AUTORE: Minori Kuscieda
LUNGHEZZA: Oneshot (651 parole)
PERSONAGGI: Altri, Berthold Hoover
RATING: Arancione
GENERE: Drammatico, Suspence
NOTE/AVVERTENZE: AU, Tematiche delicate
 

Perfetto.

 
Doveva uscire da quella casa prima di impazzire del tutto.
Gli esami universitari da dare, i libri ammonticchiati sulla scrivania, il caldo insopportabile, i genitori che urlavano litigando tra loro.
Erano le sette, avrebbe approfittato della pausa dallo studio per uscire e svagarsi, ai riassunti c’avrebbe pensato il giorno dopo.
Entrò in un locale poco lontano casa sua: era quasi del tutto deserto, tranne per qualche piccolo gruppo di ragazzi e ragazze.
Si sedette al bancone e ordinò; poco dopo la bevanda gli venne servita davanti agli occhi, prese il bicchiere e bevve un sorso.
<< Analcolico? >> Chiese una voce femminile alle sue spalle.
Voltò la testa e vide una ragazza bellissima sedersi accanto a lui.
Si guardò attorno come per vedere se ci fosse qualcun altro a cui lei avrebbe potuto rivolgersi, ma, apparte il barista, c’era davvero solo lui nei paraggi.
<< Si, sono astemio. >> Ammise, ancora incredulo che quella ragazza avesse parlato proprio a lui. Non pensava di essere il ragazzo adatto ad attirare le attenzioni di una donna, per giunta così bella. E, dopo quella risposta, aveva sicuramente compromesso ogni tipo di interesse da parte di lei.
<< Bravo, anche io non bevo. E odio i ragazzi che, ciondolanti e con l’alito che puzza d’alcool, si buttano al centro della pista. >>
Nel momento in cui la ragazza gli sorrise lui guardò i suoi occhi: di un azzurro profondo, quasi surreale, meraviglioso.
<< Fumi? >> Chiese lei, curiosa.
<< Mi dispiace deluderti ma no, non fumo. >>
La sentì ridere. << Non bevi, non fumi. E a droga come siamo messi? Una pasticca, ogni tanto? >>
<< Niente. >> Si fermò un attimo, poi continuò. << Sono un tipo un po’ banale. >> Aggiunse.
<< Non è vero. Sei perfetto. >>
Un brivido gli percorse tutta la schiena.
Continuarono a parlare del più e del meno.
<< Abiti da solo? >> Chiese, cogliendolo alla sprovvista
<< No, vivo con i miei. Una brutta situazione. >>
<< Capisco. Ti va di venire da me? >>
Era una situazione surreale, i suoi amici non gli avrebbero mai creduto, e come biasimarli se a stento ci riusciva lui?
 
La ragazza parcheggiò la macchina davanti ad un palazzo, scesero entrambi ma prima di salire lei si allontanò per fare una telefonata.
Poggiata al muro, parlava a bassa voce. Quando tornò, lo invitò a raggiungere l’appartamento.
<< Posso offrirti un succo? >> Chiese, entrando in casa.
Accettò sedendosi sul divano, guardandosi attorno e apprezzando l’arredamento semplice del posto.
Poco dopo la ragazza tornò, porgendogli il bicchiere. Bevve tutto d’un fiato, aveva stranamente sete, si sentiva accaldato.
Poco dopo, iniziò a sentirsi stordito, confuso, la testa girava, le palpebre erano stranamente pesanti. Voleva tornare a casa.
Fece per alzarsi ma cadde a terra. Possibile che lei gli avesse messo qualcosa nel bicchiere?
Cercò di tenere gli occhi aperti e vide la ragazza aprire la porta e far entrare un uomo.
<< Muoviamoci. >> Sentì dire ad uno dei due prima di perdere i sensi.
 
Quando si svegliò la testa gli faceva male, aveva la gola secca, la bocca impastata, e, per di più, aveva freddo. Su di lui, un neon troppo forte gli dava fastidio agli occhi.
Abbassò lo sguardo e vide il bordo della vasca e poi lui stesso immerso fino alla vita da una montagna di cubetti di ghiaccio.
Si chiese cosa fosse successo… Ricordava solo il locale, le chiacchiere con quella ragazza, e poi?
Poggiò le mani sul bordo della vasca e fece per tirarsi su ma un dolore lancinante lo costrinse a rimettersi fermo nella posizione di prima.
Cercò di voltarsi per controllare e vide un lungo taglio, un’incisione chirurgica chiusa da tanti punti di sutura, all’altezza del rene destro.
Riecheggiarono delle domande nella sua testa, simili ad una diagnosi medica.
Bevi?
Fumi?
Ti droghi?
Alle sue risposte, quel commento finale assumeva un significato totalmente diverso:
Perfetto.
 
-Angolo Autrice-
Buonasera a tutti. *inchino*
Vi chiedete perché io sia di nuovo qui? Ecco, me lo chiedo pure io.
Vi chiedete cos’è questa cosa che avete appena letto? Ecco, me lo chiedo anche io… No scherzo, siamo seri.
Era da un po’ che bramavo (?) di tornare a scrivere e guardando un video mi è venuta l’idea. Questa idea.
E’ una MiniOS abbastanza sbrigativa, lo ammetto, e spero che a qualcuno piaccia.
Sono stata indecisa fino all’ultimo sul personaggio da scegliere, andavano bene più persone come protagonista principale, ma alla fine, (sono un po’ di parte, lo ammetto), ho scelto Bert. Sia perché è il mio personaggio preferito, sia perché ad un’analisi più attenta mi sembrava che quello più adatto fosse lui.
Come sicuramente avete capito, il tema delicato alla base di questa storia è il traffico illegale di organi. Un fenomeno che, in una realtà molto vicina alla nostra, è all’ordine del giorno. E purtroppo, oserei dire, in mezzo a questo mercato nero troppo spesso sono i bambini a farci le spese.
Spero di non avervi messo ansia, in ogni caso, chiedo scusa per questo.
Ho un’altra OS pronta, spero di riuscire a pubblicarla la prossima settimana, tempo libero permettendo.
Intanto, spero di leggere qualche commento, e spero di avervi tenuto compagnia. Alla prossima, un bacio, Mino-chan.
P.S. Essendo presente l'avvertenza "Tematiche delicate" non sapevo se fosse obbligatorio il rating rosso... Ho messo l'arancione perchè alla fine non è una cosa esplicita. Se dovesse essere sbagliato potreste dirmelo? Provvederò subitissimo a cambiarlo, grazie!