…*My Star*…
tum…tum
…tum…tum…tum
i suoi passi echeggiavano
nel corridoio di Hogwarts che stava percorrendo di fretta. I lunghi boccoli
color dell’ebano ondeggiavano a causa del vento che proveniva dalla finestra
aperta. Continuava a correre sbattendo i piedi a terra con una tale forza che
le facevano male. Per fortuna il corridoio era deserto perché Demetra, in quel
momento, avrebbe potuto incenerire chiunque con lo sguardo.
Ma non era colpa sua se
aveva un cugino stupido che dubitava del suo migliore amico … e non era neanche
colpa sua se il suo migliore amico era così testardo da non voler far pace con
suo cugino. In fondo a chi poteva interessare l’identità della persona che
aveva messo il nome di Harry nel Calice di Fuoco. Harry sosteneva di non essere
stato lui, diceva solo la verità, non avrebbe avuto motivo di mentire, sapeva
di potersi fidare di Hermione, Ron e di lei, erano i suoi migliori amici.
Sicuramente Ron aveva esagerato a chiamarlo “traditore”, Harry non lo meritava …
certamente lo meritava lei. Sì, Demetra si sentiva un traditrice in quel
momento.
Si sentiva così perché stava
voltando lentamente le spalle ai suoi compagni di casa, ai suoi amici e alla
sua famiglia … e tutto per colpa di… di… di lui. Lei aveva provato a
dimenticarlo, ma ogni volta che incontrava i suoi occhi si scioglieva, non
riusciva a non guardarlo… le piaceva troppo il suo sorriso ed aveva una voce
unica ……… si era innamorata di lui, voleva gridare al mondo intero di essere
innamorata di Draco Malfoy! Ma lei era: una Grifondoro doc, migliore amica di
Harry Potter (lo sfregiato) e di Hermione Granger (la Mezzosangue so-tutto-io)
e cugina di Ron Weasley(lenticchia). Certo, era una purosangue, ma era comunque
una traditrice del proprio sangue … ecco, appunto, era nata per essere una
traditrice … ormai lo aveva capito, con tutti i ragazzi che c’erano ad Hogwarts
doveva proprio innamorarsi di Draco Malfoy: Serpeverde, Principe delle Serpi e
noto figlio di Mangiamorte … anche se lei era convinta che ci fosse di più
sotto la sua maschera di ghiaccio …
Era arrivata ad un bivio
doveva scegliere se andare a destra verso la torre di astronomia e buttarsi di
sotto oppure andare a sinistra, verso la
biblioteca. Dopo un lungo periodo di indecisione si diresse verso la
biblioteca, ad ucciderla ci avrebbero pensato Harry e Ron se avessero
continuato a non parlarsi o se avessero scoperto che era innamorata di Draco
Malfoy.
Per sua fortuna anche il
corridoio che portava alla biblioteca era deserto, gli unici suoni erano il
soffio del vento che si scontrava con il vetro delle finestre e i suoi passi
pesanti. Giunta alla biblioteca si diresse verso il tavolo dove, lei ne era
certa, avrebbe trovato Hermione sepolta da un’ enorme quantità di libri.
Infatti, superato uno
scaffale trovò la sua amica intenta a leggere un libro enorme che aveva l’aria
di essere molto pesante.
“Trovato niente?” chiese ad
Hermione, che sobbalzò per lo spavento. “Ancora no purtroppo” rispose
sconsolata “Ci sono centinaia di libri sui draghi, ma non c’è niente che possa
aiutare Harry a superarne uno.”
“Ma un modo ci deve essere,
non può essere una prova impossibile!!” “Già, è quello che penso io. Comunque
sei riuscita a far ragionare Ron?” chiese la riccia.
“No, è troppo testardo. Come
è andata con Harry?”
“Idem, sarebbe più facile
convincere Malfoy a sposare una mezzosangue.”
Ecco, appena aveva sentito
il suo nome il suo cuore aveva accelerato i battiti in modo sorprendente e, a
giudicare il calore che avvertiva sulle guance, era anche arrossita.
“Oh, scusa, non volevo
toccare un tasto dolente, perdonami!Prometto che non lo faccio più!!!” quasi
urlò Hermione all’amica, notando il rossore improvviso delle sue guance. “Non
ti preoccupare” disse la mora con un sospiro “Tanto non ho speranze con lui.”
“Parli del diavolo e
spuntano le corna.” sussurrò Hermione fissando un punto preciso oltre la spalla
di Demetra.
“Ehi Granger, Stai ancora
cercando di salvare il c**o a Potter?”
“Taci Malfoy” gli disse
Demetra seria, ma il biondo la ignorò completamente, come se nessuno avesse
parlato.
“Non ti disturbare così
tanto, Granger, lo sanno tutti che non durerà più di dieci minuti.” continuò il
biondo facendo lampeggiare POTTER FA SCHIFO sulla spilla appuntata alla divisa.
“Malfoy, non abbiamo tempo
da perdere, quindi gira i tacchi e vattene.” gli disse Demetra, ormai sull’orlo
di una crisi di nervi, ma Malfoy continuò, fingendo di non averla sentita “Non
riuscirai a salvare il c**o a Potter ancora, è un tale sfigato.” “Malfoy, puoi
dire quello che vuoi basta che te ne vai!!!!” urlò Hermione attirando
l’attenzione di Madama Pince. “Non serve scaldarsi tanto mezzosangue, me ne
vado, ma poi non dire che non ti avevo avvertita quando Potter ci resterà
secco.” detto questo se ne andò lasciando un’Hermione contrariata e Demetra con
i nervi a pezzi.
“Visto, lo ha fatto
ancora!!!E non dire che mi sto immaginando le cose!!!” sussurrò la mora con
fare rabbioso
“Guarda che non ti sei
immaginata niente, non è la prima volta che Malfoy si comporta così.”
“Non intendevo quello. Volevo farti notare che
mi ha ignorata per l’ennesima volta. Non mi insulta neanche!!!”
“Considerati fortunata,
preferiresti essere insultata da Malfoy?”
La risposta sincera era sì,
avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi considerare da Malfoy, le sarebbe
bastato anche un insulto o una frecciatina che di solito riservava ai suoi
amici o a chi ostacolava la sua strada in generale. Non voleva essere ignorata
dal ragazzo che amava anche se questo ragazzo era Draco Malfoy.
“Dem?? Demetra, ci sei??”
“Cosa?”
“Niente, lascia perdere. Io
torno in sala comune, appena puoi prova a parlare di nuovo con Ron.”
“Ci proverò, ci vediamo a
cena.”