Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: danyazzurra    25/06/2017    7 recensioni
Lily è nei guai!! Lily non sa come uscirne!! Lily sa che deve fare la cosa giusta, ma quando si tratta di Scorpius Malfoy tutto diventa complicato... ennesima Lily/ Scorpius leggera e semplice che mi è saltata in mente! spero che le darete una possibilità e mi farete sapere!! un bacione!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scorpius si svegliò quella mattina con una strana sensazione addosso e il viso di Lily Potter impresso nella mente.
Si sentiva eccitato come un ragazzino in preda agli ormoni e quello non gli era nuovo quando la notte gli capitava di sognare Lily, ma quando si era toccato si era trovato leggermente appiccicoso.
Che avesse trovato una donna con cui soddisfare i suoi bisogni?
Si sentì in colpa verso questa sconosciuta che se ne era già andata.
La sera prima era talmente ubriaco che sicuramente non l’aveva soddisfatta come meritava, soprattutto, se come gli capitava ultimamente, nella sua mente aveva focalizzato solo un viso.
E, data la sensazione che aveva in quel momento, era abbastanza sicuro che fosse così.
Porco Godric, doveva decisamente smettere di pensare a quella ragazza.
Non ricordava neanche quando tutto questo fosse cominciato.
Era come se tutto ad un tratto una nebbia si fosse diradata nel suo cervello e da semplice ragazzina, sorellina del suo migliore amico, era diventata una bellissima donna.
Sospirò, alzandosi a sedere. Non poteva neanche parlarne con Albus, non poteva certo dirgli: “amico, sono in fissa con tua sorella”.
Che poi non riusciva a capire neanche lui cosa voleva da lei.
Sicuramente il suo corpo non gli sarebbe dispiaciuto, ma c’era qualcos’altro.
Qualcosa che lo colpiva nel profondo, che gli faceva desiderare che lei parlasse con lui perché si divertiva ad ascoltarla e soprattutto perché, al contrario di molte ragazze che conosceva, quello che lei diceva aveva quasi sempre un senso; che gli faceva desiderare che lo guardasse, perché quando i suoi occhi si posavano su di lui tutto il suo corpo sembrava reagire come con nessun altra.
Salazar, si sentiva di nuovo eccitato come un ragazzino.
Si alzò e si diresse verso il bagno. Doveva smettere di pensare a Lily Potter.
Aprì l’acqua ed entrò sotto la doccia. No, aveva deciso, non avrebbe pensato mai più a Lily Potter.
Se la sarebbe tolta dalla testa.
Anche se non riusciva a ricordare se era andata o no alla festa. Gli sarebbe piaciuto vederla con uno dei suoi vestiti dato che era abituato a vederla sempre con il camice dell’ospedale.
Se gli piaceva con il camice immaginava l’effetto che gli avrebbe fatto con un vestito.
Magari un vestito verde, semplice, che le ricadeva morbido su quei fianchi da mordere.
Spalancò gli occhi. Perché quella scena gli sembrava quasi più un ricordo che una fantasia?
Potevano essere suoi i seni che ricordava di aver baciato? Potevano essere suoi i glutei che aveva stretto e suo il corpo fantastico che lo aveva avvolto la sera prima?
Certo che no. Lily Potter non sarebbe mai andata a letto con lui.
Lily Potter non era il tipo da una botta e via, era la donna più maledettamente coscienziosa che conoscesse.
Impetuosa e impulsiva certo, ma contemporaneamente piena di ideali e di valori che le avrebbero impedito di comportarsi come lui immaginava.
Eppure quelle scene dove lei lo toccava, dove lei lo spingeva su di sé fino a farlo entrare dentro di lei…
Maledizione, era di nuovo eccitato e se continuava così non sarebbe riuscito a fare a meno di masturbarsi come un ragazzino.
Perché quella donna doveva fargli quell’effetto?
Si vestì velocemente e andò verso il negozio di Albus, doveva sapere cosa aveva combinato la sera prima, con chi era andato in camera. Albus era la voce della ragione per cui era sicuro che lui dovesse ricordarsi di qualcosa.
Qualcosa che lo aiutasse a scacciare quella sensazione tremenda.
La sua entrata nel negozio fu anticipata dal suono del campanellino ed Albus alzò immediatamente gli occhi su di lui.
Gli sorrise e ciò lo tranquillizzò. Se fosse andato a letto con sua sorella sicuramente non lo avrebbe guardato così amichevolmente.
Di una cosa era sempre stato certo: mai giocare con Lily Potter se non si vuole incorrere nell’ira di Albus o James Potter o in quello di Lily stessa, dato che non era certo il tipo da stare a guardare i fratelli che la difendevano.
Per cui il pericolo era scampato. Non era Lily Potter quella con cui era andato a letto la scorsa notte.
Allora perché non riusciva a togliersi quelle immagini dalla mente?
“Ciao, Scorp” lo salutò Albus voltandosi per rimettere a posto la roba su uno scaffale.
“Ciao, Al” lo salutò a sua volta appoggiandosi al bancone.
“Vedo che ti sei ripreso bene” lo prese in giro e Scorpius fece una smorfia “mal di testa a parte” commentò.
Ed era vero anche se non credeva che fosse solo a causa della forte sbronza del giorno prima.
“Eri davvero in condizioni pietose” lo prese in giro.
“Tu no?” chiese circospetto. Non ricordava bene cosa Albus avesse fatto la sera prima, lo ricordava ballare e anche bere, ma poi lui spariva come per magia dai suoi ricordi.
“Ero un bel po’ ubriaco” ammise “ma poi Alice mi ha salvato…”
“Come nelle migliori favole” lo prese in giro “ah ah divertente” ribatté Albus voltandosi appena verso di lui per guardarlo in tralice “sono solo andato a divertirmi in privato” continuò con un sorriso sognante e Scorpius sospirò.
La possibilità che Albus avesse visto qualcosa si faceva sempre più remota.
“E per caso mi hai visto avvicinarmi a qualche ragazza?” domandò esitante, ma Albus lo sorprese scoppiando a ridere.
“Ti ho visto avvicinarti a più o meno metà ragazze presenti alla festa e alcune non erano neanche carine… potenza dell’alcool” lo prese in giro, poi parve pensarci e si voltò con ancora un pacchetto in mano.
“Perché?” gli chiese trattenendo una risata “dimmi che ti sei svegliato accanto ad Ona” continuò e il suo viso era una smorfia di divertimento.
Scorpius aprì leggermente le labbra “merda!” imprecò “ci ho provato con Ona?” domandò disgustato alla sola idea.
Albus a quale punto rise apertamente “ci hai provato con tutte” ribadì e Scorpius sospirò mettendosi le mani nei capelli.
“Non berrò mai più” disse in un lamento e Albus sorrise “come no”.
Si voltò per sistemare le ultime cose e poi si girò di nuovo verso di lui, provando pena per il suo migliore amico.
Sembrava davvero sconvolto.
“Magari, alla fine, non hai concluso la tua serata con nessuno” affermò “non dev’essere per forza finita così” lo consolò cominciando a pulire il bancone.
Scorpius sorrise appena “già… non per forza” affermò poco convinto.
Poi prese un respiro. Era arrivato il momento della domanda più rischiosa di tutte.
“Tua sorella c’era alla festa?”
Albus si fermò nell’atto di pulire “non ci avrai provato con lei?”
Scorpius maledì l’intuito di Albus e si affrettò a nascondere i dubbi che provava dietro la sua proverbiale maschera.
“Ma che dici?” affermò con un sorriso e Albus si rilassò “tra l’altro, ora che ci penso, Alice è venuta da sola… per cui non credo che sia stata alla festa”.
Scorpius si rilassò visibilmente. Maledetto cervello che gli mandava stupide immagini di Lily Potter tra le sue braccia.
“In effetti non ricordo di averla vista” ribadì Albus “forse aveva un turno in ospedale?”
Forse. Sì, poteva essere. Si rilassò e fece per ribattere, ma sentì il campanellino della porta e vide il volto di Albus aprirsi in un sorriso sincero ed era solo una persona quella che faceva scattare la tenerezza nel suo volto: sua sorella.
Si voltò a guardarla. Era favolosa quella mattina, aveva dei semplici Jeans e un maglioncino lilla.
La vide infilarsi le mani nelle tasche sul retro dei Jeans e lui desiderò per un attimo essere le sue mani, poi alzò il viso e la guardò negli occhi.
Quelle iridi lo stavano osservando con un’espressione così particolare che a Scorpius si fermò per un attimo il cuore.
Sembrava quasi che fosse imbarazzata, ma contemporaneamente confusa e forse anche un po’ felice.
Come quelle semplici iride castane potessero contenere così tante emozioni restava un mistero per Scorpius.
“Ciao, sorellina” la salutò Albus e improvvisamente il loro contatto visivo si spezzò, fu come se Scorpius avesse ad un tratto perso l’appiglio e dovette faticare per restare a galla.
Respirò a fondo e si voltò di nuovo verso Albus.
Sentì lui e Lily parlare del più e del meno, ma cercò di estraniarsi, il fatto che lei fosse lì e gli facesse quell’effetto, non era affatto un bene per la sua decisione del: devo togliermi Lily Potter dal cervello.
Come se poi fosse facile negli altri momenti, dato che lavoravano insieme.
Sentì il campanello e ringraziò mentalmente tutti i fondatori sperando che fosse uscita, ma invece quando si voltò, capì che non era così.
Era entrata una cliente ed Albus era corso a servirla lasciandoli soli.
Lily lo stava guardando, ma stavolta i suoi occhi avevano qualcosa di diverso dentro di loro: rimpianto e tristezza.
Per un attimo desiderò scoprirne la causa, voleva che sparisse dalle sue iridi, voleva rivedere la felicità.
“Posso…posso parlarti?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia. Era agitata e Lily Potter non era mai agitata.
“Certo” rispose e non riuscì a fare a meno di mostrarle tutto lo stupore che provava, era troppo per riuscire a contenerlo, che lui ricordasse non era mai, mai stata nervosa in sua presenza.
Sprezzante forse, irritante e a volte anche saccente, ma mai, mai, proprio mai, nervosa.
“Riguardo alla festa…”
Il suo cuore si fermò di nuovo. Non voleva sentire niente della sera prima.
Se lei avesse detto di essere venuta sarebbe stata comunque una catastrofe, sia se ci avesse provato con lei, sia se ci avesse provato con un’altra e lei volesse prenderlo in giro.
No, no, non voleva sapere niente e non gli importava se non sapere dimostrava che era un vigliacco.
Lo era e non se ne vergognava. Non aveva bisogno di essere coraggioso come quegli stupidi Grifondoro.
A lui bastava se stesso, punto.
“Già” la interruppe “ma poi perché non sei venuta?”
La vide spalancare gli occhi come se le avesse appena tirato uno schiaffo e per un secondo desiderò prenderle il viso e sollevarglielo.
Chiederle se era tutto a posto. Se era successo qualcosa alla festa. Se allora c’era o non c’era, ma non lo fece.
Si limitò a guardarla mentre spostava gli occhi dal suo volto. Erano velati di lacrime, lo aveva visto, ma non le avrebbe detto niente.
Sapeva che la cosa più importante per Lily Potter era la dignità, non gliel’avrebbe portata via chiedendole cosa stava succedendo.
Quando Albus tornò lei mormorò tre o quattro parole e poi se ne andò lasciandolo con una sensazione ancora più pessima di quando era entrato nel negozio di Albus.
***
Scorpius passò giorni ad evitarla, ed i giorni si trasformarono in settimane.
I momenti più difficili da sopportare erano i loro turni in ospedale. Lavoravano nello stesso reparto e non era raro che dovessero condividere qualche caso.
Per fortuna lei non le rendeva le cose difficili perché lavoravano e poi se ne andava, sempre e solo con un saluto veloce, come se rivolgergli più di una parola fosse una cosa impossibile per lei.
Però, anche se cercava di evitare di parlarle o di dover restare solo con lei, non poteva impedire ai suoi occhi di guardarla.
Era più forte di lui, era come se loro agissero di volontà propria. Ogni volta che lei entrava nella sala medici, i suoi occhi la scandagliavano dalla testa ai piedi. Sembrava quasi che le facessero una veloce valutazione.
Ogni giorno registravano qualcosa di diverso però.
Sembrava star perdendo un po’ di peso, i suoi occhi erano spesso circondati da occhiaie come se non dormisse bene e le sue mani spesso tremavano.
Non riusciva a fare a meno di chiedersi se fosse colpa sua. Era dal giorno dopo la festa che le era apparsa diversa.
Ma non poteva essere colpa sua. Se lo fosse stato significava che era davvero successo qualcosa tra loro.
Invece non lo era. Lui era stato con una donna qualunque che probabilmente era rimasta talmente disgustata dal suo sesso da ubriaco e dal fatto che avesse esplicitamente in mente un’altra donna che non lo aveva più richiamato.
Sì, era stato sicuramente così.
Forse.
Sì. Decisamente.
Però doveva esserne sicuro.
“Lily?” la fermò un giorno. Lei si voltò, ma non gli sorrise e quegli occhi che gli sembrava sempre trasmettessero milioni di sentimenti e sensazioni si spostarono vuoti su di lui.
“Volevo solo chiederti…” si fermò.
Aveva il diritto di chiederlo? Aveva il diritto di pensare a lei? Al suo benessere?
Magari c’era qualche uomo che la faceva soffire e lui? Come avrebbe reagito a quel punto?
Davvero non gli sarebbe importato?
Taci, cervello! Imprecò dentro di sé e tornò a guardare Lily “sì, insomma…stai bene?” le chiese e la vide mordersi un labbro nervosamente.
“Benissimo” gli rispose, ma lo disse un po’ troppo velocemente e Scorpius si ritrovò a stringere gli occhi.
Non le credeva neanche un po’.
“Sto studiando molto per la specializzazione… sono molto presa” si giustificò, ma poi la vide scuotere la testa e stringere i pugni.
Sembrava arrabbiata, arrabbiata con se stessa. Forse non voleva parlarne con lui, sembrava quasi come se se ne fosse appena pentita.
“E’ per quello che l’altro giorno non c’eri alla festa di Seline”.
Lily sorrise leggermente, ma quello mise solo più in mostra che i suoi meravigliosi occhi erano pieni di occhiaie.
“Sì…ero stanca” si giustificò e sembrò quasi voler aggiungere qualcosa, ma si fermò prendendo un respiro.
“Non sei venuta alla mia festa e ora neanche a quella di Seline… stai diventando proprio una brava bambina”.
Lily rise, ma era qualcosa di nervoso, qualcosa che infastidì molto Scorpius.
Amava così tanto le reazioni sincere di Lily.
“Già” rispose e il dolore che le attraversò gli occhi fu quasi tangibile “non c’ero neanche alla tua… dimenticavo”.
Lo disse con una tale amarezza che Scorpius desiderò prenderla tra le braccia, ma ancora rimase immobile, ordinando alle sue braccia di non muoversi di un millimetro.
“Scusa, devo andare in bagno” disse velocemente e Scorpius vide che la mano che aveva in tasca si mosse come se stesse stringendo qualcosa.
Annuì, ma poi ci ripensò e la fermò per l’avambraccio mentre lei si stava già voltando “Lily…” l’altoparlante chiamò il suo nome e lui alzò la testa fissandolo come se fosse una persona e lo potesse maledire per averli interrotti.
Quando riportò l’attenzione davanti a sé, Lily si era già dileguata, lasciandolo di nuovo con una strana sensazione in petto.
Dove sarebbe arrivato? Cosa le avrebbe detto?
Le avrebbe confessato i suoi sospetti? Le sue paure?
Non poteva farlo. Non poteva decisamente farlo.
Uscì dalla sala medici e si diresse verso il pronto soccorso dove era stato chiamato.
Quando arrivò trattenne il fiato. C’era una donna stesa sul lettino.
Una donna che aveva un grande, enorme, buco nella pancia.
“Che è successo?” chiese al Guaritore che l’aveva in consegna.
“Il marito ha provato a farla abortire con la magia” gli rispose proprio nel momento in cui Lily Potter entrò nella stanza.
La vide sbiancare e battere le palpebre più volte, ma poi divenne il solito medimago competente che era sempre stato e lui si riconcentrò sulla paziente.
Le fecero molti incantesimi e riuscirono a rimediare al buco che le avevano provocato, ma la donna non riprese conoscenza e furono costretti a farla portare al quarto piano nel reparto di lesioni da incantesimi.
Il bambino però non era ancora morto e stava lottando per restare aggrappato alla vita insieme alla sua mamma.
“E datele anche delle pozioni pre natali…”
Si avvicinò a Lily che stava parlando con le infermiere.
“Tremendo, vero?” le chiese e Lily si tolse i guanti insanguinati gettandoli nei rifiuti speciali.
“Già” disse soltanto.
“Il marito sta parlando con gli Auror… sembra che l’abbiano scoperto troppo tardi per poter affrontare l’aborto terapeutico che le avremmo fatto noi…”
Scorpius vide Lily alzare una mano tremante “per favore” gli disse e lui aggrottò le sopracciglia.
Eppure, erano abituati a discutere dei casi che avevano in comune.
“Non voglio sapere niente” aggiunse andandosene e Scorpius continuò a guardarla fino a quando non sparì dal suo campo visivo.
Lily aveva decisamente qualcosa che non andava e lui doveva capire di cosa si trattasse.
Ad ogni costo.

COMMENTO: HO DECISO DI FARE UN ULTERIORE ESPERIMENTO COME MI HA SUGGERITO MAYETTA CHE RINGRAZIO, OVVERO FARE LA STORIA A PUNTI DI VISTA ALTERNATI, PER CUI ADESSO ABBIAMO VISTO QUELLO CHE E’ ACCADUTO NELLA VERSIONE DI SCORPIUS E NEL PROSSIMO CAPITOLO RITROVEREMO LILY DA DOVE L’AVEVAMO LASCIATA!! CHIARAMENTE CERCHERO’ DI METTERE ANCHE AVVENIMENTI DIVERSI O LA COSA POTREBBE RISULTARE PESANTE E NON SO SE CI RIUSCIRO’ SEMPRE, SEMPRE, MA CI PROVERO’ E SPERO CHE VI PIACCIA L’ IDEA…FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE: SE VI PIACE O PREFERITE CHE TORNI ALLA MODALITA’ DI SEMPRE!! INTANTO RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO FATTO SAPERE NEL CAPITOLO PRECEDENTE E CHE SONO STATE IMPORTANTISSIME PER LA STORIA OVVERO: ICEPRINCESS / ELY ANDRE 003 / DREAMER IMPERFECT / MIKY MUSIC / ENDY LILY 95 E MAYETTA!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: danyazzurra