Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: federicacassella    06/06/2017    0 recensioni
Lei vigeva come guardiano ma all'epoca era l’artefice di quei cataclismi che di naturale non avevano neanche l’ombra, il perché di tutto questo? Il dolore, dolore di una anima che era stata rifiutata poiché considerata una minaccia per l’intero pianeta, quando in realtà poteva essere la salvezza.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quel profondo silenzio, quell’imbarazzante silenzio non poteva durare a lungo così fu proprio Ermas a spezzarlo, anche perché aveva riconosciuto di aver sbagliato e di aver innescato un procedimento di risveglio che avrebbe messo in pericolo Larissa, non bisognava forzare il risveglio di una Pura ma doveva accadere tutto molto lentamente e soprattutto al compimento dei diciotto anni, così era scritto nelle sacre pergamene del destino e così doveva essere, con le mani in tasca lui la fissò e sospirò. Sai mi piacerebbe che mi facessi tu da guida, ti chiedo di nuovo scusa, non avrei dovuto darti della stupida anche se non era mia intenzione. – Larissa lo guardò sospirando, la rabbia che la aveva sopraffatta qualche minuto prima si era dissolta come era apparsa, si fermò quando vide che erano arrivati davanti alla presidenza. Infatti non avresti dovuto … - Ella fece una piccola pausa per poi continuare subito dopo Ma ognuno di noi può commettere degli errori, quindi ti perdono e non potevi scegliere persona migliore per farti da guida, ma sai sono una persona molto impegnata ergo devo controllare nella mia agenda. – Disse ridendo, purtroppo Larissa era sempre stata da sola, quindi non aveva tutti questi impegni come aveva voluto far credere ad Ermas, ma voleva tenerlo sulle spine fargliela un po’ pagare per come l’aveva trattata, il ragazzo sapeva benissimo che lei non aveva nessun impegno ma stette al suo gioco. Ah si? Allora di pure addio a quella agenda perché dopo scuola ti rapisco e ti obbligherò a farmi da guida, non sto scherzando . – Il suo tono non ammetteva repliche ed era molto serio, ma non era solo per quello lui percepiva che non erano soli in quel momento qualcuno li stava spiando e sicuramente era qualche spia dell’Artlas, ne era più convinto, egli nascose le mani dietro la schiena facendo uscire dalle mani dell’energia violastra che andò a colpire proprio quella cosa che li stava tenendo d’occhio, un poentas, un ragno con sembianze demoniache, Ermas lo distrusse, ma la distruzione del poentas fu un vero è proprio boato. Larissa si sporse verso quel suono ma non vide assolutamente nulla poi guardò il ragazzo, lui alzò le spalle come per dire che non ne sapeva nulla. Ella d’altro canto non aveva dimenticato ciò che lui gli aveva detto così con un sorriso un po' scocciato gli rispose. Eh va bene, va bene ti farò da guida... ma hai sentito anche tu quel boato? Forse sarà stato qualche finestra aperta... – Non aveva aspettato nemmeno che egli le rispose che si era risposta da sola, a quel punto il ragazzo scoppiò in una risata e si accodò anche Larissa, poi non dissero più nulla e ricominciarono a camminare, entrando in presidenza in assoluto in silenzio, fu proprio il preside Horwath che li accolse con braccia conserte facendo segno ai due ragazzi di accomodarsi sulle due poltroncine messe a disposizione di fronte alla maestosa scrivania di legno d’acero nero. Bene Armos e Mestos mi chiedo cosa avete fatto di tanto grave per essere stati spediti qui, soprattutto il primo giorno di scuola, se continuate di questo passo passerete più tempo qui che in classe - I due ragazzi si guardarono e con un sorriso sul volto risposero in coro con complicità di chi non aveva commesso nessun reato, in effetti loro avevano solo risposto ad una domanda che gli era stata posta, non avevano fatto nulla di che era stato il professore Harkins a dare in escandescenza per una cosa da nulla infondo. Ma signor preside noi non abbiamo fatto nulla, il professore Harkins ci ha detto se volevamo qualcosa e noi gli abbiamo risposto! – Risposero con un’armonia, un’intesa che alla ragazza non pareva possibile, di solito le succedeva con la zia ma non con un perfetto sconosciuto, o forse tanto sconosciuto non era, pensò. Dal altro canto il preside Horwath li liquidò con un gesto della mano sapendo che se li avrebbe lasciati ancora parlare non sarebbero giunti da nessuna parte. Potete andare ma mi raccomando non voglio più vedervi in presidenza. – Con queste parole li lasciò andare, i due ragazzi uscirono dalla presidenza e in assoluto silenzio ritornarono in quella classe pronti per una nuova straziante lezione del professor Harkins. Intanto mentre i giovani erano in quell’edificio infernale in un'altra parte del mondo Marine e Argolas avevano assistito alla divertente scenetta fra i due, quella rabbia che si era manifestata in Larissa era stata soggettata da Marine approvata dal suo amato fratello Argolas e per di più richiesta da Agnes colei che manovrava l’Ardronas la associazione militare organizzativa dell’artlas, ebbene l’Artlas era divisa in più associazioni, vi era quella militare, la fazionare e per finire in bellezza quella organizzativa ovvero che legava tutte il tre, il cuore del intera organizzazione dell’Artlas. Agnes non solo era il capo dell’Ardronas ma era anche la futura sposa di Argolas e migliore amica di Marine, se Marine poteva avere amici, aveva una considerazione di amicizia molto differente dal normale significato, per lei era solo un usare, carpire ciò che le interessava e poi potevano anche morire assiderati di certo non avrebbe sofferto la loro mancanza. Ma tornando ad Agnes, anche lei non poteva soffrire i ribelli per questo motivo aiutava Argolas e sua sorella ad effettuare lo sterminio, ma non sapevano che i ribelli all’interno dell’Artlas avevano un informatore che non era Ermas ma bensì la nostra cara Elisabeth, li aveva raggirati per bene, gli aveva fatto credere che era fedele all’Artlas ma in verità lei odiava ciò che era divenuta quell’associazione nata per ristabilire l’ordine ma che ora generava solo scompiglio fra le intere fazioni, e avrebbe fatto ogni cosa pur di sabotare quell’ente malefica anche dare la sua anima a Longotus, un drago che si cibava di anime pure ma anche di anime impure se doveva essere necessario. Marine, Argolas e Agnes avevano scoperto come interferire nelle emozioni di Larissa, tramite un incantesimo oscuro e l’unica persona che poteva effettuare questo incantesimo era proprio Agnes essendo che apparteneva alla razza delle streghe di oltremare, le streghe di oltremare erano streghe impure che si cibavano di incantesimi molto più oscuri della stessa magia nera, infatti consistevano di sacrificare non solo la loro anima ma anche la loro energia spirituale ovvero ogni volta che dovevano utilizzare un incantesimo di oltremare, una parte della loro energia spirituale lasciava il loro corpo, più incantesimi utilizzavo più la loro energia sarebbe morta con loro fino ad annientarsi definitivamente. Dunque la nostra Agnes aveva rinunciato ad una parte di lei, questo per far capire quanto ci teneva ha vedere Larise sotto terra, ma non aveva fatto i conti con Ermas, poiché lui non avrebbe mai permesso che nessuno poteva far del male alla sua preziosa e amata perla, quindi per il momento Agnes come Marine e Argolas si dovevano accontentare di interferire sulle emozioni della ragazza soprattutto quelle basate sull’odio e la rabbia. In quello stesso momento la nostra Larissa aveva finito il suo orario scolastico e ora era appena ritornata nella sua umile dimora, intenta a prepararsi per vedersi con Ermas, Larunge le si era appena vicinata strusciandosi sulla sua gamba in attesa della sua reazione di coccole. Larunge, mi dispiace ma ora non posso darti la tua razione di coccole, poiché devo uscire con Ermas. – E’ chi sarebbe questo Ermas? – Chiese la zia Morise che era appena entrata nella stanza della nipote, portandogli la merenda e posandola sulla scrivania. Un ragazzo che ho conosciuto a scuola, è nuovo in città e mi ha chiesto di fargli da guida .- La zia fece un piccolo applauso felice, incitandola a dirle di più, sembrava una quindicenne in piena fase adolescenziale. È carino? Quanti anni ha? È fidanzato? Ma cosa più importante gli piaci? – Larissa mise una mano di fronte alla zia come per dirgli di frenare con le sue fantasie e ridendo gli rispose: Zia frena! Non è carino lui è affascinante ma non ti dirò di più perché lo appena conosciuto e poi non voglio fidanzarmi per il momento… siamo solo…. Conoscenti. – Anche se Larissa aveva qualche dubbio su questo, non avevano scambiato chissà quante parole e per di più se avevano parlato non avevano parlato di cose interessanti. Morise non disse niente aveva già capito l’antifona così con un bacio sulla guancia della nipote se ne andò come era apparsa, ora Larissa doveva solo pensare a cosa indossare e soprattutto doveva pensare a ciò che avrebbe chiesto Ermas perché di una cosa era sicura, voleva sapere di più su quel misterioso ragazzo che invadeva i suoi pensieri.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: federicacassella