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Autore: You_are_my_sunshine    04/06/2017    0 recensioni
Quando Harry Styles scopre che la modella con cui il suo gruppo deve collaborare è la splendida ragazza con cui ha passato una notte di sesso sfrenato e decisamente indimenticabile a Parigi parecchi mesi prima, è determinato a tenere i rapporti solo sul piano professionale. Ma più la guarda, più trova difficile resistere alla sua sensualità.
Audrey Conrad ha imparato a mantenere un rapporto distaccato con l’universo maschile. E nonostante il rapporto di lavoro con i One Direction comprenda una stretta collaborazione con Harry e parecchi incontri passionali, rimane determinata a non perdere la propria libertà e rimanere single.
E allora come reagirà quando il bel riccio  e playboy milionario si metterà in testa di volere di più?
Storia ispirata ad un racconto Harmony.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harry si sedette sulla spiaggia ammirando la vastità dell’oceano e si tolse di tasca il cellulare. Continuava a rigirarselo tra le mani, indeciso se chiamare Audrey o meno.
Strano, non aveva mai esitato a prendere una decisione così semplice. Gli sarebbe bastato cliccare sul suo nome, niente di che. E poi c’era il valore aggiunto della sua famose voce da hot line telefonica.
Ma era proprio il caso di chiamarla e infrangere così una delle sue ridicole regole quando sarebbe stato via soltanto un paio di notti?
Il problema era che non riusciva a dimenticare le poche lacrime che aveva nascosto l’ultima volta che lui aveva superato i limiti. Da allora, non ci aveva più provato.
Anche se aveva una gran voglia di chiamarla.
Era il gioco del gatto e del topo più strategico che avesse mai fatto prima di allora. Ma uno spirito libero come Audrey Conrad, sicura di sé e piena di vita, avrebbe potuto essere una delle poche a trovare odioso lo stile di vita di un musicista. Il Tour, il non essere praticamente mai a casa… lei avrebbe odiato tutto questo, no? Stare dietro a qualcuno che è sempre in giro. Sì, era vero che anche lei con il suo lavoro era abituata ai riflettori, e si doveva muoversi spesso soprattutto per le settimane della moda… ma era molto più stabile di lui. Ed Harry non la vedeva molto bene a seguirlo in giro per il mondo. E non voleva di certo tarparle le ali.
Ma, accidenti, aveva sconvolto la sua vita. E pensare che prima di conoscere Audrey era convinto di avere una vita piena e soddisfacente, di avere tutto ciò che desiderava. Ora la sua vita gli sembrava in qualche modo … più ricca, no?
E poi Audrey gli mancava. Era pronto a scommettere che nemmeno quello fosse permesso. Però era così, gli mancava.
Sbloccò il telefono, cercò il numero di Audrey e la chiamò. Riconobbe che probabilmente era quello che facevano i playboy quando volevano parlare con un’amante di cui sentivano la mancanza.
<< Ehi, un quinto dei One Direction! >>
 Lui ridacchiò. << Molto spiritosa...sei fuori con le moschettiere? >>
<< Sì, infatti. Abbiamo fatto shopping , poi abbiamo mangiato un boccone e adesso ci prepariamo per la serata. Kelly ha in mente di andare a far danni da qualche parte. >>
Harry camminò sulla grande spiaggia sentendo talvolta l’acqua sotto i piedi << che genere di danni esattamente? >>
<< Ah, no, questo non te lo posso dire. >>
Lui provò un improvviso attacco di possessività ripensando alla prima notte in cui l’aveva conosciuta. Anche allora, in effetti, era in giro a fare danni con le moschettiere. Ma soffocò la sensazione. Dubitava che lei avrebbe apprezzato un atteggiamento possessivo… un’altra regola infranta.
Dall’altra parte della spiaggia Louis lo chiamò : << Ehi Harry, andiamo a  berci una cosa?>>
Lui annuì e alzò il braccio in segno di approvazione , poi scostò il telefono e rispose << il primo giro lo offro io!>>
Quando si riportò il telefono all’orecchio , la voce sexy di Audrey mormorò: << Pare che non sia l’unica  intenzionata a fare danni>>.
<< I ragazzi vogliono andare a girare la città e a bere qualcosa. Probabilmente faremo tardi. Perciò ho pensato di chiamarti mentre sono ancora in grado di usare il telefono.
Seguì una breve pausa, ma fu sufficiente a farlo sorridere sentendo che lei usava un tono più brillante, come quando voleva nascondere qualcosa. << Bè, divertiti. So come vanno a finire le serate con i ragazzi. >>
<< Non hai niente di cui preoccuparti. >>
<< Non c’è bisogno che tu me lo dica, Harry. >>
<< Io penso di sì. >>
Seguì un’altra pausa e lui smise di camminare per ascoltare il respiro dall’altro capo della linea , poi abbassò leggermente la voce << Io non sono Marco. >>
<< Questo lo so. E, a titolo informativo , sappi che Marco non è stato poi così importante come tu sembri credere.>>
Ah, no? In parte, Harry ne fu compiaciuto, ma si sentì anche vagamente confuso. Aveva pensato che un cuore spezzato da un ragazzo fedifrago fosse la ragione principale per cui lei aveva difficoltà a fidarsi di nuovo di un uomo. Ma se non era quella la ragione, allora qual era? Si accigliò.
<< Quindi, lui che cosa è stato? >>
<< Un errore>>
Evidente. << Però ti ha ingannata. >>
Lei sospirtò << Sì, è così. Ogni volta che se ne andava via con i compagni di calcio , in realtà era una scusa per vedere un’altra. Perciò adesso conosci tutti i dettagli. >>
<< Bene, è comunque un bastardo. Vivevate insieme? >>
<< Sì. E adesso non parliamo più di lui. >>
Bhe, quello poteva spiegare la sua esitazione iniziale a fermarsi a dormire da lui. Avrebbe dovuto chiamarla più spesso al telefono, visto che era riuscito a strapparle quell’informazione in un colpo solo , ma voleva capire il contesto in generale, così insistette.
<< Conrad? >>
<< Sì? >>
<< Dimmi che sai che io non ti ingannerò. >>
<< Harry…>> il nome suonò come un avvertimento.
<< Perché noi playboy tendiamo a stare con un’amante alla volta, sai…soprattutto quando quell’amante è più che sufficiente a tenerci occupati. >>
<< Non sono lì a tenerti occupato >> ribattè Audrey.
<< Sono qui e non c’è nessuno che mi sfinisca. >>
<< Vuoi forse dire che senti la mia mancanza? >>
<< Come di un proiettile nella testa. >>
<< Bugiarda. >>
Lei fece una risata bassa e sexy e subito Harry reagì, irrigidendosi. << Quando torni? >> gli chiese.
<< Domani verso le otto.. forse un po’ più tardi. Verrò da te e mi presenterai Fred. >>
<< Odierai casa mia. Perché non mi chiami al tuo arrivo, verrò io da te. >>
<< Sai che non è vero che non mi piacerà. Hai solo paura che vederla possa servirmi a conoscerti meglio. >>
<< Mi conosci già abbastanza bene. Questo non c’entra niente. Ma in confronto a casa tua, casa mia ti farebbe inorridire. >>
<< Perché non lasci che sia io a giudicare? >>
<< Harry, sapendo che vieni da me , mi sentirei obbligata a fare cose come pulire, lavare  piatti e magari passare anche l’aspirapolvere. Al tuo arrivo, mi troveresti distrutta. Fidati. L’organizzazione non fa parte del mio bagaglio genetico. Ho una natura più artistica. >>
Harry trovò quelle proteste eccessive. << Non vengo da te per vedere il tuo appartamento e, a patto che ci sia un letto , andrà benissimo. Dobbiamo recuperare il tempo perduto. Ti porterò anche qualcosa da mettere nel microonde per dopo, per tenerci su fisicamente. >> fece una pausa <>
<>
Seguì un altro lungo silenzio ed Harry capì che lei stava cercando di decidere se mostrargli o meno un altro lato della sua vita. Non era facile convincerla a cambiare idea senza poter usare i suoi soliti metodi.
<< Allora ti chiamerò al mio arrivo e mi dirai come raggiungere casa tua. >>
Altro silenzio.
Così lui insistette di nuovo , ricorrendo al suo tono più persuasivo. << Ormai mi conosci Conrad. Ho voglia di vederti. E se questo significa chiamare i miei manager per far si che mi procurino il tuo indirizzo e poi sedermi davanti alla porta di casa tua con del cibo aspettando che tu mi apra avendo pietà di me, allora sai che è esattamente questo che farò. Perciò dì di si adesso e non perderemo più tempo inutilmente. >>
<< A volte, sei proprio un gran rompiscatole. >>
<< Te lo avevo detto che mi conoscevi. >>
Harry aspettò di nuovo , ignorando il fatto di poterla praticamente sentire battere il piede mentre rifletteva e di non poterle togliere il broncio dalla faccia con un bacio fino a farla cedere.
<< Ci sono molte incognite con il cibo d’asporto. Preparerò io qualcosa. >>
<< Per me va bene. >> Harry sorrise e soffocò l’impulso di alzare un pugno in aria in segno di vittoria. << Ma non andare in giro a fare troppi danni con le moschettiere, non vorrei dover pagare una cauzione per farti uscire di prigione. >>
<< Ah-ah, molto spiritoso. >>
<< Conrad? >>
<< Sì, Harry. >> il tono era rassegnato.
<< Anche tu mi manchi. >>



#LOOK AT ME

Eccomi qui, dopo quasi 4 anni a caricare l'ottavo capitolo. Non so bene da dove sia uscito. Un giorno, qualche mese fa sono rientrata su EFP, ho riletto i capitoli di Afraid to Love, e di improvviso mi sono messa a scrivere l'ottavo. Dopo 4 anni che non scrivevo dei ragazzi, dopo 4 anni che ho scritto ma sempre e solo nel mio privato. Sono successe mille cose in questi anni, ma è stato così bello riuscire a scrivere di getto l'ottavo capitolo dopo tutto questo tempo,
probabilmente più nessuna di coloro che mi seguivano sarà ancora attiva, probabilmente non verrà visionato. 
Ma chiunque abbia letto il capitolo e abbia letto questo spazio fino a questo momento, solo Grazie. 

Spero con tutto il mio cuore che questo capitolo vi piaccia. 

Un abbraccio, M. 

 
   
 
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