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Autore: Sophia Ginevra 17    26/06/2017    1 recensioni
Il primo bacio tra Lily Evans e James Potter come potrebbe essere avvenuto? Grazie ai libri noi sappiamo che è per certo avvenuto al loro 7° anno, ma in quale situazione? Leggete per scoprirlo.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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PRIMO BACIO TRA LILY E jAMES
Ero in ritardo, per la prima volta nella mia vita ero in ritardo, tutta colpa di Peeves che mi ha sporcato la camicia con l’inchiostro e ho dovuto cambiarla. Chissà perché non espellono quel fantasma; la McGonagall sarà furibonda di questo ritardo, cavoli e sono anche caposcuola. Arrivai davanti alla classe ed esitai: potevo benissimo dirle oggi pomeriggio che non mi sentivo bene e che ho saltato la lezione per colpa del malessere, ma se non affrontavo i pericoli (e la McGonagall si può considerare un pericolo) che razza di Grifondoro sarei? Alla fine, dopo qualche esitazione, spinsi la porta ed entrai in aula. La McGonagall non c’era, ma che strano! Non ero l’unica in ritardo oggi. La voce di un Corvonero che doveva fare lezione con noi interruppe i miei pensieri: “Scusi caposcuola Evans, ma ha per caso incontrato la professoressa mentre veniva?” “No” mormorai. Ero felicissima! La McGonagall non c’era e non poteva togliermi punti. D’altro canto la sua assenza dava da pensare: voglio dire la McGonagall non è MAI in ritardo. Scossi la testa: non guastiamo il momento. Mi avvicinai al tavolo dove era seduto Remus e i suoi amici Potter e Black, e mi sedetti. Mi fissarono tutti e tre stupiti. “Davvero non hai visto la McGonagall Lily?” chiese Potter “No” ripetei, “Strano” borbottò Black. A proposito, se vi state chiedendo come mai io, Potter e Black ci stessimo parlando senza ucciderci a vicenda, sappiate che ultimamente stiamo andando molto d’accordo. Loro hanno superato da mesi il chiamarci con il cognome: non mi chiamano più Evans, ma Lily; io, invece, ho serie difficoltà a chiamare Potter e Black rispettivamente James e Sirius, ma faccio del mio meglio quando devo parlare a uno dei due. Comunque chiesi: “Secondo voi perché la McGonagall è…” neanche a finire la frase che la porta si apre violentemente. All’inizio non vediamo nessuno poi, dopo esserci sporti dai banchi, vedemmo il professor Flitwick tutto sudato e agitato, stava cercando di dire qualcosa, dopo molta fatica riuscì a balbettare: “La professoressa ha avuto un contrattempo, non potrà venire. Siete pregati di ritornare ai vostri dormitori” stava per uscire quando si voltò e disse: “Ah quasi dimenticavo, Signor Potter e Signorina Evans venite con me!” tutti si voltarono a guadarci incuriositi, ma noi due, dopo un’occhiata stupefatta, ci limitammo ad alzarci e a seguire il minuscolo professore. James mimò un -poi vi diciamo- a Sirius che stava per alzarsi. Mentre ci inoltravamo nei corridoi della scuola, mi resi conto che stavamo andando dal preside. Un atroce dubbio che Potter e Black avessero fatto cavolate mi assalì così borbottai in direzione di James: “Tu e il tuo amico non avete fatto niente di stupido vero?” “No, sta tranquilla” mi rispose. Nel frattempo Flitwick disse Api Frizzole davanti a due Gargoyle di pietra, questi balzarono di lato per farci entrare nello studio di Silente. Lì trovammo il preside, la professoressa Sprout, il professor Lumacorno e la McGonagall. Deve essere successo qualcosa di grave se venivamo spediti nell’ufficio del preside dove c’erano anche tutti i professori più importanti della scuola. “Bene!” esclamò Silente facendoci trasalire “Ora che ci siamo tutti possiamo iniziare. Allora, da alcune nostre fonti, direi molto attendibili, ci è stato riferito che alcuni studenti di Hogwarts si sono uniti a Voi-Sapete-Chi” la Sprout si portò la mano alla bocca orripilata, ma Silente non ci fece caso e continuò “naturalmente non sappiamo quali e di quale casa siano questi studenti ma…” qualsiasi cosa stesse per dire fu interrotto da Potter che esclamò con veemenza: “Non è ovvio Professore? Gli studenti sono di Serpeverde, voglio dire quanti studenti di Grifondoro, Corvonero o Tassofrasso conosce che si unirebbero a Voi-Sapete-Chi?” “Potter!” che la McGonagall fosse arrabbiata dal comportamento di James lo si capiva. Quest’ultimo, forse rendendosi conto che è stato maleducato interrompere il Preside aggiunse rosso come un peperone: “Mi scusi Signore”. Pensavo che Silente lo avrebbe sgridato, ma non fu così: difatti il Preside gli sorrise bonariamente. Io, un po’ risentita per quel sorriso, chiesi: “Scusi, ma io e James che centriamo con questa storia?” “Voi siete i Caposcuola, dovete sapere queste cose; e poi, ci auguriamo che stiate attenti se notate qualcosa di strano” rispose la McGonagall. “Comunque, non possiamo basarci solo su la sua supposizione, signor Potter, quindi, per ora, tutti gli studenti di tutte le case possono rimanere a Hogwarts. Capito?” fa Silente. La McGonagall aggiunse: “Ora potete andare” e venimmo congedati. Mentre ci stavamo avviando verso la torre dei Grifoni guardai James e borbottai: “Comunque sei un idiota, come ti viene in mente d’interrompere il preside?”. Lui mi guardò poi mosse leggermente la testa, e non disse nulla. Anch’io mossi la testa un po’ risentita, non dal comportamento assunto da Potter con il Preside, ma dal fatto che non mi avesse risposto.
Nella sala comune dei Grifondoro mezz’ora dopo…
“… e poi ci dice di stare attenti se notiamo qualcosa di strano” conclusi. I nostri amici ci fissavano con la bocca aperta in una 0 perfetta, stupiti e orripilati dal nostro racconto. “È vero? Ci sono studenti che si sono uniti a Voi-Sapete-Chi? Non state scherzando?” chiese Sirius, mentre Frank, seduto accanto a lui, stava per svenire. “Ti pare che si possa scherzare su una cosa del genere?” sibilai, Sirius abbassò gli occhi imbarazzato dalla sua stupidaggine. Ad un tratto il ragazzo fece un’esclamazione che ci fece sobbalzare: “Mio fratello!” se prima Sirius era imbarazzato, ora il rossore sulle sue guance stava ad indicare rabbia e ira. “Come scusa?” fa Alice “Che intendi con -mio fratello-?”. “Be’, mio fratello sicuramente si sarà unito ai mangiamorte di Voi-Sapete-Chi. Basta guardare la famiglia in cui si ritrova. Mia mamma Walburga gli deve aver fatto il lavaggio del cervello, poverino!” “Uff, basta parlare di Regulus, Sirius. ” borbottò Frank. Io mi alzai “Dove vai?” era stata Alice a parlare; le risposi: “In biblioteca un attimo. Devo prendere un libro” “Cosa? Tu non vai da nessuna parte da sola chiaro?” esclamò Alice. “D’accordo!” ribattei “Vieni tu con me” “Io, oh d’accordo. Verrò!”. Si alzò anche lei e ci avviammo verso la biblioteca.
“Che libro le serve signorina Evans?” “Il libro che spiega in modo più dettagliato possibile l’Aritmanzia avanzata di 3° livello, per favore” “Un attimo” rispose madame Pince. Alice e io restammo per 5 minuti ad aspettare la bibliotecaria, quando ritornò aveva con se un librone alto almeno 5 cm. Alice spalancò la bocca e sussurrò: “Lily, ti voglio bene e so quanto ti piace studiare, leggere e fare in modo più completo e dettagliato i compiti, ma quel libro è ENORME a livelli assurdi; persino TU farai fatica a leggerlo. “Per prima cosa: non mi piace fare i compiti, li faccio bene perché posso avere bei voti e guadagnare molti punti; per secondo: ho letto libri più voluminosi di quello, perciò -no problem-. Grazie madame Pince”. Sussurrai a mia volta. Dopo aver messo il librone, che Alice stava ancora scrutando con aria circospetta, nella mia borsa iniziammo ad avviarci alla torre di Grifondoro. Ad un tratto, dietro una colonna, in un corridoio secondario e poco illuminato, sentimmo delle voci che ben conoscevamo: quelle dei Serpeverde. Io e Alice ci accostammo al muro e origliammo: “Chi ha spifferato il nostro segreto?” Malfoy ovviamente “Quale segreto? Ne abbiamo così tanti!” Quell’idiota di Crabbe “Già, già” Adesso era Goyle, ma quei tre non si separano mai? Sembrano un trio di vecchi amici inseparabili. La voce che venne dopo, però, non era quella di nessuno dei tre: difatti era la voce di Nott che disse con un tono di voce spazientito: “Il segreto che abbiamo fatto tra noi, quello che dice che ci siamo uniti al signore Oscuro”. Spalancai la bocca e, dopo un’occhiata ad Alice, vidi che anche lei ce l’aveva aperta. Alice sussurrò: “Lily” “Che c’è?” “Non ce la faccio più devo starnutire”. “No non…” ma era troppo tardi: Alice aveva starnutito. Tempo tre secondi e quattro Serpeverde ostili erano in piedi di fronte a noi con aria minacciosa. “Allora” scandì quel tonto di Malfoy “Avete sentito tutto quello che dicevamo, vero stupide Grifondoro?” non parlammo. Crabbe fece la voce in falsetto: “Oh, siamo due ragazzine sciocche, che hanno sentito più di quello che dovevano sentire. Venite ad aiutarci perché non abbiamo abbastanza fegato per batterci”. Mentre quell’ idiota parlava il suo compare Goyle ridacchiava, visibilmente divertito. Indietreggiammo mentre loro avanzarono. Tirarono fuori le bacchette; li imitammo, ma sapevamo che non avevamo molte possibilità contro di loro: eravamo 4 contro 2, in più loro erano anche cattivi. Crabbe urlò “Stupeficium”, ma noi lo scansammo. Alice sferzò l’aria, ed ecco che dalla sua bacchetta uscì un getto di luce rossa che colpì Crabbe al petto, un attimo dopo il Serpeverde si afflosciò alla parete dove rimase immobile. Nott mi lanciò un altro Stupeficium che evitai, ma colpì Alice dietro di me. Fantastico! Ora eravamo 3 contro uno, non è un combattimento equo, cavolo. Urlai: “Impedimenta” contro Nott, il getto verdastro lo colpì e lui fece cadere la bacchetta, in evidente difficoltà. Approfittai di quell’attimo per immobilizzarlo. Mancavano solo Malfoy e Goyle, che non rideva più. Mentre combattevamo pensai con una nota d’ironia -era stata Alice a volere che venisse qualcuno con me in biblioteca, e ora a colpa sua mi trovo in questa situazione-. Malfoy prova a immobilizzarmi, non ne ha mai l’occasione: lo schianto immediatamente. Non mi rendo conto che Goyle è strisciato dietro di me, finché non lo sento urlare “Crucio” no! Non è possibile. Goyle sta usando una maledizione senza perdono, mi girai appena in tempo per vedere la maledizione a una ventina di cm dal mio viso, non sarei MAI riuscita a fermarla… chiusi gli occhi preparandomi al peggio, ma il peggio non venne: un paio di mani mi spinsero via dalla traiettoria della maledizione facendomi sbattere contro il muro. Contemporaneamente al mio urto ci fu anche l’urlo di un ragazzo: probabilmente la persona che mi ha spinto contro al muro. In un attimo mi resi conto che l’urlo (di dolore) di poco prima apparteneva a un ragazzo che conoscevo molto bene. Mi girai in tempo per vedere James Potter che cadeva a terra. Non mi concessi il tempo di pensare: schiantai Goyle. In quel momento arrivò la McGonagall. Le dissi: “Questi Serpeverde hanno aggredito me e Alice, li interroghi con il Veritaserum”. Mi annuì. Io corsi da James, che aveva ancora il fiato grosso per il dolore. Lo guardai e lui, con un filo di voce, disse: “Ti ho salvata!”. Era vero: MI HA SALVATA. Prima che me ne rendessi conto di quello che facevo, chiusi gli occhi e, con più delicatezza possibile, appoggiai le mie labbra sulle sue. Un bacio leggero, un ringraziamento per quello che aveva fatto per me, senza pensarci.                           
   
 
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