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Autore: Matthw883    03/07/2017    2 recensioni
Questa storia è ambientata nel futuro. Un futuro dove Warren è ricco ma che non riesce ad avere una storia soddisfacente con una donna perchè nonostante tutto prova ancora amore per Max, nonostante lei sia scomparsa da anni.Visto che uno dei più grandi desideri di Warren è diventare padre, nonostante non trovi l'anima gemella egli decide di adottare una bambina. La storia ci concentra su questo rapporto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Caulfield, Nuovo personaggio, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2   ROSEMARY

Mi rivolgo immediatamente alla signora Werstroom:
-Chi è quella bambina signora Werstroom ?-
-Oh, lei è Rosemary.-
-E poi, come fa di cognome ?
-Rosemary Telesco, ma in verità non ha un vero cognome, sa, Rosemary non ha mai avuto genitori, fu abbandonata quando era ancora in fasce. La trovammo quattro anni fa sul portone del nostro orfanotrofio, lei non ha mai avuto una famiglia.-
-Oh, mi dispiace moltissimo.-
Rimango a guardarla ancora per qualche secondo, sono sempre più stupito della sua somiglianza con Max. La piccola si accorge che la sto guardando e gentilmente mi chiede:
-Perchè continua a fissarmi signore ?-
-Oh, perchè sei una bambina molto carina.-
-La ringrazio.-
Mi avvicino a lei;
-Stai bene piccola ? Hai fatto un bel volo.-
-Sto bene grazie.-
Mentre dice queste cose raccoglie un sudicio orsacchiotto di peluche che le è caduto per terra, credo che sia il suo unico giocattolo, dopo averlo raccolto mi chiede:
-Ma chi è lei ?-
-Oh io sono Warren, Warren Graham, tu invece sei la piccola Rosemary giusto ?-
Lei scuote la testa con gesto di stizza:
-No, il nome è Rose, mai Rosemary, non mi piace.-
A quelle parole rimango di sasso, erano le stesse cose che diceva Max, anche lei odiava il suo nome per intero. Questa piccola è cosi simile a lei:
-Sta bene signor Warren ?-
-S-si sto bene, g-grazie, è che mi ricordi tanto un persona che conoscevo.-
-Oh ed era una bella persona ?-
-Si, era una bella persona, era sensibile, dolce ed era una persona molto coraggiosa, tu me la ricordi molto, hai  il viso molto simile al suo.-
-E ora dove si trova ?-
-Ora, beh ora sta in cielo.-
-Mi dispiace signor Warren.-
-Figurati, ma ora dimmi piccola, quanti anni hai ?-
Lei mi fa vedere quattro dita delle sua mano destra:
-Cosi.-
-Io invece ne ho ventisette, ma dimmi, come mai non ti ho vista prima ? Sono rimasto in quest'orfanotrofio per tutto il pomeriggio.-
Titubante mi dice:
-E-ecco i-io ero nelle mia stanza.-
-E come mai ?-
-Non mi piacciono gli altri bambini, con la scusa che sono la più piccola mi prendono in giro e mi fanno i dispetti.-
-Mi dispiace Rose, sai, anch'io venivo spesso preso in giro.-
Povera piccola, posso capirla benissimo, anch'io come lei venivo spesso preso in giro perchè ero il più piccolo:
-E cosa facevi per farli smettere ?--
-Niente, li ignoravo, facevo finta che non esistessero, in questo modo, vedendo che le loro prese in giro non sortivano alcun effetto su di me, gli altri bambini lasciavano perdere.-
-Oh, ci ho provato, ma gli altri bambini non la smettono.-
Le sue parole mi fanno salire la rabbia in corpo, a volte i bambini sanno essere davvero perfidi, mi verrebbe voglia di urlare in faccia alla Werstroom del perchè non faccia nulla per evitare episodi del genere, però mi rendo anche conto che non possibile controllare tutti i bambini ventiquattr'ore su ventiquattro, cosi desisto dall'idea di urlarle in faccia. La bambina mi chiede con un faccia speranzosa:
-Signor Warren ?-
-Dimmi piccina..-
-Lei è qui per scegliere uno di noi ? E qui per portare via uno di noi ?-
-Ehm...no piccola, no, vedi io non ho una compagna che potrebbe fare da madre a qualcuno di voi...-
Rose mi interrompe:
-Non ha una moglie ?-
Scuoto la testa:
-Nemmeno un fratello o una sorella ?-
-No piccola, io non ho nessuno con me, sono solo.-
-Anch'io non ho nessuno e sto sempre da sola, f-forse forse, potremmo stare da soli insieme.-
Le sue parole mi fanno quasi piangere:
-M-mi dispiace, ma in questo momento non posso adottarti, voi bambini avete diritto a due genitori, non uno solo, i-io da solo non sarei in grado di accudirti.-
-Perchè ? Per caso hai un lavoro che ti tiene tutto il giorno fuori casa ?-
-No, io non ho più bisogno di lavorare.-
-E perchè ?-
-Ho lavorato tanto in passato e ho guadagnato tanti soldi, abbastanza da permettermi di non lavorare mai più in vita mia. Ho un negozio di videogiochi che però gestisce un amico, e che quindi mi da molto tempo libero.-
-Ma allora perchè non mi può adottare ?-
Non so proprio cosa risponderle:
-Ehm...vedi...ecco..i-io.-
La signora Werstroom per fortuna viene in mio soccorso:
-Su forza Rosemary, adesso basta disturbare il signore, vai di la coi tuoi compagni, tra poco è ora di cena.-
-Va bene signorina Werstroom.-
Prima di andarsene però la piccola mi porge un foglio:
-Questo l'ho fatto io, vorrei che lo tenesse lei.-
Lo guardo attentamente, è un disegno, un bellissimo disegno, molto più bello rispetto a quelli di altri bambini della sua età:
-Quella sono io.-
-E' bellissimo grazie piccola.-
La piccola mi sorride e poi si allontana lentamente, tra le altre cose noto che ha un disturbo deambulatorio, infatti tiene le gambe e i piedi verso l'interno, cosa che le danno un'andatura goffa e sgraziata. Dopo che Rosemary se n'è andata la Wesrtroom mi chiede con tono ironico:
-Allora, è ancora cosi sicuro di non voler adottare ?-
-E-ecco i-io non lo so, c-ci devo pensare.-
-Ci pensi pure la mia porta è sempre aperta.-
Dopo quel dialogo mi allontano dall'orfanotrofio e mi dirigo verso casa. Per tutta la durata del viaggio non faccio altro che pensare a quella piccola bambina, cosi fragile, cosi innocente, cosi bisognosa di cure e amore, davvero non so cosa mi sia preso, fino a poche ore fa avevo totalmente escluso l'idea di adottare un bambino. Ma ora dopo aver visto quella bambina, non so, è come se si fosse risvegliata una parte del mio cuore, è come se tra me e lei si fosse un legame. Non lo so, forse è solo perchè lei assomiglia cosi tanto a Max però già le voglio bene, vorrei proteggerla, crescerla e insegnarle tutto quello che so. Sospiro, meglio non pensarci e andare avanti, non potrei mai essere il padre che merita.
Una volta arrivato a casa faccio una cena veloce e poi vado subito a letto, nonostante cerchi di non pensarci continuo ad avere in mente quella bimba,  lei avrebbe tanto bisogno di essere adottata, avrebbe tanto bisogno di una famiglia che la ami. E poi ora che ci penso, se non l'adotto io c'è il rischio che non l'adotti più nessuno, no non posso lasciarla li dentro, sopratutto poi dopo che mi ha detto  quella frase, "forse possiamo restare da soli insieme".
Ripensando a quella frase accendo la luce e guardo il disegno che mi ha consegnato, è il suo autoritratto, ma occupa solo metà del foglio, chissà, forse l'altra metà potrei occuparla io, io e lei insieme, padre e figlia.
Forse sto facendo la più grossa cazzata della mia vita, ma ho deciso, voglio farlo e lo farò, adotterò quella bimba.
Al mattino successivo la prima cosa che faccio è telefonare alla signora Werstroom. So che è una decisione fuori da ogni logica e da ogni buon senso, ma è quello che voglio fare, è quello che sento di dover fare:
-Pronto, signora Werstroom, si, ho preso una decisione, si adotterò un bambino, anzi una bambina per la precisione, vorrei tanto essere il papà di Rosemary.-
-Splendido, allora l'aspetto qui da noi, naturalmente dovrà  fare una visita psicologica, portare i suoi dati e ovviamente i soldi.-
-Certo.-
-Entro due giorni sarà tutto pronto.-

POV TERZA PERSONA

All'orfanotrofio intanto il piccolo Joe ha origliato la conversazione tra la signora Werstroom e non appena la direttrice chiude la telefonata Joe si fionda subito nella stanza dove si trovano i suoi compagni:
-Ragazzi, ragazzi, ho una notizia bomba.-
Un ragazzino con capelli neri e gli occhiali chiede
-Che cosa Joe ?-
-Vi ricordate il signor Graham ? Quello che è passato ieri con la Ferrari ?-
-Si, e allora ?-
-Allora ho sentito al telefono la direttrice, e ho sentito dire che il signor Graham adotterà qualcuno di noi.-
-Wow.-
-E chi per la precisione.-
-Non lo so, non sono riuscito a capirlo. Ma immaginate che bello essere adottati da lui, ha tanti soldi, immaginata tutte le cose che potremmo avere.-
I bambini dicono con voce sognante:
-Che bello.-
-Quanto vorrei essere io.-
-Già.-
In quel momento la piccola Rose interviene nel discorso:
-A me non interessa il fatto che una persona abbia o non abbia soldi, io vorrei solo trovare qualcuno che mi voglia bene.-

DUE GIORNI DOPO

POV WARREN

-Oh eccovi qui signor Graham, la stavamo aspettando con ansia.-
Ci stringiamo la mano e impaziente le domando:
-Allora ha preparato i documenti ?-
-Certamente, sono tutti qui, prima ovviamente però dovrà fare una visita col nostro psicologo, se la dichiarerà idoneo lei diventerà padre.-
-Bene.-
-Ah naturalmente abbiamo fatto un controllo alla sua fedina penale, pulitissima, me ne compiaccio. Ora venga, entri pure in questa stanza, qui dentro c'è lo psicologo con cui farà il colloquio finale.-
-Grazie.-
Entro nella stanza di quello che suppongo che sia lo psicologo per i bambini, la stanza contiene un divanetto e un enorme libreria, il dottore è seduto dietro sua scrivania di legno ed è molto somigliante a Freud.
Non appena mi vede si alza in piedi:
-Oh, lei deve essere il signor Graham, io sono il dottor Fastenberg, sono molto lieto di conoscerla.-
-Grazie, anche a me fa piacere conoscerla.-
-Bene, ora si accomodi, noi due dobbiamo fare una chiacchierata, ma non si preoccupi, sarà poco più che una formalità.-
Cerca di tranquillizzarmi, in effetti sono piuttosto teso, ho paura che qualcosa vada storto e non mi facciano più adottare la bambina:
-Bene, cominciamo, ora le farò alcune domande, se dimostrerà di essere una persona equilibrata avrà la bambina. Mi raccomando, risponda con sincerità.-
-D'accordo.-
-Bene, ecco la prima domanda, lei fa uso di farmaci ansiolitici , sonniferi o cose simili ?-
-No.-
-Lei fa uso di droghe ?-
-Mai fatto uso di esse in vita mia.
-Mi parli un pò dei suoi familiari, dei suoi genitori, che rapporti ha con loro ?-
-Ecco, io sono figlio unico, mio padre è morto due anni fa, mentre mia madre vive in un'altra città, io e lei non ci sentiamo molto spesso. Tuttavia loro sono stati i migliori genitori che io potessi desiderare, mi hanno educato bene, mi hanno insegnato cosa sai il rispetto, il duro lavoro, la volontà di inseguire i sogni e io voglio crescere mia figlia con gli stessi valori.-
La sua domanda mi fa pensare che dovrò far conoscere la bambina a mia madre, ma come faccio a spiegarle la mia decisione di adottare senza aver consultato nessuno ?
-Ciò è molto bello, ora mi dica, com'è stata la sua infanzia ?-
-Posso dire che è stata felice, anche l'ho vissuta in quasi completa solitudine.-
L'uomo annuisce e segna qualcosa sul suo blocco per gli appunti:
-Che mi racconta invece della sua adolescenza ? Che mi racconta delle sue amicizie, dei suoi amori ?-
-Ecco, vede, ne avevo pochi, ma buoni, mentre per l'amore beh, nel corso della mia vita ho avuto storie con molte donne, ma una sola l'ho veramente amata. Si chiamava Max, non abbiamo mai potuto stare insieme perchè è morta anni fa. Ricorda ? Il tornado di Arcadia Bay ?-
-Certo.-
-Ho provato a dimenticarla, ma non ci sono riuscito.  Ora ho rinunciato a cercare una  donna, voglio solo essere un buon padre per la bimba che per essere sincero un pò mi ricorda il mio grande amore.-
So di rischiare molto ne dire queste cose, ma voglio essere completamente sincero con il dottore
-Capisco, ma devi ricordarsi che lei non è il suo grande amore, è una bambina.-
-Non lo dimenticherò.-
-Ora arriviamo alla domanda più importante, mi dica, com'è il suo carattere ? E' una persona seria ? Non è che tratterà la bambina come un cane o un animale, che non si stancherà di lei come un capriccio o un giocattolo.-
A quelle parole mi adiro molto:
-Come si permette ? Io non sono quel tipo di persone, io le darei tutte le attenzione e l'amore possibili. Non le farei mancare nulla, so che mi aspettano difficoltà, ma non mi spaventano.-
-Va bene, basta, basta non si adiri, si calmi che le dò una buona notizia.-
-Cioè ?-
-Ha superato il test, lei può adottare la bambina, lei ha dimostrato di tenerci e di essere una brava persona, complimenti.-
Mi stringe la mano, io rimango incredulo, non pensavo sarebbe stato cosi facile:
-Oddio, grazie, la ringrazio molto.-
-Oh si figuri, ora andiamo dalla bambina a dirle che sta per avere un papà
Una volta fuori vediamo la Werstroom che ci aspetta:
-Allora ?-
-Tutto a posto, questo ragazzone può diventare papà.-
La Werstroom mi sorride e si congratula con me:
-Fantastico, ora andiamo dalla bambina.-
Io e la Werstroom ci dirigiamo verso la "sala giochi" dei bambini,  una volta li la Werstroom mi fa aspettare fuori:
-Rose, puoi venire qui un attimo.-
-Eccomi signora.-
La bambina ci raggiunge fuori, è vestita con un vestitino a fiore e porta con se il suo orsacchiotto:
-Rose, ho una splendida notizia per te.-
-Ovvero ?-
-Avrai un papà.-
Lei incredula chiede:
-Cosa ?-
Lei le ripete gentilmente:
-Avrai un papà, il signor Graham sarà tuo padre, ha deciso di adottarti.-
La bambina con i suoi occhi sgranati mi lancia uno sguardo e chiede:
-Ma è vero ?-
Io mi abbasso alla sua altezza e le metto una mano sulla spalla
-Si Rose, ho-ho deciso di adottarti, che ne dici ? Vuoi venire con me, mi accetti come tuo papà anche se non avrai una mamma ? Ti accudirò, ti vorrò bene, ti darò la coccole, ti aiuterò a studiare, giocheremo e faremo tante altre cose, allora vuoi venire con me ?-
Lei rimane a fissarmi per qualche secondo, sto cominciando a pensare che lei non mi voglia come genitore, ma per fortuna mi sbaglio:
-Si, si signor Graham, verrò con lei.-
Sono un pò teso all'idea di essere appena diventato genitore, non so se sarò all'altezza, ma sono felicissimo che la piccola mia abbia accettato. Il suo sorriso mi riempe d'allegria, la abbraccio e le dico:
-Allora forza, vai a preparare le tue cose, che tra poco ti porterò in quella che sarà la tua casa.-
-Va bene.-
Mentre la piccola Rose sta sistemando  :
-Ah dimenticavo signor Graham, periodicamente un assistente sociale verrà a farle visita per controllare che tutto proceda per il meglio.-
Annuisco, la cosa un pò mi infastidisce, ma era abbastanza ovvio pensare che queste persone faranno delle verifiche per vedere se sono in grado di occuparmi di lei.
Poco dopo esco dall'edifico e vedo Rose, con un mano una piccola valigetta e il suo orsacchiotto in mano:
-Hai preso tutto piccola ? Hai salutato i tuoi amici ?-
Annuisce:
-Allora andiamo ti porto a casa.-
Le apro la portiera posteriore della mia auto, e poi ci dirigiamo a casa per trascorrere il nostro primo giorno insieme.
   
 
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