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Autore: Lady R Of Rage    05/06/2017    1 recensioni
Se state ascoltando questo messaggio vuol dire che sono morto. Eh, già. Purtroppo succede.
Vorrei davvero essere in grado di trovare un modo più delicato, più elegante, più affine alla mia reputazione, di annunciarvi che non ci sono più. Ma sono stanco di mentire. È una vita che non faccio che dire bugie. La finzione è finita, le luci si sono spente, e la vostra stella preferita (e unica) sta morendo.
Probabilmente sapete già cos’è successo. Per chi si fosse perso la puntata un riassunto veloce: il vostro Mettaton ha tentato di uccidere un’umana in diretta televisiva.
L’umana ha ucciso lui.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Altri, Mettaton, Napstablook, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Curtain Call

Signore e signori, bellezze e gentilbellezze, mio adorato pubblico del Sottosuolo.
Qui è il vostro caro Mettaton, per un ultimo saluto.
 
Se state ascoltando questo messaggio vuol dire che sono morto. Eh, già. Purtroppo succede.
Vorrei davvero essere in grado di trovare un modo più delicato, più elegante, più affine alla mia reputazione, di annunciarvi che non ci sono più. Ma sono stanco di mentire. È una vita che non faccio che dire bugie. La finzione è finita, le luci si sono spente, e la vostra stella preferita (e unica) sta morendo.
Probabilmente sapete già cos’è successo. Per chi si fosse perso la puntata un riassunto veloce: il vostro Mettaton ha tentato di uccidere un’umana in diretta televisiva. L’umana ha ucciso lui. 
 
Non ho altro da dire al riguardo, e davvero, preferirei non parlarne. Ho troppa paura per pensarci oltre.Per la prima volta, in un tempo immemore, sono senza parole. 
Da un lato sono stanco. Voglio lasciarmi scivolare via e godermi in pace il mio sonno eterno. Dall’altra parte, le mie dita si sono inceppate e non riescono a staccarsi dalla vita. 
Mi mancherete, tutti quanti. Vorrei chiamarvi alla ribalta uno per uno, tutti quelli che mi hanno guardato e seguito, che hanno riso alle mie battute e applaudito alle mie canzoni. Vorrei avere un’eternità per farlo. Ma non si ottiene sempre quello che si vuole. 
Non so neanche da dove cominciare. Che sciocco che sono, vero? È sempre triste quando una star non ha parole.
 
Ho deciso. Comincerò da te, dolce Alphys. 
So di averti delusa. So di averti ferita. So che sei stata sveglia tutta la notte a cercare di salvarmi, balbettando “ti prego, ti prego” mentre mi svitavi. So anche che presto singhiozzerai sul rottame cubico che era il mio primo corpo, a malapena in grado di respirare, stringendomi forte come se il tuo calore potesse riportarmi da te. 
Per la prima volta, davvero, ti dico grazie. Mi dispiace di non essere stato il figlio che sarei dovuto essere. Ho sprecato l’amore che mi hai dato, gettandolo dalla finestra come se fosse stato niente. 
Se in qualche modo riuscissi a tornare in vita, per qualche ragione che nemmeno il tuo brillante cervello può comprendere, ti autorizzo a prendermi a schiaffi. Ma dubito che questo accadrà. E mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.  
Vorrei abbracciarti un’ultima volta, guardare con te quei cartoni che non sono poi così orrendi. Me ne rendo conto solo ora. È tardi, di nuovo tardi. Una star non dovrebbe essere ritardataria. 
Addio, mamma cara. Asciugati le lacrime e continua il tuo lavoro. Hai la mia musica da ascoltare nei momenti difficili. 
Spero che ti dia il coraggio di cui hai bisogno.
 
Madstablook e Doubstablook, mie meravigliose cuginette, partite alla ventura senza guardarsi indietro.
Non so se mai mi avete guardato, né se vi piacevo. Non so nemmeno se sapevate di avere una star per cugino.
Avrei voluto davvero conoscervi meglio, darvi di più. Forse avrebbe potuto funzionare. Le Cascate sanno essere opprimenti e buie, ma non c’è posto nel Sottosuolo che sento di amare di più. Saremmo potuti essere una famiglia, vivere assieme nelle nostre casette colorate, sdraiarci sul pavimento e sentirci spazzatura insieme. 
Non oso giudicare le vostre decisioni. Sarei il più grande ipocrita mai vissuto. Posso solo salutarvi, da lontano, e cercare di recuperare i miei ricordi più lontani, quando eravamo ancora in quattro, e vivevamo assieme senza preoccupazioni. 
Spero che siate per Napstablook il sostegno di cui ha bisogno, e che io, nel mio egoismo, non sono riuscito ad essere. 
E vi auguro buona fortuna nelle vostre avventure. Addio.
 
Shyren, splendida Shyren. Non so chi ti darà la notizia, ma spero che lo faccia con la grazia e il tatto che meriti.
Non ho nemmeno il conforto di sapere che presto tornerò da tua sorella. Lei c’è ancora, e se non fossi il codardo che sono te l’avrei detto. Ho già fatto abbastanza errori, adesso. 
Forse, nel posto dove andrò, potrò ancora sentire la tua dolce voce. Ti ricordi quella canzone che abbiamo composto assieme? Quella ballata d’amore che tanto ti commuoveva? Vorrei poterla cantare un’ultima volta: adesso ho una voce così profonda e magnifica, starebbe a meraviglia accanto alla tua. 
L’unica cosa che spero è che presto tu possa ricongiungerti a tua sorella. Mi affido ad Alphys per compiere questa decisione. Vorrei poterglielo dire, ma non posso parlare. Da un momento all’altro potrei non esserci più. 
Il Sottosuolo avrà bisogno di una nuova star. Potresti essere tu. Ne avresti tutte le capacità.
Addio, amica mia. 
 
E già che sono qui: Lemon Bread. E Lady Snowdrake ed Endogeny, Memoryhead e Reaper Bird, Watching Man ed Everyman, miei bizzarri amici segreti. Vorrei potervi fare un’ultima visita nella vostra buia prigione. Alphys vi racconterà che non ci sono più? Potrete piangere attraverso la vostra pelle appiccicosa? 
Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati. Mi avete fatto prendere un bello spavento. Quanto mi ci è voluto per abituarmi a voi? Una settimana? Due settimane? Un mese? Ma ne è valsa la pena, siete stati fan così leali. Chi avrebbe detto che le vostre mani appiccicaticce potessero applaudire così bene?
Per questo vi ringrazio, ma anche per essere stati i soli ad accettarmi oltre i miei errori. Vi ho confidato tutti i miei segreti più profondi, la mia vera identità, le bugie che ho seminato, e le avete accolte senza protestare. È qualcosa di raro, questo. 
Buona fortuna, dunque. State vicino ad Alphys. Avrà bisogno di conforto. Addio a tutti voi. 
 
Muffet, geniale compagna d’affari. A quanto pare la bambina ha sostenuto la tua causa. Sono contento per te. Un applauso alla signorina Muffet, signore e signori del pubblico. 
Forse dovrei essere arrabbiato con te. Se fossi riuscita a fermare la bambina, lei non sarebbe arrivata da me, e sarei ancora vivo. Ma non ce la faccio. È con me che sono arrabbiato, nessun altro tranne che me stesso. Non avrei mai dovuto avere un’idea del genere.
Almeno ho avuto la fortuna di conoscerti. La tua creatività e la tua intraprendenza mi hanno affascinato sin dal primo momento. Ci sono poche persone, quaggiù, con queste capacità. La monotonia di questo luogo è snervante, spegnerebbe qualunque spirito. E senza una stella a schiarire i loro occhi… no, non devo pensarci.
Un saluto, allora. E complimenti. Addio.
 
Danny Allen… ah, sì, stavolta mi permetto di usare il tuo vero nome. Vorrei poterlo fare di persona. Quante cose voglio fare, ma non posso? Essere una star non significava forse poter fare quel che si voleva? A quanto pare non era vero.
Caro, carissimo ragazzo… Quello che vorrei dirti va oltre le parole. Nemmeno uno scusa mi sembra sufficiente per indicare quello che ho in mente, per cancellare tutto questo tempo, tutte quelle battutine che io trovavo divertenti… ah, non mi fanno più tanto ridere. 
Presto ti daranno la notizia. Si diffonderà anche senza un reporter. E starai lì a prendertela con te stesso, perché sei stato tu a vendere alla bimba i panini con cui si è curata mentre mi attaccava. Andiamo, non essere sciocco. Non potevi saperlo. Nemmeno io potevo sapere che sarebbe andata così 
Addio, Burgerpants. Goditi il tempo libero e divertiti, con le ragazze. Soprattutto con la gattina viola: ho notato come l’hai guardata dal primo momento. Sono felice che tu abbia trovato qualcuno di speciale. 
 
Undyne, che posso dirti?  Probabilmente hai sempre saputo che sarei finito così.
So di non esserti mai piaciuto, e non ti biasimo. Nemmeno io mi piacerei, dopo quello che è successo. Ti capisco. 
Sappi che ti ho sempre ammirato, da lontano. Desideravo il tuo coraggio, il tuo onore, la tua determinazione. Il mondo ha bisogno di star, ma ha più bisogno di eroi. Volevo essere entrambe le cose, ed eccomi qua, morto pugnalato.
Su, su, non dispiacerti. Sarai contenta: finalmente il tuo pianoforte sarà libero dalle mie avances!
Ma anche una guerriera così forte, ogni tanto, può concedersi di piangere. Anche se è per Alphys, sei libera di farlo. Non sono nessuno per decidere per chi puoi dispiacerti. 
So anche che sei arrabbiata con la bambina. Di nuovo, sei libera di farlo. Trovala, Undyne. Fagliela pagare: non sa cosa ha fatto davvero. Sarebbe, per me, una bellissima consolazione. 
Addio, cara ex vicina. Alphys ha bisogno di te: raggiungila. 
 
Napstablook.
Blooky.
Mio carissimo amico, mio più grande ricordo. Presto ti daranno la notizia che non ci sono più. So che piangerai, forte e a lungo, chiedendoti perché sono scappato via, perché ho contravvenuto alla mia promessa. 
Oh, mio dolcissimo cugino… adesso, più di ogni altro momento, voglio tornare indietro. Non importa se corporeo o no. Per la prima volta mi rendo conto della mia grande fortuna. Di quanto speciale e dolce sia stata la mia vita anche prima della nascita di Mettaton.
Di tutti gli errori che ho fatto, delle bugie che ho tenuto sulla punta della lingua, e di quanto sciocco e superficiale sia sempre stato.
E mi dispiace. Davvero. 
Mi sembra di rivederti, qui accanto a me, mentre canticchi una spooktune per accompagnarmi nel mio sonno eterno. Hai dei bellissimi occhi bianco lattiginoso, appena offuscati dalle lacrime che fatichi a trattenere, e la tua piccola bocca trasparente trema mentre sussurra le parole. Scusami, scusami. Non volevo arrivare a questo punto. 
Tutto quello che hai fatto per me, il sostegno che mi hai dato, i complimenti che mi hai fatto, i progetti che abbiamo condiviso… non impiegherei mille anni a restituirteli. Sei stato il mio primo fan, e il più grande di tutti. Come vorrei essermene reso conto prima di essere fatto a pezzi. 
Sono uno sciocco, non trovi? Credevo davvero che da solo…
No, no. Non voglio pensarci. Se mi manca così poco, voglio che sia ben speso.
Blooky, dolcissimo tesoro mio: più che a tutti quanti ti dico grazie. Mi hai sempre sostenuto, indirettamente e direttamente, e hai fatto di me quello che sono davvero, accettandomi in tutte le mie ingenue bizzarrie. 
Speravo che il giorno in cui sono scappato fosse solo un arrivederci, ma a volte nemmeno le stelle possono esaudire i nostri desideri. 
Se non ci rivedremo mai più (e il solo pensiero mi fa male come cento coltellate della bambina) sappi che ti ho sempre voluto un bene immenso. Mi hai insegnato, o cercato d’insegnare, cos’è davvero l’amore. 
Addio, mio tesoro. Perdonami, se puoi. 
 
Mi sento scivolare via. No, no. Non voglio, non può essere finito così. Altri cinque minuti, vi prego. Ho ancora così tanto da dire. Voglio salutare tutti, tutti quanti.
Addio anche a te, vecchio Gerson. Buona fortuna col tuo emporio.
Addio, vostra maestà Re Asgore Dreemurr. È stato un onore essere vostro suddito.
Addio, simpatiche ragazze del vicolo. So che mi adoravate. Vi ho viste ad almeno cinque concerti. 
Addio, Katefish. Potrai finalmente stampare il tuo viso nelle bistecche. 
Addio, signora Heand, regina delle receptionist, ed Angles, re degli uscieri. 
Addio, Sir Snowdrake e Sans, miei spassosissimi comici. 
Addio, giovanotto intraprendente che vendeva gelati fuori dall’albergo. 
Addio bei culturisti in armatura che compravano i suoi gelati; che la vostra vita di coppia sia lunga e felice. 
Addio Aaron, Woshua, Moldsmal e Moldbygg, e tenerissimi Temmie, che mi siete stati vicini di casa. 
Addio, lumache che mio cugino alleva. Dategli conforto mentre mi piange.
Addio a tutti quanti.
E addio anche a te, mia cara bambina, che hai trafitto la mia anima con un coltello in diretta TV. Mi sono divertito a giocare con te. Vai avanti, se ti pare: non durerai a lungo, là fuori. Il mondo ha bisogno di stelle, non di carnefici. 
 
Sento che è la fine. Il mio corpo cede, diventa leggero. Vedo le mani di Alphys che tremano mentre si rende conto che non è riuscita a salvarmi. Scusami, di nuovo. Abbi cura di te. 
Non voglio morire, non adesso. Voglio ballare e cantare per voi, sorridere per voi, commuovervi e incantarvi e ipnotizzarvi con le mie mosse. Purtroppo nemmeno una diva come me può scrollare le spalle davanti alla morte. 
Ho paura. So che è colpa mia se sono in questa situazione. Per l’ultima volta potrò rammaricarmi del mio egoismo e della mia impudenza. 
Ma so che a voi non importerà. Piangerete la vostra star senza pensare al suo orribile carattere. Vi ringrazio ancora.
E muoio così, con un sorriso e un grazie.  
Voglio che abbiate coraggio, e non mi dimentichiate. È l’ultimo desiderio di un fantasma sciocchino. 
Grazie di tutto. Siete stati un pubblico meraviglioso. 
Per stanotte, il vostro Mettaton vi saluta.
  
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