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Autore: DarkAkiko    03/06/2017    2 recensioni
Il nuovo anno stava per cominciare, riuniti al binario 9 ¾,tutti sapevano quale fosse il proprio posto, e nessuno, in quei tempi così duri, aveva intenzione di scombussolare ulteriormente la propria vita, peccato però che ignorassero la presenza di una ragazza, intenta a frequentare il sesto anno in quella scuola.....
*vi aspetto :D *
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*
 
 

Sedicesimo Capitolo
Halloween
 
Intorno alle nove il castello iniziò a popolarsi, da ogni dove sbucavano ragazzi in fremito per la festa che si sarebbe tenuta da lì a dodici ore. Quel clima festoso guastava con il freddo che intrappolava ogni cosa, ma faceva tirare un sospiro di sollievo a tutti quanti: alunni, professori, perfino ai fantasmi e ai quadri. Del resto tutti amavano le feste.
La casa Grifondoro era particolarmente attiva quella mattina: alcune ragazze si erano riunite intorno al camino per chiacchierare, o per meglio dire, per aggiornarsi e sparlare delle ultime novità in campo amoroso della scuola, per quanto riguardasse la loro casata, oltre al litigio tra Harry Potter e Ginny Weasley, che era ancora di enorme attualità, e si stava ben attenti a non perdersi nulla, ed alla presunta relazione tra Hermione Granger e Dylan Mcperson, il quale avrebbe invitato la ragazza al ballo di quella sera, non c’erano molte novità, più o meno tutto nella norma, o comunque niente che potesse davvero catturare l’attenzione, anzi sembrava quasi che ogni cosa che non c’entrasse con il Trio Magico e le loro conoscenze , più o meno tutti quelli che facevano parte di quel sesto anno, e i Serpeverde che destavano sempre grande fascino, non interessassero quasi.
Dall’altro lato della stanza c’erano alcuni ragazzi che giocavano agli scacchi magici, tra cui anche Ron, se si fosse impegnato negli studi, come faceva con gli scacchi a quest’ora, almeno a detta della sua amica Hermione, avrebbe voti decisamente più decenti.
Amica, effettivamente forse lui provava qualcosa di più, come sosteneva Harry, ma non voleva che lei lo sapesse, non credeva di esserle all’altezza, lei era perfetta in qualsiasi cosa, e lui invece, faceva sempre qualche casino, e poi era davvero sicuro che non fosse solo affetto? Alle volte, quando si conosce tutto di una persona, si tende a scambiare l’amicizia con altro, Harry non aveva di questi problemi, lui voleva solo Ginny, ma era davvero troppo stupido.
-Hey campione a che stai pensando?-
-A nulla. Hai visto Ginny per caso?-
-Mmm, no. Credo che stia in camera con Hermione. Lo sai come sono le ragazze quando ci sono queste grandi feste-
-Già, hai ragione-
-Buongiorno-  salutò Harry, appena mise piede nella sala comune
-Quando parli del diavolo spuntano le corna-  disse con ironia uno dei ragazzi seduto al tavolo
-Stavate parlando di me?-
-No, ma di Ginny-
-E’ qui?-
-No innamorato, non è qui- s’intromise Neville
-Stavamo parlando di lei e spunti tu, la cosa è comica-
-Io invece non la trovo divertente, per niente-  rispose una voce femminile, fortunatamente appartenente alla migliore amica e non alla diretta interessata –E vi conviene smetterla di parlare di lei, se non volte che vi senta, perché sta per arrivare-
-Sulla difensiva oggi?-
-No, non sono sulla difensiva Daniel-
-Cos’è? Dylan non è stato abbastanza bravo?-  la ragazze rimase un attimo interdetta, non era abituata a battute del genere, e poi non aveva neanche mai pensato a loro due in quella particolare sfera intima, ma fortunatamente intervenne in suo aiuto Harry, che prontamente gli diede uno schiaffo dietro la testa
-Chiedile scusa Daniel-
-Scusa, scusa, forse ho esagerato-  si scusò lui, sorridendo
-Forse? Razza di decerebrato!-
-Heerm!- la chiamò Ginny, ed un ragazzo tra quelli, si girò di scatto verso quella voce, che però non gli concedeva neanche un’occhiata, ma del resto, se l’era meritato. L’aveva trattata male. L’aveva fatto per lei, ma non era servito a niente.
-Andiamo?- rispose lei –Pansy ci starà aspettando-
-E Daphne?-  le chiese appena finite le scale, e dopo aver salutato i ragazzi lì di fianco
-Sta con Blaise-
-Mi pare giusto, almeno loro- disse ricalcando soprattutto le ultime due parole –Comunque, ieri, Adam mi ha chiesto se stasera volessi andare al ballo con lui-
-Scusa Adam chi?- chiese lei nel mentre che andavano verso la porta, troppo lentamente per Hermione, ma perfettamente in tempo per Ginny
-Come Adam chi? Adam Smith, Tassorosso, settimo anno-
-E te che gli hai detto?-
-Beh, è un ragazzo carino e simpatico, e non voglio farmi sfuggire l’occasione di conoscere qualcuno, e di avere a che fare con una persona matura, una volta tanto-
-Mi immagino la faccia di Pansy quando lo verrà a sapere!-  e su questa nota si concluse la conversazione udibile dagli altri nella stanza: da Harry, Ron, e dal gruppo di pettegole vicino al camino, che nel giro di due minuti avrebbe fatto il giro di tutta la scuola. Cosa avrebbero dato per sentire i commenti dei ragazzi e per vedere la faccia di Harry Potter.
Ma fortunatamente avevano la loro spia all’interno, che in un modo o nell’altro le avrebbe informate
-Io non concepisco come tu non possa essere una Serpeverde, Ginevra Weasley-
-In effetti non me ne capacito nemmeno io- commentarono Daphne e Pansy, dopo aver ascoltato il racconto della ragazza.
-Saranno i capelli rossi- scherzò lei
-Saranno quelli di sicuro.  Quindi ti sei messa d’accordo con lui?-
-Praticamente si. Lui si è appena lasciato con la sua ragazza, perché lei è una cretina, sul serio. Quindi otteniamo entrambi qualcosa, dato che nessuno vuole niente dall’altro, se non prendere per il culo i diretti interessati per una sera, o due-
-Abbastanza comodo, direi-
-Ma te non dovevi stare con Blaise?-
-Si, infatti usciamo tra poco-
-Dove ve ne andate?-
-Ci facciamo un giro ad Hogsmeade- rispose direttamente il ragazzo –Pronta?-
-Certo- rispose sorridendogli, poi salutò le amiche e, mano per mano con il suo ragazzo uscì fuori dal castello, attraversando i corridoi, fregandosene di qualsiasi pettegolezzo possibile.
                            
-E’ un peccato che ci sia questa pioggia- affermò Daphne
-Hai ragione, ma non c’è atmosfera migliore per la notte di Halloween-
-Effettivamente-
-Allora, sai già che metterti sta sera? O dovremo sopportare uno dei tuoi crolli davanti all’armadio?-  le chiese Blaise, immaginandosi la scena, cosa vista e rivista cento volte, nella sua breve vita
-Certo che si. Ieri io e le altre siamo andate a fare un po’ di shopping, ma comunque vedrò sta sera-
-E sentiamo, quanto dovrò trattenermi per non saltarsi addosso?- le chiese, sedendosi ad un tavolo dei Tre manici di scopa, quel giorno era particolarmente vuoto, non c’erano molte persone in giro, probabilmente scoraggiata dalla forte pioggia, ma nulla avrebbe impedito a degli studenti, in pausa dalle lezioni, di fare qualcosa per staccare la spina.
-Blaise!- lo rimproverò lei
-Che vuoi?- rispose lui con un’incredibile nonchalance, come se non avesse detto nulla
-Nulla, comunque tranquillo. Ti sarà molto difficile- affermò sorridendogli, e intrappolandolo coi suoi occhi. Voleva provocarlo, assolutamente.
-Mi rendi sempre le cose complicate Daphne Greengrass. Da sempre- sbuffò lui, divertito.
Non stavano insieme da neanche un mese, eppure, sarà per gli anni passati costantemente insieme, sarà per la loro amicizia, profonda e vera, ma sembrava che stessero insieme da una vita, non c’erano segreti, non ce ne potevano essere, si conoscevano fin troppo bene, l’unica cosa cambiata è che, non avevano più bisogno di nascondere quei sentimenti che avevano tormentato Draco per un anno intero.
-Ci pensi? La scuola è iniziata da soli due mesi, eppure, sono successe tante di quelle cose, che mi sento più stanca degli altri anni, già adesso-
-In effetti, quest’anno pare che non ci sia mai un momento di pausa-
-Si, ma forse, meglio così, infondo ci sono state tante novità-
-E a te, le novità, sono sempre piaciute- la ragazza annuì, era sempre stata favorevole ai cambiamenti, portavano quasi sempre qualcosa di positivo.
-A proposito, quando avete la prossima partita di Quidditch?-
-La settimana prossima contro Tassorosso-
-Partita facile quindi-
-Si, infatti. Non ci saranno particolari difficoltà-
-Quindi dopo Corvonero e Tassorosso, tocca a Grifondoro-
-Già, la prima partita della stagione-
-E?-
-Niente di particolare, i Grifondoro, come sempre, grazie a Harry Potter, hanno sempre costantemente fortuna-
-Non dovrebbe essere chissà quale grande problema fargli perdere quella fortuna-
-Vedremo quale sarà la migliore strategia da usare-
-Perché?-
-Perché non possiamo togliere di mezzo né Potter né Weasley. Ci servono nell’ordine facile-
-Per Weasley chi intendi?-
-Ovviamente Ron, Ginny è fuori dalle nostre mire. E poi non è stupida come suo fratello-
-Oltre al fatto, che adesso che siamo amiche sarebbe stato complicato-
-No più che altro, né io né Draco, abbiamo voglia di sentirvi-
-Ma come siete simpatici. A proposito hai visto Draco sta mattina?-
-No, credo sia andato a correre-
-Come questa pioggia?- chiese meraviglia la ragazza
-Non sarebbe la prima volta-
-Vero-  i due continuarono a chiacchierare ancora per qualche ora, prima di ritornare al castello, in tempo per ora di pranzo. I ragazzi non facevano altro che andare e venire da quella sala, che da lì a poco sarebbe stata addobbata per la festa.
 
Quando arrivarono trovarono Hermione, Ginny e Pansy intente a parlare tra di loro
-Hey ragazze, che succede?- chiese Blaise, incuriosito
-Oh ben tornarti piccioncini- di tutta risposta il ragazzo, per enfatizzare e scherzare anche sull’ultima parola usata dalla rossa, abbracciò la sua ragazza, lasciandole un dolce bacio sul collo, che fece arrossire leggermente la diretta interessata di quelle attenzioni.
-Allora, qual è l’ordine del giorno?-
-Stavamo pensando che stanotte, dopo la feste, potremmo andare al lago, insomma passare una notte fuori, tutti noi-
-Sei consapevole che verrebbe anche Harry? Che è il mio migliore amico?-
-Certo che ne sono consapevole-
-E non ti dà fastidio? Non avevi detto che non volevi più parlargli?- chiese stranito Blaise
-Si, ma io questa sera, sarò talmente perfetta, che dovrà morire di gelosia, per quello che lascia andare, per non so neanche quale motivo-
-Siamo ancora arrabbiate noto-
-Sono più incazzata della Umbridge quando perde il controllo su qualcosa- affermò la rossa, con un sorriso smagliante, o come lo definì Blaise un sorriso di pura isteria –Comunque voi che fate? Pansy ha detto che non ci sarebbero stati problemi-
-No, infatti- rispose Daphne –Ma non vorrai andare al lago, con quei vestiti? Si sporcherebbero tutti!-
-Possiamo sempre cambiarci- commentò con fare ovvio Hermione
-Quindi dato che la cosa è confermata, non resta solo che decidere il luogo-
-La Stamberga Strillante? Il campo da Quidditch? Che almeno volendo possiamo coprirci dalla pioggia- suggerì il ragazzo
-Valide alternative, comunque che dite se adesso andassimo a pranzo?-
-Beh si. Comunque Ginny la vostra idea sta funzionando, sento mormorii da tutte le parti- disse Pansy, spostando la sua attenzione su Ginny
-Lo credo bene- a quel punto Blaise, che aveva incontrato un suo compagno di squadra, decise che fosse meglio avviarsi con lui, piuttosto che ascoltare i discorsi delle ragazze, fermamente convinto che poi, in un modo o nell’altro sarebbe venuto a conoscenza di quelle cose in ogni caso, e che forse ci si sarebbe ritrovato anche in mezzo.
 
-Secondo te ci hanno dati per dispersi?- chiese Alex, voltandosi verso il biondo
-Credi che abbiano notato la nostra assenza?-
-Beh, certo! Sono nostri amici, o forse sono troppo impegnati per questa festa- rifletté poi
-Di sicuro, ma tranquilla, che quando torniamo ce li sentiremo-
-Scontato. Ma che ore sono?- chiese lei, alzando lo sguardo verso il cielo grigio, alla fine col passare delle ore avevano deciso di farsi un giro, per fermarsi poi al lago nero, sotto quello stesso albero di un mese fa, e nonostante la copiosa pioggia, non ci volle nulla, per due maghi provetti come loro, a trasfigurare qualcosa in un ombrello abbastanza grande da coprire perfettamente entrambi.
-Non lo so, non porto quasi mai un orologio-
-Non l’avrei mai detto-
-E perché?- chiese incuriosito lui
-Perché ti immaginavo come uno di quelli sempre con un orologio al polso, impeccabile in ogni momento. Non che tu non lo sia, eh. Sei elegante fino alla nausea-
-Sono profondamente costernato, che tutto questo garbo, vi disturbi a tal punto, signorina- rispose lui, prendendola, non troppo velatamente, in giro
-Oh, no, Vossignoria, non si deve scusare. E’ una grande virtù la sua, è colpa mia, sospetto di essermi espressa male, spero possiate perdonare questo mio errore-
-Come potrei negarvi il mio condono, non sarei mai capace di perdonarmi- i due si guardarono e scoppiarono a ridere, quel teatrino gli era sembrato così patetico e infantile, eppure era stato divertente
-Comunque sul serio, come fai ad essere sempre, costantemente elegante?-il ragazzo la guardò con fare interrogativo, non capiva perché gli interessasse tanto quella parte del suo essere –Sei elegante quando parli, cammini e perfino quando voli-
-Noto che mi hai osservato per bene-
-No, non è questo, è che i tuoi modi ti distinguono da tutti gli altri, solo Blaise e pochi altri, qui a Serpeverde, hanno quest’eleganza, anche se rasenta la metà rispetto alla vostra. A pensarci bene, anche Daphne è di un’eleganza ipnotica quando cammina-
-Beh, grazie. Comunque è dovuta dall’educazione che ci hanno impartiti, fin da piccoli. Sono gli effetti collaterali del far parte della famiglia più ricca dell’Inghilterra-
-Beh, io direi direttamente del Regno Unito. Comunque è un effetto collaterale sopportabile- scherzò lei –Fortunata la ragazza che ti avrà al suo fianco allora-  il ragazzo quasi sbiancò a quelle parole, ma si riprese in pochi secondi, e spostò il suo sguardo verso il cielo, proprio come la persona al suo fianco
-Io non mi innamoro Sheridan-
-Come darti torto- rispose lei, fredda, ma pochi secondi dopo spostò il suo sguardo verso il biondo e sorridendogli gli chiese –Allora che dici, andiamo ad Hogsmeade a mangiare qualcosa?-
-Perché non torniamo al castello?-
-Perché è pieno di ragazze in delirio. Sul serio? Sei pronto ad attraversare quei corridoi? No perché la guerra magica ha fatto meno casini. Sono delle pazze.- a quel punto il ragazzo le sorrise divertito, e non poco, era riuscita ad insultare se stessa e le sue amiche, ma in generale tutto il genere femminile con una nonchalance da far invidia –Che c’è? Che ho detto?- chiese lei, innocente
-Hai appena insultato te e le tue amiche, te ne rendi conto?-
-Dettagli. Ma ho detto la verità, alcune ragazze, la maggior parte in realtà, è impazzita per questa festa-
-Effettivamente hai ragione. E no, non ci tengo a subire quel casino-
-Quindi andiamo ad Hogsmeade!- asserì Alex, soddisfatta e sorridente, alzandosi da terra e tendendo la mano verso il suo amico, il quale accettò l’invito della ragazza.
 
 
Le sette, poco più di due ore e la festa di Halloween sarebbe iniziata, per il castello non girava più nessuno, la calma prima della tempesta si direbbe, ma dopo il trambusto della mattina e del giorno prima, questa era più la calma dopo la bufera.
Le ragazze si erano riunite nella camera delle tre Serpeverdi per prepararsi, tanto, eccetto per Daphne, si sarebbero riunite con i loro cavalieri, direttamente sul luogo della festa.
Nel frattempo, Blaise e Draco, si ritrovarono nella camera di quest’ultimo per parlare, come loro consuetudine, tanto, loro, non avevano chissà quale complesso procedimento per prepararsi: non dovevano pensare al trucco, le scarpe, chissà quale abbinamento particolare; almeno sul quel punto di vista la loro vita era molto più semplice.
-Quindi, oggi sei stato tutto il giorno in giro con Alex?-
-Già. L’ho incontrata per puro caso nel reparto proibito, che erano su per giù le sette e mezza, otto-
-E che ci faceva nel reparto proibito? Scusa ma ha un’autorizzazione per stare lì dentro?-
-Si, ovvio. Stava leggendo delle cose sulle maledizioni senza perdono. E’ interessata all’ Imperio, a quanto pare-
-E perché mai?-
-Perché esiste un modo per contrastarlo. Te, invece, passata la tua mattinata in compagnia della tua bella?-
-Si, e mi ha anche gentilmente informato che mi renderà molto difficile il proposito di non saltarle addosso questa sera-
-E Daphne è molto brava in questo-
-E’ questo quello che mi preoccupa infatti-
-Cos’è sei in astinenza Zabini?- gli chiese il biondo punzecchiandolo, con il suo solito ghigno sulle labbra
-Molto simpatico Malfoy, davvero. E comunque non mi pare che anche tu sia particolarmente attivo, in questi giorni, non ho visto molte ragazze sgattaiolare fuori dalla tua camera-
-Questo perché capita che alle volte, non lo si faccia in questa camera-
-Comunque, si può sapere che avete fatto tutto il santo giorno? Vi davamo per dispersi-
-Si, lo so, ce l’avete già ricordato- rispose lui, ricordandosi le parole di Pansy –Niente di particolare, dopo aver lasciato la biblioteca, abbiamo perso non so quante ore nel giardino della scuola, poi ci siamo allungati fino al lago nero, e infine dopo aver mangiato qualcosa ai Tre manici di scopa, siamo ritornati-
-E che, siete stati in silenzio per tutto il tempo?- disse l’amico ironico
-Si, abbiamo fatto il record mondiale per il maggior tempo passato in silenzio. No Blaise, ovvio che abbiamo parlato-
-Peccato, avrei voluto vedere la targa del record. Non si può mai contare su di te-
-Grazie-
-Piuttosto, domani ci alleniamo?-
-Beh, ovvio-
-D’accordo capitano-
-Mi sa che ti conviene andare a prepararti, o Daphne ti ammazza-
-Draco, è in camera a prepararsi, farà quanto meno mezz’ora di ritardo-  rispose con fare ovvio lui, conosceva bene, ormai, i tempi di Daphne
-Ma non ti dimenticare del fatto che Alex odia fare tardi-
-E che quindi farà di tutto per essere in orario-
-Inutilmente ma si-
-Già, appunto. Abbiamo tutto il tempo-  
-Si, hai ragione-
 
Quella sera, le ragazze approfittarono dell’occasione per sfoggiare degli abiti tipici dell’epoca della famosa scrittrice Jane Austen, una donna che con le sue pagine aveva incantato milioni di persone, le aveva fatte sognare, immergersi nelle sue storie, imponendo standard impossibili per ogni uomo, la quale donna puntasse ad un Mr Dracy.
-E’ un peccato, che non si possano indossare più spesso- si lamentò Alex, guardando il suo vestito dalla linea morbida, stile impero, lungo, con le maniche a tre quarti, di un semplice, ma bellissimo, color cipria, con una fascia ricamata appena sotto il seno, bianca –Sono bellissimi questi abiti-
-Si è vero, ma adesso è il momento di andare-
-Già, Daphne, siamo già in ritardo di mezz’ora-
-E ti meravigli anche Alex?-
-Hai ragione, avrei dovuto farci l’abitudine. Voi avete già preparato il cambio per dopo?-
-Si, l’abbiamo messo sul letto, così non perdiamo troppo tempo- detto ciò le tre ragazze uscirono dalla camera per andare nella sala comune, dove avrebbero incontrato Blaise, Draco e Mark, che le stavano aspettando, senza speranza, da almeno mezz’ora seduti sul divano difronte al camino.
Una volta raggiunti, si diressero verso la sala grande, luogo adibito per la festa.
Quando Alex entrò, non fece altro che osservare intorno a sé la grandiosità di quella sala quel giorno, era perfetta, a suo dire. L’atmosfera, le decorazioni, tutto era impeccabile.
-Bello vero?-
-Si, lo è davvero. Ora capisco quello che dicevi sta mattina-
-Beh, non vorrai restare sull’uscio della porta! E poi lì ci sono la Granger e Weasley-
-Hermione e Ginny, Draco, Hermione e Ginny- ma il ragazzo non le diede retta, e s’incammino verso quel gruppetto che si era formato al centro della sala.
 
Era passata già un’ora dall’inizio della festa, e le cose sembravano andare per il meglio, tutti si stavano divertendo e non vi fu alcun incidente di percorso.
-Ginny, ti ho portato qualcosa da bere, tieni-
-Ah, grazie Adam-  rispose sorridendogli
-Allora, come va? Ottenuta qualche reazione?-
-No, per il semplice fatto, che non l’ho neanche visto. Te invece?-
-Decisamente, prima è venuta a palarmi-
-Ma non mi dire-
-Si, e mi ha detto, preparati a ridere, che le dà fastidio che io e te stiamo insieme questa sera-
-Scusa, ma lei, non sta con quell’altro?-
-Appunto. E’ ridicola-
-Si decisamente. Prima ti tradisce e poi si lamenta?-
-Che vuoi farci. Ma è divertente farla stare così, devo ammetterlo-
-Vuoi farla morire sul serio?-
-Che hai in mente?-
-Siamo ad una festa no? Balliamo e vedi come impazzisce se ti vede sorridermi-
-E fu così che il famoso Harry Potter morì di gelosia-
-Non vuole stare con me, ma non vuole che nessun altro mi si avvicini. Se ti pare normale-
-Bene, allora. Vuole ballare signorina?-
-Con molto piacere- Adam la prese per mano e la condusse al centro della sala, dove stavano ballando anche altre persone, altre coppie, sotto gli occhi di tutti, sotto gli occhi attenti delle sue amiche, dei suoi amici e di Harry che era stato appena richiamato all’attenzione da Dean
-Speravo non fosse vero- commentò
-Ma se è stata lei a dirlo ad Hermione, davanti a te-
-Speravo che me lo fossi sognato-
-Ed invece no- s’intromise Ron accompagnato da Neville
-Che vuoi farci. Te l’aveva detto, che avrebbe smesso di pensare a te. E a quanto pare ci sta riuscendo benissimo-
-Dimmi come possa farlo. Io non riesco a smettere di pensare a lei-
-Questo perché l’hai ferita, Harry- gli rispose Hermione, appena arrivata mano nella mano con Dylan –Cosa ti aspettavi, che stesse tutta la vita ad aspettarti?- a quel punto intervenne Dylan, che salutando Harry e Ron, e facendo la conoscenza degli altri che erano con loro, spezzò quella tensione che si era creata.
-Avete fatto una bella partita con i Tassorosso, la volta scorsa-
-Oh, beh grazie-  ma l’argomento quidditch non riuscì a sortire l’effetto sperato, infatti l’attenzione si spostò nuovamente sulla sorella di Ron, il quale invece era intento a parlare con Neville e del perché non stesse con Luna quella sera.
 
-Pansy?-
-Che c’è Alex?-
-Dov’è l’alcool?- le chiese scherzando l’amica, ricordando il discorso del giorno prima
-Hai ragione, siamo rimaste solo io e te. Draco, sarà sparito da quale parte insieme a chissà quale ragazza-
-Tu dici?-
-Si, decisamente. Come sempre del resto. Non credo di sbagliarsi se affermassi che sia il ragazzo più ricercato dell’intera scuola, tutte vogliono lui. Almeno una notte-
-E di certo non si fa scappare questa occasione-
-Hai afferrato il concetto. Ora che si fa?-  chiese Pansy, osservando la sala gremita di persone
-Eccovi!- strillò Hermione –Vi stavo cercando-
-Come mai?-
-Perché vi state perdendo lo spettacolo migliore di tutti- affermò Daphne; altre tre persone e il gruppo si sarebbe nuovamente riunito –Dovreste vedere la faccia di Potter, mentre guarda Ginny ed Adam scherzare e ridere insieme. Non ho mai riso tanto-
-Mi ritengo offeso. Io ti faccio sempre ridere- scherzò Blaise
-Certo che si, ma vuoi mettere con quelle smorfie che fa lui?-
-Hai ragione, non posso competere. Che dite se lo raggiungessimo?-
-Approvato- così l’intero gruppetto si spostò dall’altro lato della sala, verso la zona che era stata adibita da pista da ballo, per osservare il non-proprio-triangolo amoroso che si era creato.
Effettivamente Daphne e Blaise non avevano tutti i torti, considerando i retroscena che solo loro conoscevano perfettamente, o meglio, tutte loro tranne il ragazzo che si era rifiutato anche solo di ascoltare, la scena che gli si parava davanti era alquanto esilarante: Ginny e Adam che ridevano, ballavano e scherzavano come se fossero due persone interessate all’altra, effettivamente sembrava proprio che i due si piacessero dall’esterno, se non fosse tutta una grande montatura.
 
Perché in amore non c’è differenza tra Serpeverde, Tassorosso, Grifondoro o Corvonero.
In amore, come in guerra, tutto è lecito.
 
Ormai era un’ora che Harry non distoglieva lo sguardo dai due ragazzi, se solo avesse voluto sarebbe andato lì da lei e l’avrebbe portata via, con le buone o con le cattive maniere, togliendola dalle grinfie di quell’Adam che non faceva altro che starle addosso e sorriderle e prenderle la mano e… e se solo avesse azzardato ad avvicinarsi di un millimetro in più, l’avrebbe schiantato.
Quella che stringeva tra le mani era la sua Ginny, quella stessa ragazza che era sempre stata al suo fianco, l’aveva sostenuto, gli aveva fatto da amica, confidente, se n’era innamorato, e per colpa delle sue paura l’aveva lasciata andare.
Per colpa delle sue paure, dei suoi complessi aveva permesso che finisse tra le mani di un altro.
E se quell’Adam volesse solo portarla a letto? E se volesse solo usarla per i suoi scopi meschini, approfittandosi del suo momento di debolezza? No, sapeva bene che Ginny non era una ragazza debole, teneva testa a tutti i suoi fratelli, sapeva come farsi rispettare, e poi sembrava così felice e contenta mentre ballava con quel damerino, così spensierata.
La testa gli stava scoppiando dal dolore, ma anche il cuore stava per cedere, fin quando un elemento disturbatore non venne a distrarlo da quella trance in cui era caduto.
-Senti, Potter, dì alla tua ragazza di togliere le mani dal mio ragazzo-
-Eh? Come scusa?-
-Cos’è non ci senti? Ho detto, ripeto, dì alla tua ragazza di stare lontana dal mio uomo-
-Quale ragazza?-
-Oddio ma sei davvero scemo come dicono i Serpeverde!- commentò spazientita la ragazza, provocando l’ilarità dei suoi amici lì di fianco e dei Serpeverde interpellati indirettamente, peccato che Draco non fosse lì con loro, quella scena l’avrebbe deliziato. –Ginny! Di a Ginny di stare lontana da Adam-
-Perdonami ma Ginny non è quel genere di ragazza che si mette con quelli già fidanzati-
-Perché giustamente deve aspettare che te ti decida? Se non glielo dici tu, vado io-
-Scusa ma non eri stata te a tradire Adam? Sai le voci girano qui ad Hogwarts-
-E quindi? Ora lo rivoglio-
-Non è un giocattolo-
-Non mi fare la morale Potter, come se tu non avessi trattato Ginny come un giocattolo in tutto questo tempo- conclusasi la conversazione la ragazza batté in ritirata, tornando dalle sue amiche, decisa a parlare con la rossa più famosa di Grifondoro.
 
Nel frattempo Alex era uscita fuori dalla sala, per prendere un po’ d’aria, così si diresse nei corridoi, e si appoggiò ad una finestra che dava sul giardino della scuola.
Era rimasta lì a pensare, parlare con Draco quella mattina le aveva fatto ricordare le lunghe passeggiate che faceva una volta con una persona. Ma ormai era storia vecchia.
Tra poco più di un mese ci sarebbero state le vacanze di Natale, e forse avrebbe avuto l’occasione di andare da Marcus, rivedere Mark, la piccola Sara, di stare un po’ in famiglia, passare il Natale come aveva sempre fatto: Marcus intento a cucinare, mentre Mark portava l’albero in casa, che veniva puntualmente decorato da lei, sotto le continue lamentele del ragazzo, al quale toccava continuamente il lavoro pesante; le mancavano quegli abbracci, quei rari litigi, quelle notti a parlare dei loro problemi, dei casini che continuavano a fare, le mancava vestire Sara per Halloween, chissà che pasticcio avrebbero combinato i due uomini.
Il flusso di pensieri venne però interrotto a causa di uno starnuto che la riportò alla realtà: la finestra aperta, sommata alla pioggia che aveva preso, non era esattamente la mossa più intelligente da fare.
-Non ti sei ancora stancata di stare sotto la pioggia? Così ti verrà qualcosa-
-Probabile- rispose lei, effettivamente Draco aveva ragione.
-Uno zellino per i tuoi pensieri- disse ironicamente, sedendosi di fronte la ragazza, dopo essersi tolto la giacca e averla posata sulle sue spalle, tanto a lui non serviva, era abbastanza fiducioso nel suo sistema immunitario, nonostante la pioggia presa durante la corsa.
-Bene allora- rispose la ragazza sorridendogli, e stringendosi nella sua giacca –Pensavo a come avranno conciato la piccola Sara per Halloween-
-Sara, la sorellina di Mark?-
-Esattamente. Di solito la vestivo io, meglio fidarsi del mio gusto che quello di Mark e Marcus-
-Beh- rispose osservandola –Non credo ci siano dubbi su questo-
-E tu com’è che sei qui? Pansy aveva supposto che te fossi con chissà quale ragazza-
-Come darle torto. No, ero con quelli della squadra, e mi ero stancato di stare là dentro-
-Interessante- rispose lei ridendo
-Piuttosto te?- le chiese, ma la ragazza lo guardò con fare interrogativo –Nessun cavaliere è degno di averti al suo fianco?-
-Direi, piuttosto, che nessun cavaliere abbia avuto l’ardimento di avvicinarsi-
-E’ ora di rientrare, non vorrai stare tutto il tempo qua fuori?-                 
-No, infatti, rientriamo- rispose lei, alzandosi
 
Quando i due rientrarono l’atmosfera non era cambiata, ma ormai la festa volgeva al termine, i più piccoli erano già tornati nelle proprie camere, non abituati a fare troppo tardi, quindi raggiunsero in fretta il loro gruppo e d’accordo decisero di ritornare nei loro dormitori per cambiarsi e rivedersi esattamente dopo mezz’ora nel cortile della scuola, sperando di evitare Gazza, e volare fino al campo da quidditch, alla fine avevano scelto quello, poiché da un lato il più sicuro, e il più vicino alla scuola, tanto il giorno dopo le lezioni non ci sarebbero state e nessuno avrebbe fatto alcun giro.
A quella notte brava parteciparono non poche persone: Neville con Luna, Dean, i fratelli Weasley, Harry, Hermione, Adam, Draco, Blaise, le tre compagne di stanza, Mark e pochi altri.
Un gruppetto poco più numeroso del normale.
-Ho portato del cibo- esordì Ron, dopo essersi seduto per terra, affianco a Harry, che si trovava a sua volta affianco di Hermione e Dylan, e di fronte a Ginny e Adam.
-Non avevamo dubbi, Ron- commentò la sorella
-Ci saremmo meravigliati se te non l’avessi fatto-  e così tra coperte condivise e dolci di ogni tipo diedero inizio a quella notte.
Una notte diversa dalle altre, in compagnia di tutti i loro amici, o quasi amici, una notte in cui sarebbe potuto essere affrontato qualsiasi argomento, dal più stupido al più serio, una notte in cui si sarebbe formato quel legame che li avrebbe poi resi inseparabili.
 
Affrontarono anche il discordo più serio di tutti, almeno in quel frangente: Tom Riddle, meglio conosciuto come Voldemort o Tu-sai-chi.
Harry aveva ricominciato ad avere degli incubi, i fasci di luce verde facevano sentire sempre di più la loro presenza, Malfoy Manor era ormai invaso, il tempo stringeva sempre di più, era già arrivato novembre, e quest’ordine, escludendo la famiglia Weasley e pochi altri, era sempre più campato in aria, non c’era un gruppo unito su cui fare affidamento. Forse era arrivato il momento di cambiare registro. Non potevano perdere tempo.
Non avevano tempo, nessuno sapeva esattamente quando sarebbe scoppiata la guerra.
Tre mesi? Quattro? Un anno? Nessuno lo sapeva.
Si potevano fare solo supposizioni.
Avrebbero dovuto far nascere un gruppo dal nulla.
Avrebbero dovuto allenarsi, la guerra non sarebbe stata vinta con le parole, non in questo caso.
E lo sapevano. Bene, tutti.
Spesso le conversazioni migliori si fanno alle tre di notte, quando si abbassano le difese, quasi involontariamente, e fu solo una coincidenza che proprio allo scoccare delle tre i ragazzi iniziarono a parlarne seriamente, giungendo forse ad una conclusione solo intorno alle quattro e mezza.
-Ginny si è addormentata- constatò Adam, la quale spalla faceva da sostegno al viso della ragazza
-Tranquillo non c’è bisogno che te la metta a letto- rispose acido Harry, sulle difensive dal primo moneto in cui si sedette per terra
-Potter non fare così con me, sei stato tu a lasciarla andare- li rispose lui, zittendo il ragazzo immediatamente, mentre Draco si gustava quel teatrino, nel frattempo anche Neville e Luna si addormentarono.
-Non è bellissimo il cielo?- chiese Alex retoricamente, alzando lo sguardo a quello spazio nero illuminato da mille stelle bianche, con la luna sovrana che sorveglia e protegge tutti con la sua romantica luce.
-Guardi sempre il cielo, ti piace proprio- commentò Draco
-E’ rilassante, ma niente in confronto al mare-
-Non posso darti torto- rispose lui, che, proprio come tutti gli altri, volse il suo sguardo alla luna emanatrice di un falso senso di pace. 


 
Ho aggiornato dopo tanto tempo ,lo so
ma spero ne sia valsa la pena.
Il capitolo è abbastanza lungo, 
ma sono soddisfatta,
ho recuparato i mesi di assenza dai 
Spero in una vosta recensione, o più di una. 
Prima avevo anche altre lettrici che mi scrivevano...
Dove siete finite? * si domanda disperatamente* 
Suvvia scherzo, comunque mi farebbe piacere se tornasse a dirmi che ne pensiate della storia. 
Vado a scrivere il prossimo capitolo 
Alla prossima
DarkAkiko 

 
  
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