Cap.6 Risveglio mattutino
Quando
la moda cambia,
Continuamente e scioccamente.
Gohan
si sedette sul
letto e scivolò lateralmente, silenziosamente. Si sporse e
aprì il cassetto, ne
trasse un paio di calzini e l’infilò, richiuse
lentamente il cassetto. Mise i
piedi per terra e si diede la spinta, alzandosi e si voltò,
osservando la figura
della fidanzata stesa sul letto.
Videl
stringeva il
cuscino, con il capo chinato in avanti, le ciocche more le finivano
davanti al
viso e teneva le labbra socchiuse.
Gohan
si allontanò dal
letto, osservò l’orologio digitale segnare le sei
di mattina, spalancò le tende
della finestra e raggiunse l’armadio. Batté un
paio di volte le palpebre,
abituandosi alla luce. Si vestì silenziosamente e si diresse
verso la porta
della camera da letto, camminando sulle punte dei piedi.
Uscì dalla stanza,
chiudendosi delicatamente la porta alle spalle e raggiunse il bagno, vi
si
chiuse dentro.
Aprì
il rubinetto con l’acqua
fredda e mise entrambe le mani sotto il getto.
Il
rumore dell’acqua
arrivò ovattato alle orecchie di Videl che mugolò
e si girò sull’altro fianco,
strofinando la guancia sulla federa del cuscino. Allungò la
mano e afferrò la
stoffa del lenzuolo, continuando a dormire.
C18
si slacciò l’ultimo bottone della camicia
candida che indossava, lasciando leggermente scoperti i sani.
“Che
ne dici, mi sta bene?” domandò.
Videl
si grattò la guancia e si morse il labbro
inferiore.
“Non
saprei. Secondo me ti stava meglio il tuo
solito modo di vestire” ammise.
C18
si legò il maglioncino blu notte intorno ai
fianchi e scrollò le spalle, i corti capelli biondi le
ondeggiarono intorno al
viso.
“Mi
piace cambiare. In televisione hanno detto
che la moda sta cambiando, virando dal casual al ricercato”
spiegò.
Videl
si passò le dita tra i capelli mori.
“Non
era già cambiata tre giorni fa?” chiese.
C18
annuì e si passò le mani sulla minigonna a
pieghe che indossava.
“Meno
male che m’informo quotidianamente, non mi
va di rimanere indietro con le ultime tendenze”
spiegò.
<
Quindi se la moda cambia, anche lei cambia
> rifletté Videl.
Videl
socchiuse gli
occhi, mugolò e piegò le gambe, stringendole al
petto. Mugolò e riallungò
nuovamente le gambe, muovendo le dita dei piedi.
<
Non voglio cambiare
per le mode anche io > pensò, rabbrividendo. Richiuse
gli occhi, regolando
il respiro e si nascose il viso con il braccio dalla pelle morbida,
riaddormentandosi.
La
porta si riaprì e
Gohan rientrò nella stanza, s’infilò un
paio di scarpe di vernice nera e prese
gli occhiali dal comodino. L’infilò, si mise una
ciocca mora dietro l’orecchio
e si diresse al letto, rimboccò le coperte della fidanzata.
<
È sempre così bella
> pensò. Si massaggiò il collo con
l’indice sotto il colletto e si allontanò
da lei. Raggiunse nuovamente la porta e la richiuse delicatamente alle
spalle.
Proseguì lungo il corridoio e si fermò davanti
alla finestra e guardò fuori,
osservando le fronde degli alberi ondeggiare mosse dal vento. Socchiuse
la
finestra e inspirò, sentendo il profumo pungente dei pini
pizzicargli le
narici. Si massaggiò una spalla e alzò il capo,
sorridendo.
<
Svegliarmi con lei
ogni giorno, è un’esperienza speciale > si
disse.