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Autore: _MorgenStern    26/06/2017    0 recensioni
La Metropoli non li ama, la Periferia non è abbastanza.
La legge non è giusta, i sentimenti non seguono ragione.
Scappare è estenuante, vivere è una sfida.
Non conoscono la libertà, ma possono crearla.
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[Droid!Shiro/Keith]
-
{ Una CyberPunk!AU di Voltron che aggiorna. Ogni tanto.
Rating soggetto a modifiche.
Ispirata principalmente alle canzoni di Scandroid. }
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kogane Keith, Takashi Shirogane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The path becoming clearer
I'm getting closer
And everyday I'm nearer
To The Salvation Code

“Questo è il sogno peggiore che io abbia mai fatto. Voglio svegliarmi.”
Poco ma sicuro, tutti i ragazzi nella stanza stanno pensando la stessa cosa che ha appena detto Hunk, ancora seduto a terra accanto allo stipite della porta che ha inutilmente cercato di difendere poco prima.

Lo pensano tutti, solo che nessuno di loro ci crede veramente: i sogni non fanno del male a nessuno, e Lance può perfettamente confermare come quello non lo sia.

“Qualcuno di voi ha sentito di movimenti di ribellione?” Pidge, il primo a essersi ripreso dallo sconcerto, sta già sondando gli archivi informatici legali e illegali per trovare informazioni sugli incursori, ignorando con nonchalance la sensazione di sconfitta che gli pulsa giusto dietro agli occhi.

“Intendi quello della settimana scorsa o quello della settimana prima?” il cupo sarcasmo nella voce di Keith, colui che tra loro passa più tempo tra le vie della Periferia, è indice di quanto poco siano efficaci i gruppi di sommossa.
“Perché penso di aver sentito qualcosa su come quelli delle Fonderie 4 stiano cercando di crearne un altro, ieri, giusto prima di farsi arrestare da una Pattuglia.”

C’è di nuovo silenzio, le dita di Pidge sullo schermo del tablet come unico rumore nella sala, un silenzio che non piace a nessuno e che rende tangibili la confusione e l’ansia.
In cosa si sono andati a cacciare? E perché proprio loro? Quanto tempo hanno prima di finire imprigionati o fritti dalle scariche dei Vigilanti?

Lance è sicuro di non aver mai voluto nulla di tutto ciò. D’accordo, la prospettiva di diventare ricchi sfondati semplicemente smontando un robot era molto allettante. Tutto questo, tutto il caos che è piombato loro addosso poco dopo averlo trovato, però, non lo è per nulla.

“Sarei dovuto rimanere a casa” nessuno commenta la sua frase, per cui il ragazzo lo prende come un assenso a continuare. In fondo, chi di loro non avrebbe voluto non trovare quel droide?
“Avreste dovuto lasciarlo dov’era. Dovremmo smetterla di cercare di rivendere qualsiasi cosa! Specializziamoci nella cosa meno stupida possibile e finiamola!”

“Da quando decidi tu cosa facciamo?” staccatosi dal muro a cui era appoggiato, Keith muove qualche passo verso di lui, l’HR seduto a qualche passo da lui che segue tutto in silenzio.
Keith vuole litigare. Keith vuole sempre litigare, quando le cose lo stressano.
“Da quando l’unico benestante del gruppo si può permettere di dirci cosa fare?”

“Da quando ha del buonsenso, diversamente da te.” l’indice puntato verso il moro è più che accusatorio, è letteralmente pieno di astio. Certo, perché dovrebbe decidere lui? Lui che in meno di una notte è stato strangolato da una macchina e bloccato contro un muro, inerme, da un’aliena? Lui che ha solo rischiato di morire?

L’insulto che gli rivolge Keith non lo sfiora nemmeno per sbaglio: non gli darà soddisfazioni, non stanotte.
Alzandosi, una mano tesa verso Hunk per aiutarlo a fare lo stesso, lancia una semplice occhiata agli altri occupanti della stanza.
“Penso di averne avuto abbastanza, per oggi. Andiamo.”

“Lance, non possiamo lasciarli qui con quello…” a quanto pare il buon cuore di Hunk è tornato nel momento meno opportuno.
Con una scrollata di spalle, Lance si muove verso la porta, la mano pronta a sbattere senza cura sul pulsante di apertura – dato che sicuramente Pidge non la aprirà a distanza.

“Bella merda, si mette male e tu scappi? Per fortuna che abbiamo te, il nostro inutile e ritardatario saggio! Tornatene pure a casa, principe.”
La provocazione di Keith è immediatamente seguita da quattro lunghi passi di Lance e da una spinta sul petto, gli occhi chiari ridotti a due fessure.

Io non intendo morire qui. Io non intendo morire proprio per niente! Io non sono te, sai? Io ho una famiglia e se stare qui significa uccidere me e loro, intendo andarmene ora!”

Questo non doveva dirlo, lo sa benissimo. E il colpo che riceve nello stomaco è più che giustificato, il ringhio di Keith a riempirgli le orecchie, ma non starà fermo a farsi ferire di nuovo. La mascella di Keith che impatta contro il suo pugno è praticamente una liberazione. Le nocche di Keith sullo sterno invece fanno male.

Sono due idioti e stanno facendo a botte solo per sfogare la tensione. Lo sanno benissimo entrambi.

Lance sente ed ignora il richiamo di Hunk, abbassandosi appena prima che Keith gli sbricioli il naso, e si stupisce quando, nell’intento di falciare le gambe dell’avversario, non le trova più alla giusta altezza. Al loro posto, stivali che non ha ancora avuto il tempo di memorizzare.

“Smettetela.” la voce di Shiro è un ordine sommesso che assurdamente sovrasta il ruggito di Keith, stretto e immobilizzato sul petto ancora scoperto del droide, i piedi sollevati da terra e una feroce intenzione a liberarsi per tornare a pestare l’altro.

Lance sente le braccia di Hunk stringersi quasi allo stesso modo su di lui, ancora mezzo rannicchiato sul pavimento, ma non le combatte. Anzi, lascia che il proprio peso venga sostenuto dall’amico, lo sguardo fisso sui muscoli bionici chiusi attorno a Keith.

Una rissa tra loro con il droide ancora attivo nella stessa stanza è stata decisamente un’idea geniale, già.

“Se vuoi ammazzarci, comincia pure da lui.” è raro che Hunk molli scappellotti a qualcuno, ma quando lo fa, fanno decisamente male. La testa di Lance è costretta a piegarsi in avanti, un lamento sommesso che lo fa quasi pentire della battuta.

“Non voglio ammazzare nessuno.” al contrario di Keith, ora silenzioso e vagamente a disagio dalla situazione, Shiro gli risponde con tremenda calma. Subito dopo, lascia andare il prigioniero, che afferra la propria giacca ed esce, senza la minima attenzione a quello che potrebbe esserci fuori.

Il sospiro di Pidge decreta la fine della discussione e il ragazzo alza la testa dalla mano su cui si reggeva, indicando l’uscita ancora aperta a Lance.
“Vatti a scusare e poi tornate. In fretta. Imbecilli.”

La poco delicata pacca che riceve sulla spalla da Hunk gli impedisce di ribattere, e con un grugnito Lance si alza da terra, massaggiandosi lo stomaco mentre si muove verso la notte della Periferia.
“Ma perché diamine devo prenderle solo io, stanotte?”
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Il sibilo della chiusura idraulica è letteralmente un sollievo. Pidge si accascia finalmente sulla sedia, togliendosi gli occhiali per passarsi le mani sul volto.

Che banda di deficienti.
Che notte assurda.

“…fanno sempre così?” Shiro sta ancora guardando il portellone, il corpo libero dai cavi che ha scollegato con curiosa attenzione prima di fermare la rissa.

Il “no” di Pidge viene soffocato dal “sì” di Hunk, sdraiato per terra ma senza perdere di vista il droide.
“Sì, fanno sempre così. Ma ogni tanto va meglio, tipo quando dormono.”

Sorprendentemente, Shiro sorride.
“Siete un buon gruppo. I vostri caratteri si bilanciano, così come le vostre capacità.”

“Siamo dei pazzi. Il primo sono io che sto seriamente parlando con te.”
Lo sbuffo di Hunk fa sorridere anche Pidge; in fondo, parlare con Shiro non è così male. Almeno risponde cose sensate e non inizia pestaggi. Quando non cerca di ammazzarti.

“Quindi…ora cosa devi fare?” gli sembra una domanda legittima, considerato che non possono fare altro che seguire il droide e la sua apparentemente rivoluzionaria missione. “Ti serve qualcosa o…?”
Indicando le pareti attorno a sé, Pidge cerca almeno in qualche modo di rendersi utile. Ovviamente non si fida del robot, né dell’aliena, ma se collabora, forse gli verrà concesso più tempo per capire e magari pianificare qualcosa.

“Non ne ho idea. Non so cosa devo fare. Non so chi devo uccidere. Non so nemmeno il perché.” la mano sinistra di Shiro risale lungo il braccio opposto, fermandosi sulla giuntura che interrompe il silicone, quasi in un gesto abituale.
Chissà che sensazione deve provare un robot con il trapianto di un arto…

“Immagino che qualcuno entrerà e ce lo dirà.” Pidge non è sicuro se quella di Hunk sia una battuta, ma, nel dubbio, lancia un sospiro molto esasperato.

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“Vaffanculo.”

“Sì, Keith, vaffanculo anche a te, me l’hai già detto. Adesso ti fermi o devo legarti i capelli a un palo quando ci passi vicino?” tenere il passo del furioso ladro non è un problema, non per qualcuno con le gambe lunghe come Lance. E pure offendersi sottovoce è quasi divertente, non fosse che rischiano di morire al primo rumore che fanno.

Ѐ un sollievo quando finalmente Keith inchioda per ringhiargli praticamente in faccia, una mano sulla guardia dell’onnipresente pugnale elettrico infilato nella cintura.

“Che cazzo vuoi?”

“Tornare alla base. O a casa. Ma con te nella base.” non è certo da lui essere così premuroso con il moro, persino Keith ne è consapevole. È quasi l’equivalente del dichiararsi pentito, sconfitto in certi casi, per Lance.

“Sei uno stronzo.” Keith non ha alcuna intenzione di mollare invece; rimanere arrabbiato è la sua specialità.

“Sì, anche tu, è per questo che andiamo d’accordo, amico” un braccio di Lance vola attorno alle spalle del compagno di disavventure, che, sorprendentemente, non lo accoltella. “Andiamo, prima che Pidge ti lasci a dormire fuori come il topo che sei.”

Hanno già iniziato a camminare quando Keith gli pianta le dita nelle costole, per nulla gentile.
“Vaffanculo. E noi non andiamo d’acc-”

L’ultimo sussurro viene completamente coperto da un boato, seguito da urla e dall’arancio del fuoco farsi sempre più acceso sulle nuvole basse.

Il respiro bloccato in gola, l’unica cosa che Keith e Lance riescono a fare dopo essersi guardati è correre. Correre verso la base come se questa fosse l’ultimo posto sicuro sulla faccia della Terra.
E, forse, è davvero così.








 


SONO TORNATA
Non so per quanto, sinceramente, MA ECCOVI UN NUOVO CAPITOLO, damn sono quasi in pace con me stessa, ora...
Ci ho messo due pov alternati, se non sono chiari: Lance, Pidge e ancora Lance. Spero non risulti troppo pessima come scelta, ma mi servirà nei capitoli successivi.
Se mi dite anche solo che avete letto sono felice! <3

Chapter Lyrics: Scandroid - Salvation Code }

  
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