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Autore: Nephrite ekips    06/06/2017    1 recensioni
Fin da bambina ero una grande fan di questa coppia, e siccome nel contesto originale non hanno avuto il loro lieto fine ho voluto scriverlo per loro.
Premetto che non sono una scrittrice professionista, è la mia prima storia, dunque non mi insultate perché potrei piangere tantissimo. (xD ovviamente sono ironica)
Spero gradiate la mia storia e spero di non aver fatto troppi errori grammaticali. (E' stata scritta in tarda notte quando le persone normali dormono).
Ci terrei comunque a sapere tramite recensioni o messaggi se quantomeno la storia sia interessante o se vi stia coinvolgendo. Grazie mille e buona lettura.
Un ringraziamento particolare va a Medea Astra che mi ha sempre incoraggiata a scrivere, e che sempre mi ha sostenuta per ogni cosa, questa storia è dedicata a te.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naru/Nina, Shitennou/Generali
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
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Passarono diversi mesi dalla sua partenza, soffrivo terribilmente per questo, mi mancava qualunque cosa perfino il suono dei suoi passi, mi mancava vederlo al mio risveglio appoggiato alla finestra e mi mancava sentire il suono della sua auto quando arrivava giù da me, perfino la sua guida spericolata mi mancava.
E mi mancava sentirlo canticchiare sotto la doccia.
 
Mi alzai notevolmente tardi quella mattina, ed era più che normale, le mie notti trascorrevano ad osservare le foto scattate insieme e a rileggere le lettere che mi aveva scritto durante le varie ricorrenze.
Prima che andasse via, portai via da casa sua una foto che lo ritraeva, l’attaccai sul mio specchio, e di tanto in tanto le rivolgevo qualche occhiata, stavo decisamente perdendo la testa.
 
Andai in bagno per prepararmi, ormai qualunque cosa indossassi mettevo su la sua giacca, mi faceva sentire vicina a lui per quanto fosse possibile.
Passai il pomeriggio con Bunny, come sempre potevo contare su di lei, mi supportava qualunque cosa accedesse, mi confortava e mi rallegrava in ogni momento.
 
In realtà ci rallegravamo a vicenda, Marzio era partito per gli Stati Uniti, e non aveva dato ancora alcuna notizia.
Quantomeno io e Bunny eravamo accomunate dalla depressione e dal pessimo umore, ci confortavamo perfettamente!
 
La notte seguivo una sorta di rituale, occupavo posto su quella sedia accanto alla finestra nella speranza di intravederlo dietro la tenda, ma ormai non accadeva più nulla da un pezzo, speravo inutilmente.
Quel giorno non andai da mia madre per aiutarla, avevo un importante corso universitario, dunque decisi di concentrarmi esclusivamente su quello. Concentrai tutte le mie forze nello studio universitario, stavo seguendo il corso di psicologia in modo assorto e concentrato quando fui distratta da una voce a dir poco familiare.
 
 
«La signorina Nina Osaka è attesa sulla terra.»
 
 
Balzai dalla sedia e mi voltai di scatto, strofinai gli occhi più volte dall’incredulità.
 
 
«Mio Dio, Johnny sei tu!»
 
 
 
Johnny era un mio vecchio amico di scuola quando ancora mi trovato a Tokio, ero tremendamente cotta di lui.
Non mi aspettavo assolutamente di rivederlo qui, aveva ancora i capelli scuri e leggermente gelatinati. Gli occhi verde smeraldo, e le canotte sportive, non era cambiato molto.
 
 
 
«Sono arrivato da qualche settimana per completare qui i miei studi, ho letto nell’elenco degli studenti il tuo nome ed ho pensato di cercarti, contenta di rivedermi?»
 
 
 
«Felicissima!»
 
 
Si avvicinò a me per abbracciarmi, il contatto con lui non mi fece l’effetto sperato, mi sentii concretamente strana, alzai la testa verso il suo sguardo, che mi osservava languidamente.
 
 
 
«Sei sempre bellissima come ti ricordavo.»
 
 
 
Abbassai lo sguardo arrossendo, da quando era così adulatore nei miei confronti?
Cercai di spostare l’attenzione su qualche altra cosa, quella situazione iniziava a innervosirmi.
 
 
«Cosa mi racconti, ci sono novità nella tua vita?»
 
 
 
Poggiò le mani sul suo mento ed iniziò a pensare. «Mah, nulla in particolare, ho lasciato la casa dei miei genitori ed ho iniziato a girovagare, finché non mi son detto che dovevo proseguire gli studi. Poi mi è tornato in mente che una certa signorina si era trasferita qui ed ho pensato di raggiungerla.»
 
 
 
Mi morsi il labbro dal nervosismo, non capivo il motivo di quella visita repentina, cosa pensava di ottenere una volta arrivato qui? Che stessi ancora aspettando quel si come un’illusa?
 
 
Beh c’era da ammettere che probabilmente sarebbe stato così, se non avessi conosciuto Nevius.
 
 
Mi mancò di nuovo il mio Nevius, il pensiero mi riportava sempre da lui.
 
 
«Anche per me le cose sono cambiate molto.»
 
 
Alzai la mano e gli mostrai il mio anello splendente. «A breve mi sposerò.»
 
 
 
Strabuzzò gli occhi dall’incredulità, notai una punta amara nel suo sguardo.
 
 
«E’ un uomo molto fortunato.» Disse acido.
 
 
 
«Lo sono anch’io.» Ribattei prontamente.
 
 
 
«Beh… chi è? Cosa fa?»
 
 
 Gli raccontai la solita versione sulla vita di Nevius, e non sembrò per niente toccato, la verità era che non gli importava minimamente di lui.
 
 
 
Si stava semplicemente informando della mia vita sentimentale.
 
 
 
«Naru-chan, che ne dici di mangiare qualcosa insieme oggi?»
 
 
«Va bene, ma avevo già un impegno, però se vuoi puoi aggregarti a noi.»
 
 
«Perfetto!»
 
«Allora scusami un attimo, devo fare una telefonata.»
 
 
Annuì allegro, mentre io mi allontanai rapidamente da lui.
La verità era che avevo mentito, non avevo alcun impegno, ma non avevo voglia di stare sola con lui, quella situazione mi metteva tremendamente a disagio.
Estrassi il telefono dalla mia borsa e telefonai a Bunny.
 
 
«Bunny, sono Nina.»
 
 
«Dimmi tutto!»
 
 
«E’ arrivato un mio vecchio amico in città, che mi ha invitato a pranzo, ma io non voglio stare sola con lui, per favore.»
 
 
 
«Non preoccuparti! Non si creerà nessuna situazione ambigua, fidati di me.»
 
 
Attaccai al telefono sentendomi un po’ più sollevata e mi diressi di nuovo verso Johnny che mi attendeva col suo solito sorriso gentile.
 
 
Lo portai al ristorante in cui avremmo mangiato, e attendemmo Bunny.
La vidi arrivare da lontano con Ubaldo, si avvicinarono a noi, gli presentai Johnny, e Ubaldo partì subito come una mitragliatrice.
Straparlava come sempre, ma in quel momento fui felice del suo atteggiamento, avrebbe quantomeno distratto Johnny dalla sua corte spietata.
Per le prime tre ore si era concentrato principalmente su Johnny, poi passò in un lamo a Bunny, le chiese come procedevano i preparativi per il matrimonio, se si stesse preparando alla vita matrimoniale, di che colore fossero gli e qualunque altra sciocchezza che gli passasse per la mente.
Ubaldo era così chiacchierone, spesso neanche ascoltava le risposte che era già lì pronto con altre domande, insopportabile.
Fortunatamente arrivarono le pietanze e iniziammo a mangiare, finalmente ero tranquilla e spensierata mi stavo notevolmente rilassando tuttavia non avevo previsto che se Ubaldo avesse finito con Bunny, avrebbe probabilmente iniziato a fare a me l'interrogatorio, e profetica arrivò la prima domanda.
 
«Nina e tu cosa mi racconti, stai ancora con quel tipo? Si insomma, quello strano che spesso veniva a prenderti fuori scuola, è da un pezzo che non si fa vedere, vi siete lasciati vero? Per questo hai quell'espressione affranta. Se vuoi il mio parere, hai preso la scelta giusta, sembrava davvero troppo vecchio per te.»
Avevo gli occhi intrisi dalla rabbia, se avessi potuto, l'avrei strozzato all'istante.
Fui ferita dalla superficialità con cui aveva messo bocca su Nevius senza sapere niente, come si permetteva di violare la nostra vita. Serrai i pugni sotto il tavolo e guardai Ubaldo in modo truce, Bunny tentò un salvataggio disperato ma nulla avrebbe salvato quell'idiota dalla mia ira.
 
«Ubaldo non azzardi mai più a parlare di Nevius in quel modo, tu non sai assolutamente nulla, Niente!»
 
Il mio tono fu più caustico di quanto avessi voluto, ma soffrivo già abbastanza per la situazione non volevo sentire certe cose su Nevius mi faceva rabbia.
Raccolsi la borsa, mi avvinai a Bunny scusandomi per la sfuriata e lasciai il posto.
Mi sentivo terribilmente stanca, e inoltre non riuscivo neanche più a contenere il mio stato emotivo, dovevo darmi una calmata. Ritornai subito a casa e mi accasciai sul letto, strinsi forte la sua giacca, e mi abbandonai a un leggero sonno.
Quando mi svegliai, ero notevolmente più tranquilla, lanciai un'occhiata al bellissimo anello che mi aveva regalato come promessa di una vita felice, la promessa che se fosse tornato avremmo avuto la vita che sognavamo, decisi dunque che mi sarei data un tono ed avrei atteso il suo ritorno senza troppi colpi di testa.
Mi affacciai alla finestra per prendere una boccata d'aria, il cielo era particolarmente luminoso quella notte, osservavo a una ad una le stelle nel cielo, improvvisamente si mossero tutte insieme.
 
 
«Tornerò.»
 
Strofinai gli occhi dall'incredulità aveva davvero scritto quel messaggio nelle stelle?
Un enorme sorriso mi si stampò sulle labbra e senza pensarci urlai. «Ti aspetto amore mio!»
Ritornai nella mia stanza felice, con la certezza che presto l'avrei riabbracciato.



*Nota dell'autrice*
Questa è la foto "presa in prestito" dalla nostra Nina.



  nephxnaru
   
 
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