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Autore: WhiteNight    26/06/2017    0 recensioni
"Aveva teso la manina, come le era stato insegnato, e si era presentata: -Io sono Molly Ginevra Weasley, piacere.
Il bambino a destra le aveva sorriso timidamente, ricambiando la stretta di mano con fare gentile: -Io sono Lysander Theodore Scamander, piacere mio.
Lei aveva ricambiato il sorriso, voltandosi verso l'altro bambino, che aveva un ghigno malandrino fin troppo simile a quello di suo cugino James stampato in faccia: -Io sono Lorcan Alexander Scamander, piacere. Perchè i tuoi capelli sono così rossi?"
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro, Molly Weasley Jr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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"Come tutto cominciò."




Molly ricordava con precisione quasi maniacale l'esatto momento in cui Lorcan Scamander era entrato nella sua vita; potrebbe sembrare una cosa banale in realtà, ma data la mole di parenti ed amici che ha dovuto conoscere nei suoi primi anni di vita non lo è per niente.
Aveva all'incirca quattro anni e stava giocando con i suoi cugini, Teddy e James per la precisione, quando nella Tana erano entrati tre estranei.
I suoi genitori e zii li avevano salutati calorosamente, mentre il suo primo istinto era stato quello di nascondersi dietro le gambe del più grande, fissando con sospetto quelle strane persone dai capelli troppo chiari che avevano osato invadere il suo territorio; Teddy aveva riso della sua reazione, sospingendola delicatamente verso gli ospiti, incitandola a salutarli.
-Coraggio Mols, è un'amica di mamma e papà e degli zii, è buona educazione salutare.
Lei aveva arricciato il nasino, sentendo la verità nelle sue parole ma non volendo certo muoversi: il suo papà però le aveva insegnato che bisognava sempre essere educati con gli ospiti, e non salutare qualcuno era da maleducati.
Alla fine si era lanciata in avanti con un sospirone, ponendosi accanto ai suoi genitori e fissando la signora bionda e sorridente che si era inginocchiata davanti a lei.
-Ciao tesoro, io sono Luna, e tu devi essere Molly, giusto?
La bambina aveva alzato lo sguardo verso il suo papà, chiedendogli tacitamente il permesso per rispondere, perchè non bisogna mai parlare con gli sconosciuti, anche se fingono di conoscerti; lui però le aveva sorriso con fare incoraggiante, quindi si era rilassata.
Aveva annuito, sciogliendo un po' il broncio: Luna aveva un sorriso molto simpatico, e se era amica del papà doveva essere una brava persona per forza.
-E' un piacere conoscerti, il tuo papà mi ha parlato tanto di te e di quanto tu sia una brava bambina. Questi sono Lorcan e Lysander, i miei figli, hanno la tua stessa età e secondo me diventerete dei grandi amici!
Gli altri due ospiti si erano fatti avanti, e Molly aveva letteralmente sgranato i suoi occhioni verdi, perchè davanti a lei c'erano due bambini perfettamente identici.
Uguali in ogni sfumatura, fastidiosamente speculari se non fosse stato per il taglio degli occhi, una differenza quasi impercettibile che l'aveva però colpita subito.
Non aveva mai visto una cosa del genere prima d'ora, ma invece che spaventarla era tremendamente affascinata da ciò che le si presentava, sentiva quasi la pelle d'oca sulle braccia.
Aveva teso la manina, come le era stato insegnato, e si era presentata: -Io sono Molly Ginevra Weasley, piacere.
Il bambino a destra le aveva sorriso timidamente, ricambiando la stretta di mano con fare gentile: -Io sono Lysander Theodore Scamander, piacere mio.
Lei aveva ricambiato il sorriso, voltandosi verso l'altro bambino, che aveva un ghigno malandrino fin troppo simile a quello di suo cugino James stampato in faccia: -Io sono Lorcan Alexander Scamander, piacere. Perchè i tuoi capelli sono così rossi?
Molly si era sentita profondamente offesa da quella domanda, perchè tante persone a casa sua avevano i capelli rossi e nessuno si era mai domandato il perchè.
Gonfiò le guanciotte in un broncio adorabile: -E voi due perchè siete identici?
Pensava di offenderlo, e pregustava già la vittoria, ma Lorcan a quella domanda era scoppiato a ridere, deridendola: -Siamo gemelli, non sai cosa vuol dire? Sei proprio una femmina!- Il tutto accompagnato da una linguaccia sbeffeggiatoria.
Non ricordava poi molto di quello che era successo dopo, era abbastanza sicura di averlo inseguito per tutta la casa lanciandogli tutto ciò che le capitava a tiro sotto lo sguardo divertito degli adulti, per niente turbati dal loro primo approccio, anzi.
 
In effetti come primo incontro fa abbastanza schifo, e a vederli ora innamorati e contenti ci si chiede davvero come le cose possano essere cambiate in modo così radicale; per la verità i due bambini si erano stuzzicati e infastiditi fino al terzo anno ad Hogwarts, poi la pubertà aveva cambiato le cose e tanti saluti ai due bimbi paffuti e innocenti e benvenuti fastidiosi adolescenti che un secondo prima litigano e il secondo dopo si abbracciano.
Quello che aveva sempre caratterizzato Molly, però, era stata la capacità, fin dal primo momento, di distinguere perfettamente i due gemelli.
A lei in effetti sembrava una cosa piuttosto normale, e tante volte aveva cercato di spiegare agli altri come fare, ma sembrava essere l'unica, tralasciando i genitori dei bimbi, ad avere questo dono.
Lorcan gliel'aveva chiesto per la prima volta durante una delle loro "serate speciali", dove si rintanavano nella Stanza delle Necessità a mangiare schifezze e chiacchierare per tutta la notte.
-Ehi Rossa svelami un segreto: esattamente cosa c'è di diverso tra me e Lys?- 
La ragazza l'aveva fissato stranita:- Insomma, la mattina quando mi guardo allo specchio a volte mi spavento perchè penso che mio fratello mi stia fissando dal vetro, quindi sono davvero curioso di sapere come fai.
Molly era arrossita a quella domanda senza sapere neanche bene perchè, per cui aveva tentato di temporeggiare e nascondere il viso.
-Sono... gli occhi, credo.
Lo sguardo confuso dell'amico le aveva fatto chiaramente intendere che non aveva capito una parola di quello che aveva detto, quindi si era schiarita la gola e aveva tentato di spiegarsi meglio: -A prima vista tu e Lys avete gli stessi occhi, ma non è così. Il taglio è diverso, il tuo infatti è leggermente più affilato, è per quello che lo sguardo malandrino ti viene così bene, mentre Lys ha gli occhi leggermente più grandi, in un certo senso più dolci, e questo spiega perchè quando combina qualcosa nessuno lo scopre mai e finiscono per incolpare noi. E poi i tuoi sono leggermente più scuri dei suoi. Tutto qua.
Il biondo l'aveva fissata sbalordito, colpito dalla sua analisi così accurata da sentirsi quasi a disagio;  improvvisamente era diventato estremamente consapevole della vicinanza dell'amica, e del suo profumo, e del fatto che fosse molto diversa dalla bambina di quattro anni conosciuta tanto tempo prima.
Non ne parleranno mai più, ma da quel momento lo Scamander si allontanerà leggermente, ricercando un contatto decisamente troppo fisico all'inizio dell'anno successivo, che lei ovviamente gli concederà poichè terrorizzata dall'idea di perderlo nuovamente.
 
Non ricorda neanche come sia successo: lui non ha avanzato nessuna proposta, non si sono messi d'accordo o cose del genere. Erano nella stanza di Lorcan a studiare, da soli visto che Lys era impegnato a dare ripetizioni di Pozioni a Dominique e gli altri compagni erano fuori in giardino.
Studiare col biondo era sempre un'impresa perchè aveva la soglia di attenzione di un bambino di due anni, ma la zia Luna l'avrebbe massacrato se avesse continuato ad avere voti bassi, quindi lei si era accollata l'ingrato compito di aiutarlo.
In realtà l'aveva fatto per passare più tempo con lui, ma sono dettagli insignificanti.
Mentre finisce il tema di Erbologia solleva lo sguardo verso l'amico, sobbalzando quando incontra i suoi occhi chiari: non si aspettava il contatto visivo.
In realtà si trova un po' a disagio a stare con Lorcan, sono cambiati molto in questi anni e soprattutto durante le vacanze estive non si sono praticamente visti;  quando l'ha incrociato sull'Espresso ha seriamente rischiato l'infarto.
E' cresciuto di almeno dieci centimentri durante l'estate, ha un leggero accenno di barba e la sua massa muscolare è come minimo raddoppiata; il suo solito sorriso strafottente le appare straordinariamente sensuale, e la sua voce ora roca ha compromesso per qualche secondo le sue facoltà mentali.
La mano del ragazzo sul suo viso la riscuote dai suoi peccaminosi pensieri, e sente un calore poco promettente spandersi sul suo viso nel momento in cui lui la sfiora.
-Vorrei scusarmi.
Lo fissa sbalordita, con la bocca semiaperta, maledicendosi mentalmente per l'espressione ebete che deve avere in quel momento.
-...scusarti?
Lui annuisce, mordicchiandosi un labbro: quando fa così vuol dire che è nervoso.
-Mi sono comportato da scemo in questi ultimi mesi, ti ho evitata e... non avrei dovuto. Sei la mia migliore amica, ma mi rendi... nervoso.
Nervoso.
Ha detto proprio nervoso.
Molly non sa esattamente perchè ma si sente compiaciuta in un modo quasi esagerato sentendolo dire ciò; non vuole però farglielo notare, perchè si monterebbe troppo la testa, e non può certo dargliela vinta in questo modo.
-Tu ti comporti sempre da scemo, non è una novità. Posso fare qualcosa per evitare di renderti così nervoso?
Lui annuisce, per poi baciarla.
Senza preavviso, senza un vero e proprio motivo: si lancia praticamente su di lei, poggiando le sue labbra su quelle della ragazza.
Non è un bacio dolce o romantico, non è come se l'è sempre immaginato: Lorcan le tiene fermo il viso con le mani, quasi forzandola ad aprire la bocca per accogliere la sua lingua.
Lei lo lascia fare, non si ribella ma anzi, ricambia quasi con disperazione il bacio, perchè sente che è la cosa giusta da fare.
Non vuole pensare al fatto che sono migliori amici, che lo conosce da una vita e che probabilmente stanno oltrepassando un limite pericoloso: Lorcan le piace, e la sta baciando.
Si separano soltanto per mancanza di ossigeno, e lei si sente tremendamente vulnerabile sotto lo sguardo attento del biondo, che la fissa come se fosse la cosa più bella del mondo.
Nessuno dei due dice niente, semplicemente lo Scamander si riavvicina al suo viso, riprendendo a baciarla e facendola adagiare delicatamente sul letto.
Molly si sente terrorizzata e tremendamente in imbarazzo, perchè è la sua prima volta e teme che facendo così le cose si complicheranno davvero in modo serio, ma la sua lucidità sta iniziando a scemare a causa dei baci sul collo che le sta dando il ragazzo, e pensa che in fondo non gliene importa niente.
Si abbandona alle carezze di Lorcan, non sapendo che quello è soltanto l'inizio della fine.
 
 
 
La mattina dopo, a colazione, l'atmosfera è leggermente tesa, e Molly pensa di non essersi mai sentita così tanto a disagio.
Hanno fatto l'amore, ed è stato stupendo, ma qualcosa deve essere andato storto, perchè subito dopo aver finito l'amico l'ha guardata con fare terrorizzato ed è praticamente fuggito via, biascicando qualche scusa.
La rossa sente dentro di sè un mix di emozioni, che vanno dall'euforia per averlo fatto con Lorcan al terrore di aver rovinato qualcosa con la sua inesperienza.
Il biondo continua a lanciarle occhiatine di soppiatto, abbassando lo sguardo ogni volta in cui i loro occhi si incrociano, il tutto sotto l'occhio vigile della sua famiglia, che non può fare a meno di trovare strano il loro comportamento.
Dominique in particolare sembra aver fiutato qualcosa: teme di aver capito cosa è successo, ma spera di sbagliarsi.
Si schiarisce la gola, decisa a capirci qualcosa: -Allora, come è andato ieri lo studio?
Vede i due sobbalzare, evitando accuratamente di guardarsi, e non può fare a meno di notare che Lorcan fa di tutto per non guardarla in faccia.
Colpevole.
Lo Scamander si passa nervosamente una mano tra i capelli, cercando di imbastire un sorrisino nervoso: -B...bene, Molly mi ha aiutato con Erbologia. Lo sai che non ne capisco niente, ma almeno sono riuscito a finire il tema.
-Ah si? Strano, perchè ho sentito dire che lo zio Neville ti ha dato una punizione stasera proprio a causa di quel compito. Bizzarro, non è vero?
Ora la sudorazione del biondo ha raggiunto un livello davvero preoccupante, mentre la rossa ha perso definitivamente il poco colore che aveva in viso.
Dom alza un sopracciglio, scettica, ma proprio quando sta per indagare più a fondo l'urlo disumano di sua cugina Rose risuona per tutta la Sala Grande: si voltano tutti verso il portone, trovando Scorpius Malfoy a pochi centimetri dal viso della ragazza, il sorriso strafottente onnipresente e una guancia curiosamente arrossata.
I due iniziano a battibeccare, attirando l'attenzione di tutti i presenti, e la bionda decide di lasciar perdere per quella volta.
Si gira però verso Lorcan, lanciandogli uno sguardo glaciale a cui lui risponde abbassando gli occhi: decisamente la storia non finisce là.
 
 
 
 
-Quel Malfoy, Merlino quanto non lo sopporto. Non capisco davvero come possa essere il migliore amico di Al.
Molly e Dominique si scambiano uno sguardo esasperato alle spalle di Rose, avvezze a discorsi del genere.
Per loro è solo questione di tempo prima che inizino a scambiarsi dichiarazioni d'amore e paroline sdolcinate, ma non pensano sia saggio dirlo alla cugina.
-E' davvero la persona più irritante che conosca, insomma, crede di essere il centro del mondo e il più figo di questo Castello. Assurdo, vero?!
Si gira verso le due, le quali sobbalzano, sorprese dall'essere state messe in mezzo.
Di solito Rose si limita ad odiarlo in solitaria, non chiede mai il loro parere.
-Beh, bello lo è, insomma...non guardarmi così, so che lo pensi anche tu! E' uno dei ragazzi più belli di Hogwarts Rosie, e niente potrà cambiare ciò.
-Appoggio la mozione di Dom, arrenditi. Cavoli, rischio di arrivare in ritardo anche oggi! Voi che cosa avete adesso?
La bionda controlla l'orario, emettendo un gemito disperato: -Io ho Rune. Morgana, odio quella materia, non so neanche perchè l'ho scelta.
-Io infatti non l'ho fatto e ora ho Pozioni... con gli Slytherin. Ciò vuol dire che dovrò vedere di nuovo Malfoy, che palle!
SI allontana borbottando improperi e maledizioni dirette al rampollo Malfoy, lasciando le cugine da sole, in mezzo al corridoio.
Dominique lancia uno sguardo all'altra, notando che è particolarmente nervosa e... diversa, per qualche motivo che non riesce a definire bene.
Pensa alla colazione, gli sguardi con lo Scamander, l'imbarazzo di Lorcan, il rossore di Molly, il suo essere stranamente taciturna.
Deve essere successo qualcosa mentre studiavano, ma...
Salta sul posto, sgranando gli occhi e voltandosi di scatto verso la cugina, che la guarda come se fosse un qualche animale bizzarro.
-Dom, che cavolo...?
Aveva capito perfettamente cosa fosse successo, e anche se una piccola parte di lei voleva andare da Lorcan Scamander e squartarlo pezzettino per pezzettino, l'altra parte, più razionale, aveva deciso di non dire ancora niente a Molly, visto che la rossa evidentemente non se la sentiva ancora di parlargliene.
-Oh, io... ho dimenticato il libro, vado a prenderlo! Tu adesso hai Cura delle Creature Magiche, vero? Vai pure, ci vediamo dopo!
Si dilegua prima che la cugina possa anche solo accorgersi di quello che è successo, cercando di mantenere la calma e di non sbottare là, in mezzo al corridoio.
O almeno, non davanti all'ultima persona che avrebbe voluto incontrare in quel momento.
-LORCAN.
Il biondo sobbalza in modo quasi comico, incassando la testa tra le spalle e non osando voltarsi: rimane fermo al suo posto, aspettando la venuta della Morte.
Lei gli si avvicina, parandoglisi davanti con un sorrisino mefistofelico stampato in faccia.
E' una creatura radiosa e solare, Dominique Gabrielle Weasley, capace di far capitolare con un solo sguardo l'intero corpo maschile di Hogwarts; ma è anche capace di far passare le pene dell'inferno a chiunque osi far del male alla sua famiglia, e in quei momenti diventa a dir poco spaventosa.
Per questo lo Scamander mentirebbe se dicesse di non provare un genuino senso di terrore a ritrovarsela così, sogghignante e con un'aura di pura perfidia intorno a sè.
Deglutisce, sperando di riuscire a sopravvivere.
-D...Dom, ehi! Non hai lezione, tipo ora?
-Ho dimenticato il libro, e sto andando a prenderlo. E la Fortuna ha portato le nostre strade ad incrociarsi, pensa un po'.
Lorcan vorrebbe tanto prendere a calci nel culo questa santa Fortuna, ma tace e cerca di sorridere come meglio può.
La ragazza gli si avvicina ancora di più, portando il suo viso a qualche centimentro di distanza da quello dell'altro: -Senti, non prendiamoci in giro... so benissimo che è successo qualcosa con Molly, qualcosa di grosso. Non ho intenzione di intrometterti o dirlo a lei, questa conversazione deve restare un segreto tra di noi.- Gli lancia uno sguardo eloquente, e lui annuisce, sudato come non mai.
-Sappi solo che se le cose inizieranno a diventare dolorose per lei, lo diventeranno anche per te. Tu mi piaci Lorc, siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d'onda per queste cose, ma non osare giocare con la mia famiglia. Sai bene di cosa sono capace.
Lorcan sgrana gli occhi, mentre gli passa davanti l'immagine di un ragazzo del sesto anno che lancia un Incantesimo GambeMolli a un piccolo Louis, al suo secondo anno.
Di quel ragazzo non si hanno più notizie.
Apre la bocca per ribattere, o cercare almeno di salvare un minimo di dignità, ma ha la lingua talmente tanto asciutta che non riesce neanche ad emettere un suono. Rimane imbabolato, osservando la schiena di Dominique che se ne va, ancheggiando.
In quel momento il biondo capisce perfettamente di essersi ficcato in un casino a dir poco allucinante, ma in un flash gli ritornano in mente gli occhioni da gatta di Molly, o i suoi gemiti di piacere che cercava faticosamente di trattenere.
Decisamente due ottimi motivi per non tirarsi indietro, o almeno per ora la pensa così.
  
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