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Autore: valehina    11/06/2009    6 recensioni
Hinata non aveva mai passato una notte insonne. [...]A ben pensarci, era normale ora che non riuscisse a prendere sonno. Quello nn era il suo letto. E quella notte era troppo speciale per addormentarsi.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One sheep, two sheep, three sheeps...

One sheep, two sheeps, three sheeps…

 

 

 

Hinata non aveva mai passato una notte insonne.
Tutte le sue giornate erano talmente piene e faticose, tra allenamenti, commissioni e sopportazioni, che appena toccava il cuscino si perdeva nel mondo dei sogni.
Eppure, quella notte il sonno non voleva proprio arrivare.
La ragazza tolse i suoi occhi dal soffitto bianco, e provò a serrarli con forza, concentrandosi su una massa di pecore che una alla volta saltavano uno steccato nella sua testa…a proposito, perché saltavano proprio delle pecore? Perché non delle mucche, o degli stambecchi?! Per loro era anche più facile, no?
….che pensieri strani le venivano, alle cinque del mattino!
Aprì di nuovo gli occhi, emettendo un sospiro mesto.
Niente, non sentiva la piacevole sensazione dell’abbandonarsi alle braccia di Morfeo, del liberare la mente dalle varie preoccupazioni, del rilassarsi completamente.
Eppure sapeva e sentiva di essere stanca. In particolare dopo quello che era successo.
A quel pensiero, un sorriso affiorò spontaneo dalle sue labbra.
Lanciò un’occhiata fugace alla sua sinistra, mentre il sorriso sul suo volto si allargava sempre di più.
Poi si girò sul fianco destro, tirando su di sé le fresche lenzuola bianche.
Nel girarsi, trattenne a fatica un gemito di dolore. Ma quanto era duro quel letto, diavolo!
A ben pensarci, ora, era normale che non riuscisse a prendere sonno…

Quello non era il suo letto.

E quella notte era troppo speciale per addormentarsi.
Hinata pensava questo, mentre i suoi occhi curiosi e vispi nonostante l’orario ispezionavano il comodino a fianco del letto.
Dire che era disordinato è poco: su quel tavolino c’era di tutto e di più, da libri a cartacce, a foto, a souvenirs, a indumenti tra i quali Hinata riconobbe con imbarazzo i suoi.
Era certa di averli buttati a terra, nella foga…e invece guarda un po’ dov’erano finiti!
Rossa di vergogna, tentò di afferrare da sdraiata il reggiseno bianco che penzolava sopra una foto incorniciata. Afferrandolo però, inavvertitamente la foto si sbilanciò e cadde in avanti.
Hinata serrò i denti e gli occhi, in attesa di un rumore che non sopraggiunse; infatti la foto era caduta su un libro pieno di polvere che- Hinata ne era più che sicura- non era mai stato aperto.
La ragazza, dopo aver infilato il suo reggiseno sotto il cuscino, afferrò la fotografia e si mise a sedere.
Sebbene fosse quasi l’alba, nell’appartamento regnava l’oscurità. Tuttavia per Hinata, che aveva allenato i suoi occhi fino a diventare quasi cieca, era una bazzecola vedere tutta la stanza…anzi, con un po’ di impegno, sarebbe riuscita a vedere persino attraverso i muri.
Ma non era lì che Hinata voleva guardare. La corvina aveva focalizzato tutte le sue attenzioni sul soggetto –o meglio, i soggetti- della foto.

 

 

Sullo sfondo, qualche albero, e il cielo limpido e sereno. Era un bel sole, quello che illuminava i ragazzi nella foto.
Hinata incrociò uno sguardo secco, gelido e triste, che proveniva da un ragazzo che si trovava a sinistra nell’immagine. Alla ragazza venne in mente un pensiero doloroso: conosceva quegli occhi. Erano stati quelli di Neji per anni e anni.
Ma ora, grazie a quell’uragano di vita chiamato Ten Ten, quello sguardo vuoto e insensibile era sparito, e i suoi occhi bianchi avevano preso vita.
Hinata sorrise: sì, doveva regalare qualcosa a Ten Ten…se lo meritava!
Rispostò l’attenzione sul ragazzo dallo sguardo di ghiaccio.
Mancava a Konoha da anni e anni…e chissà dov’era in quel momento…e se era ancora in vita.
Con una punta di tristezza in più, la ragazza notò che i capelli scuri del ragazzo nella foto erano appiattiti da una mano…la mano di un uomo che la guardava quasi scusandosi e che sorrideva.

…o per meglio dire…FORSE sorrideva.

In effetti a Hinata non era mai passato per la testa, ma con il Byakugan avrebbe potuto scoprirlo…e avrebbe finalmente saputo se tutte le voci che giravano su quell’uomo erano fondate.
La malinconia di poco prima sembrava essere sparita. Hinata aveva una gran voglia di ridere ora.
Si ripromise di proporlo agli altri il giorno successivo…ovviamente, dopo aver dato loro un’altra grande, splendida notizia…
Dopo aver salutato l’uomo misterioso con un sorriso divertito, lo sguardo della corvina si posò sull’unico soggetto femminile della foto.

Capelli lunghi, mani raccolte sotto il mento e chiuse a pugno, una faccia da finta smorfiosetta e un sorrisino.

Hinata pensò immediatamente che quella foto esprimeva al meglio le caratteristiche della ragazza, e non poté trattenere un altro sorriso. Ma questo proveniva dal profondo del suo cuore.
Perché la ragazza che stava fissando era la sua più grande e sincera amica…nonché rivale.
Ma la ragazza nella foto non lo sapeva.

Era stata un modello per Hinata, che aveva provato a imitare il suo carattere spavaldo, i suoi gesti sicuri, le sue battute irriverenti, aveva persino allungato i capelli per emularla…
Ma l’altra sembrava aver fatto l’opposto: i suoi capelli si erano accorciati, si era fatta più taciturna, arrossiva molto più spesso di un tempo e i suoi occhi si intristivano a un nome buttato lì per caso.
Hinata lanciò un’occhiata di rimprovero al ragazzo moro di fianco alla bambina in foto.
Se fosse stato qui, lei non avrebbe fatto simili cambiamenti…lei sarebbe rimasta la solare ragazza di una volta, e ora non sarebbe stata costretta a mostrare un sorriso finto a cui la gente credeva.
Hinata non se la beveva. Ricordava quel sorriso: era stato il suo per tutta la vita.
Capiva che la ragazza avrebbe sofferto ancora a lungo, se lui non fosse tornato…e allora nella sua mente si formò un pensiero, anzi una domanda…che poi diventò un’informazione, fino a diventare secco e immediato.

“Ti aiuto io a riportarlo a casa.”

Hinata sorrise decisa e orgogliosa di sé per quel pensiero altruista…
Ma poi si rese conto che qualcuno l’aveva battuta sul tempo.
Il suo sguardo cadde sull’ultimo soggetto della foto.

 

 

Il cuore di Hinata cominciò a battere all’impazzata, e sentiva chiaramente le sue guance avvampare, mentre un sorriso di felicità immensa andava a farsi spazio sul suo viso.

Braccia incrociate. Capelli biondo grano arruffati dalla mano dell’uomo misterioso. Occhi azzurro cielo fissi sul moro dallo sguardo polare. Guance paffute e coperte da alcune vibrisse. Ringhio selvaggio. Faccia da schiaffi.

Hinata sfiorò con le delicate dita la superfici di vetro che corrispondeva alla faccia del biondino, mentre cercava di ricacciare indietro le lacrime di gioia.
Non credeva ancora che potesse essere vero. Le pareva di essere entrata in uno dei suoi film mentali, quelli che aveva immaginato sin dalla più tenera infanzia.
Hinata dovette ricredersi: probabilmente a 6 o 7 anni, certe cose non poteva immaginarsele…
ll viso della ragazza avvampò di nuovo, mentre involontariamente strinse al petto, coperto dal lenzuolo, la cornice.

 

 

-Hai finito?

Hinata fece un salto di due metri dallo spavento: sdraiato al suo fianco, il ragazzo biondo della foto la fissava, appoggiando il gomito al cuscino e tenendo su con la mano il viso.
-Oddio, sei sveglio!
-Sì, ed esattamente da…quando hai messo il reggiseno sotto il cuscino.-, affermò il ragazzo, sorridendo malizioso.
A quelle parole, il viso della ragazza raggiunse un colore indescrivibile.
Lasciò la cornice sul copriletto, con una mano tirò su il lenzuolo che le copriva il seno e con l’altra frugò sotto il cuscino alla ricerca della sua biancheria.
Il suo sguardo era basso e vergognoso. –S-scusami se stavo guardando quella foto…m-ma è che…
Il biondino, con una faccia dispiaciuta, la interruppe. -Ehi, che fai? Ma te lo rimetti?! No, non voglio…
La ragazza sentì la mano calda del ragazzo sul polso della mano sotto il cuscino, e tentò di protestare, alzando lo sguardo verso di lui.
-Senti, non ci posso fare niente se…

 

 

Silenzio.

Solo il ticchettio dell’orologio in cucina. E il cuore di Hinata che batteva a ritmo.
Il ragazzo tirandola per il polso l’aveva avvicinata a sé e l’aveva baciata inaspettatamente.
Hinata, persa in quel bacio eterno, capì una cosa fondamentale nella vita.

 

 

In quell’istante che ricordò per tutta la vita, comprese perché proprio le pecore saltano lo steccato.

Per cercare di tornare nel cielo dal quale erano cadute.

Per provare a ritornare dalle loro sorelle che le incitavano dall’alto, e che gli uomini chiamavano nuvole.

Prendevano la ricorsa e correvano verso quello steccato, convinte che con un salto del genere sarebbero giunte in cielo. Ma ogni volta, per quanto saltassero in alto, la crudele forza di gravità le ributtava per terra.

Ma quelle non demordevano.

 

 

Le pecore tentavano quello che Hinata raggiunse in quel secondo infinito.
Hinata provò la sensazione più paradisiaca del mondo. E in quel momento, si sentì più pecora che mai.

 

 

 

 

****************************************************************

 

Dopo un’assenza (per me) lunghissima, eccomi tornata!^^

Lo so che avrei dovuto aggiornare le altre mi storie, ma ecco il punto: ho cambiato pc, e finché non mi manderò le fiction da sola, non potrò continuare T_T

Pertanto, eccomi che rimedio con questa…cosa xD

 

Mi è venuta in mente nell’istante esatto in cui avrei dovuto cominciare a fare i compiti di latino…sì, non li ho ancora fatti xDD

Questa è la prima volta che provo a toccare l’argomento “cosa fanno due sotto le lenzuola?” (ti vergogni di dirlo? -.- NdMe)(…pochino ^//////^NdAltraMe), quindi non linciatemi se non avete capito che Hinata e Naruto tentano di rimediare al problema della bassa natalità nel mondo (…che cavolo ho scritto?! O.O)…sì, insomma…tentano di procreare, ecco -////- (alleluja, dirlo prima no, eh? -.- NdMe)

Ci sono alcuni accenni alla NejiTen, e anche alla SasuSaku…

A proposito! Avete capito a quale foto mi stavo riferendo, vero? O_o

(-_________________________________- NdLettoriCheSiChiedonoPerchèSeguonoUnaMentecattaDelGenere)

Vabbè, nel caso la pubblico xD

 team 7

 

Dopo aver riletta la storia, mi rendo conto che Naruto è il degno erede di Jiraiya -.-

Ma vabbè, tralasciamo questi argomenti ^__^””””

 

Dimenticavo…vorrei dedicare questa storia a due miei cari amici…che non la leggeranno mai perché mi vergogno tantissimo -////-

Il fatto è che loro tra molto poco…beh, approfondiranno meglio la loro relazione, ecco -///-

(la pianti di usare sinonimi?! Non puoi dire semplicemente che tra poco quei due faranno sesso?! -____- NdMe)(°O° cosa hai detto!? *va a sciacquarsi la bocca con il sapone* NdAltraMe)(-____- questa è fusa…mi sono data della malata mentale da sola, perfetto… -.- NdMe)

Sono davvero ansiosi di questo momento…e siccome io non posso esserne partecipe (meno male O___O), ho pensato che questa fosse la cosa più adatta, no? ^^

In effetti, il personaggio preferito di lei è Gaara, e di lui è Sasuke…e non mi piace molto come coppia, la GaaSasu…se esiste O____________O

Perciò, ho optato per la NaruHina, che io adoro e di cui mi è facilissimo scrivere!^^

Perciò…

Eli, Mirko…questa è per voi…DIVERTITEVI!!!!^____________^”””””””””””””””””

(…sono un’idiota.  -______-“”)

 

Bene, direi che ho anche scritto troppo…

Spero che questa fiction vi sia piaciuta,e perdonatemi se vi ha fatto molto schifo ^^

Per tutti quelli che leggono le altre mie fic: appena posso, aggiorno! Ve lo giuro!!!!^^””

 

Grazie a tutti quelli che lasceranno una recensione, e anche a quelli che leggeranno e poi se ne andranno senza lasciare una traccia di loro (che poetica, che sono *__*)

ah dimenticavo...il rating è verde, perchè non mi sembra di aver descritto chissà quali particolari scabrosi xD

nel caso avessi sbagliato, avvisatemi! ^^

A presto!!!^^

Un bacio Vale (che se ne va…a fare latino xD)

   
 
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