Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Sospiri_amore    08/06/2017    1 recensioni
All'età di sedici anni Elena si trasferisce a New Heaven, USA, con il padre.
Qui vivono gli Husher, una famiglia con la quale sono grandi amici da sempre.
Elena frequenterà il Trinity Institute, una scuola esclusivissima, che la catapulterà in un realtà fatta di bugie, ambizione, menzogne e rivalità che la porterà a scontrarsi con parecchi studenti.
Un amico appena conosciuto le ruberà il cuore o qualcun altro riuscirà a farla innamorare?
Chi ha lasciato quello strano biglietto sul suo armadietto?
Chi ha scattato la foto scandalosa che gira per la scuola?
Elena riuscirà a non rivelare un grande segreto alla persona che ama?
© Tutti i diritti sono riservati
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IERI:
Scandalo al Trinity Institute




Da un paio di settimane, dopo l'incontro con Demetra, mi sento strana. Non sono riuscita a parlare con James, non che debba raccontargli chissà che cosa, ma quello che è successo mi ha turbata molto. Un po' perché di solito Demetra è sempre dolce e paziente, un po' perché mi ha colto alla sprovvista con le sue domande.

 

Non è più innamorata del marito?

Che voglia lasciare George? 

E se sbagliassi?

Come faccio a dirlo a James se ho promesso di tenere la bocca chiusa?

 

Nel tragitto per andare a scuola non faccio altro che guardare fuori dal finestrino e giocherellare con il braccialetto che Jo mi ha regalato a Natale.

James parla da cinque minuti buoni, faccio fatica ad ascoltare, i miei pensieri frullano nella testa come una trottola. 

 

"... E poi un Ufo è venuto sul campo da tennis e ha rapito il mio allenatore. Poco dopo uno sciame di vespe si è attaccato alla rete e l'ha strappata...", dice James.

"Hmm? Ah, ok. Bello. Deve essere stato divertente", dico io.

James inchioda.

"Ehi! Ma la tua è proprio una mania!", d'istinto guardo se arriva qualche macchina da dietro, la strada è deserta.

"Ho controllato prima di frenare. Non sono pazzo. Adesso tu mi dici cosa hai, altrimenti non mi muovo di qui", James fa scattare la chiusura automatica delle portiere. Volendo non potrei scappare.

"Non ho niente, sono un po' preoccupata per gli esami", provo a mentire.

"Esami? Saranno tra un mese, aprile è ancora lontano. Poi con il nostro gruppo di studio siamo a cavallo. Tra Stephanie, Kate, Jo, Adrian, Lucas e Rebecca siamo coperti in molte materie".

"Poi c'è lo spettacolo teatrale, insomma ho molte cose da fare", dico lagnosa.

 

Se potessi mi prenderei a schiaffi, mi trovo insopportabile.

 

James incrocia le braccia. Non crede a nessuna delle mie parole.

"Vuota il sacco. È da dieci giorni che sembri su un altro pianeta. Mi vuoi lasciare?".

"No. Che dici! È che è successa una cosa che mi è sembrata strana, tutto qui".

"Ti ha dato fastidio qualcuno? Hai problemi con tuo padre? Hai litigato con Jo?", James fa domande a raffica.

"No. No. No. Solo che l'altro giorno ho visto... Ecco... Tua madre triste", abbasso lo sguardo, non riesco più a trattenere tutto dentro.

"Fammi indovinare: sfogliava un vecchio album di ritagli di giornale? Oppure lucidava la sua vecchia collezione di binocoli da teatro?", mi dice con l'aria annoiata.

"Guardava un vecchio filmato".

James scatta, diventa rosso. Non l'avevo mai visto così imbarazzato: "Era quello della paperella? Giurami che non hai visto il video della paperella e se anche dovessi averlo visto dimmi lo stesso che non l'hai guardato! Ti prego".

"Paperella? No, nessuna paperella", dico io scuotendo la testa.

James tira un sospiro di sollievo poi mi osserva in cagnesco: "Ma l'hai visto o no?!".

Rido: "No, non l'ho visto. Era quello in cui tu facevi i primi passi, c'era anche tuo padre".

James tira un sospiro di sollievo: "Ogni tanto a mia mamma prende un po' di nostalgia del passato. Stai tranquilla, le passerà".

 

Annuisco, anche se dentro capisco che qualcosa di profondo ha turbato Demetra. Non me la sento di spiegare a James la sensazione che provo, è come se capissi cosa sta succedendo, ma allo stesso tempo non afferrassi il senso. 

Il peso dentro di me non è sparito del tutto, ma almeno si è un po' alleggerito, quel tanto che basta per non essere più imbronciata e pensierosa.

"Cosa ha di tanto speciale il video della paperella?", provo a stuzzicarlo.

"Lascia perdere", mi dice arrossendo, "Cose da bimbo".

Siamo arrivati a casa di Kate che ci sta aspettando fuori dalla porta. In pochi secondi sale in macchina. Il tragitto fino a scuola è tranquillo, nella norma, come tutti i giorni: si scherza, si ride e si chiacchiera con leggerezza.

 

Appena arriviamo a scuola è impossibile non notare un certo trambusto, buona parte degli studenti è fuori la scuola. Altri sono al piano superiore e lanciano dei fogli dalla finestra. I professori cercano di prenderli, ma alcuni finiscono negli zaini o sotto i cappotti degli studenti.

 

"Che diavolo succede?", dice James mentre parcheggia.

Nello stesso momento gli squilla in cellulare. È un messaggio.

"È di Rebecca, dice: doppiocchi l'ha combinata grossa. Ma che vuol dire?", James guarda Kate.

"Non-non lo so", balbetta la mia amica.

"Rebecca deve smetterla di chiamarti così", dico infastidita.

"Non è quello il problema", James è pallido mentre ci mostra il telefonino, "Guardate qui".

 

Sullo schermo c'è l'immagine di una fotocopia fatta da una foto. Si vede una schiena di uomo nudo, due braccia di donna che lo abbracciano. Si intravede la testa della donna ed è facile riconoscere di chi si tratta: Miss Scarlett. Sullo sfondo è possibile riconoscere il tendaggio del Teatro della scuola e diversi indumenti appoggiati su un tavolo.

Non ci sono dubbi, quei due stanno facendo sesso.

 

"Ma-ma io che c'entro?", chiede Kate.

"Sei l'unica che può fare foto nel Teatro del Trinity, sei l'unica che può girare lì dentro con una macchina fotografica senza problemi", James prende per le braccia Kate, "Dimmi, sei stata tu a scattare questa foto? Ne hai altre?".

"No. No, io non farei mai una cosa del genere. Elena, che succede? Pensano veramente che sia stata io?", Kate mi si lancia tra le braccia, sta tremando.

"Vedrai che si sistemerà tutto", le dico stringendola più forte che posso.

 

James riaccende la macchina e ci porta sul retro della scuola: "Andate in aula magna, lì non dovrebbe esserci nessuno".

"Ma l'ingresso è bloccato, i professori stanno sequestrando tutte le foto. Non fanno entrare nessuno", dico mentre abbraccio Kate che pare un fantasma da tanto è pallida.

"Tompson, l'aula di chimica? Ricordi il primo giorno di scuola? Lui lascia aperta la finestra", James apre la portiera dell'automobile come una furia, "Correte, io vi raggiungo appena possibile. Tutti si aspetteranno che siate con me, li distrarrò per qualche minuto".

Trascinando Kate, che sembra un sacco di patate, riesco a raggiungere il cortile fuori dall'aula di chimica. Mi arrampico sul cornicione e spalanco la finestra. Con circospezione vado per il corridoio e apro l'uscita di emergenza: "Forza Kate, vieni!".

Kate è imbambolata, ho paura che svenga da un momento all'altro.

Senza farmi troppi problemi la scuoto con vigore per farla riprendere: "Se non muovi il tuo culo da lì, sei fritta".

Kate entra nella scuola, mentre balbetta parole senza senso.

 

Espulsa. Umiliata. Traditrice. Rovinata. Vergogna. Spia.

 

Appena entriamo ci accucciamo dietro ad un mobile per vedere se arriva qualcuno, poi raggiungiamo il corridoio principale. Un paio di professori ci sfrecciano di fianco senza però vederci.

 

Merda, che colpo.

 

Ancora appiccicate alle pareti percorriamo correndo buona parte della distanza che ci manca per raggiungere l'aula magna. Per gli ultimi metri facciamo uno scatto, fiondandoci all'interno dell'aula tirando un sospiro di sollievo.

 

Kate ed io ci nascondiamo dietro alle tende del palco, dove si era nascosto Nik quandoRebecca lo stava per beccare. 

Non ho mai visto la mia amica così spaventata. Ci stringiamo l'una all'altra, mentre la rassicurò sul futuro, anche se non ho idea di come finirà questa storia.

 

"Elena! Elena!", James è arrivato, non ci ha messo molto.

Mi sporgo con cautela da dietro le tenda del palco. Con lui c'è Lucas.

Entrambi corrono verso di noi, poi si nascondono dietro le quinte.

 

"Allora l'hai scattata tu quella foto,sì o no?", Lucas ha un tono tutt'altro che amichevole.

"N-no", balbetta Kate.

"Visto? Non può essere stata lei", dice James.

"Da una come lei non me lo aspetterei mai, ma potrebbe avere uno scopo a mentirci", Lucas è assorto, non stacca gli occhi dalla mia amica.

"E quale sarebbe? Rischiare di essere espulsa? Una trovata geniale!", dico sarcastica.

"Chi potrebbe rischiare di fare una cosa del genere? Come faceva a sapere che Miss Scarlett si vede con un uomo in Teatro?", ragiona Lucas.

"Chiunque sia stato non ha idea di cosa abbia scatenato. Al Trinity nulla succede per caso, lo so bene", dice James.

"In che senso?", chiedo. 

"Hai notato che nessuno commette infrazioni a scuola? Nessuno arriva tardi, risponde male, imbratta la scuola. Nessuno fa mai nulla di nulla?".

 

Ripenso ai primi giorni al Trinity e a come Rebecca abbia fatto la bulletta in mensa, a come ha rovesciato litri di schifezze nel mio armadietto e a come abbia incastrato Jo.

 

"Insomma, non è proprio così", dico a James con chiaro riferimento a Rebecca.

"Appunto. Qui a scuola nessuno farebbe mai una cosa del genere, avrebbero paura di una nostra reazione. Il nostro gruppo è... Diciamo... Ecco", James non sa finire la frase, Kate lo aiuta "Voi siete i padroni della scuola".

 

Con le sopracciglia alzate guardo in alternanza James e Lucas: "Ma fatemi il piacere! Padroni di cosa?! Della scuola?".

"Non proprio padroni, ma monitoriamo quello che succede. È una legge naturale qui a scuola, i più popolari possono decidere il buono e il cattivo tempo", Lucas sta camminando avanti e indietro, non l'ho mai visto così interessato, di solito è freddo e distante.

"Questo significa che solo uno di voi può aver fatto una cosa del genere", dico alzando le spalle, come se fosse una logica conseguenza.

"Impossibile. Fidati. Rebecca non rischierebbe mai di compromettere lo spettacolo dove è la protagonista, Stephanie non avrebbe il coraggio e Adrian... Lui non lo farebbe mai", dice James.

"Potrebbe darsi che Adrian abbia scoperto Miss Scarlett. Visto come lo tratta non ci sarebbe nulla di così strano", prova ad intervenire Kate.

"Scherziamo? Chi credi saranno i primi sospettati ad aver scattato quella foto? Tu e Adrian, gli unici che hanno accesso allo spettacolo. Tu non sei stata e neanche Adrian. Lo so perché ci diciamo tutto, non abbiamo segreti. Se Adrian lo avesse scoperto si sarebbe consultato con noi. Siamo come fratelli, mai bugie e menzogne tra di noi", Lucas prende il telefonino e allarga l'immagine della foto incriminata.

 

La osservo con più attenzione. I tendaggi sono quelli della scuola, si vede il logo stampato. Il volto della donna è inequivocabilmente quello di Miss Scarlett, inoltre si vede un tatuaggio che la donna ha sul braccio. Impossibile non associarlo a lei. La schiena dell'uomo non ha segni particolari. L'immagine però è troppo sgranata, per averne la certezza.

 

"Potrebbe essere un fotomontaggio, magari Miss Scarlett non c'entra nulla", dice Lucas, "Se una persona volesse rendere pubblica questa storia avrebbe fatto vedere il volto dell'uomo. No?".

 

James e Lucas si fissano per secondi come se comunicassero attraverso invisibili gesti. Stanno ragionando, cercando di capire chi possa aver fatto una cosa del genere.

 

"E se invece fosse un attacco alla scuola? Se quelli del Saint Jude Institute avessero architettato tutto? Del resto gli spettacoli delle due scuole sono uguali", ipotizza James.

"Ma come hanno fatto ad entrare?", chiedo, "Dovrebbero conoscere la struttura del Trinity Institute".

"E se fossero quelli del Club di fotografia? Del resto Miss Scarlett ha affidato a Kate un lavoro importante, adesso deve fare le foto pure alla preside", Lucas si mette le mani nei capelli spettinandoli, si trattiene la testa come se stesse per esplodere.

 

La campanella suona.

Per il corridoio si sente lo scalpicciare degli studenti che stanno andando nelle classi.

 

"Che facciamo?", chiedo a James.

"Contegno, mi raccomando. Nessuno a scuola deve vederti vacillare, altrimenti tutti crederanno che sia tu l'autrice della foto", Lucas sta parlando dritto in faccia a Kate che annuisce spaventata.

James mi bacia sulla guancia poi prende Kate per mano e l'accompagna fuori dall'aula magna.

 

"Sento che finirà male", dico a Lucas.

"Non far capire agli altri quello che senti. Trattieni tutto, non puoi mostrarti debole. Mai", Lucas si sta passando un pettine su i suoi capelli lisci rimettendoli in ordine, "Credi di farcela Elena?".

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Sospiri_amore