Devo
essere impazzita, non c’è altra spiegazione, quindi vi chiedo scusa fin da ora.
Sono anni che non scrivo più fanfiction, e ricomincio
scrivendo alle due e mezza di notte per presentarvi la mia prima storia su One Piece: è un Universo
Alternativo ambientato nel mondo moderno.
Sanji-centrico, probabilmente OOC, spoiler
per chi non sa nulla sulla famiglia biologica di Sanji,
rating giallo per presenza di coppie shonen-ai e het, niente di esplicito.
Raccolta molto sperimentale aggiornata a random quando mi vengono idee. Non
betata, se trovate degli errori gentilmente fatemelo
presente nei commenti. Soprattutto se pensate che debba lasciar perdere il fandom, amo troppo One Piece per rovinarlo con i miei goffi tentativi di
ricominciare a scrivere qualcosa che non siano romanzi fantasy originali :P
Episodi
forse senza senso della vita da liceale di Sanji Vinsmoke
PROLOGO
Sanji
Vinsmoke credeva di essersi liberato della sua
famiglia quando aveva otto anni.
I suoi rapporti con i propri diretti consanguinei
non erano mai stati idilliaci; l’unica che ricambiasse l’amore incondizionato
del proprio biondo figliolo era la madre Sora, ma quella dolce figura l’aveva
abbandonato troppo presto a causa di una malattia che l’aveva portata via
quando Sanji era ancora in tenera età.
L’altra presenza femminile della famiglia, la
sorella maggiore Reiju, all’epoca era ancora troppo
piccola per poter sostituire la madre come figura consolatoria per
il fratellino più sensibile. Sensibilità che non poteva sperare in alcuna
comprensione dall’uomo severo e intransigente che era suo padre.
Jajji
Vinsmoke era un celeberrimo scienziato, che passava
quasi tutto il suo tempo immerso nelle avanzatissime ricerche di genetica che
lo avevano reso tanto ricco quanto famoso. La perdita dell’amata moglie lo
aveva spinto a dedicarsi totalmente al lavoro, lasciando i figli spesso soli,
affidati alla servitù che tuttavia non poteva assolutamente tenere a freno i
comportamenti sempre più viziati e prepotenti di tre dei piccoli Vinsmoke.
Per anni l’infanzia di Sanji
rappresentò una vera e propria lotta per la sopravvivenza: terzo di quattro
gemelli, si sentiva tanto diverso dai fratelli nello spirito quanto era loro
somigliante nel corpo. Per lui ogni giorno era una battaglia per trovare il
proprio posto nel loro spietato mondo.
Non era uno scavezzacollo come Yonji,
sempre pronto a combinare marachelle che gli venivano perdonate con un sorriso
distratto dal padre solo perché era il più piccolo (seppur di pochi minuti,
cosa che Sanji trovava assurdamente ingiusta).
Non era infallibile come Ichiji,
che rendeva onore al fatto di essere il primo nato dei gemelli (sempre per quei
pochi minuti che Sanji malediceva) facendo di tutto
per dimostrare di essere un figlio perfetto in ogni situazione.
E non era neppure astuto come Niji,
fedele complice e maligno consigliere del fratello maggiore, sempre disposto a
far pesare come piombo a Sanji quei dannatissimi
pochi minuti che l’avevano voluto più grande di lui.
Finché, in occasione dell’ottavo compleanno dei
gemelli, Jajji aveva annunciato che per motivi di
lavoro la famiglia si sarebbe trasferita in un’altra città, la lontana North
City, abbandonando la provinciale East City in cui i piccoli Vinsmoke
erano nati. Sanji si sentì crollare il mondo addosso;
questa notizia rappresentava per lui la separazione dall’unica persona che fino
ad allora avesse rappresentato per lui una famiglia: Zeff
Redleg.
Zeff
era un lontano cugino di Sora e gestiva un ristorante; era il primo ricordo che
Sanji possedesse, risaliva a quando era così piccolo
da aver appena imparato a camminare: sua madre l’aveva portato a pranzare al Baratie, solo loro due, e il piccolo biondo era rimasto
tanto entusiasta di quei piatti deliziosi che Zeff
l’aveva ammesso nel suo regno, la cucina. Era stato amore a prima vista, e Sanji aveva deciso che sarebbe diventato a tutti i costi un
cuoco.
Purtroppo questa ambizione secondo Jajji era troppo misera per un figlio dell’importantissima
famiglia Vinsmoke, e questo aveva dato il via a
ulteriori prese in giro da parte dei suoi fratelli. E ora Sanji
avrebbe perso tutto: Zeff e il ristorante in cui
correva a rifugiarsi ogni volta che lo scherno dei suoi consanguinei diventava
insopportabile.
Così prese una decisione drastica: scappò di casa.
Raccolse poche cose indispensabili (un cambio di vestiti, la foto di sua madre
e il prezioso libro di ricette che lei gli aveva regalato) e con l’aiuto di una
reticente Reiju scavalcò il cancello del maniero per scappare
verso il suo unico rifugio.
Dire che Zeff fu felice di
trovarselo alla porta in piena notte non rende l’idea: lo riempì di scapaccioni
e minacciò di rispedirlo a casa a calci se non ci fosse tornato subito da solo.
“Prendimi a calci quanto ti pare vecchiaccio ma io
resto qua! Non torno in quel posto, preferirei morire!”
Zeff
rimase immobile per un istante di fronte a quella scioccante determinazione, e
parve riflettere intensamente. Sanji sentì una
fragile speranza nascere nel suo cuore, speranza che venne brutalmente
calpestata quando vide il cuoco sollevare la cornetta del telefono e chiamare Jajji.
“Sanji è qui al
ristorante. Non vuole lasciare East City. Un fallimento, dici? Allora lascialo
a me, mi farebbe comodo uno sguattero. Va bene, passo lì domani a firmare le
carte per l’affidamento.”
Zeff
depose la cornetta e posò nuovamente lo sguardo su Sanji:
“Raccogli la mandibola da terra e piantala di fare
quell’espressione così stupida, o ti prendo a calci fino a cambiarti i
connotati. In mansarda c’è una branda che puoi usare, portaci la tua roba e va’
a dormire. Domattina si comincia a lavorare alle sei.”
Il piccolo biondo seppe allora che in quel momento
cominciava la sua nuova vita, e decise che avrebbe lavorato sodo perché fosse
il più felice possibile, con il suo nuovo padre e gli amici che poco tempo dopo
riuscì a farsi: la banda affiatata e sgangherata di gente male assortita che il
loro scatenato ‘capitano’ aveva battezzato ‘ciurma di Cappello di Paglia’.
Sanji
Vinsmoke credeva di essersi liberato della sua
famiglia quando aveva otto anni.
Finché all’inizio del suo secondo anno di liceo non
scoprì che i suoi tre nuovi compagni di classe si chiamavano Ichiji, Niji e Yonji Vinsmoke.