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Autore: Milady Silvia    30/06/2017    0 recensioni
Il cuore di Sanji è diviso tra due donne e questo lo porterà a una tragica parabola discendente.
[Deathfic!].
Scritta sulla soundtrack Cuore in me del musical Il gobbo di Notre Dame.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Come un musical '
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sulla soundtrack Cuore in me del musical Il gobbo di Notre Dame.

Cuore in me

CAPITOLO 21

 

 

Cuore in me 
Osceno più del sesso 

 

Zoro teneva la schiena curva e il suo viso fissava quello di Sanji.

“Sei sicuro di quello che mi stai dicendo?” domandò quest’ultimo.

Zoro fece ondeggiare la sedia della cucina su cui era accomodato, facendola scricchiolare.

“Decisamente. Te l’avevo detto che era un po’ che le azioni di tua moglie non mi convincevano. Quella donna è sempre stata bellissima e meravigliosa, ma il dottore deve averle messe strane idee in testa.

Fossi in te, la convincerei a cambiarlo” disse.

“Sai, forse le voci su suo padre…” mormorò Sanji. Afferrò lo schienale della sedia dell’altro e la raddrizzò.

“Inizi a credere ci sia dietro un giro di mafia?” chiese Zoro, inarcando un sopracciglio.

Sanji piegò di lato il capo.

“Forse” bisbigliò.

“Pensi che lei lo stia facendo di proposito? Perché? Ti ama no?” domandò Zoro, alzando la voce.

Sanji ticchettò con la punta della scarpa di vernice nera sul pavimento.

“Ultimamente ho scoperto che le manca una macchina. Non era tra le sue preferite e non ci ho fatto caso” sussurrò.

“Ha tante macchine?” chiese Zoro, guardando il viso dell’altro. Gli occhi di Sanji erano cerchiati da delle profonde occhiaie.

“Sì, ma non le cambia spesso. Sono da collezione, me lo avrebbe detto se l’avesse venduta” rispose Sanji.

Zoro si grattò la testa.

Cuocastro, non capisco cosa stai insinuando” ammise.

“Niente” mentì Sanji.

< Non posso davvero credere una cosa del genere. Non posso! > pensò.

Zoro si grattò il mento squadrato.

“Ti conviene andartene prima che lei ritorni. E fammi un favore, stanne fuori” lo pregò Sanji.

Umphf. Tutto sommato siamo amici, non vedo perché…” borbottò Zoro.

Sanji si ticchettò l’indice sulle labbra.

“Occupati del ristorante. Se mi dovesse succedere qualcosa…” lo pregò.

“Così mi preoccupi di più” disse roco Zoro, impallidendo.

Sanji strinse le labbra fino a farle sbiancare.

“Io te lo sto affidando, Zoro. Per quanto mi riguarda, puoi anche chiamarlo ‘Rufy’ in suo onore” disse, indurendo il tono.

Zoro rabbrividì.

“Quello è il tuo sogno. Sta a te occupartene” ribatté.

“Nel caso non dovessi riprendermi” lo interruppe Sanji.

Zoro giocherellò con la fascia nera sul suo braccio.

“Cambiata cura, guarirai in fretta. Smettila di preoccuparmi, sopracciglio a ricciolo. Stai facendo dei discorsi strani” cercò di rassicurare l’altro.

“Ne riparleremo domani, promesso. Dopo una bella notte di sonno, smetterò di essere così catastrofico. Questi medicinali mi stanno confondendo” mormorò Sanji.

“Smetti di prenderli” ordinò Zoro, corrugando la fronte.

Sanji sospirò.

“Certo, al massimo li sputerò di nascosto a Robin” gli bisbigliò vicino all’orecchio.

“Ci conto” ringhiò Zoro

“Siamo cresciuti in strada, simili trucchetti siamo in grado di farli entrambi”. Aggiunse Sanji, mantenendo basso il tono. Si allontanò dall’altro che aggrottò le sopracciglia.

“Va bene, a domani” borbottò.

< Sì, ci sto credendo. Come ho fatto a convincermi così facilmente che Robin, la mia dea, il mio angelo, sia un’assassina?

Cuore in me, osceno più del sesso, il tradimento ti ha reso marcio. Oh Robin, perdonami per la mia mancanza di fede > pensò Sanji. Guardò Zoro alzarsi dalla sedia, lo accompagnò fino alla porta. Zoro uscì dalla cucina, dirigendosi all’uscita della casa.

Sanji indietreggiò, i capelli biondi gli coprivano metà del viso mettendoglielo in ombra. Una lacrima gli rigò la guancia.

   
 
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