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Autore: TheStrangeCaseOfCass    17/06/2017    2 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 31

 
Ad uno schiocco di dita di Amentia, Icy venne spinta avanti da un soldato e un altro le spinse la sua lancia fra le braccia. Icy afferrò goffamente l’arma per poi lasciarla cadere per terra con un sonoro clangore.
- Maestà, non so combattere né voglio farlo. Ci ascolti… -
Amentia si gettò su di lei, costringendola a schivarla lanciandosi di lato. Ma non fu abbastanza veloce, perché sentì il metallo affilato affondarle nel braccio sinistro. Dalla ferita iniziò a fuoriuscire un nutrito fiotto di sangue e istintivamente la strega cercò di arrestarne il flusso con una mano.
 
§§
 
- Ehi tesoro, tutto bene? Hai qualcosa al braccio? -
Certo che no, una fitta lancinante non era niente di che.
- Tranquillo Mike, è solo un po’ di fastidio. Sai quella vecchia bruciatura. - rispose Lzzy, combattendo contro l’impulso di aprire un portale lì davanti a tutti per  correre da Icy.
Non rispondeva ai suoi messaggi. E va bene, aveva da fare. Ma cosa stava facendo perché i suoi muscoli si contraessero in quel modo senza che lei potesse impedirlo? “Maledizione Icy! Dove sei?” Provò a contattarla telepaticamente, ma percepì solo il vuoto, segno che Icy l’aveva volontariamente chiusa fuori dalla propria mente. Se ancora le serviva una conferma che stesse succedendo qualcosa di grave o anomalo l’aveva appena ricevuta.
Cercò lo sguardo dei suoi amici e trovò Josh che, vedendo la disperazione nei suoi occhi, si toccò una tempia con due dita. Era il segnale che avevano convenuto per le conversazioni telepatiche.
“Sta succedendo qualcosa ad Icy!” esclamò Lzzy, dando al bassista l’impressione che gli avesse gridato nell’orecchio.
“Calma Lz. Se ti tiene fuori lo fa per proteggerti. Vedrai che andrà tutto bene” pensò, sapendo che la sua amica lo avrebbe sentito.
 
§§
 
Di fronte all’attacco di Amentia Icy aveva compreso che avrebbe dovuto lottare per farsi ascoltare e aveva cercato di recuperare la lancia che aveva lasciato cadere, decisa a non usare i suoi poteri per non peggiorare la situazione, ma l’energumeno l’aveva ripresa e ora la guardava con aria di scherno. I guerrieri avevano creato con i loro corpi una piccola arena che aveva per un lato il fiume e impediva agli altri di intervenire. Non che Sky avesse intenzione di aiutarla comunque, dato che non aveva ancora reagito in alcun modo nonostante le insistenze degli altri.
Come difendersi? Non aveva armi, era ferita e il sangue continuava a scendere copioso, quanto tempo aveva prima di svenire?
Amentia si scagliò di nuovo contro di lei ma stavolta mirò alle gambe con l’asta della lancia, facendola cadere. L’impatto col terreno tolse il respiro alla strega, che tuttavia riuscì a sentire la risata soddisfatta di Amentia e Darcy che la chiamava angosciata. Cercò di rialzarsi facendo forza su un cristallo col braccio sano. Per fortuna non ci era finita sopra.
- Ora chi è che comanda? - chiese beffarda la regina di Downland, spalancando però gli occhi arancioni un istante dopo, lo sguardo fisso su un punto oltre Icy.
Dapprima la strega pensò ad un trucco ma, vedendo la stessa espressione terrorizzata nei soldati, si voltò. Una strana creatura stava cercando di alzarsi dal terreno: la testa ovale, priva di occhi, era incassata su quelle che dovevano essere le spalle, lucide e semiliquide come il resto del corpo, qua e là spuntavano dei cristalli che ai lati della testa erano più sporgenti e affilati, come quelli della coda che si stava formando in quell’istante. Gli arti posteriori non erano nemmeno abbozzati mentre il mostro provava già a separare quelli anteriori dal terreno, restandovi però agganciato da alcuni filamenti elastici. Il turchese della creatura contrastava con l’impronta rossa che portava sulla spalla, che aveva la forma di una mano.
- Ma che…? - sussurrò la strega, stupita.
 
§§
 
Sul suo scranno, Valtor sorrideva soddisfatto. La sua piccola invenzione avrebbe tenuto impegnate le tre streghe e, perché no, magari avrebbe ottenuto anche qualche risultato importante.
 
§§
 
- Strega! Che hai fatto? - gridò Amentia preparandosi ad affrontare la nuova minaccia, che nel frattempo aveva raggiunto delle dimensioni considerevoli.
- Non sono stata io! - replicò Icy allontanandosi dal mostro.
Come a dimostrare le sue parole, il mostro fece saettare la coda verso di lei. Icy si levò in volo, evitando appena in tempo le punte affilate che la decoravano. Il mostro emise un gorgogliante verso di delusione e si guardò intorno alla ricerca di un altro bersaglio, ma venne colpito da dei raggi magici blu, rossi e viola. Maria e Desirè si erano trasformate e lo stavano attaccando insieme a Darcy. Icy volò da Stormy, ma le gambe le cedettero non appena mise piede a terra. Stormy la sostenne e la fece sedere con la schiena contro una parete rocciosa, pronta a difenderla da qualunque cosa si fosse avvicinata.
Scossa dai brividi, Icy non riusciva più a tenere la mano premuta sulla ferita e il sangue incontrava sempre meno resistenza nella sua fuga verso l’esterno. Cercò di rimanere cosciente ma capì di non esserci riuscita quando sentì qualcuno sollevarle il braccio ferito e si sforzò di aprire gli occhi senza sapere quando li avesse chiusi. Tutto ciò che vide fu però una sagoma indistinta. Riconobbe tuttavia l’uniforme degli Specialisti dei primi anni e si chiese chi fosse il ragazzo dai capelli fulvi che la indossava. Chiederglielo sarebbe stato inutile, il suo udito era andato e non era sicura che la voce funzionasse meglio. “Non avrei dovuto volare” pensò, rammaricandosi di aver speso tutte le sue energie in quel semplice gesto. Era stato davvero così facile farla fuori? Dubitava che il ragazzo avrebbe potuto salvarla, aveva perso troppo sangue. Che effetto avrebbe avuto la sua morte sulle altre? Sarebbero riuscite ad andare avanti senza di lei? E Lzzy, sarebbe riuscita a superare il trauma? L’unica cosa che poteva fare per lei era tenere chiusa la mente in modo che sentisse meno dolore possibile.
- Alec, lascia stare le bende, ci penso io! -
Fu così che Icy si rese conto che in fondo il suo udito funzionava ancora. Un bastone bronzeo con quella che sembrava una bolla luminosa all’estremità entrò nel suo campo visivo.
- Non vorrai farmi credere di avere poteri curativi abbastanza forti, vero? - replicò il ragazzo stringendo la fasciatura intorno al braccio di Icy, causandole uno spasmo.
- Sarò comunque più utile di quel mantello! Lasciami fare! - disse perentoria la voce fuori campo, che suonava familiare ad Icy.
La luce soffusa irradiata dallo scettro la avvolse e presto le tornarono le forze, mentre il dolore al braccio svanì. Quando il bagliore si affievolì Icy battè più volte le palpebre per mettere a fuoco. si trovò davanti un ragazzo sconosciuto, con occhi castani e chioma rossa, una spada arancione in mano e il mantello strappato. Al suo fianco una strega dai fluenti capelli neri e dagli occhi color oceano truccati di blu cobalto che indossava una tuta aderente con una sola manica, sempre color cobalto. Questa la copriva dalla spalla alla mano, mentre nella mano nuda stringeva uno scettro di bronzo alla cui estremità c’era quella che lei aveva preso per una bolla, cioè una sfera con un orologio all’interno. Non capì chi fosse la ragazza finchè non notò la “A” argentata che spiccava sull’azzurro della tuta.
- Aire? - chiese, aggrottando le sopracciglia nel sentire quanto fosse roca la sua voce.
- In persona. Lui è Alec, ha accompagnato me e la mia… amica, Henna, quaggiù. Quella che sta aiutando gli altri a suonarle al gigante di cristallo. - rispose la ragazza, indicando col mento la battaglia che si svolgeva poco distante.
- Non dovreste essere qui. - disse Icy dopo essersi schiarita la voce - Ma non sarebbe finita bene se non foste arrivati in tempo, quindi chiuderò un occhio. -
Alec sogghignò.
- Se intendi dire che non lo riferirai a Faragonda, beh, non cambia niente. Per arrivare qui ho preso in prestito uno dei crawl di Fonterossa. - disse.
- In tal caso proverò a mettere una buona parola per voi con i presidi. -replicò la strega del ghiaccio prima di alzarsi in piedi.
Si sentiva ancora un po’ stordita, ma era di nuovo in grado di usare la magia quindi si trasformò. Stava per alzarsi in volo e raggiungere Darcy e Stormy, che si era unita al combattimento quando erano arrivati Alec ed Aire, quando la mora la trattenne.
- Quel coso è quasi immune alla magia. - disse - Guardalo: gli attacchi che ha ricevuto finora lo hanno solo innervosito. -
- Ammesso e non concesso che abbia dei nervi. - disse Alec.
Aire lo ignorò e proseguì.
- Prima di curarti ho provato a mandare indietro il tempo per farlo tornare un cristallo, ma l’incantesimo che gli ha dato vita è troppo potente. - disse.
Icy si rese conto di essere rimasta incosciente per più di quanto pensasse.
- Scommetto che la polvere di fata funzionerebbe, ma non ne abbiamo. L’unica è una convergenza. - riflettè ad alta voce.
- Sette streghe bastano? - chiese Alec.
- Vedremo. - disse Icy raggiungendo gli altri.
Gli autoctoni restavano nelle retrovie, svantaggiati rispetto alle armi e ai poteri degli “abitanti di superficie”, che tuttavia avevano le loro difficoltà davanti ad un nemico che sembrava invulnerabile. I maggiori risultati li aveva ottenuti Maria, che era riuscita a rimpicciolire di diversi centimetri i cristalli sulla coda grazie al controllo che esercitava sulle gemme. I fulmini di Stormy, i raggi d’ombra di Darcy, ogni singolo attacco veniva assorbito dal mostro, che in cambio distribuiva zampate, morsi e colpi di coda. Forse il problema era proprio l’abitudine delle streghe di attaccare individualmente, che Valtor conosceva bene e, se il suo ragionamento era corretto, stava sfruttando in quel momento. Icy si avvicinò ancora e rinchiuse il mostro in una cupola di ghiaccio per guadagnare tempo.
- A dopo le chiacchiere. - disse, prevenendo le esclamazioni di sollievo delle altre - La barriera non lo tratterrà a lungo. Se gli attacchi singoli non hanno effetto, dobbiamo tentare una convergenza. Sarà difficile, dal momento che siamo su diversi livelli, ma possiamo farcela. -
- Piano di riserva? - domandò una strega dai capelli rossi vestita di verde e viola, che Icy suppose essere Henna.
- Non c’è. - rispose secca Stormy.
- E’ troppo rischioso! - obiettò di nuovo Henna, indicando un gruppo di stalattiti grandi e appuntite sopra le loro teste - La forza dell’incantesimo potrebbe far crollare quelle stalattiti, non hanno una struttura forte come quella della grotta. -
- Ne sei sicura? - chiese Desirè.
- E’ parte dei miei poteri. - sbuffò Henna.
Il mostro stava per liberarsi, Icy sentiva la sua barriera indebolirsi ad ogni colpo. Non avevano tempo per pensare ad un altro piano, quindi eresse una seconda barriera, che stavolta avvolse lo spazio intorno a loro per una cinquantina di metri.
- Spera che regga. - disse ad Henna.
 Le streghe si disposero a semicerchio intorno al mostro, liberando le loro aure. Era la prima volta che Aire ed Henna usavano una convergenza perciò, consapevoli di non poter sbagliare, imitarono accuratamente i movimenti delle altre. Ognuna creò una sfera luminosa di diversi centimetri di diametro per poi sollevarla e contemporaneamente allontanarla da sé, fino a farla incontrare con le altre sfere. Fondendosi, gli incantesimi formarono una grande sfera ribollente di energia.
- Ora! - gridò Darcy non appena la barriera di Icy cedette, e le streghe scagliarono il loro incantesimo contro il mostro.
Questo ne fu colpito in pieno ed emise un ringhio di dolore che andò assottigliandosi sempre più, diventando infine il rumore stridente di una montagna di vetro che crolla su sé stessa.
Una volta sicura che non ci fosse più pericolo Aire si abbassò di quota e annullò la trasformazione, sentendosi debole come mai in vita sua. Dovette usare il suo scettro come un bastone per reggersi in piedi, tanto l’incantesimo l’aveva prosciugata. Alec le si avvicinò, ma lei rifiutò il suo aiuto.
- Ho ancora la mia dignità, grazie. - borbottò, ma era troppo stanca per sembrare seria. Il fatto che Henna sembrasse distrutta tanto quanto lei la fece sentire meno a disagio, nonostante sapesse che era in quello stato anche per via dell’incantesimo usato su Icy.
- Non crederete che questo basti per essere graziati, vero? Se non foste venuti fin qui non sarebbe mai accaduto niente di simile! - esclamò Amentia, perdendo un’ottima occasione per restare in silenzio.
- Avete ragione maestà, ma abbiamo estremo bisogno del vostro aiuto. Ricordate le fate con cui vi alleaste qualche anno fa? - disse Brandon.
- Certamente. Il mio popolo si è dimostrato molto valoroso in quell’occasione. - rispose superbamente la regina.
- Ebbene, quelle fate e molte altre sono state avvelenate dallo stesso stregone che ha creato il mostro che avete visto. I cristalli screziati del vostro regno sono l’unica cosa che può salvarle, ma noi non siamo in grado di preparare l’antidoto. - continuò Brandon.
- Perché dovrei aiutarvi di nuovo? Non portate altro che pericoli! - replicò Amentia, meno sicura di prima.
- Non dovete aiutare noi - disse Icy, annullando la propria trasformazione - ma loro. Non devono pagare errori che non hanno commesso. Inoltre quello stregone non minaccia solo la superficie, ma anche il vostro regno, e senza l’aiuto delle fate è quasi impossibile sconfiggerlo. -
Amentia la osservò indecisa, guardò il mucchio di polvere e cristalli che prima formavano il mostro e poi di nuovo la strega.
- Dimostri di essere diversa da ciò che pensavo. E sia, avrete l’antidoto, ma siete ufficialmente banditi dal mio regno. Finchè io sarò regina, non metterete più piede nei miei confini, nessuno di voi, e il mio esercito è testimone della mia parola. - disse, per poi rivolgersi ad uno dei guerrieri - Tu, corri a palazzo e fatti dare l’antidoto. -
Brandon e Maria ringraziarono Amentia, mentre gli altri si concedevano dei timidi sorrisi sollevati. Sky si avvicinò ad Icy e disse, imbarazzato:
- Mi dispiace di aver dubitato di voi, Icy. So che le cose fra voi e le Winx sono cambiate, ma con la minaccia di Valtor è come se… -
- …Come se ti crollasse addosso un palazzo, lo so. Non preoccuparti. La cosa più importante è avere l’antidoto, giusto? - rispose la strega sostenendo lo sguardo del re di Eraklyon.

Spazio dell'autrice
Salve a tutti! Finalmente quest'avventura è (quasi) finita, resta solo di tornare ad Alfea e rimettere le cose a posto!
Quanto a me, beh, sono solo parzialmente nel mondo dei vivi perchè sì, la scuola è finita, ma non ha smesso di fare danni e farmi girare come una trottola più o meno tutti i giorni... ce ne stanno combinando delle belle purtroppo *faccina affranta*
Rallegriamoci con Aire http://i63.tinypic.com/2qkqqf6.jpg
ed Henna  http://i63.tinypic.com/2i0aruw.jpg
Direi che la differenza nello stile da un anno all'altro si vede eccome lol.
Oh well, ringrazio tutti coloro che leggono e/o recensiscono, e prometto che stasera faccio una sessione di recensioni a mia volta... sono veramente ma veramente indietro *scappa a nascondersi*
See y'all <3
Cass

 
   
 
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