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Autore: Chiaraitstime3    15/06/2017    0 recensioni
Ero rinchiusa nella monotorietà di una vita che consideravo perfetta, ma che non sentivo mia.
Vedevo le cose da un punto di vista occluso da troppa superficialità. Ma non è forse la vita molto più di questo? Non è rischiare ogni cosa senza riserva? Provare emozioni così forti da non permetterti di respirare e sentire il sangue scorrere nelle vene?
Mi ci è voluto parecchio tempo per acquisire questa consapevolezza, ma adesso che ho iniziato a vivere e non a sopravvivere, nulla mi farà tornare indietro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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<< Non credo che questa sia una decisione da prendere adesso, non sei in te. >>
<< Invece sì. Voglio dimenticare tutto per qualche giorno. >>
<< Ma come, vuoi dimenticare tutto un’altra volta? >> disse ridendo.
<< Sai cosa intendo… ti prego. >>
<< Non fare il solito sguardo che fai per ottenere qualcosa! >>
<< Uhm, il solito sguardo? >> chiesii perplessa, mi conosceva da pochi giorni e anche se ci eravamo incontrati in passato eravamo stati semplici conoscenti.
<< Si, beh, intendo lo sguardo che tutti fanno quando vogliono una determinata cosa. Non mi riferivo a te in particolare. E adesso dormi, domani mattina decideremo cosa fare. >> Mi scostò i capelli dal viso, dopodiché si alzò dal letto e si diresse nella stanza alla porta.
<< Dove vai? >> chiesi.
<< Per stanotte dormirò nella stanza di mio fratello. >>
<< Resta qui con me. >> Indietreggiò, si stese sul letto e mi cinse tra le sue braccia. Mi addormentai pochi minuti dopo.
Il mattino seguente mi svegliai e non mi resi subito conto di dove mi trovassi. Ian stava ancora dormendo, così decisi di alzarmi e andare a preparare la colazione. Scesi le scale e arrivata in cucina iniziai a preparare l’impasto per i pancake, cercando gli ingredienti in ogni cassetto possibile. Una volta terminato iniziai a cuocerli, poi vidi della frutta in un cesto e ne presi un po’ da usare come contorno, infine trovai lo sciroppo d’acero e terminai l’opera. Fui molto soddisfatta del lavoro svolto, aprii lo sportello del frigo per prendere dell’acqua e quando richiusi vidi Matthew entrare dalla porta.
<< Karen, che ci fai qui? >> sembrava avesse visto un fantasma.
<< Non ti riguarda. >> Si avvicinò a me ed io indietreggiai.
<< Ti prego, lasciami spiegare, ti dirò tutta la verità. >>
<< Non capisco perché tutti hanno la stupida convinzione che dare spiegazioni possa cambiare l’esito finale della situazione. >> Passai al suo fianco, diretta alle scale, ma Matthew mi prese dai polsi e mi spinse contro il muro.
<< Lasciami andare! >>
<< Non vorrei, ma devi ascoltarmi. >> strinse più forte.
<< Mi fai male! >> Iniziai a piangere senza volerlo.
<< Io ti amo Karen, non ho mai smesso, ma mi sentivo davvero solo, ti prego, cerca di capire. >> Detto questo mi baciò, io mi dimenai, ma senza successo.
<< Matthew, lasciala andare all’istante. >> Ian era arrivato, mi sentii decisamente meglio, nonostante il dolore ai polsi.
<< Altrimenti cosa? >> disse Matthew con aria di sfida, e mi baciò nuovamente.
Ian lo afferrò dalla giacca e lo avvicinò a se. << Va’ via. >> disse Ian in tono minaccioso.
<< Questa è anche casa mia. >>
<< Ti consiglio di andare via per qualche ora se non vuoi che ti prenda a pugni. >>
<< Dai, fallo allora. >> Matthew voleva arrivare proprio a quello.
<< Ian, ti prego, no. >> dissi continuando a piangere.
<< Karen, aspettami in macchina. >> Titubai in un primo momento, ma poi decisi di ascoltarlo e mi diressi alla macchina sperando che non avrebbe fatto nulla di cui avrebbe potuto pentirsi.
Circa dieci minuti dopo lo vidi uscire dalla porta con una due valigie, le caricò  nel bagagliaio e salì in macchina.
<< Adesso ti accompagno a casa, in seguito partirò. >>
<< Mia madre non è a casa, che ne dici se ti fermi un po’ da me, così ti riprendi.. >>
<< Mi stai dicendo che sono brutto? >> Incredibile, anche in quel caso riusciva a fare battute.
<< Può darsi… >>
<< Dovrei farti tornare a piedi, ma ho fame quindi ho deciso che approfitterò della disponibilità di casa sua per prepararmi da mangiare. >>
<< D’accordo, a patto che cucini anche per me. >>

Arrivammo a casa mia e andai a cambiarmi e a fare una doccia, erano ormai le due del pomeriggio.
Uscii dal bagno avvolta nell’asciugamano e con i capelli ancora bagnati, chiusi la porta e nel voltarmi trovai Ian in camera mia.
<< I-io.. volevo chiederti solo dove tieni la pasta.. >> arrossì.
<< Oh, si trova vicino al forno a microonde. >>
<< Grazie. >> sorrise e si diresse verso la porta. << In realtà non è solo questo. >> Tornò indietro e si avvicinò sempre di più a me. Sentivo il battito del mio cuore accelerare ad ogni suo passo. Poi continuò: << voglio che tu parta con me. >>
<< Davvero? >> chiesi stupita.
Lui si avvicinò sempre di più e avvicinò il suo viso al mio. << Sì. >> disse sussurrando, poi mi baciò.
I baci casti si trasformano presto in passionali, iniziò a baciarmi il collo lentamente, quasi come per assaporare ogni centimetro della mia pelle. Afferrò l’asciugamano e scoprì il mio corpo privo di indumenti. << Dio, sei fantastica. >> disse osservandomi e mordendosi il labbro. Mi prese in braccio e mi portò fino al letto, fece aderire la mia schiena al materasso e mi sovrastò col suo imponente fisico. Si sfilò la maglia e riprese a baciarmi, dapprima sulle labbra, poi scese sempre più giù fino ad arrivare ai seni. Li baciò e usò la lingua per stuzzicarli, poi succhiò sempre più forte mentre le mani esploravano tutto il mio corpo. Mi lasciai sfuggire un gridolino e lui sorrise, consapevole del piacere che mi stava procurando. Dai seni fece scivolare una mano sempre più giù fino ad arrivare alla mia intimità, fece entrare un dito in me e iniziò a muoversi lentamente, finché non aggiunse un altro dito e si mosse sempre più veloce.
Ansimai, lui rise divertito e mi baciò, riuscii a sentire la sua erezione premere contro il mio corpo nudo.
Poi si fermò.
<< Che succede? >> chiesi.
<< Piccola, non possiamo fare tutto oggi. Devi prima conquistarmi, non sono un poco di buono. Ti aspetto sotto, fai in fretta, è quasi pronto. >> mi fece l’occhiolino, poi mi baciò e uscì dalla stanza.
   
 
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