non volevo. Non volevo alzare la mano, partecipare ai Giochi e uccidere le persone.

Ma non volevo neanche che quei Gioch continuasserò per l'eternità, rovinando la mia famiglia, in futuro.

Trattenni il sospiro.

E alzai la mano.

«Mi offro come tributo volontario.»


Angie dice:

Ecco il primo capitolo!

I capitoli li farò tutti medio-corti e ogni capitolo sarà visto da una prosettiva diversa; quindi questa storia avrà più prospettive, narrate tutte in prima persona.

Cercherò di non tirare per le lunghe la Mietitura, l'addestramento e le interviste, ma neanche farò un salto da una parte e l'altra della storia. Non voglio rendere le cose noiose o troppo veloci.

Questa storia è pubblicata anche su Wattpad con il nome di Hunger Games H.S.

Spero che vi sia piaciuto il pov di Harry; come vedete, non ha un carattere espansivo, ma non è neanche cattivo e anche se non capisce bene quello che fa - e il perchè- lo vedrete compiere delle scelte più avanti, scelte mooooolto importanti.

E no, non saprete immediatamente quello che Harry sta facendo, quindi non dite di non avere le idee chiare perchè è proprio il mio obbiettivo... ahha. Scusate se nel cast non mi ha messo alcune immagini, ma si era bloccato il cell e... buh

Lo sistemerò.

Detto questo, grazie a tutti!

:*

Shanna

 

   
 
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