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Autore: Lexa_kom_trikru    03/06/2017    1 recensioni
Lydia Martin non è più una ragazza che va al liceo di Beacon Hills. Ormai ha 40 anni e una famiglia con Stiles Stilinski. Una mattina riguarda gli album fotografici con le foto dei loro figli, soprattutto della loro primogenita, Allison. E attraverso i ricordi suscitati da queste foto, racconterà il suo passato.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Sorpresa, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stiles si alza per prendere un album piccolo dalla copertina rossa, che poi mette tra le mie mani.
<<È uno dei miei preferiti>> E vedo un piccolo sorriso mentre lo dice. 
Nella foto iniziale ci siamo io e Stiles, mentre teniamo un neonato tra le braccia in ospedale. All'inizio non capisco bene chi sia dei miei quattro figli, poi vedo i capelli corti e da questo capisco che è recente: teniamo tra le braccia Elise. Giro la pagina e vedo Stiles mentre le da il biberon. Giro ancora e vedo la foto di Allison che la culla e la dolcezza che ci mette nel farlo mi fa sciogliere. 
<<È bellissima.>> Sussurro accarezzando la foto.
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<<È un pensiero molto dolce.>> Gli dico stringendogli le mani. 
Giro la pagina e vedo due foto di Aiden e James davanti alla culla della loro sorellina. Stiles ha detto la verità: le pagine successive sono tutte di foto con Allison. Nel periodo dopo la sua nascita eravamo tutti un po' stressati: il lavoro aveva preso molto Stiles, io avevo avuto dei problemi di salute e quattro figli erano stati difficili da gestire in quel momento. Per questo, nonostante volessimo tanto documentare per bene la vita dei nostri figli, non eravamo riusciti a farlo con Elise. Poi era successo l'incidente... 
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Mi riporta alla realtà. guardando la foto di Allison mentre fa la linguaccia con sua sorella in braccio.
<> Dico sorridendo.
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Ridiamo e nel frattempo scoppio a piangere. Lui non dice niente, sa che le parole sono inutili, si limita a stringermi forte e a riempirmi di baci sulla cute. Il mio sfogo smette dopo poco e riprendiamo a vedere le foto.
Sentiamo dei rumori da sopra e due voci maschili che parlottano animatamente ad alta voce. 
<> Sorrido e mi alzano dal divano.
Vado in cucina e prendo le uova dal frigo per preparare la colazione.
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<> Chiedo iniziando a sbattere le uova.
<> Borbotta James.
Continuano discutere delle loro cose e io a friggere le uova.
<<È arrivata la principessa di casa!>> Stiles entra in cucina con in braccio Elise, che si è appena svegliate. La mia bimba non si gira nemmeno, rimane così com'è: con la fronte appoggiata sulla spalla di suo padre, Vado subito incontro a loro e prendo tra le braccia mia figlia, che è ancora un po' assonnata e mi guarda con gli occhi un po' assonnati e il ciuccio in bocca. La abbraccio forte aspettando che si risvegli del tutto.
La mattina passa del tutto e così anche il pomeriggio. La sera mettiamo a letto i ragazzi, o meglio solo Elise, gli altri due sono troppo grandi per volere ancora ste cose. La mettiamo nella sua culla, le rimbocchiamo le coperte e le raccontiamo una storia per farla addormentare. Quando i suoi occhi si sono chiusi, ci avviamo verso la nostra camera. Ma non riesco ad andare oltre, qualcosa mi blocca poco prima dell'entrata. Faccio due passi indietro e mi ritrovo accanto alla porta di Allison. Fisso la porta per qualche secondo, immobile. 
<> Mi chiama Stiles.
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Lo sento entrare in camera nostra e io mi giro osservando la porta. Nulla è cambiato: la maniglia è sempre dorata e un po' rovinata, il legno della porta è come sempre un po' ammaccata negli stessi soliti punti di sempre. Poggio una mano sulla maniglia e traggo un forte sospiro, prima di prendere il coraggio di spingerla verso il basso. Spalanco la porta, accendo la luce ed entro. Mi stupisco quando vedo che niente è cambiato in quella camera, è tutto come al solito. Nell'aria c'è ancora il suo profumo dolce.

Stiles si alza per prendere un album piccolo dalla copertina rossa, che poi mette tra le mie mani.

<< È uno dei miei preferiti. >>

Vedo un piccolo sorriso triste mentre lo dice. Nella foto iniziale ci siamo io e Stiles, mentre teniamo un neonato tra le braccia in ospedale. All'inizio non capisco bene chi sia dei miei quattro figli, poi vedo i capelli corti e da questo capisco che è recente: teniamo tra le braccia Elise. Giro la pagina e vedo Stiles mentre le da il biberon. Giro ancora e vedo la foto di Allison che la culla e la dolcezza che ci mette nel farlo mi fa sciogliere.

<< È bellissima. >> Sussurro accarezzando la foto.

<< Ci sono molte loro foto nell'album. Lei ne aveva fatte tantissime con il suo cellulare, così le ho fatte stampare. Voglio che abbia più foto possibili con sua sorella. >>

<< È un pensiero molto dolce. >> Gli dico stringendogli le mani. 

Giro la pagina e vedo due foto di Aiden e James davanti alla culla della loro sorellina. Stiles ha detto la verità: le pagine successive sono tutte di foto con Allison. Nel periodo dopo la sua nascita eravamo tutti un po' stressati: il lavoro aveva preso molto Stiles, io avevo avuto dei problemi di salute e quattro figli erano stati difficili da gestire in quel momento. Per questo, nonostante volessimo tanto documentare per bene la vita dei nostri figli, non eravamo riusciti a farlo con Elise. Poi era successo l'incidente... 

<< Le voleva tanto bene. >> Mi riporta alla realtà. guardando la foto di Allison mentre fa la linguaccia con sua sorella in braccio.

<< Ti ricordi la sua reazione quando le abbiamo detto che era una femmina? >> Dico sorridendo.

<< Ha sorriso tutto il giorno, avevo iniziato a pensare le fosse venuta una paralisi! >>Ridiamo e nel frattempo scoppio a piangere. Lui non dice niente, sa che le parole sono inutili, si limita a stringermi forte e a riempirmi di baci sulla cute. Il mio sfogo smette dopo poco e riprendiamo a vedere le foto.

Sentiamo dei rumori da sopra e due voci maschili che parlottano animatamente ad alta voce.

 << Qualcuno si è svegliato di buon umore. >> Sorrido e mi alzo dal divano.Vado in cucina e prendo le uova dal frigo per preparare la colazione.

<< Buongiorno mamma. >>

<< Buongiorno! Di cosa stavate discutendo? >> Chiedo iniziando a sbattere le uova.

<< Delle formazioni di Fifa. >> Borbotta James.

E riprendono a discutere delle loro cose.

<< È arrivata la principessa di casa! >> Stiles entra in cucina con in braccio Elise, che si è appena svegliate. La mia bimba non si gira nemmeno, rimane così com'è: con la fronte appoggiata sulla spalla di suo padre. Vado subito incontro a loro e prendo tra le braccia mia figlia, che è ancora un po' assonnata e mi guarda con gli occhi un po' assonnati e il ciuccio in bocca. La abbraccio forte aspettando che si risvegli del tutto.

La mattina passa del tutto e così anche il pomeriggio. La sera mettiamo a letto i ragazzi, o meglio solo Elise, gli altri due sono troppo grandi per volere ancora ste cose. La mettiamo nella sua culla, le rimbocchiamo le coperte e le raccontiamo una storia per farla addormentare. Quando i suoi occhi si sono chiusi, ci avviamo verso la nostra camera. Ma non riesco ad andare oltre, qualcosa mi blocca poco prima dell'entrata. Faccio due passi indietro e mi ritrovo accanto alla porta di Allison. Fisso la porta per qualche secondo, immobile.

 << Lydia...? >> Mi chiama Stiles.

<< Aspettami, arrivo dopo. >>

Lo sento entrare in camera nostra e io mi giro osservando la porta. Nulla è cambiato: la maniglia è sempre dorata e un po' rovinata, il legno della porta è come sempre un po' ammaccata negli stessi soliti punti di sempre. Poggio una mano sulla maniglia e traggo un forte sospiro, prima di prendere il coraggio di spingerla verso il basso. Spalanco la porta, accendo la luce ed entro. Mi stupisco quando vedo che niente è cambiato in quella camera, è tutto come al solito. Nell'aria c'è ancora il suo profumo dolce. Mi avvicino al suo letto e mi ci siedo sopra, cercando uno spazio tra i suoi mille cuscini.

Accanto al letto c'è il suo comodino, sopra al quale vi è un libro, Jane Eyre, girato verso il basso per tenere il segno e due foto incorniciate: lei e Kevin, il suo ragazzo, mente si baciavano e la foto di famiglia scattata l'ultimo natale prima dell'incidente. Apro i cassetti e vedo braccialetti, collane, intimo, quadernetti buttati alla rinfusa, come al solito. Mi alzo e apro le ante dell'armadio, lasciando che il suo profumo vi investa ancora. Anche qui il suo disordine ha fatto visita. Tutti i vestiti sono piegati malamente e buttati dentro a caso. D'un tratto mi viene voglia di urlare ad Allison di riordinare l'armadio, ma la voce mi muore in gola appena mi ricordo che non sono nel passato, ma nel presente. Vado avanti, supero il letto e mi avvicino alla sua scrivania. La maggior parte dei libri scolastici sono ammucchiati sull'angolo della grande scrivania. Allison aveva preferito occupare con i libri di lettura gli scaffali montati apposta per i libri scolastici. Penne di tutti i colori sono su tutta la scrivania, insieme a vari post-it. Tra lo scaffale dei libri e la scrivania vi è un ampio spazio di muro, nel quale è fissata una lavagnetta, circondata da molte foto. Mi si stringe il cuore quando vedo la scritta sulla lavagna: "Pranzo con zia Malia e zio Scott 01/05 ore 13!". Lei a quel pranzo non c'è mai arrivata. Ci teneva tantissimo, visto che non vedeva gli zii spesso, a causa degli esami. Guardo le foto, che sono tantissime, e vedo che alcune sono con la famiglia, altre con gli amici. C'è una foto che mi colpisce più delle altre: Kate, la sua migliore amica, ed Allison sdraiate sul letto che dormono e si stringono la mano. Mi torna in mente un flashback, dove Allison è sdraiata nello stesso modo ed è coperta di ferite e sangue e questa volta non sta dormendo. Metto un mano davanti alla bocca per coprire i gemiti di dolore incontrollabili che escono dalla mia gola e corro verso la porta. Ci metto qualche minuto a calmarmi e a frenare le lacrime. Mi appoggio alla porta e tiro un gran sospiro. Osservo ancora la camera e quando il mio sguardo si posa sul letto, la vedo. È lì, come era l'ultima volta che l'ho vista da viva, e sta parlando al cellulare. Mi dice "ci vediamo dopo!", poi si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia. Chiudo gli occhi a quel contatto e quando li riapro lei non c'è più. Esco dalla stanza con il cuore più leggero, ma anche più vuota, perché questa volta l'ho davvero lasciata andare, questa volta se n'é andata davvero. 

Stiles già dorme appena rientro, perché la luce è spenta. Appena entro nel letto, sento un movimento accanto a me.

<< Tutto bene? >> Mi chiede Stiles.

Annuisco, anche se so che nel buio non mi può vedere.

<< Vuoi stare da sola? >>

Ci metto un po' a rispondere e penso a quello che abbiamo passato. Quando mia figlia è morta, non ho perso solo la mia primogenita. Ho perso la mia migliore amica, la mia confidente numero uno. Io c'ero sempre per lei e lei per me. Dopo aver scoperto che un ubriaco l'aveva investita, la mia vita è andata a pezzi. Non volevo vedere nessuno, nemmeno i miei altri figli. Stiles aveva gestito la situazione benissimo: si era occupato di me, della casa, della famiglia, della causa contro l'uomo che ha ucciso nostra figlia... Tutto da solo, mentre io mi rinchiudevo in camera tutto il giorno a piangere. Finché Stiles non mi ha portata da una psicologa e pian piano ho elaborato il lutto e ho iniziato a stare sempre meglio, anche grazie anche ai miei bambini.

Come risposta, gli prendo la mano e la stringo nella mia. Lui mi circonda la testa con un braccio e mi da un lungo bacio. Mi accocolo a lui, chiudo gli occhi e mi addormento così.



*angolo autrice*

Ecco l'ultimo capitolo. Avevo detto che l'avrei pubblicato sere fa, ma mi ha cancellato il capitolo e ho dovuto riscriverlo. Ho inserito la scena di Lydia che entra in camera di sua figli perché, secondo me, è molto importante. 

Non ho messo molti momenti fluff Stydia e la cosa mi spezza il cuore, ma con l'arrivo della 6b, tornerà di sicuro l'ispirazione. 

Detto questo, grazie, grazie, grazie a tutti! xx

 

   
 
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