Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Arydubhe    10/06/2017    1 recensioni
Schesta, una recluta del 100° corpo di addestramento, non sapeva che il suo peggior problema stava per trasformarsi nella sua più grande fortuna. Ma perchè stupirsi sapendo che da mezzo c'è lo zampino di Hanji Zoe? Quali altarini permetterà di scoprire l'incontro tra le due? Quali magnifiche storie la pazza studiosa saprà raccontare?
-----------Dal testo:
Vista da vicino, la pelle di quella ragazza metteva davvero i brividi. Liberando la presa, aiutandola a mettersi seduta, Hanji la squadrò con occhio clinico.
«Come ti chiami?»
Per tutta risposta, la ragazzina abbassò gli occhi, mordendosi le labbra.
Con un sospiro, Hanji le si fece ancora più vicina.
«Ascolta, lascia che ti aiuti. Come ti ho detto, non dovrei essere nemmeno qui, io. Quando sarò uscita da quella porta, potremo tranquillamente fingere che tu non abbia detto niente a nessuno. Ma adesso fatti vedere: per tua fortuna sono la cosa più simile a un medico che potresti desiderare in questo momento…e decisamente ne hai bisogno…»
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Nuovo personaggio, Rico Brzenska
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Un'inaspettata compagnia
 

Hanji chiuse la porta imprecando, tra borbottii e maledizioni rivolte al nano malefico che aveva lasciato oltre la porta.

Se un minimo lo conosceva, Levi avrebbe atteso un po'prima di andarsene, accertandosi di sentire almeno rumori inequivocabili delle docce delle reclute. Non dubitava che, se fosse dipeso solo da lui, avrebbe seriamente voluto entrare a controllare che si stesse lavando davvero, come Dio - o, meglio ancora, Lui stesso -  comandava. Probabilmente Levi avrebbe usato il 3DMG per raggiungere gli uffici in men che non si dica, e altrettanto velocemente avrebbe fatto ritorno a farle la posta, pronto a coglierla sul fatto se avesse tentato di imbrogliare...Anche se di fatto abusare a quella maniera dell'attrezzatura era vietato.
Non che qualcuno avrebbe mai osato riprenderlo, nel caso...

Mannaggia, non aveva scampo - si trovò ad ammettere la donna, piccata. Quanto le rodeva di non essere riuscita perlomeno a scaraventargli in faccia la giacca…

Con uno scatto, Hanji si sciolse la coda con cui era solita legare i capelli in alto sopra la nuca, facendo ricadere sulle spalle una cascata di capelli arruffati, abbastanza lunghi da scenderle oltre le spalle. Lo sapeva benissimo che andavano lavati…

«Ma dimmi te, alla mia età, essere trattata come una mocciosetta!» grugnì, giochicchiando col chiavistello.

Ma non aveva fatto in tempo a dare le spalle alla porta che un urlo la fece sobbalzare, strappando un gridolino anche a lei.

«AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!»

Colta di sorpresa, 
Hanji si era appiattita contro la porta. Non si era aspettata di trovare ancora qualcuno in bagno; e neanche l’altra persona a giudicare dalla reazione. 

Una ragazzina. Una recluta.

Guardava stranita in direzione della donna, un asciugamano stretto alla bell’e meglio attorno al corpo, per il resto completamente nuda e semi-bagnata, i capelli corti a caschetto arruffati e gocciolanti. Stava a bocca spalancata.

Dallo sguardo sembrava avesse visto un fantasma.

Che ci faceva ancora lì, quella ragazza, a più di un'ora dalla fine degli allenamenti?

«Hanji, tutto bene?» la voce di Levi giunse, apprensiva, da dietro la porta, interrompendo quell'imbarazzante gioco di occhiate straniate. Doveva esserci fiondato udendo le urla.

«Sì sì, ho solo un’inaspettata compagnia. Sono stata presa alla sprovvista. Tutto a posto.»

«Compagnia…?» chiese la roca voce del Caporale, dubbioso.

«C’è una ragazza, nano. Onesto, nei bagni delle femmine. Ora, vuoi andare a fare quello che devi fare o no?»

Levi sembrò quasi compiacersi della notizia.

«Va bene, me ne vado! Chiunque tu sia, ragazza, controlla che la quattrocchi si faccia una doccia! Una VERA doccia!»

«Sciò! Vai via!» sbraitò la donna, il volto sfigurato in una maschera di disappunto che, purtroppo, Levi, dall’altro lato dei muri, non poteva vedere.  Avrebbe potuto incenerirlo con il solo sguardo. Ma con tutta probabilità Levi si stava già immaginando perfettamente la sua espressione facciale.

L’allontanarsi della risatina dell’uomo fece però capire ad Hanji che questa volta, finalmente, le sue parole sarebbero state ascoltate. Evidentemente lo gnomo si stava semplicemente divertendo a esasperarla.

Uno schiocco e un frustare metallico le suggerirono poi che Levi aveva in effetti messo in funzione il 3DMG per allontanarsi. Come previsto. Levi era così scontato alle volte...

...adesso non restava che chiarire la faccenda con la recluta.

Quando fu certa che il Caporale se ne fosse andato, Hanji si voltò nuovamente a guardare la fanciulla che, dopo, quel loro siparietto, appariva ancora più turbata.

«Incredibile! È una persona encomiabile -fece per scusarsi Hanji, indicando il punto della parete da cui era giunta la voce maschile, un enorme sorriso stampato in viso- ma alle volte veramente esagera…e poi dice a me…comunque, l'ho cacciato!» concluse con un occhiolino e un ghigno rivolri alla ragazzina.

Sperava bastasse per rimetterla a suo agioDel resto era lei che l'aveva spaventata; e doveva anzi esserle grata visto che quel piccolo qui pro quo aveva convinto Levi ad allentare la presa e allontanarsi.

«No, io ecco...chiedo scusa- squittì quella, mortificata- è che le mie compagne se ne sono già tutte andate e non mi aspettavo che entrasse qualcuno e...» Armeggiando, impacciata dall'imbarazzo, la ragazza si era affrettata ad accennare il saluto militare che troppo tardi aveva capito di dover eseguire; così facendo, però, aveva finito per farsi sfuggire un lembo dell'asciugamano che, cadendo a panneggio, si era svolto per terra prima che quella potesse riacciuffarlo, lasciandola ancora più nuda di prima.

«Tranquilla, tranquilla, tranquilla. Non c'è bisogno di queste formalità! Voglio dire, siamo in un bagno...e in effetti, io non dovrei affatto essere qui, per cui...EHI, MA TU STAI SANGUINANDO TANTISSIMO!»

La voce di Hanji aveva avuto un picco verso l'alto nel vedere l’enorme macchia di sangue che imbrattava la stoffa. Quasi senza accorgersene, aveva mosso velocemente alcuni passi in avanti in direzione della ragazza, arrivandole abbastanza vicina da vedere come il suo corpo fosse completamente ricoperto di tagli e tumefazioni. Sotto la panca a cui era appoggiata, solo ora riconosceva la cassetta del pronto soccorso aperta e, in un angolo, una divisa macchiata di rosso in più punti. Il volto della ragazza era rigato di lacrime, gli occhi rossi.

Come aveva fatto a non accorgersene prima?

«Cosa ti è successo?» chiese Hanji con un filo di voce.

«Non è nulla, è stato un incidente...e...ah!» arretrando, la ragazza si era chinata a recuperare l'asciugamano traditore, senza riflettere, nella fretta, a quanto poco saggio fosse quel movimento; si era ritrovata col fiato mozzato, un dolore lancinante l'aveva percorsa ogni dove, facendola barcollare.

Solo la presa di Hanji, salda ma gentile, aveva evitato che rovinasse a terra, acciuffandola per il polso.

«Be', nulla non direi proprio...» constatò Hanji di fronte alla scena.

Vista la vicino la pelle di quella ragazza metteva davvero i brividi. Liberando la presa, aiutandola a mettersi seduta, Hanji la squadrò con occhio clinico.

«Come ti chiami?»

Per tutta risposta la ragazza abbassò gli occhi, mordendosi le labbra.

Con un sospiro, Hanji le si fece ancora più vicina.

«Ascolta, lascia che ti aiuti. Come ti ho detto, non dovrei essere nemmeno qui, io. Quando sarò uscita da quella porta, potremo tranquillamente fingere che tu non abbia detto niente a nessuno. Ma adesso fatti vedere: per tua fortuna sono la cosa più simile a un medico che potresti desiderare in questo momento…e decisamente ne hai bisogno…»

C'era sconforto nel viso della ragazzina. Una specie di espressione sconfitta che rendeva il suo viso ancora più terribile a vedersi. Si tormentava le mani tanto da far sbiancare le nocche. Sembrava un bambino colto sul fatto mentre compie una marachella, che con vergogna si trova costretto ad ammettere la propria colpa.

Hanji era seriamente turbata: non le piaceva per nulla quello che aveva davanti.

«Schesta…il mio nome è Schesta Lehmann, vengo dal Recinto di Trost. Sono una matricola del 100° Corpo Reclute…»

Quel nome ad Hanji non diceva niente, ma del resto non c’era da stupirsi: era Shadis a occuparsi dei novellini e i veterani come lei non avevano a che fare con loro se non per qualche lezione specifica su precisi argomenti; e il turno di conoscere il capo della Sezione Ricerca, per loro, non era ancora arrivato.  Senza contare che tra tutti i membri dell’élite, lei era quella che le matricole le vedeva di meno, sempre chiusa com’era, in orario lavorativo e non, nel suo ufficio.

Con un sorriso, Hanji tornò a rivolgerle uno sguardo accorato.

«Bene, Schesta, il mio nome è Hanji Zoe e adesso vorrei che mi spiegassi perché sei conciata in questa maniera, anche se una precisa idea me la sono già fatta…»

__________________Author's corner_____________________
Be', insomma, doveva capitare. Era questione di attimi prima che le due si incontrassero. E che Hanji la cogliesse in flagrante.
Ora io ve lo devo dire che Schesta si sta per trasformare in un tipico esempio di Mary Sue e monopolizzerà la scena per qualche capitolo. Lettore avvisato, mezzo salvato. Ma del resto, come vi ho già detto, questa ff è un enorme pretesto per permettermi di descrivere alcune realtà del mondo di Snk che sono sottaciute o non adeguatamente sviluppate o per dirvi come io me le immagino. E Schesta fondamentalmente è il mio pretesto incarnato.
Poi però la parola passerà per un po' ad Hanji...e lì ne vedremo delle belle - pure lei è un pretesto in parte, ma parte dei pretesti servirà a indagare lei da quel punto in poi.
Ok basta o sembro più criptca di Nostradamus.
Spero non vi stiate annoiando troppo; giuro che è tutto funzionale ad arrivare da parecchie parti. Fra un po': anche il prossimo capitolo sarà di passaggio, ma poi odierete il mondo di Snk e la gente che lo abita; per cui godetevi questo momento dove ancora ve la potete ridere.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Grazie a chi ha commentato/letto/seguito/apprezzato la ff!

  
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