Film > King Arthur
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Autore: Moon_Wolf    07/06/2017    1 recensioni
In un universo alternativo, Arthur non è mai stato disperso, e né è stato cresciuto a Londinium, bensì a corte. Si tratta di vari scatti sulle vicende di questo AU, e su come abbia influenzato in modo significativo il corso degli eventi.
Warning: La raccolta si inspira al film “King Arthur: the power of the sword”, uscito al cinema nel 2017. Se non lo avete ancora visto, non entrate. Contiene spoiler sulla trama.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Perché non ci sono ritratti dei miei genitori?- chiese in un flebile mormorio Arthur, fissando pensieroso il soffitto. La camera era nella penombra, di cui unica fonte d’illuminazione erano le torce, ed era notte inoltrata, una delle tante in cui il fanciullo rimaneva sveglio a causa dei suoi incubi.

Vortigern strinse le labbra, pensando che avrebbe dovuto trovare il più presto possibile un rimedio per quei ricordi che riaffioravano nella confusa e giovane mente del nipote. Non solo perché erano da temere in quando avrebbero potuto risvegliare la sua memoria sopita, ma anche e soprattutto per il suo meritato riposo. Arthur tendeva infatti a bussare alla sua porta e a infilarsi nel suo letto, affermando di non riuscire a dormire da solo nelle ore vigiliae*. E come ogni dannata volta, lo aveva accolto con un sospiro e un cenno di riconoscimento, conscio del mal di testa che il giorno dopo avrebbe avuto.

-Perché il dolore era troppo da sopportare- gli carezzò la testa nel mentre- così ordinai di bruciarne i ritratti poco dopo la loro prematura dipartita-

-Oh- disse il bambino dispiaciuto, non trovando la menzogna nascosta dietro le sue parole, o meglio la mezza verità. Perché era vero che egli stesso aveva bruciato ogni cosa, ma sicuramente non per la disperazione causata dalla loro perdita. Uther aveva sposato una donna bellissima, ma appartenente a un ceto inferiore, Ygraine, e non provava rimorso alcuno nell’aver trafitto con una lancia quella sgualdrina. Il nome della loro stirpe, che l’altro aveva infangato ignorando la tradizione, doveva essere ripulito. Ma di ciò il nipote era all’oscuro, ed era meglio rimanesse così.

Vortighern sorrise, era così ingenuo Arthur che raggirarlo era straordinariamente facile. Un’inerme marionetta nelle sue abili mani- Dormi ora. Ricordati che di me puoi fidarti sempre. Non ti abbandonerò come hanno fatto i tuoi genitori.-

Il bimbo chiuse gli occhi con un sorriso in volto e non scorgendo il ghigno di vittoria sulle labbra del suo “adorato zio”.

-Ho sempre voluto avere un figlio maschio-
 
 
 
 


 
 
 
 
 
*​vigiliae è un termine di origine romana utilizzato per indicare le ore dedicate al riposo notturno.
 
 
Note dell’autrice
Benvenuti in questo nuovo capitolo della serie. So che avevo detto che i POV si sarebbero alternati, ma in questo caso ho preferito lasciare il capitolo dal punto di vista di Vortigern, perché mi piaceva di più così e poi Arthur è ancora troppo piccolo. Nella mia immaginazione avrà circa cinque anni nel momento in cui avviene questo preciso dialogo… E niente, spero di non star rendendo Vortigern troppo OOC, non vorrei snaturarne il personaggio che personalmente trovo abbastanza complesso e ricco di sfumature.
Vi saluto, alla prossima.
   
 
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