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Autore: federicacassella    05/06/2017    0 recensioni
Lei vigeva come guardiano ma all'epoca era l’artefice di quei cataclismi che di naturale non avevano neanche l’ombra, il perché di tutto questo? Il dolore, dolore di una anima che era stata rifiutata poiché considerata una minaccia per l’intero pianeta, quando in realtà poteva essere la salvezza.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Manhattan 2016
Una pioggia prepotente si abbatteva sulla piovigginata Manhattan, Ermas volava in alto alla ricerca della sua preziosa perla Larise sapeva che era rinata in quest’epoca e in questa città ma sapeva anche che fino al compimento dei 18 anni Larise non aveva pienamente conoscenza di ciò che era accaduto, e sicuramente non era stata chiamata in quel modo, intanto dall’ altra parte della città in una modesta viletta si trovava la nostra ragazza, Ermas aveva ragione non aveva più il nome Larise ma ella si chiamò Larissa molto simile ma anche molto diversa dalla Larise che conoscevamo.
Ella si trovava sulla pensilina della sua finestra ad osservare la pioggia che cadeva insieme alla sua amata Larunge la sua gattina siamese regalata dai suoi genitori prima che essi lasciarono questa terra a causa di una rapina, Larissa pianse molto quel giorno ma credeva in un'altra vita dopo la morte, aveva sempre creduto in una seconda occasione e diceva che le era stata concessa anche a lei ma non ricordava quasi nulla.
  • Laru credo che la pioggia non vuole smettere, che ne dici se scendiamo dalla zia Morise e ci facciamo preparare una bella cioccolata calda? Con sopra i mashmallow? Beh per te c’è sempre la cioccolata per gatti –
disse accarezzando il pelo bianco della sua amica, la avvolse in un abbraccio ed insieme scesero nella grande cucina, trovò sua zia intenta a preparare della cioccolata calda, come se la avesse letta nel pensiero. Larissa si avvicinò a Morise posando Laru sul pavimento.
  • Io mi chiedo come fai a leggermi nel pensiero, sai avevo proprio voglia di una cioccolata calda, ma se ci sono i mashmallow sono ancora più felice. -
Morise le sorrise sventolandole la confezione di mashmallow davanti alle sue perle.
  • No, non leggo nel pensiero ma ti conosco molto bene, e so che quando c’è questo tempo tu hai sempre voglia di cioccolata, allora Lary domani è il grande giorno non è vero? -
La ragazza prese un mashmallow dalla busta e lo masticò con bramosia, le sue papille gustative si gustarono quel cibo così dolciastro ma piacevole al palato.
  • Si zia, domani inizio l’ultimo anno di liceo, ma sai meglio di me che potrei farne a meno, non mi sono ancora ripresa..  –
La giovane donna le arruffò i capelli e sospirando versò la cioccolata in due grandi tazze per poi dare la cioccolata per gatti a Larunge.
  • Ancora? È passato un anno tesoro, dovresti cercare di superarlo, forse ti farebbe bene un colloquio con uno specialista. Con me non parli più di tanto e mi sto preoccupando, non hai amici. Non esci mai, Larissa devi riprenderti. Jenna e Lucas non avrebbero voluto questo. –
la piccola donna prese la sua cioccolata e si andò a sedere sullo sgabello della penisola che separava il piano da lavoro, con un sospiro poggiò le sue carnose labbra sopra di essa e la gustò con delicatezza.
  • Lo so, ma come hai detto tu loro non sono più qui no? Va bene andrò da uno specialista ma non ti assicuro niente, è ancora troppo presta zia, e tu dovresti capirmi ci sei passata anche tu-
Con questo Morise non rispose, non disse nulla, purtroppo Larissa aveva ragione su tutto ma non voleva che la ragazza commetteva i suoi stessi errori. La fanciulla in questione finì di bere la sua cioccolata e con permesso se ne ritornò nella sua piccola dimora ove si trovava al piano superiore, la zia aveva le sue ragioni ma anche ella aveva ragione, ma si sa la ragione non conta, conta solamente il fatto che i suoi genitori non c’erano più e che doveva darsi da fare per ricominciare una nuova vita. D’altro canto Ermes aveva finalmente trovato la sua perla, ella si trovava in una villetta abbastanza modesta nella zona residenziale di Manhattan, l’aveva vista davanti a quella finestra con ancora le labbra unte di cioccolata, anche all’epoca andava matta per la cioccolata. Lui pensava che non ci fosse creatura più pura di lei, era così bella, con quei capelli color cielo e gli occhi perla. Non era cambiata affatto solamente aveva una piccola voglia sulla mano, una voglia a forma di stella segno che aveva vissuto altre vite speciali come quella, era il simbolo della rinascita ma su quella stella c’era un altro simbolo, una piccola x. Ella simbolava la fine, nel senso che questa era la sua ultima occasione di rinascere dopo di che si sarebbe dissolta per sempre.
Ermas entrò piano dalla finestra che era leggermente aperta, ormai ella dormiva già da un pezzo, le si avvicinò e con cautela si sedette vicino a lei accarezzandogli la nuca come aveva fatto allora.
  • Larise finalmente ti ho trovata, gioca bene le tue carte perché mi spiace ammetterlo ma questa sarà la tua ultima possibilità, io sarò qui e ti sosterrò, ti proteggerò e se sarà necessario combatterò per te, dormi bene mia piccola perla –
Con ciò Ermas sparì come era apparso così se ne andò in alto nel cielo, aveva da fare con l’Artlas, Marine e Argolas volevano un rapporto, loro dicevano di essere il bene ma in realtà erano la distruzione e solo la ragazza con gli occhi di perla era la salvezza del nostro tortuoso pianeta.
   
 
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