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Autore: JoiningJoice    09/06/2017    1 recensioni
- Sai cosa pensano di me a casa. -, sussurra Sirius. Incapace di star fermo, si volta nuovamente su un fianco e prende a carezzare i suoi capelli castani. - Che io sia un abominio, un errore... -
Remus sospira. - Sai che non è la stessa cosa. -
- Ti sbagli. È esattamente la stessa cosa. -

"One in your life, it happens once and rarely twice"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Once



La risata di Sirius è roca e amara, fastidiosa da ascoltare. Remus è quasi tentato di andarsene, a causa di quella reazione: e sarebbe un peccato abbandonare il caldo di quelle coperte. Si volta comunque nella direzione opposta a quella di Sirius, per dimostrare debolmente il proprio disappunto.
Lui è rapido ad accorgersene: quasi non ha smesso di ridere, e già si solleva su un fianco per superarlo e guardarlo in viso. - Non fare così. -, mormora, ma Remus cerca di scrollarselo di dosso. Diventa una lotta fatta di spinte, che si conclude con Remus sotto Sirius, i suoi polsi bloccati dalla sua presa forte. Si rifiuta comunque di guardarlo in volto, anche quando le sue labbra si posano su una sua clavicola e succhiano piano.
- Non avresti dovuto ridere. -, borbotta, tentando di ignorare quel tentativo di spostare la loro conversazione notturna in tutta un'altra direzione. Si sono accordati con James e Peter sul poter dormire assieme a patto di non fare nulla di concreto in loro presenza. Se anche fosse in vena di dar retta alle provocazioni di Sirius, dovrebbe rimanere coi piedi per terra abbastanza a lungo da impedirgli di andare oltre il limite stabilito.
Sirius si ferma, ragionevole almeno per un momento: abbandona un ultimo bacio sulla sua pelle e lascia andare i suoi polsi, ma non torna nel suo lato del letto. Lo fissa in silenzio, gli occhi grigi quasi bianchi alla luce della luna crescente.
- Sei così stupido. -, mormora. È un ulteriore coltellata all'orgogolio di Remus, nonostante il suo tono sia dolce e condiscendente. - Come puoi pensare che io ti ritenga sbagliato? Proprio io? -
Non risponde, e Sirius sembra arrendersi: si sdraia nuovamente sul materasso, che è comunque troppo piccolo per due sedicenni – parte del suo corpo è su quello di Remus, che rimane sdraiato e perfettamente rigido.
- Sai cosa pensano di me a casa. -, sussurra Sirius. Incapace di star fermo, si volta nuovamente su un fianco e prende a carezzare i suoi capelli castani. - Che io sia un abominio, un errore... -
Remus sospira. - Sai che non è la stessa cosa. -
- Ti sbagli. È esattamente la stessa cosa. -
Sirius si china su di lui, affonda il viso nei suoi capelli e contro la sua guancia. Remus trema appena; c'è qualcosa di estremamente delicato nel tocco di Sirius – è come se toccasse un'opera d'arte ogni volta che lo sfiora. È attento, venerante; nessuno l'ha mai fatto sentire così – importante e meritevole di tanta cura e tanto amore. È quasi certo che non esista nessun altro al mondo al di fuori di Sirius in grado di donargli quel conforto.
- Il punto è che anch'io mi sentivo sbagliato, prima di conoscere James. E Peter. E... Te. -, le sue dita carezzano il petto di Remus, sopra la maglia del pigiama. - Ma ho smesso di pensare a me stesso in quel modo. Le estati che passo a casa sono diventate più sopportabili. E vuoi sapere una cosa? È soprattutto merito tuo. -
Remus non può più negare a se stesso di voltarsi, cercare le labbra di Sirius al buio e baciarlo piano. È morbido, e caldo, e riesce quasi ad addolcire le lacrime salate che sono scivolate dai suoi occhi mentre Sirius parlava. Continua a sussurrare, tra un bacio e l'altro: un'unica frase, frammentata dai baci rapidi che Remus gli ruba. - Puoi... Smetterla... Di odiarti? -, e a questo punto lo ferma un momento, sollevando un dito tra le loro labbra. - Se non per te stesso, fallo per me. -
Remus lo osserva. Sirius ha fatto così tanto per lui. Nel momento in cui pensa a una risposta, qualcosa di pesante crolla dentro il suo cuore. È così ovvia. Non c'è nulla che non farebbe per Sirius, e una devozione di quella portata lo spaventa. Non ha mai amato prima d'ora. Non amerà mai più come in quel momento, perso negli occhi di Sirius e riscaldato dal calore del suo corpo.
- Lo farò. -, promette. E riprende a baciarlo.




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La WolfStar è stata una delle mie prime – se non LA PRIMISSIMA – delle mie otp slash, in un'epoca in cui del termine “slash” non conoscevo neppure l'esistenza. Tuttavia non ho mai provato a scrivere niente con loro...questo è un piccolissimo tributo che sentivo di dovere a entrambi, scritto un annetto fa e che finalmente mi sono ricordata di postare :'') Non so neanch'io cosa abbia scatenato in Remus una reazione simile, ma credo abbia a che fare con la sua incapacità di accettare l'idea che Sirius lo ami, senza se e senza ma. Sirius tende a sminuire le sue reazioni, ma sappiamo tutti che non lo fa apposta.

Madonna la chiudo qui prima di iniziare un pippone sulla WolfStar lungo il doppio della fic :'')

Alla prossima,

-Joice

   
 
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