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Autore: kamomilla    15/04/2005    18 recensioni
Harry ed Hermione stanno per fare l'esame per diventare Auror ed Harry non è esattamente tranquillissimo. Ma qualcosa, o forse è meglio dire qualcuno, riuscirà a calmarlo almeno un po'. La mia prima Harry/Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN GRAN BELL’INCORAGGIAMENTO

UN GRAN BELL’INCORAGGIAMENTO

 

 

 

 

 

Harry Potter camminava nervosamente aventi e indietro per la saletta dalle pareti bianche. Il vecchio parquet scricchiolava ad ogni passo producendo  un fastidioso ed ipnotizzante sottofondo.

-Santo cielo, Harry, potresti stare fermo per un attimo?- sbottò seccata Hermione Granger alzando appena lo sguardo dalla rivista che stava sfogliando svogliatamente.

Il ragazzo le si sedette accanto e prese a giocherellare con le chiavi di casa.

-Non ce la farò, ‘Mione.- mormorò con un filo di voce.

Lei chiuse di scatto il giornale e lo fissò con lo sguardo serio che solitamente propinava a Ron quando diceva una qualche cavolata, cosa che accadeva molto spesso.

-Invece ce la farai, Harry. Non pensare nemmeno per un momento di non poter superare l’esame. Diventare Auror è la tua strada! Chi potrebbe meritarlo più di colui che ha sconfitto Voldemort?-

-Nella pratica posso anche cavarmela, ma questo… è un esame! Tu lo supererai, hai lavorato duro e sei determinata a fare questo lavoro, io in due anni di addestramento non sono riuscito a combinare niente da solo, ho sempre avuto il tuo aiuto e adesso, quando farò questo stramaledetto esame, sarò da solo e sbaglierò tutto. Mi bocceranno.-

Hermione scoppiò a ridere, pensando a quanto fosse tenero quando faceva l’insicuro.

-Non dire sciocchezze! Abbiamo studiato ed entrambi sappiamo tutto perfettamente.-

-E se… se dovessi dimenticarmi qualcosa?-

-Se dovessi dimenticarti qualcosa ti verrà in mente la mia vocina petulante che ti rimprovera. “Ho detto solo due gocce di saliva di ghiro, Harry! Solo due gocce!”.- disse la moretta guardandolo con un cipiglio severo. Il ragazzo sorrise.

-La tua vocina petulante?- chiese inarcando un sopracciglio.

-Già.-

-Non… non hai una vocina petulante, Herm. Hai… una bella voce.-

La ragazza arrossì appena ed il suo cuore mancò un battito.

-Grazie.-

Restarono in silenzio per qualche attimo scrutandosi di sottecchi. Non capitava spesso che Harry facesse un complimento a qualcuno.

-Ehm… vuoi qualcosa da leggere, Harry?- domandò lei giusto per dire qualcosa.

-Io… sì, va bene.- afferrò la rivista che la mora gli tendeva e si concentrò sul primo articolo. –Herm, ma che caspita di rivista mi hai dato?- domandò dopo essere arrivato a metà.

La ragazza lo guardò senza capire.

-Perché?-

-Ehm… questo articolo dice che Ally Anderson, la vincitrice di Strega sotto le Stelle, si è rifatta il seno con un incantesimo d’ingrossamento, ma qualcosa è andato storto ed ora si ritrova con…

-È il Settimanale delle Streghe, Harry. È roba… un po’ stupida, lo ammetto, ma non c’è nient’altro.-

-Ma come, lì ci saranno una decina di riviste!- protestò lui indicando il tavolino ricoperto di giornali.

-Sì, ma sono tutte uguali. Sono tutte copie del… Cavillo.-

Harry si passò una mano tra i capelli ed annuì.

-Ah. Allora non importa. Leggo… cos’è successo al petto di Ally.-

-Come vuoi.- passò qualche attimo. –Harry ti fa ancora male, vero?-

-Io… Non lo so. Alcune volte mi manca, ma è una cosa superata. Io e Luna non stiamo più insieme, punto e basta.-

Hermione lo fissò di sbieco. “È una cosa superata”. Lo era davvero? Lei sperava proprio di sì.

-Mi spiace che tra voi sia finita.- aggiunse poi, pensando che fosse quello che doveva dire una migliore amica in una situazione del genere.

-Non è vero, ma apprezzo la bugia.- sospirò il moro. Lei arrossì.

-Perché non è vero che mi dispiace?- chiese con un filo di voce. Possibile che lui avesse capito tutto?

-Perché so benissimo che non hai mai sopportato Luna.- “Solo perché era riuscita a fare breccia nel tuo cuore” pensò la mora mordendosi il labbro inferiore. –E forse avrei dovuto ascoltarti quando cercavi di farmi capire che non era la ragazza adatta a me. Io e lei eravamo troppo simili. Entrambi sulle nuvole, entrambi ancora immaturi per costruirci una storia come in realtà la desideravamo tutti e due.- continuò Harry. –A me servirebbe qualcuno con un carattere forte e determinato, che sappia spronarmi ad andare avanti quando ho… i miei periodi di depressione e che mi capisca fino in fondo. Qualcuno di serio, ma che sopporti la mia immaturità.- sorrise tristemente. –Anche se sarà davvero difficile trovare una ragazza così.-

Hermione prese a guardarsi le unghie.

-Credo che potresti trovarla. Basterebbe… cercare nel posto giusto.-

-E qual è il posto giusto?-

-Questo devi capirlo da solo, Harry.- mormorò la ragazza. Avrebbe voluto dirgli che il posto giusto era… dov’era il posto giusto? Da qualunque parte lui si girasse, dato che lei lo seguiva ovunque. Perché lei era sicura di essere la ragazza adatta a lui. Chi poteva esserlo più di lei? Chi lo aveva aiutato da nove anni a quella parte? Lei. Lei lo aveva tirato su quando tutto gli sembrava una schifezza, lei aveva un carattere forte e determinato. E allora perché caspita quel tonto non se ne accorgeva? Hermione a questa domanda non aveva proprio risposta. La cercava da ormai un bel po’ di tempo, ma ancora non era arrivata ad una conclusione. Forse doveva spronarlo, fare lei la prima mossa. Forse. Si fece comparire un sorriso sul volto e gli sorrise.

-E comunque, anche se tu non riuscissi a trovare questa ragazza, lei troverebbe te. Abbiamo tutti un’anima gemella, una parte che ci completa.-

Il moro inarcò le sopracciglia.

-Non pensavo credessi in queste cose, Herm.-

-Io non credo in queste cose, Harry. Però… è così e basta, non puoi farci niente. Le cose si combinano e tu ti ritrovi con qualcuno e… sai che devi dividere con questa persona la tua vita.-

Lui scrollò le spalle.

-Quindi devi subire passivamente.-

La mora ci pensò su.

-Subire passivamente… in un certo senso sì. Naturalmente puoi anche agire, ma è pericoloso farlo. Voglio dire, tu hai tentato con Luna e hai capito che non era lei. E ne sei uscito parecchio malconcio. Questo è il rischio.-

Harry si girò verso di lei facendo una smorfia.

-Poi passa. Se tu non rischi… non potrai mai provare le sensazioni, belle o brutte che siano, che ti riserva la vita. Più esperienze vivi e più sfumature cogli. Devi buttarti.-

Hermione arricciò il naso.

-Tu ti butti troppo.-

-Tu ti butti troppo poco.-

Un silenzioso scambio di sguardi. Fu lei che lo abbassò per prima. Harry aveva ragione. Troppa ragione. Non si era mai buttata. Mai veramente, mai fino in fondo. La sua vita ad alcuni poteva sembrare monotona, noiosa. Certamente non era la vita di una ragazza diciannovenne che si divideva tra pub e discoteche. Ma a lei quelle cose non interessavano. Voleva un diploma e lo aveva ottenuto, voleva un buon lavoro e probabilmente le mancava davvero poco ad averlo, voleva una casa ed essere indipendente e lo era. Tutto quello che desiderava era riuscita ad ottenerlo senza troppi rischi, senza l’effettivo bisogno di buttarsi. Eppure qualcosa le mancava: lui. E con lui sì che si sarebbe dovuta buttare. Ma non era ancora pronta. Non del tutto. Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli.

-Touchè. Ma io non sono una persona che tende a buttarsi.-

-E la cosa ti va bene? Non c’è qualcosa che desideri veramente, per la quale saresti disposta a buttarti?-

Lei arrossì.

-Certo che c’è.- sussurrò. Era strano parlare di lui con lui senza che lui sapesse che stavano parlando di lui. Insomma… era strano punto e basta.

-E cos’è?- chiese Harry incuriosito. Ultimamente con Hermione aveva parlato solo di incantesimi da ripassare per l’esame e si era accorto che sapeva veramente poco di quello che passava per la testa della sua migliore amica.

-Chi è.- precisò lei.

Il ragazzo sgranò gli occhi.

-È una persona?- un cenno d’assenso da parte della mora. –Un ragazzo, allora.- dedusse.

Lei sorrise percorrendo il corpo dell’amico con lo sguardo.

-Un uomo.-

-Un uomo? Herm… sei innamorata?-

La domanda era arrivata a trabocchetto. La ragazza boccheggiò.

-Io… io…

Harry le sorrise incoraggiante.

-Tu?-

-Io sono schifosamente innamorata.-

Il moro la scrutò.

-E di chi?- domandò titubante. La risposta era sicuro di conoscerla. Ron. Ron il tenero sfigato, migliore amico di entrambi, combina guai, compagno di avventure e disavventure. Non poteva essere che lui. Per forza, le scelte erano poche. Hermione non frequentava tanti ragazzi. O era Ron oppure… lui. Il moro scosse impercettibilmente la testa. No, non poteva essere lui. Loro erano solo amici. Con lei era così facile parlare! Insomma, anche un discorso piuttosto complesso come quello che avevano appena fatto era uscito bene. Quindi doveva essere Ron.

Hermione prese fiato. Era giunto il momento. Doveva buttarsi. Adesso o mai più. Era la sua unica possibilità nella vita.

-È…

La porta dell’ufficio dell’esaminatore si aprì di scatto, facendoli sussultare entrambi. Un uomo dalla lunga barba bianca, molto simile a quella di Silente, si affacciò.

-Signor Potter? Tocca a lei.-

Harry si girò spaventato verso la ragazza.

-Ma… pensavo saresti andata prima tu. Granger viene prima di Potter!-

L’uomo gli sorrise.

-Non andiamo in ordine alfabetico, signor Potter. E se ora vuole entrare…-

Il moro si alzò, ma Hermione lo bloccò tenendolo per un braccio.

-Io… mi voglio buttare, Harry. Voglio fare come hai detto tu. Voglio rischiare. Ma ho bisogno di te.-

-Herm… non adesso. Io… devo fare l’esame, adesso.-

-E invece no! Adesso!-

L’uomo batté il piede a terra con impazienza.

Harry guardò prima lui e poi l’amica.

-Ma ora…

Le parole gli morirono in gola quando la ragazza si sporse e lo baciò teneramente sulle labbra. Un bacio veloce, ma intenso. Di quella intensità che… Si staccò di scatto, ricordandosi di dove si trovavano.

-Devo andare.-

La mora gli sorrise.

-Vai. Buona fortuna.-

-Grazie e… quello non era solo un incoraggiamento, vero Hermione? Ne riparliamo.-

-Quello era un incoraggiamento. Ma ne riparliamo, sì.-

-Bene… è stato un gran bell’incoraggiamento!-

 

 

 

 

 

 

   
 
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