Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Karmilla    12/06/2009    16 recensioni
Sulle note dell'omonima canzone dei Duran Duran , Oscar e André raccontano in due monologhi il loro stato d'animo dopo l'episodio della camicia strappata.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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outofmymind

Dopo vari tentennamenti, ho deciso di cedere allo stimolo di legare una canzone dei Duran Duran a Lady Oscar. E' la prima volta che mi cimento in una songfic, quindi siate buone ma sincere, giudicate e criticate. In anticipo, chiedo scusa a tutte se il lavoro non sarà di vostro gradimento, e tante scuse vanno anche a Simon Le Bon, chissà se ha mai immaginato che una sua canzone potesse servire per una ff su Lady Oscar, mah...

Buona lettura!





Light a candle lay flowers at the door for those you left behind and the one's who've gone before
Here it comes now sure as silence follows rain
The taste of you upon my lips the fingers in my brain
And be gentle as it kills me where I lay

who am I to resist
Who are you to fail

Got to get you out of my mind but I can't escape from the feeling
As I try to leave the memory behind

without you what's left to believe in


Sono qui in Normandia da quanto? Tre giorni, quattro? Non lo so, ho perso la cognizione del tempo. Io, Oscar Françoise de Jarjayes, temuto e rispettato comandante delle Guardie Reali sono scappata come una stupida donnetta. E' inutile che io cerchi di giustificare a me stessa questa scelta come una vacanza in attesa del nuovo incarico. No, la verità è un'altra. Io sono scappata, e la cosa più assurda è che sono scappata da te, André, dall'unica persona che ho sempre creduto sarebbe rimasta un punto fermo della mia vita.

Sono nauseata, stordita, allibita, annientata o forse solo un po' isterica, devo ammetterlo. Passo il mio tempo a passeggiare in solitudine sulla spiaggia e quando arriva la sera me ne sto qui davanti al caminetto, con la sola compagnia delle candele accese e dei mazzi di fiori disseminati in tutto il salotto. Certo che vista così, questa sembra la stanza in cui si tiene una veglia funebre: candele, fiori che sembrano un tributo a chi se ne è già andato, e che invece per me sono solo un modo di ricordare qualcuno che ho deliberatamente scelto di lasciare indietro, qualcuno che ogni sera accendeva per me le candele e non mi faceva mai mancare le rose in camera.

Una tempesta. Quella sera in camera mia è stata una tempesta. Di sentimenti, di rabbia, di desiderio, di incomprensione. Avevamo bisogno l'uno dell'altra, e siamo riusciti solo a farci del male. Il silenzio che cerco incessantemente da quella sera è solo un modo per placare quello che la mia anima urla in continuazione. Se solo tu sapessi...mi sento come quando da piccola correvo da te perché avevo paura del temporale e pregavo affinché quel rumore passasse, per poi desiderare che ricominciasse nuovamente perché staccarmi da te era così difficile...

Adesso è lo stesso. Così come dopo un temporale c'è un silenzio irreale, allo stesso modo quando mi fermo e cerco di non pensare, io sento di nuovo le tue labbra sulle mie, sento le tue dita insinuarsi tra i miei capelli, le sento così tanto che mi sembra quasi che riescano ad impossessarsi del mio cervello.

Sono una bugiarda. Cerco il silenzio solo perché voglio continuare a sentire quella sensazione, voglio costringermi a ricordare ogni sera il sapore e il calore delle tue labbra per poi lasciarmi andare in un delirante oblio in cui io, incatenata al mio letto dal tuo corpo, ti chiedo di essere gentile mentre uccidi tutte le mie certezze, le mie insicurezze, le bugie con le quali sono cresciuta.

In quel momento, mentre mi gettavi con forza sul letto buttandoti su di me, è stato tutto improvvisamente chiaro. Io sono una donna, tu un uomo. L'ho capito, l'ho sentito. Ho temuto che tu avresti fatto altro per farmelo capire, ho desiderato che tu lo avessi fatto quando te ne sei andato. Per tutta la notte ho pensato solo a quello e mi sono resa conto che il nostro legame ha sempre avuto un confine così sottile che è stato un miracolo se siamo arrivati entrambi ai trent'anni senza averlo mai superato. Io sono una donna, tu un uomo. Chi sono io per resistere a te, ad un uomo così. Chi sei tu per fallire con me, per non riuscire a sedurmi? Io posso cedere alla tua seduzione, questa è la verità, ma tu non lo sai, sono scappata via pur di non fartelo capire e adesso ti starai tormentando dal senso di colpa. Oh! Se solo tu sapessi quali sono i pensieri che accompagnano ogni mia notte. Sono io che mi devo vergognare e soprattutto devo riuscire a cacciarti dalla mia mente, ci devo riuscire per poter continuare a vivere, ma inevitabilmente mentre cerco di allontanare ogni ricordo di te, mi rendo conto che senza di te io non vivo, io sopravvivo, e non è ciò che voglio.

Tornerò, lo so che prima o poi tornerò da te. Devo solo imparare a venire a patti con me stessa e a vedermi come mi vedi tu.

Aspettami, André.


It could be so sorry for the way it had to go
But now I feel your
presence in a way I could not know
And I wonder do you ever feel the same
In whispering darkness do you ever hear my name

Got to get you out of my mind but I can't escape from the feeling
As I try to leave the memory behind without you what's left to belive in


And how could you dare to become so close so real when you're just a ghost of me

Se solo potessi parlarti, di ripeterei all'infinito quanto mi dispiace per come sono andate le cose quella sera. Eri la mia migliore amica, mia sorella, mia compagna d'infanzia, la mia donna, e io ho distrutto tutto quanto con un mio gesto dettato dalla rabbia di vedermi messo da parte, dalla gelosia per Fersen, che ti stava distruggendo, dall'invidia, perché avrei voluto io essere l'uomo per il quale ti struggevi così e per dall'angoscia, perché da quando il dottore mi ha detto che sto per perdere la vista mi sembra di impazzire e cerco di immagazzinare il maggior numero di dettagli possibili. Cosa sarà di me quando non ti vedrò più? Puoi immaginare cosa sia stato per me sentirti dire che non hai più bisogno di me? Io invece ho bisogno di te, non mi puoi abbandonare così, proprio non puoi.

La cosa più strana è che da quando te ne sei andata io ti sento così vicina a me. Come è possibile? Non ho mai capito quanto tu fossi parte di me perché eravamo sempre insieme, invece ora che non ci sei mi rendo conto che le nostre anime sono legate, che ci apparteniamo. Non riesco a spiegarti come mi sento, ma ti assicuro che ti sento, e ti sento in un modo che non avrei mai immaginato, che non capisco, che mi spaventa me che al tempo stesso mi dà speranza, perché so che tu sei mia tanto quanto io sono tuo.

Mi piacerebbe sapere se anche tu percepisci questo legame, chissà se anche tu mi senti così vicino e ti spaventi, come mi spavento io e chissà se nell'assordante silenzio della tua villa in Normandia senti il vento del mare che sussurra il mio nome. Sto delirando, forse è per colpa di tutto il vino di pessima qualità che servono nelle bettole dove vado quasi ogni sera, da quando non ci sei più. Vedi, mi fa male stare senza di te, mi fa male al cuore, allo spirito, al corpo, perciò devi tornare, è un ordine!

Mi stordisco ogni sera con il vino solo nel tentativo di dimenticarti per qualche ora, ma anche nell'oblio della sbornia la mia mente si rifiuta di collaborare perché sa che mentre cerco di cancellare ogni ricordo di te annullo tutti i possibili motivi che mi tengono in vita. Se ti cancello dalla mia vita, allora non ha senso che io viva. Io esisto solo perché esisti tu, senza di te non ho più nulla in cui credere e per cui vivere.

Mi tormenti l'anima e i sensi e neanche lo sai. Per anni ti ho sognata, facendoti mia ogni notte in mille modi diversi, ma era facile starti vicino durante il giorno perché tu eri solo un sogno, una fata, un elfo, un fantasma che popolava le mie notti. Adesso invece sei diventata reale, hai fatto diventare realtà il mio sogno più grande e il mio incubo peggiore. Adesso io conosco il sapore delle tue labbra, conosco la morbidezza di tuoi capelli, la linea del tuo corpo e mi chiedo come farò a vivere senza poterli avere, come potrò andare avanti sapendo che d'ora in poi mi ignorerai. Eri il fantasma delle mie notti, ora sei il fantasma dei miei giorni.

Cercherò di cancellarti dalla mia mente, ma so che non ci riuscirò mai.

Torna da me, Oscar.


   
 
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