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Autore: Helena Hufflepuff    19/06/2017    0 recensioni
Severus Piton e un flusso di coscienza sul suo rapporto col grande amore della sua vita: Lily
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Lily 


Lily, da quanto tempo ci conosciamo noi due?

 

Forse da quando, quel giorno a Spinner’s End, tu hai scoperto di valere di più, molto di più di chiunque altro in quella squallida periferia babbana, più dei tuoi genitori che amavi, della tua spocchiosa sorella gelosa, più di me che ti ammiravo da lontano? Le nostre anime si conoscevano da prima, da quando tutto questo ancora non esisteva. Si conoscevano da sempre.

 

Lily, da quanto tempo i miei pensieri ti inseguono in una corsa forsennata? Quando quel Cappello mi separò da te, da quei tuoi occhi indagatori, che alla parola Serpeverde si offuscarono e mi sfuggirono, mi vergognavo di essere causa della tua afflizione. Allora capii che ero maledetto, che non avrei mai avuto pace.

 

Lily, da quanto tempo ti ho perduta? Dalla notte in cui ti sacrificasti? Oh no, la mia rovina iniziò prima. Quel giorno sul lago, quel maledetto giorno perdetti due persone allo stesso tempo, te e me. Fa ridere, vero? Nel tentativo di mostrarti che ero forte, ho dimostrato la mia debolezza; per cercare un sollievo alle mie angosce, non ho trovato altro che un abisso di oscurità. Me lo sono meritato. Avevi ragione, ne hai sempre avuta.

 

Lily, quanto ho lottato per essere perdonato? Quante volte sono venuto a Canossa col capo coperto di cenere, e tu mi respingevi, mi trafiggevi con quello sguardo carico d’odio. Da miglior amico ero passato nella tua lista nera. Nera come il tuo cuore, dicesti. E sì che conoscevi gente peggiore di me: ma loro meritavano il tuo affetto, io no. Meritavo solo il tuo rancore: non ti interessava più del tuo amico Severus, ormai al suo posto c’era un mostro che non conoscevi, con cui non volevi aver nulla a che fare.

 

Ti ho lasciata andare, Lily. Ti ho lasciata andare per la tua strada, perché per me non c’era più spazio accanto a te, l’unica persona che mi abbia fatto capire cosa sia l’affetto, la bontà, la gentilezza. L’unica che abbia mai amato.

 

Lily, ho accettato tutto: la tua lontananza, le tue amicizie, il tuo amore per colui che mi aveva torturato per anni e la tua nuova famiglia, che io non avrei mai avuto, perché non l’avrei mai voluta senza di te.

 

Lily, non sai cos’ho fatto per rimediare al mio errore, quell’errore che non mi fa dormire la notte, che mi fa sentire colpevole di vivere. Sono cambiato, grazie a te. Sono tornato dalla parte giusta, dalla tua parte. Ho accettato tutto: l’odio, il disprezzo, il doppio gioco, la sfiducia di tutti. Le richieste più assurde, l’aiuto a coloro che amavi, l’obbedienza cieca a colui che voleva proteggerti. Tutto nel tuo nome. Nel tuo nome fino allo stremo. Nel tuo nome fino alla fine.

 

Lily, fino alla fine ti ho aspettato, e solo ora rivedo il tuo sguardo, incastonato nel volto del mio rivale. Ma non importa, solo così potrò rivederti, solo così ritroverò la pace che ho perso tanto tempo fa, solo così la tua morte avrà senso, solo così pagherò fino alla fine il mio debito.

 

Quanta pace ci può essere in uno sguardo, Lily. Nel tuo sguardo, l’ultima cosa che vedrò, l’ultima cosa che voglio vedere. L’ultimo desiderio prima di dormire, l’ultimo pensiero racchiuso in una lacrima, sarai sempre tu…

 

…Lily…

   
 
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