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Autore: salamandergirl    27/06/2017    3 recensioni
Immaginate un mondo dove i maghi si mescolano con persone normali, senza alcuna dote speciale quanto la loro, ognuno di loro si comporta normalmente e ha un lavoro, una famiglia.
Una vita normalissima vissuta in anonimato insieme al resto della massa.
L’unica cosa, o meglio luogo, che fa ricordare ai maghi di essere tali sono le gilde: luoghi dove i maghi si riuniscono e nei quali possono manifestare la loro vera natura e utilizzare le loro doti senza alcuna paura di essere scoperti.
Ma al di fuori delle Gilde è severamente vietato usare la magia ed è anche vietato far venire a conoscenza a qualche non mago di questo mondo incantato e magico.
La nostra storia è ambientata a New York, corre l’anno 1955 quando un’avvenente ragazza di vent’anni rimane orfana di madre e padre e con la loro scomparsa sulle spalle le ricade la responsabilità dell’azienda famigliare che ormai stava in piedi dal 1851.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 

Lucy passò il resto della giornata tra le scartoffie d'ufficio mentre al telefono cercava di parlare col meccanico di famiglia.

Secondo il parere di Scorpio la macchina era da rottamare, ripararla sarebbe stato uno spreco di tempo e di soldi e non era nemmeno sicuro che dopo aver cambiato i vari pezzi avrebbe di nuovo funzionato.
Persuase Lucy ad affidarsi a lui per la sua nuova auto e lei, sorridendo tristemente, gli diede budget illimitato con la promessa di scegliere un'auto che suo padre avrebbe amato alla follia.

Quando le lancette dell'orologio scoccarono le 8:30, Levy entrò nell'ufficio senza bussare e si lasciò ricadere sulla poltrona davanti alla scrivania di Lucy.

La piccola ragazza si tolse gli occhiali osservando con i suoi grandi occhi color bistro la sua migliore amica immersa nei documenti che ricoprivano l'intera superficie di legno.

-Non si usa più bussare?-

Chiese Lucy assorta nella lettura di una bolletta, si stavano alzando troppo i prezzi perciò doveva cercare di risparmiare sul riscaldamento fortunatamente da li a poco sarebbe iniziata l'Estate e il problema del freddo sarebbe sparito.

-Il mio lavoro è terminato due ore fa, hai visto di recente l'orologio?-
Chiese divertita indicando con lo sguardo il vecchio pendolo e Lucy poco dopo seguì il suo sguardo.

-Sono già le 8:40?!-
Sbottò e mise una mano sullo stomaco, come risposta a quella scoperta il suo stomaco rispose con un sonoro e sinistro suono di protesta per la mancata cena, la sua cameriera sarà di sicuro in pena per lei che era sempre rientrata massimo per le 8:00 per consumare la cena.
-Devo chiamare Virgo, sarà in ansia.-
-Ci ho già pensato io, infondo sono la tua segretaria no? Gli ho detto che stavi lavorando e l'avresti tirata per le lunghe. Ma spero vivamente che ora tu la smetta e che venga a mangiare con me.-
Sorridendo Lucy annuì e gettò tutte le carte nel cassetto, avrebbero aspettato Lunedì per essere firmate e consegnate.

***
Levy e Lucy camminavano fianco a fianco per Central Park, avrebbero tagliato molta strada per raggiungere la loro destinazione: Fairy tail.
La turchina poteva sembrare la sorellina minori di Lucy, era più bassa di lei di ben 25 cm e le sue forme erano molto più povere e scarne di quelle piene e sode dell'amica e questo glielo facevano notare tutti.
Fisicamente erano molto diverse ma mentalmente erano molto più simili di due vere sorelle, si completavano a vicenda e riuscivano sempre a parlare di qualcosa senza mai stare in silenzi imbarazzanti che a volte ci sono in un'amicizia normale; si capivano soltanto stando zitte e con uno solo sguardo, quando quei due occhi dal colore simile si incontravano un fiume di idee sfociava libero e impetuoso.
La loro era una mente unica, indivisibile costruita sull'intelletto e la fantasia.
Forse era per questo che erano amiche ormai da 10 anni e “il loro incontro era stato dettato dalle stelle, erano destinate a incontrarsi e a diventare una sola persona e a completarsi a vicenda” era questo che diceva sempre la defunta madre di Lucy: Layla.
Se ci pensava la bionda provava un po' di malinconia a ripensare hai vecchi tempi, quando correvano per ore nella sua villa per poi rifugiarsi nella maestosa biblioteca dove li scoprirono la loro passione per la letteratura.
Ma c'era un ricordo in particolare che riscaldava il cuore di Lucy in quella serata dal vento pungente, si strinse nel suo cappotto rosa mentre sorridendo ripensò al loro primo incontro.
Era l'estate dei suoi (anzi loro) dodici anni quando una donna di trent'anni dai lunghi capelli turchini si presentò a villa Heartfilia con la figlia.
La giovane donna si era recata da loro in cerca di un lavoro come domestica e venne ricevuta dalla padrona di casa: Layla Heartfilia; sembrava una regina mentre scendeva per le scale fasciata da un tubino dal color rosa antico e osservava le due ragazze con fare curioso e benevolo sopratutto intenerità dalla figlia della donna, Levy, che teneramente si nascondeva dietro la gonna della madre e con le manine tozze stringeva quei lembi di stoffa fortemente intimidita da tutto quello sfarzo e quel lusso che non si sarebbe mai sognata ne anche nei suoi sogni.

La padrona di casa le accolse gentilmente facendole accomodare in un piccolo salottino composto da due divani, uno di fronte all'altro, divisi solo da un tavolino che sembrava costare una fortuna come le rose nel vaso che coloravano l'ambiente.
Intanto una piccola ragazza stava seduta sul soppalco della stanza dedicando tutta la sua attenzione non verso le due donne che discutevano amabilmente ma verso lo scricciolo raggomitolato vero le calde braccia della propria madre intimidita da tutto.
A un certo punto decise di avvicinarsi e sorprendendo tutti disse:
“Ma invece di startene in braccio alla tua mamma, che ne dici di venire a giocare con me?”
Con quella semplice frase e quella manina tesa verso Levy, iniziò tutto.
Lucy sorrise a quei ricordi e alzò lo sguardo al cielo trovandolo tempestato di puntini luminosi che splendavano cercando di rubare l'attenzione alla splendida luna argentata che illuminava la città con i suoi flebili raggi.
-A cosa stai pensando Lucy?-
Chiese Levy che aveva notato quello sguardo che Lucy assumeva solo quando ricordava qualcosa di bello e unico successo anni indietro.
-Niente di che, solo a come siamo diventate amiche.-
-Sei stata davvero una sfacciata a venirmi a parlare in quel modo.-
Rispose schietta Levy a testa alta e la bionda non pote fare a meno di pensare che tutta quell'infantile timidezza era svanita dal carattere di Levy.

“Ho creato un mostro”
Si disse sospirando mentre Levy continuava a camminare dritta di fronte a se guardando il cielo sorridente.

-Spero che Mira abbia cucinato le sue “Special Meatboal” , se ci sono sarò una donna felice per molto tempo!

-Di sicuro le avrà fatte, poiché un uccellino ha detto che stasera saresti venuta.-
Lucy sbiancò alla notizia, non voleva che si venisse a sapere. Chissà cosa avrebbero combinato nel sapere che sarebbe venuta quella sera, conoscendo Fairy Tail sarebbe scoppiato un putiferio e avrebbero organizzato una festa che sarebbe durata fino all'alba.

Levy capì ciò che pensava e cercò di rassicurarla dicendo che tutti durante la settimana erano sicuramente impegnati ma che di sicuro ci sarebbero stati Gray, Droy, Jet, Elfman, Lisanna e Mirajane.
-Ah e non dimentichiamoci del master. Faremo una festa come si deve sabato!-

-Ma neanche per sogno!-
-Dai Lu. Non vieni alla gilda da due anni sei mancata!-
Cercò di giustificare i suoi compagni Levy e, insieme uscirono da Central Park iniziando a sentire delle urla e risate provenienti da tutti gli edifici che costeggiavano la strada avvistando una struttura dipinta di verde in fondo alla strada, dove sopra il portone d'ingresso c'era un cartello con scritto “Fairy Tail Bar's” con una fata stilizzata disegnata sull'insegna.
Dalle finestre oscurate si vedevano le luci accese del bar e delle ombre che si muovevano all'interno dell'edificio.

-Quelli la stanno già facendo una rissa ancor prima che arrivi. Di sicuro sono Elfman e Gray.-

Disse Levy sorridendo e Lucy ricambiò il sorriso a sua volta ma all'improvviso … un'energia diversa dal solito si propago dall'edificio.
Levy spalancò gli occhi e la mano della bionda, che era posizionata sopra la maniglia, prese a tremare fortemente; l'energia che proveniva all'interno del Pub era diversa da quella che di solito proveniva all'interno dell'allegro abitacolo.
Non assomigliava a nessuna aurea dei loro compagni, questa era imprignata di un qualcosa di strano … potente e … antico.
-Levy cosa è … questo?-

La ragazza non rispose e allora Lucy prendendo coraggio aprì la porta per ritrovarsi dall'altra parte la calma più assoluta, o meglio così sembrava.
Ogni membro di Fairy Tail era seduto ai tavoli più esterni della stanza con espressioni che partivano dalle più serie e tetre alle più preoccupate e penose, al centro della stanza stava in piedi un giovane uomo dalla capiliatura lunga e folta chioma corvina ghignava vittorioso mentre posizionava il proprio piede nudo sopra il torace di un giovane ragazzo ai suoi piedi facendolo tossire fortemente.
-Bene.-
Disse con voce divertita vedendo le due ragazze spalancare la porta, Lucy a quella visione non si fermò e nemmeno ragionò, si gettò sul corpo del ragazzo facendo spostare divertito l'uomo dai lunghi capelli neri.
Levy non capiva come mai i suoi compagni non stessero facendo niente, non erano codardi e sapeva che tutti loro si sarebbero messi a lottare per un loro compagno.
Saettò i propri occhi color Bistro verso l'uomo in piedi nella stanza e lui restituì lo sguardo ghignando.
-Non è molto corretto battersi con una persona e bloccare tutti i compagni al proprio posto.-
Disse la turchina notando le caviglie e i polsi dei propri compagni legati al pavimento o al tavolo con dei catenacci di ferro spessi.
-Ragazzina, il combattimento era uno contro uno. Lo sapeva e ha accettato lo stesso. Ed ora torna a giocare con qualche giocattolo.-
Levy gli lanciò uno sguardo di puro odio e prese dalla tasca del cappotto giallo un oggetto molto singolare: sembrava un ramo di 20 pollici fatto in cristallo dove terminava con una
cannetta piena d'inchiostro verde e da un pennino che scintillava sotto la luce del lampadario.

-SOLID SCRIPT... -
Lucy alzo lo sguardo dal corpo dell'amico ma non riuscì ad avvertire l'amica, Levy fu scaraventata contro il muro dal misterioso ragazzo e improvvisamente dal soffitto comparirono delle catene che si legarono ai polsi della turchina tenendola appesa sulla parete di legno.
-Ora basta Gajeel.-
Tuonò una voce possente dal bancone del Bar, proveniva da un piccolo vecchietto dai capelli e i baffi ormai bianchi per l'età che aveva ma lo sguardo che possedeva non era quello di un affabile vecchietto ma bensì di un padre infuriato che stava trattenendo tutta la sua rabbia distruttiva per una buona ragione.
-Penso che il tuo messaggio sia arrivato a tutti noi, ora sarà meglio non sfidare la mia pazienza oltre al dovuto. So bene che cosa sei in grado di fare ma tu mi stai sottovalutando … ora vattene ti risponderemo a tempo debito.-
-Non so quale sia il tuo problema vecchio. Ma una promessa è una promessa.-
Gajeel, Lucy intuì che quello doveva essere il suo nome, emise un verso scocciato facendo fuoriuscire dalle narici un leggero fumo che sapeva di Zolfo e Ferro.
-Tornerò qua tra 3 giorni … ah non sprecatevi a riferirlo a tutte le gilde dell'intero paese perché sono stati tutti avvertiti e avete tutti lo stesso ultimatum da rispettare.-
Dettò ciò il ragazzo si voltò e senza degnare di uno sguardo nessuno se ne andò taciturno dal locale dove ormai nemmeno una mosca volava, Lucy era ignara di ciò che era stato riferito ai suoi compagni e desiderava sapere cosa quel “mostro” fosse venuto a dire a tutti loro.
Lanciò uno sguardo al master che stava seduto sul bancone a gambe incrociate mentre teneva nella mano destra un lungo bastone dell'estremità arricciate, l'uomo sentendosi osservato ricambiò lo sguardo della ragazza.
-Lucy, mi dispiace che il tuo ritorno sia dovuto coincidere con questo triste evento.-
Dettò ciò l'anziano sorride e afferrò il bastone anche con l'altra mano libera e lo ruotò sopra la propria testa facendo comparire un grande cerchio luminescente blu dal quale, partirono minuscole frecce che andarono ad abbattersi contro le catene create da Gajeel, facendole così scomparire.
Il corpo di Levy cadde inerme al suolo e fu subito soccorso da un ragazzo dai capelli color carota che la prese in braccio portandola in infermeria.
-Master … Cosa voleva dire che tutte le gilde sono state avvertite?-
Chiese con voce stridula Lucy mentre stringeva a se il corpo del suo compagno.
-Lo vuoi davvero sapere? Stiamo andando incontro alla distruzione dell'umanità.-


 

 


 

   
 
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