Il concilio di Xenia III
"E di Amelia che ne fu?", chiese con tono fermo Cassandra quando Denzel interruppe le sue parole. Il mago ci mise un po' a rispondere; il ricordo era ancora una ferita aperta e sanguinante.
"È sparita ovviamente. Assieme a tutti gli altri."
Charlotte, la Strega rossa, lo guardò con apprensione.
"Mi dispiace," gli disse. Era sincera e Denzel si limitò ad annuire fingendo non curanza.
"Non importa, era come se fosse già morta."
Cassandra e tutti gli altri tacquero qualche abbondante minuto, riflettendo su cosa avrebbero potuto fare per fermare questa minaccia che sembrava sfuggire al loro potere. Le due streghe del nord si guardarono preoccupate, Musa si alzò nervosamente e si rivolse alla fontana.
"Dobbiamo bruciare tutti gli alchimisti," disse a denti stretti, governata dalla paura e dalla rabbia, "non resteremo più a guardare gli uomini farsi beffe della nostra natura, contravvenendo a tutte le regole esistenti!"
"Ma non possiamo uccidere anche gli alchimisti che non hanno colpe!", fu Charlotte a parlare; dietro di lei, la sorella annuiva con convinzione, "non sarebbe giusto."
"Neppure ne gioverebbe l'ordine," approvò Cassandra.
La strega dell'Ovest si alzò con un sospiro; Denzel la osservò dare loro le spalle per un momento e poi tornare a guardarli più decisa.
"Troveremo il modo per contrastarli. Tutti noi utilizzeremo le nostre conoscenze per cercare una soluzione ai Bramanti e impedire il contagio di tutte quelle persone che vengono rese vittime innocenti dei morsi dei Wendigo."
A quel punto, Denzel sapeva che era l'unico momento nel quale avrebbe potuto osare chiedere l'impossibile.
"Il Diamante del nord può aiutarci", disse.
"Io?", la giovane Pandora parve confusa e cercò lo sguardo della sorella.
"Sappiamo tutti qual è la fonte del tuo potere. Se potessi aprire il vaso per noi, solo una volta..."
"Questo è fuori discussione," il tono di Charlotte si scurì improvvisamente, "Pandora non ha le facoltà per aprire il vaso."
"E lo hai deciso tu?"
"Lo ha deciso tutta la magia. Se dovessimo aprire il vaso che custodisce, i Wendigo sarebbero l'ultimo problema di cui occuparsi, credimi."
Denzel fu profondamente irritato da quel rifiuto. Avevano bisogno delle risposte di quel vaso, di tutta la sua conoscenza.
"E tu lasci sempre che sia tua sorella a parlare per te?", domandò a Pandora, provocandola. Ma ancora una volta Charlotte si frappose fra lui e la sorella con prepotenza.
"Quello che è giusto, adesso, è non causare ulteriori squilibri nell'ordine di Lyra: il vaso potrà anche contenere la soluzione al problema, ma sarà solo una delle tante alle quali possiamo arrivare senza aprirlo. Cassandra suggerisce la guerra."
"Tu e Cassandra siete le piaghe più grandi che possano camminare su tutta Lyra, molto peggio dei Wendigo o dei draghi stessi!", Denzel esplose in tutta la sua isteria, "ve ne state qui a dire cosa è giusto e cosa non lo è, a badare all'ordine come se fosse un problema nostro o di tutti quanti, ma la verità, e questo dovrete ammetterlo tutti quanti signori miei, è che quello che conta per voi è nutrire la vostra natura magica!"
Si alzò e chiamò il suo famiglio dietro di lui, intento a lasciare la sala, la tenuta, Xenia e le terre dell'Ovest quella sera stessa.
Non voleva più saperne di tutti loro e del loro concilio.
Ma, prima di passare oltre la porta, si voltò e cercò Pandora con lo sguardo.
"E tu, bada bene al guinzaglio che ti stringe al collo l'arpia al tuo fianco. Quando deciderai di brillare del potere che ti spetta, mentre tutti si ricorderanno solo della Strega rossa, rammenta che l'Arcimago di Juvenilia ti darà la possibilità di farlo!"