Crossover
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Autore: Suikotsu    11/06/2009    7 recensioni
Ares, il dio della guerra, è tornato sulla terra in un corpo mortale per sconfiggere una volta per tutte Atena, la sua eterna rivale, circondadosi dei suoi feroci guerrieri e di combattenti ben noti ai cavalieri di bronzo. Ma prima di attaccare la Grecia e di risvegliare la sua armata vuole invadere il Giappone, alla ricerca della sua sposa, la ragazza con lo spirito del fuoco dentro di sé: Rei Hino.
Cross-over Saint Seiya-Sailor Moon.
Mi raccomando, ditemi se qualcosa non vi convince, se i personaggi vi sembrano OOC, se ci sono plagi di altre storie, ma soprattutto commentate!!!
Nota: personaggi lievemente OOC
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le guerre degli dei'
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L'ADDIO DI UN COMPAGNO PERDUTO

Nota: il titolo è un'espressone usata in Drakengard.
Forse per questo capitolo bisogna alzare leggermente il rating. Per molti sarà un capitolo triste. Le parti in corsivo sono visioni.

XCrybaby: Sì, Ikki è troppo orgoglioso.
XBankotsu: Lo sapevo che ne saresti stato sconvolto!
XNicoranus: Già, finalmente non frigna, anzi combatte e non le prende!

Xharua_96: In questo Seiya non ne prenderà molte, ma ti posso assicurare che quando arriverà da Rei ed Ares i due gliene daranno una sacca!

XIllidan: Sì, la fine è vicina, ma non del mondo, solo della storia.

Seiya corse a perdifiato fino a raggiungere una scalinata piena di soldati.
"Prendiamolo!" - gridò il comandante.
"Fatemi passare! Fulmine di Pegasus!" - gridò il ragazzo travolgendoli tutti con un solo colpo.
Spianata la strada il giovane proseguì la sua corsa, ma percepì un cosmo enorme.
"Cosa? Chi c'è?"
La sagoma di 
Deimos
apparve davanti a lui.
"Ha ha ha! Tu! Folle! Come osi sfidare il grande Ares?! Pagherai con la vita l'oltraggio!"
Il saint si mise in posizione e si accorse subito dell'enorme cosmo dell'avversario.
"Sei forse un dio reincarnato?"
"Esattamente."
"Non mi fermerai comunque!"
Deimos lanciò una palla di fuoco, ma il ragazzo saltò verso l'alto e piovve sul nemico concentrando tutti i suoi colpi in uno solo, sferrando la cometa di Pegasus, ma con scarsi risultati.
"Sei piuttosto indebolito, non puoi competere con me! Il mio nome significa "terrore", ed ora assaggerai il mio colpo più potente! Terrore profondo!"
Il dio lanciò un raggio nero che attraversò la mente del saint.
"Questo colpo...sembra il fantasma diabolico di..."
Seiya si ritrovò davanti a delle rovine: il Grande Tempio era andato completamente distrutto.
"Cosa? Cavalieri! Saori!"
Il ragazzo gridò, poi del sangue cominciò a colargli sull'armatura.
Dopo un attimo di esitazione il giovane si voltò, e vide i corpi impalati dei cavalieri d'oro.
"Ho no! Mu! Aldebaran! Aiolia! Shaka! Milo!"
Il ragazzo si sentì gli occhi vitrei dei cavalieri addosso, poi
i corpi presero fuoco, e nelle fiamme intravide una sagoma: Saori.
"Mia dea, state bene..."
Una lancia fuoriuscì dal suo petto: la donna lanciò un grido di dolore che riecheggiò nella mente del ragazzo, poi cadde a terra; alle sue spalle comparve un uomo in armatura.
"Guarda ragazzo! Questo è il futuro!"
Seiya, preso dalla disperazione, lanciò il suo colpo, ma l'uomo lo fermò con uno scudo e sbriciolò la sua armatura con un solo gesto.
"Hai fallito! Il mondo ora è mio! Tutti i posti che ti sono cari...la tua città, il Grande Tempio, l'orfanotrofio...tutto è andato distrutto!"
"Cosa?! No! Non puoi aver fatto una cosa simile!"
Il cavaliere ricordò la ragazza ed i bambini che aveva spesso visitato; per lui erano come una famiglia.
Il saint gridò ancora e con le lacrime agli occhi si lanciò alla carica, ma il colpo venne evitato: solo allora notò delle tombe.
"Tombe? Sono..."
Sulle croci conficcate nel suolo erano scritti questi nomi: Shiryu, Hyoga, Ikki, Shun, Marin, Shaina, Jabu, Nachi, Gerki, Ichi, Ban.
"Sorella! Amici miei!"
Il ragazzo cadde in ginocchio e pianse per la morte della sua maestra e sorella*, e di tutti i suoi amici.
Le tombe cominciarono a tremare, poi da esse fuoriuscirono dei corpi putrefatti che puntarono il dito contro il ragazzo.
"Hai fallito! Hai fallito! Ci hai delusi tutti!"
Una folata di vento li investì, e si trasformarono in cenere che venne portata via.
Mentre Seiya fissava la scena esterrefatto un brivido gli corse lungo la schiena e sentì qualcosa di duro e freddo appoggiato al collo.
"La tua ora è giunta. Ora che tutti sono morti, tocca a te!"
"Ha ha ha! Che piacere vedere un nemico che soffre!" - gridò Deimos mentre fissava Seiya, ora in ginocchio - "Ma dato che ho altri compiti, è meglio che tu muoia subito!"
Il dio alzò una mano, ma un istante dopo le mura tremarono. Poi si udirono delle grida e dei ruggiti.
"Cosa succede?!" - chiese fissando il muro vicino dal quale provenivano i rumori.
Un'altra esplosione, ancora più vicina. Colui che l'aveva scatenata aveva un cosmo enorme, anche secondo i criteri dei gold saints.
"Ma allora è..."
Le mura furono abbattute e dal polverone uscì Saga dei Gemelli.
"Cosa?! Tu? Ma allora..."
"Kydoimos è morto. Con il sacrificio di Shura."
"Maledetto! Pagherai per questo!"
Il dio tentò un pugno ma l'uomo volteggiò sopra all'avversario ed atterrò al fianco di Seiya.
"Seiya! Avanti, rialzati! Non fare così!" - gridò scuotendolo.
"Ha ha! Puoi fare ben poco, ora sta vivendo il suo peggiore incubo!"
Saga si voltò contro il dio, lanciando il suo colpo e cogliendo l'avversario di sorpresa.
"Seiya! Non puoi mollare!"
Un istante dopo percepì una debole energia: il cosmo di Atena.
"Benché sfinita lo sta aiutando. Io non sarò da meno!"
Saga cominciò ad espandere il suo cosmo per andare in aiuto del ragazzo.
"Ha ha! Le tue ultime parole, mocciosetto?"
Seiya non rispose, ma si limitò ad attendere il colpo finale. Una voce risuonò nella sua mente.
"Saga? Tu...tu sei morto..."
"Non ancora! Ragazzo, ti arrendi così? Tutto questo è solo un incubo, ma diventerà realtà se ti arrendi! Brucia il tuo cosmo! Sei un saint di Atena!"
Seiya cominciò a sentire un benevolo calore attorno a lui: i cosmi amici della sua dea e del saint dei Gemelli.
"Avanti! Dimostra la tua volontà!" - lo incitò quest'ultimo.
La lama calò, ma venne fermata con una mano.
"Cosa? Come puoi reagire?"
"Io sono un cavaliere della speranza...e la speranza è una fiamma che non si spegne mai! Fulmine di Pegasus!" - urlò, e con un solo, micidiale colpo distrusse il nemico ed uscì dall'incubo.
"Svegliati! Svegliati!" - stava gridando Saga prendendolo a sberle.
Il ragazzo sbatté gli occhi e fissò il compagno.
"Saga! Stai bene!"
"Sì, ma adesso sbarazziamoci di questo buffone. Atena è in pericolo, e tocca a noi salvarla! Dobbiamo fare in fretta, ogni secondo è prezioso!"
Il dio si rialzò, furioso.
"Avrete battuto un mio parigrado, ma con me non ce la farete! Lui è morto con un sacrificio di un gold se non ho frainteso."
Per Seiya fu un durissimo colpo.
"Quindi...Shura...e Camus...?"
"Sono caduti. Non hai sentito i loro cosmi spegnersi?"
"Sì, ma..."
"Risparmia il fiato per combattere."
"Ma non vi stancate mai di rischiare la pelle per una dea cretina che continua a farsi rapire?!" - chiese il dio furioso.
"Non parlare così di Saori!" - ruggì Seiya riprendendosi lanciando il suo colpo, ma ogni fulmine venne parato.
"Urlo di battaglia!" - gridò Deimos scatenando una vampata di fuoco che avvolse i due, ma essi ne uscirono quasi illesi grazie alle loro armature d'oro.
"Resuscitarci è stato il più grosso errore che Ares potesse commettere!" - gridò Saga lanciando il suo colpo che mandò il nemico contro un muro.
"E voi pagherete per averlo tradito! Siete feriti, non potete vincere contro di me che sono fresco e riposato!"
"Uhm...forse ha ragione."
"Ma che dici Saga?! Non è da te parlare così!"
"Tu tienilo occupato mentre io preparo un colpo."
"Cosa?"
"Tu fallo."
Seiya cominciò ad espandere il suo cosmo, disegnando la costellazione di Pegasus con le braccia, mentre il suo nemico fu avvolto da un alone rosso.
"Fulmine di Pegasus!"
"Urlo di battaglia!"
I raggi azzurri si scontrarono con le fiamme dando vita ad una prova di forza che durò diversi secondi, ma alla fine le fiamme presero il sopravvento e Seiya venne colpito in pieno.
"Ha ha ha! Hai perso!"
"Non sono sconfitto! Ho ancora una freccia nel mio arco!" - disse incoccandola.
"Seiya! Fatti da parte!" - ordinò il gold.
"Ma..."
"Spostati."
Il giovane, seppur riluttante, obbedì.
"Cosa vuoi fare, sconfiggermi con quel tuo misero attacco? Ho!"
Deimos si accorse che il cosmo di Saga era cresciuto a dismisura, al punto da diventare quasi pari al suo: tutto il corpo del cavaliere vibrava, e la sua armatura rischiò di incrinarsi a causa dell'energia emanata.
"No! Non ci credo, è un mortale..."
"ESPLOSIONE GALATTICA!!!"
Il colpo non ebbe la potenza di una sola galassia, ma di decine che esplosero contemporaneamente addosso al dio, travolgendolo.
Phobos fu sbattuto contro alcune colonne, che vennero abbattute, e slittò per vari metri scavando un solco nel pavimento.
"Ce l'hai fatta Saga!"
"No...è ancora vivo...ora tocca a te..."
"Con piacere!"
Seiya si mise in posizione e, dopo aver accumulato il suo cosmo, scoccò la freccia d'oro.
Phobos aprì gli occhi un istante, appena in tempo per vedere la freccia arrivare, ed alzò così un muro di fuoco: l'arma attraversò le fiamme, poi si conficcò nel suo elmo.
Dalla fronte scese un rivolo di sangue, e la protezione si spezzò in due: la freccia era penetrata nel cranio. Un istante dopo il dio cadde a terra vinto.
"Ha ha! Abbiamo vinto Saga! Saga!"
Il gold era a terra.
"Svegliati! Non mollare!"
L'uomo aprì gli occhi e sorrise.
"Ho messo tutto me stesso in un solo colpo...era l'unico modo per poter vincere..."
"Saga..."
"Ascolta ragazzo: ora va a te ed ai tuoi compagni la missione di proteggere Atena! Noi cavalieri d'oro siamo tutti caduti, ed ora pesa su di voi il compito. Non deludeteci."
"Non parlare così! Possiamo..."
"No! Io ormai sono perduto, ed ogni istante è prezioso per la salvezza della nostra dea! Voi siete i cavalieri che servono la dea della giustizia! E quelle ragazze, le guerriere sailor, combatteranno al vostro fianco! Ora vai ragazzo...con la mia benedizione." - disse mettendoli dolcemente una mano sulla testa con tono paterno.
Fu così che morì Saga, il cavaliere dei Gemelli.
Seiya trattenne a stento le lacrime. Ancora una volta aveva dovuto assistere alla morte di un cavaliere valoroso.
Il giovane fissò un ultimo istante il compagno e partì di corsa, pensando:
"Saga! Camus! Shura! I vostri sacrifici non saranno stati vani! Ares la pagherà cara, salveremo Atena e tutti gli altri! Parola di saint!"








*Come molti sapranno Marin non è davvero la sorella di Seiya, anche se ne è convinto.




  
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