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Autore: esserre93    15/06/2017    1 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era arrivato il giorno dell’arrivo a Seattle di Callie e Penny; Arizona camminava avanti e indietro per l’aeroporto: era agitata. Non aveva un motivo in particolare, ma per una settimana lei, Callie, Penny ed Eliza avrebbero condiviso la stessa casa.
Alzò gli occhi verso lo schermo dei voli in partenza e in arrivo e vide che quello da New York era appena atterrato, così fece un gran respiro e aspettò l’arrivo della sua ex moglie.
Sofia era a scuola, avrebbe visto sua madre non appena fosse tornata, mentre Eliza, in comune accordo con Arizona, aveva deciso di non andare in aeroporto.
Una figura alta, mora e con pelle sempre più scura, a detta di Arizona, si avvicinò alla bionda, distogliendola dai suoi soliti pensieri.
  • Ciao Arizona!
  • Ehi Callie! Andato bene il viaggio?
  • Perfettamente, grazie. Ti trovo bene
  • Stavo pensando alla stessa cosa di te, il sole di New York ti fa bene
  • In realtà vedo la luce del giorno poche volte, ma si.
Poco dopo arrivò anche Penny, che nel frattempo era andata a prelevare le valige.
Il viaggio verso casa proseguì tranquillamente; le tre donne, in auto, chiacchierarono del più e del meno, ma soprattutto del motivo per cui erano a Seattle.
  • Tutto pronto per il grande giorno?
  • Si Sofia è emozionatissima. Fino ad ora ha visto solo la location, io ed Eliza abbiamo deciso di farle una sorpresa per quanto riguarda il resto
  • Lo sai vero che avrei potuto aiutare anche io?
  • Lo so Callie e ti ringrazio, ma per Sofia la cosa importante è che voi siate qui per il giorno del suo compleanno.
  • Allora vorrà dire che le farò un regalo grande. Tu dovrai tornare a lavoro?
  • Si, il tempo di farvi sistemare a casa e corro in ospedale. Il viaggio è stato lungo e potete riposare quanto volete, dopodiché andremo a cena fuori, che ne dite?
  • Mi sembra un’ottima idea
  • Anche per me va bene
Arizona parcheggiò l’auto nel vialetto e fece entrare le due donne. Quando varcarono la soglia, la bionda giurò di intravedere una luce diversa negli occhi di Callie; lì per lì fece finta di nulla, ma quando Penny si assentò per andare in bagno, decise di chiedere spiegazioni
  • Ehi, è successo qualcosa?
  • No perché me lo chiedi?
  • Non appena siamo entrate in casa hai cambiato espressione
  • Ci ho vissuto per molto tempo anche io qui e mi ha fatto uno strano effetto esserci di nuovo
  • Non è la prima volta che vieni dopo che ci siamo lasciate
  • È la prima volta che ci sono con Penny e con te
  • Ti è dispiaciuto che abbia tenuto la casa?
  • No assolutamente, in fondo ne eri innamorata ed è stato un bell’investimento per noi, quindi è giusto che sia così; anche per Sofia
  • Mm va bene, me lo diresti se qualcosa non andasse?
  • Certo
  • Bene. Io ora devo andare a lavoro, per qualunque cosa chiamami
  • Va bene, buona giornata
  • Anche a voi
Arizona uscì di casa e ripensò alla conversazione che aveva appena avuto con Callie. Quella casa era stata il simbolo della rinascita del loro matrimonio; l’avevano cercata molto e una volta trovata non l’avevano più lasciata. Arizona, quando era in salotto, in camera da letto o in qualunque altra stanza, non pensava a ciò che aveva vissuto con Callie, ma quello che stava vivendo con Eliza. Anche con lei l’argomento non era mai stato toccato, nonostante Eliza non avesse pensato due volte a vendere la sua per poter vivere insieme; eppure adesso, le si era insinuato questo dubbio.
Quando arrivò in ospedale iniziò il giro di visite. Aveva molte cose da fare e la cosa migliore era non farsi distrarre da altri pensieri, quasi del tutto inutili. Mandò un messaggio a sua moglie per avvisarla del suo arrivo e iniziò con i suoi pazienti.
  • Buongiorno Mary. Come ti senti oggi? – Arizona entrò nella stanza di una donna ricoverata da appena 24ore.  La gravidanza stava procedendo abbastanza bene, ma la donna aveva appena compiuto il cinquantesimo anno di età e avrebbe dovuto fare più accertamenti del dovuto. Mary per molto tempo, con il marito, aveva cercato di avere un bambino e, proprio quando aveva iniziato a perdere le speranze, aveva scoperto di essere incinta.
  • Tutto bene dott.ssa Robbins. Per quanto ancora dovrò rimanere qui?
  • Non per molto, ti prometto che non appena avrò tutti i risultati ti manderò a casa.
Uscita dalla stanza, proseguì con le altre visite, quando incontrò April in corridoio
  • Ehi April, sei di fretta?
  • Ciao Arizona, no dimmi pure
  • Abiteresti mai in una casa dove hai vissuto con il tuo ex?
  • Da sola dici?
  • No con un nuovo compagno
  • Mm, non lo so, dipende se a lui dà fastidio o meno. Perché questa domanda?
  • Stamattina sono arrivate Callie e Penny da New York e Callie mi ha detto che le fa ancora un effetto strano entrare nella nostra casa, sapendo che ci vivo con Eliza
  • Beh, con tutto il bene che voglio a Callie, ma penso che dovresti vedere se lo stesso problema se lo pone Eliza, dopotutto è lei che deve viverci. Se dopo tutto questo tempo non ti ha detto nulla, penso che non le importi.
  • Si anche io ho pensato alla stessa cosa, ma dicendomelo mi ha insinuato il dubbio
  • Parlane con Eliza, ma non credo che per lei sia un problema
  • Grazie April. Con Jackson come va?
  • Insomma, non riusciamo a trovare pace.
  • Mi dispiace. Al ricevimento ho invitato anche lui, è un problema per te?
  • No assolutamente, riusciamo a parlare tranquillamente, solo che vorrei che riuscissimo a fare qualche passo in avanti, anziché rimanere bloccati così
  • Hai provato a parlargliene?
  • Eccome, solo che preferisce deviare l’argomento, quindi ho deciso di pensare solo ed unicamente alla bambina
  • Fai bene e vedrai che le cose miglioreranno anche per te e Jackson
  • Speriamo. Ora corro in pronto soccorso. Ci vediamo in giro
  • Va bene, buona giornata
  • Grazie, anche a te
 
Durante il tragitto che la portava da un’altra paziente, Arizona pensò che April avesse ragione e che forse affrontare quel discorso con Eliza, non era poi così importante; d’altronde, se avesse avuto qualsiasi problema, glielo avrebbe detto
  • Ehi bella bionda!
Arizona sorrise e si voltò; alle sue spalle comparve Eliza.
  • Ehi dott.ssa Minnick. Come mai la trovo nel mio reparto?
  • Mi mancava una dott.ssa con la quale questa notte ho fatto l’amore e sono venuta a salutarla
  • Mm, e chi sarebbe questa dott.ssa?
  • Statura media, bionda, occhi di ghiaccio e sorriso stupendo
  • Conosco solo una dott.ssa così bella e sono io
  • Ah ma allora sono venuta a trovare te
Le due donne scoppiarono a ridere e, dopo essersi rifugiate nell’androne delle scale, si scambiarono un tenero bacio
  • Ne avevo bisogno, grazie per essere venuta
  • Se vuoi possiamo approfondire l’argomento
  • Mi dispiace, ho molte visite da fare; con il fatto che sono arrivata tardi si sono accumulate
  • Tutto bene con Callie e Penny?
  • Si, le ho lasciate a casa a riposare; stasera andremo tutte e cinque a cena fuori. Ti va?
  • Certo, sicura che vada tutto bene? Come mai avevi bisogno di coccole?
  • Perché questa mattina sono dovuta scappare e sai quanto mi piace stare con te appena sveglie
  • Anche a me sei mancata, sai? Quando ti liberi?
  • Mmm ci vorrà ancora un’oretta, dopodiché ho un po’ di tempo libero prima di andare in sala operatoria
  • Mi mandi un messaggio non appena sei libera? Vorrei darti le coccole di cui hai tanto bisogno
  • Mi piace come idea, aspetta un mio messaggio allora
  • Ti amo, lo sai?
  • Certo anche io ti amo. Ci vediamo dopo.
Arizona si chiuse la porta alle spalle e andò verso la prossima paziente.
Era felice di come stessero andando le cose con Eliza. I primi giorni dopo il matrimonio erano stati turbolenti; soprattutto la questione dell’adozione aveva destabilizzato entrambe, fortunatamente erano riuscite a risolvere quella situazione, nonostante Arizona sapesse che Eliza avrebbe tanto voluto un figlio.
Dopo che ne aveva parlato con sua moglie, Arizona aveva pensato molte volte alla possibilità di riprendere l’argomento, ma lo considerava sempre un tasto dolente. Un figlio sarebbe stato sicuramente il coronamento del loro matrimonio e sapeva che, nonostante fossero ancora entrambe giovani, per affrontare una gravidanza, l’età giocasse un ruolo molto importante; oltretutto il loro lavoro non aiutava la situazione.
Molte volte, la bionda, si ritrovò a pensare al bambino che aveva perso; pensiero che le impediva di sfondare il muro di una nuova probabile maternità. Eliza più volte le aveva assicurato che avrebbe portato lei in grembo il bambino, ma ciò non impediva ad Arizona di avere paura. Sapeva che prima o poi ne avrebbero riparlato e per quel momento, doveva farsi trovare pronta.
 
Arizona uscì dalla stanza dell’ultima paziente da visitare per quella mattina e guardando l’orologio notò con dispiacere che fosse più tardi di quanto credesse; mandò un messaggio ad Eliza e sperò che fosse ancora libera. Nel frattempo si diresse verso la stanza del medico di guardia.
 
  • Ehi Amore, ho pochissimo tempo – Eliza entrò trafelata nella stanza e si sedette accanto ad Arizona
  • Lo so, scusami. Non sono riuscita a finire prima
  • Invece di parlare, perché non recuperiamo il tempo perso?
Eliza fece allungare Arizona sul letto e le si stese sopra. Arizona iniziò a muoversi sotto di lei
  • Wow, hai davvero bisogno di me
  • Non ne ho bisogno, ne ho voglia
Arizona ribaltò la situazione e si mise stesa su sua moglie; iniziò a spogliarla e a baciarla in ogni punto del suo corpo. Sentiva l’eccitazione di Eliza salire a mano a mano che le sue mani e le sue labbra andavano a toccare i punti più delicati. In quei pochi minuti che stettero insieme, l’una sull’altra, l’una dentro l’altra, provarono sensazioni sempre nuove, come ogni volta che i loro corpi si sfioravano o che i loro occhi si incrociavano.
  • Penso che tu mi abbia appena appagata per tutta la settimana
  • Ah si? Quindi, dott.ssa Minnick, mi sta dicendo che per una settimana farà a meno di me?
  • Credo di aver appena detto una cavolata
  • Ormai l’ha detta e le volontà altrui si rispettano sempre. Adesso molto lentamente mi rivestirò e tornerò a lavoro
Eliza rimase a guardare Arizona rivestirsi, con una lentezza da farla quasi impazzire. Lo stava facendo apposta e la mora lo sapeva bene; d’altronde amava anche questo di sua moglie; era quel tipo di donna che sapeva di essere attraente e sapeva il potere che aveva su di lei; potere che in quel momento stava sfruttando benissimo
  • Ok ho capito, meglio che esca da questa stanza
Eliza si rimise il camice in fretta in furia e lasciò Arizona nella stanza, con un grande sorriso sulle labbra. Aveva fatto centro.
Il resto della giornata trascorse velocemente per entrambe le donne; alla fine del turno si sarebbero viste direttamente a casa. La prima a rientrare fu Eliza, che trovò Callie e Penny giocare con Sofia.
  • Sono tornata!
  • Elizaaaa hai visto chi c’è?
  • Scimmietta! Certo che ho visto. Sei contenta?
  • Tantissimo.
  • Ciao Callie, ciao Penny, tutto bene?
  • Si grazie, a te? Dopo l’operazione hai recuperato del tutto?
  • Fortunatamente si, ho ricominciato anche ad operare, quindi non ho nessun tipo di problema.
  • Mi fa piacere, Arizona farà tardi?
  • No, doveva finire solo di firmare alcune cartelle. Vi va di fare il bagnetto a Sofia, mentre io vado a prepararmi?
  • Certo, nessun problema
 
Arizona tornò a casa, quando erano già tutte pronte ad aspettarla.
  • Eccomi! Scusatemi il ritardo, vado a preparami e possiamo andare
Eliza seguì la bionda verso il bagno che avevano in camera da letto, con l’intento di farle scontare il comportamento che aveva assunto nei suoi confronti qualche ora prima. Arizona aprì l’acqua della doccia e avrebbe aspettato che si riscaldasse, se non fosse stato per Eliza, che la buttò sotto il getto
  • Ehi, ma sei pazza? L’acqua è fredda
  • Ma davvero?
Eliza chiuse l’acqua ed entrò nella doccia con sua moglie. Passò le dita sulle sue labbra, sui suoi seni, sulle sue cosce. Arizona ansimava sotto il tocco di Eliza e sussultò non appena sentì le sue dita penetrarla; a quel punto dovette aggrapparsi al corpo della mora per tenersi in piedi, ma quest’ultima estrasse le dita ed uscì dalla doccia.
  • Ehi ma dove vai?
  • Siamo in ritardo, dobbiamo andare a cena, sbrigati a fare la doccia
  • E mi lasci così?
  • Certo. Non solo tu hai dei poteri, mia cara dott.ssa
Con un sorriso compiaciuto, Eliza uscì dal bagno e si aggregò alle altre.
  • Eliza, mamma quanto ci mette? Io ho fame.
  • Lo so Piccola, ma ha quasi finito. Deciso cosa mangiare?
  • Mm mm. Prova ad indovinare
  • Secondo me una pizza gigantesca
  • Esatto!! Ho tantissima fame
  • E allora andiamo! – Arizona entrò nel salotto facendo rimanere a bocca  aperta più di una persona.
  • Sei bellissima mamma!
  • Grazie piccolina, dai andiamo.
 
La serata andò come Arizona non avrebbe immaginato. Sofia era completamente felice, aveva entrambe le sue mamma accanto; Eliza e Callie sembravano andare d’accordo e Penny già da molto ormai era riuscita a “conquistare” sia Arizona che Eliza. Finalmente tutto sembrava che stesse andando per il verso giusto.
 
Tornate a casa, Callie mise a letto Sofia e Arizona con Eliza si diresse verso la camera da letto.
  • Voglio un figlio – la bionda rimase pietrificata di fronte a quella affermazione
  • Eliza…
  • Ok ho capito. È che oggi finalmente mi sono sentita di nuovo felice. Credevo che questa serata sarebbe stata un disastro, invece mi sono sentita bene, perché avevo te e Sofia. Ti avevo promesso che ti avrei aspettata, ma sento con tutto il cuore di volere un bambino e lo voglio con te. Ti prego dimmi qualcosa.
Arizona era immobile e guardava Eliza davanti a lei; guardava quegli occhi di ghiaccio riempirsi di lacrime; guardava quel viso incupirsi; guardava quella splendida donna in attesa di una sua risposta; tutto dipendeva da lei.
   
 
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