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Autore: lele06    04/07/2017    2 recensioni
Salve a tutti. Sono ritornato con una nuova storia.
Tratto dal testo:
< Hinata > urlò dopo averla poggiata delicatamente a terra, osservando gli occhi chiusi della ragazza < Hinata > urlò nuovamente sperando che la sua voce arrivasse a lei e che grazie a questa aprisse nuovamente gli occhi, ma sfortunatamente questo non accadde. Da questo intuì che la ragazza fosse ………
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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                                                               ADDIO (O FORSE NO)
 
Erano trascorsi due anni dalla conclusione della quarta grande guerra ninja. La ricostruzione del villaggio della foglia era stata completata con successo. La prima cosa che fu ricostruita, soprattutto grazie all’aiuto dell’eroe, fu un chiosco di ramen, i cui affari andavano a gonfie vele dalla fine della quarta grande guerra ninja. Il proprietario doveva questo successo sicuramente alla persona che aveva salvato tutte le terre ninja, non solo perché lui andasse a mangiare lì, sia a pranzo sia a cena, ma anche al fatto che dovunque andasse urlava ai quattro venti che il ramen di Teuchi era il più buono di tutte del mondo
< Salve! > esclamò una persona alzando la tendina per poi accomodarsi allo sgabello posizionato vicino al bancone
< Cosa le servo? > chiese il proprietario del locare, voltandosi verso la persona appena entrata, constatando che l’uomo non fosse altro che il suo miglior cliente 
< Il solito, Naruto? > domandò conoscendo alla perfezione cosa ordinasse di solito
< Si > rispose sorridendo al pensiero di mangiare il suo piatto preferito < Mi raccomando, una porzione abbondante > aggiunse
< Solo stasera? > domandò sorpreso di ciò, in quanto da quando fosse diventato l’eroe delle terre ninja, Naruto mangiasse sempre in compagnia di qualcuno. In più ultimamente aveva notato che stava trascorrendo molto tempo con Hinata Hyuga. Aveva osservato che i due si fossero avvicinati molto alla fine della guerra. Per questo credeva che molto probabilmente tra loro fosse scoppiata la scintilla dell’amore.
Purtroppo per la ragazza, quando chiese qualche piccolo dettaglio sul loro rapporto a Naruto, quest’ultimo gli rispose “siamo semplicemente amici”. Quando sentì quelle parole, sentì una stretta al cuore per Hinata, in quanto era al corrente del fatto che la Hyuga fosse innamorata del biondino. Anzi non solo lui, ma tutto il villaggio era a corrente di questo piccolo dettaglio. L’unica persona ignare di ciò, era proprio Naruto.
< Si > rispose sorridendo vedendo l’enorme ciotola che Teuchi aveva posato davanti a lui. Unì le mani ringraziando per poi fiondandosi sul ramen
< Mangia piano > lo ammonì l’uomo < Rischi di strozzarti > aggiunse ammonendolo incrociando le braccia al petto
< Devo finire presto > lo informò alzando il capo deglutendo < Dopo mi devo incontrare con Hinata. Non voglio che mi aspetti > continuò fiondandosi nuovamente sulla ciotola di ramen. Sentendo ciò, Teuchi sorrise con la speranza che prima o poi il ragazzo si accorgesse dei sentimenti che Hinata provasse per lui, prima che qualcun altro prendesse il posto nel suo cuore
< Allora sbrigati > lo sollecitò
< Non avevi detto che potrei strozzarmi se mangiassi velocemente? > gli chiese guardandolo negli occhi, mentre Teuchi si diede dell’idiota per aver detto quelle determinate parole al ragazzo
< È vero > disse abbassando il capo < Ma non ero a conoscenza del fatto che ti dovessi incontrare con Hinata > aggiunse alzando il capo < Non bisogna mai far aspettare una ragazza > continuò
< Giusto > affermò sorridendo mangiando il più velocemente possibile, sperando che non soffocasse.

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< Vai ad un appuntamento con il tuo dolce Naruto? > chiese Hanabi, spaventando la sorella maggiore intenta nel scegliere un vestito diverso da quello che indossasse sempre
< N-non è un appuntamento > rispose balbettando voltandosi verso la porta, osservando Hanabi con le braccia incrociate al petto poggiata alla porta < Naruto mi ha semplicemente chiesto se mi andava di prendere un gelato con lui > continuò informandola su come fosse realmente la situazione
< Questo è un appuntamento a tutti gli effetti. Senza sé e senza ma > puntualizzo con sguardo accigliato, non riuscendo a credere che Hinata non avesse intuito cosa fosse realmente quell’invito. Sentendo ciò, Hinata sospirò in quanto anche lei credeva che quello fosse un invito del ragazzo per uscire solamente solo loro due.
Purtroppo però la sorella minore non era al corrente del fatto che Naruto la vedesse solamente come un’amica e niente di più. Ne aveva avuto al prova quando Teuchi chiese qualche informazione sul loro rapporto. In quell’occasione il ragazzo rispose “Siamo semplicemente amici”. Per questo non credeva possibile che quello fosse un appuntamento, ma più che altro si trattava di una semplice uscita tra amici. Aveva anche pensato di dichiararsi nuovamente. Purtroppo aveva scartato quest’idea poiché ogniqualvolta pensasse alle parole da usare, si sentiva super imbarazzata. Decise di non far niente e di rimanere semplicemente amici.
< Cosa c’è in quella busta? > chiese indicando la confezione regalo posta sul letto, curiosa di conoscere il regalo che Hinata avesse scelto per Naruto.
< Niente di importante > rispose allamata dal desiderio di sapere di Hanabi, la quale non credé per niente alle parole della sorelle maggiore.
Notando che Hanabi si stesse avvicinando al letto per controllare personalmente il contenuto della busta, velocemente Hinata si posizionò tra lei ed il regalo, impedendole di avvicinarsi. Questo suo comportamento fece nascere sul volto di Hanabi un piccolo sorriso, ma soprattutto fece aumentare notevolmente la curiosità in lei. Cercò di ingannarla facendo una finta verso destra per poi spostarsi velocemente verso l’atro direzione. Sospirò quando si ritrovò la sorella maggiore difronte.
< Non è giusto > esclamò abbassando tristemente il capo, in quanto credeva che non fosse appropriato usare il byakugan in quel modo. Pensò che per costringere ad usare la loro abilità innata, il contenuto della busta doveva essere molto prezioso.
< Fuori di qui > gli ordinò con sguardo che non ammettesse nessuna replica.
Quando Hanabi chiuse la porta, Hinata si sedette sul letto, estraendo dalla busta una sciarpa di lana arancione. Aveva optato per quel colore strano, poiché la persona alla quale era destinata, amava profondamente quel coloro. Aveva impiegato due mesi per terminarla.
Sperava solo che a Naruto facesse piacere ricevere come regalo per la festa della rinascita, la quale era stata creata per celebrare la fine della quarta grande guerra ninja. Anche se aveva deciso di non dichiararsi, sperava che vedendola Naruto intuisse che lei avesse messo ogni suo sentimento in quella sciarpa.  Sospirò riflettendo su ciò, poiché Naruto non era per niente un ragazzo perspicace. Anzi era l’esatto opposto. Per fargli capire qualcosa bisognava spiegarglielo più e più volte usando concetti elementari. Sollevò il capo per controllare che ora fosse e quando vide che mancavano dieci minuti al loro appuntamento, scattò velocemente in piedi, afferrando i primi indumenti nell’armadio per poi uscire velocemente di casa.

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< Ora posso andare! > esclamò Naruto sorridendo sistemandosi i capelli ancora umidi. Aveva perso più tempo del previsto da Teuchi, in quanto delle ragazze dell’accademia avevano voluto assolutamente che l’eroe del villaggio mangiasse con loro. A causa di questo era rincasato con qualche minuto di ritardo rispetto alla sua tabella di marcia. Sperava solo che durante il tragitto che lo avrebbe portato al luogo dove avrebbe incontrato Hinata, non incrociasse nessun’altro. Se fosse accaduto ciò, avrebbe fatto sicuramente ritardo.
Aveva notato che da quando era terminata la quarta grande guerra ninja, la sua popolarità tra le ragazze era alquanto aumentata. Ogni qualvolta che si recava all’accademia per dare qualche lezione di combattimento, alle finestre si formava un grande flusso di ragazze che urlavano “Naruto-sempai”, appena lo vedevano. In più anche quando passeggiava tranquillamente per il villaggio, veniva fermato per una foto, un autografo oppure, come ultimamente stesse accadendo, gli donavano un regalo per l’imminente festa della rinascita.
Aveva la stanza piena di regali. A causa di ciò, non riusciva a muoversi liberamente. Tutta quell’attenzione lo imbarazzava, poiché credeva di non meritare tutto quel riconoscimento da parte di tutte quelle ragazza. Sfortunatamente per loro, aveva già trovata la ragazza perfetta per lui. Aveva dei lisci capelli color lilla e degli occhi color luna. Ogni qualvolta che li osservava, rimaneva incantato da tale bellezza. Durante questi due anni, lui e la ragazza cominciarono a trascorrere più tempo insieme. Grazie a questo riuscì a conoscere molto di più di lei, anche perché aveva notato che non svenisse ogni qualvolta parlasse con lui. Anche se non perdesse i sensi quando avvicinava il suo volto al suo, aveva notato che il volto della ragazza diventava di un rosso accesso. Alle volte lo faceva di proposito, poiché trovava adorabile quando gli mostrava il volto imbarazzato.
Aveva notato che ogni qualvolta non la potesse vedere, a causa delle missioni, le mancava come l’aria. Infatti appena ritornava al villaggio, la prima cosa che faceva non era quella di andare dall’hokage per consegnargli la relazione sulla missione, bensì quello di andare a trovare quella determinata persona. Quando vedeva il suo sorriso, sentiva scomparire tutta la stanchezza del viaggio. Aveva un immenso bisogno di lei, infatti quella sera, avrebbe dichiarato alla ragazza quello che provasse per lei, con la speranza che lei avrebbe ricambiato i suoi sentimenti.
Aveva pensato molto su cosa dire. Sfortunatamente non gli era venuto in mente niente di fantastico. Anzi ogni qualvolta che provava davanti allo specchio il discorso, sentiva crescere in lui un certo imbarazzo. Sperava solo che quella sera sarebbe filato tutto liscio come l’olio.  Si voltò verso l’orologio posto sul mobile, imprecando rendendosi conto che mancassero cinque minuti all’appuntamento con Hinata.
Uscì velocemente dal suo appartamento, senza neanche chiudere la porta a chiave, scendendo velocemente le scale, sperando di non incontrare nessun scocciatore, altrimenti avrebbe sicuramente fatto tardi. Girò velocemente il vicolo, fermandosi in un lampo quando sentì
< Naruto-sempai > urlarono delle ninja dell’accademia, le quali non riuscirono a credere di aver incontrato il famoso eroe del villaggio della foglia. Erano state molto fortunate nell’incontrarlo, anzi lo erano conoscendo dove abitasse il loro adorato sempai.
< Salve ragazze > disse voltandosi sorridendo amichevolmente alla vista delle tre ragazze, le quali arrossirono beandosi del bellissimo sorriso del loro eroe.
< Le va di mangiare qualcosa con noi? > le chiese una ragazza afferrando il braccio di Naruto, venendo imitata dalla sua amica, mentre l’altra si posizionò alle spalle del ragazzo, il quale gli sembrò di essere stato appena braccato.
< Veramente avrei già un impegno > rispose sorridendo auspicandosi che le tre non avrebbero insistito. Purtroppo per lui, le sue parole non giunsero all’orecchio delle tre, le quali cominciarono a trascinarlo contro la sua volontà
< Non si preoccupi > disse una voltandosi verso di lui < Non ci impiegheremo molto > aggiunse sorridendo per poi riportare lo sguardo sulla strada.
Quando giunsero a destinazione, Naruto sentì un’area minacciosa su di se che gli fece venire dei brividi lungo la schiena.
< Una porzione di gyoza > urlò una ragazza una volta preso posto sui sgabelli difronte al bancone
< Arrivano subito > disse il proprietario del chiosco guardando con sguardo minaccioso il biondino, poiché sapeva perfettamente dove sarebbe dovuto stare in quel momento. Non poteva credere che invece di andare da Hinata, si era fatto convincere da quelle tre ragazze.
Naruto, appena incrociò lo sguardo dell’uomo, abbassò tristemente il capo. Sapeva anche lui di stare nel torto. Lui era il primo a non voler star lì. Desiderava solamente trascorrere quella serata in compagnia di Hinata.
 Sperò con tutto il cuore che Teuchi gli avrebbe servito velocemente i gyoza, così avrebbe potuto raggiungere la ragazza, auspicandosi che quest’ultima nel frattempo non fosse tornata a casa.
Questa idea lo rattristò. Non voleva ciò. Se non fosse stato costretto dalle ragazze, a quest’ora starebbe passeggiando e chiacchierando con Hinata. Invece era bloccato lì.
< Ecco a voi > esclamò Teuchi sorridendo poggiando sul bancone un piatto pieno di gyoza fumanti per poi avvicinarsi a Naruto < Finisci velocemente e poi corri subito da lei > gli suggerì.
Sentendo quelle parole, il ragazzo si fiondò sul piatto terminando il tutto in un batter d’occhio. Osservando ciò, una ragazza pensò di doverne prendere un’altra porzione, ma proprio quando stava chiedendo ciò
< Erano davvero ottimi > affermò Naruto attirando gli sguardi compiaciuti delle ragazze < Adesso devo scappare > continuò salutando le tre, due delle quali afferrarono velocemente le mani del ragazzo. Questa volta Naruto si liberò velocemente dalla loro presa per poi correre verso il luogo dell’appuntamento, auspicandosi che quando sarebbe giunto lì avrebbe trovato ancora Hinata.

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Erano trascorsi quindici minuti da quando era sopraggiunta nel luogo indicatole da Naruto. Durante l’attesa si era seduta sull’altalena presentì lì, iniziando a dondolarsi sperando che il ragazzo sarebbe presto arrivato lì
< Sei sola? > chiese una persona che spaventò Hinata, la quale non si era accorta minimamente della sua presenza, in quanto la sua mente era concentrata solo su un ragazza dalla chioma biondo grano e dagli occhi azzurri cielo.
< Sto aspettando un amico > rispose alzando il capo per osservare a chi appartenesse quella voce che non avesse mai sentito prima d’ora. Notò nascere sul suo viso un piccolo sorriso, appena avesse sentito le sue parole.
Sentì sorgere in lei una certa inquietudine. Quindi pensò che forse sarebbe stato meglio allontanarsi da quella persona mai vista prima d’ora. Si alzò dall’altalena, stringendo al petto la busta contenente il regalo di Naruto.
< Te ne vai già? > domandò con voce triste
< Si > rispose senza mezze misure la ragazza, la quale lo superò per poi venir afferrata con forza al braccio. L’uomo la fece voltare verso di lei con una certa veemenza, a causa della quale la busta cadde a terra
< Tu non vai da nessuna parte > la informò sorridendo, il quale fece aumentare non poco la preoccupazione in Hinata < Tu devi venire con me > aggiunse stringendo la presa sul polso della ragazza, la quale sentì un po' di dolore. Doveva ammettere che il ragazzo, nonostante avesse un fisico asciutto, era molto forte
< Chi sei? > domandò volendo conoscere il nome della persona dinnanzi a lei, ma soprattutto per far trascorrere tempo con la speranza che da lì a poco vedesse arrivare la figura di Naruto
< Sono Otsutsuki Toneri > rispose < Sono il tuo peggior incubo > aggiunse sorridendo colpendo dietro la nuca la ragazza facendola svenire.

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Giunto al piccolo parco, Naruto poggiò le mani sulle ginocchia cercando di riprendere velocemente fiato. Aveva corso come un forsennato, per arrivare lì il più velocemente possibile. Sollevò il capo dando un’occhiata in giro per controllare se individuasse Hinata. Sospirò quando comprese che ci fosse solo lui lì. Pensò che la ragazza fosse tornata a casa. Lo avrebbe fatto anche lui, se la persona a cui avesse dato appuntamento, avesse più di mezz’ora di ritardo. Strinse i pugni, dandosi del baka. Era tutta colpa sua se adesso si ritrovasse in quella situazione. Quasi sicuramente pensò che Hinata ce l’avesse con lui.
Si incamminò verso l’altalena, sperando che forse gli sarebbe venuta qualche idea per farsi perdonare dalla ragazza. Quando fu vicinò, notò una busta regalo a terra. La raccolse, sorprendendosi nel leggere il suo nome sulla busta. L’aprì notando che contenesse una sciarpa, di color arancione, il suo colore preferito. Toccandola constatò che fosse davvero morbida. Da questo dedusse che fosse fatta a mano, in quanto quelle comprate non erano soffici come quella. Decise di controllare meglio l’interno della busta, auspicandosi di trovare qualche indizio.
L’avvicinò all’occhio, il quale velocemente individuò un biglietto sul suo fondo. Lo estrasse velocemente. Un piccolo sorriso sorse sul suo volto, quando lesse chi aveva realizzato quella splendida sciarpa. Si diede nuovamente del baka, in quanto per colpa sua aveva perso l’occasione di dichiarargli i suoi sentimenti. Abbassò tristemente il capo, stringendo la sciarpa.  
Uscì dal parco velocemente, avendo ben in mente la sua destinazione. Lo sapeva che quasi sicuramente appena Hinata lo avrebbe visto, lo avrebbe allontanato in malo modo.
Anzi pensò che sicuramente avrebbe trovato un modo gentile per cacciarlo di casa, in quanto non era in lei essere violente, differentemente dalla sua compagna di team Sakura. Ma a lui non importava minimamente cosa gli avrebbe fatto, volevo solamente vederla. Un giorno senza bearsi della sua presenza, era peggio di quando non poteva mangiare ramen.
Giunto d’innanzi a villa Hyuga, bussò come un ossesso finché non sentì la porta aprirsi
< Chi diavolo è che rompe a quest’ora? > domandò con voce furente Hanabi, sorprendendosi di vedere dinnanzi a lei Naruto con in mano una sciarpa di color arancione, il quale per lei non andava per niente bene per una sciarpa.
Lo aveva detto mille volte alla sorella maggiore che avrebbe fatto meglio se avesse cambiato colore. Ma lei gli aveva risposto dicendole che quello era uno dei suoi colori preferiti. Inoltre la persona a cui era destinata, amava profondamente l’arancione.
< Scusa per il disturbo > rispose Naruto, sentendosi sollevato nel constatare di vedere Hanabi e non il padre della ragazza, il quale era molto spaventoso < Hinata è qui? > chiese sperando che la ragazza l’avrebbe aiutato a scusarsi con Hinata. Sentendo ciò, Hanabi inclinò di poco il capo, non riuscendo a capire se il ragazzo la stesse prendendo in giro o meno, in quanto lei sapeva perfettamente che i due quella sera avessero un appuntamento. Quindi era improbabile che la sorellona sarebbe rincasata prima di trascorrere del tempo con il suo amato.
< Io sapevo che aveva un appuntamento con te > rispose < Vedo con piacere che ha trovato il coraggio di darti quella > aggiunse indicando la sciarpa stretta nella mano di Naruto, il quale abbassò il capo osservandola < Ha impiegato molto tempo per fartela, quindi mi raccomando non rovinarla > continuò sorridendo osservando le gote leggermente rosse del ragazzo a quella informazione.
< Non lo farei mai. È un tesoro prezioso per me > la informò rilfettendo sul fatto che non avrebbe permesso a niente e nessuno di toccarla. Se qualcuno si sarebbe permesso di sfiorarla, gli avrebbe spezzato all’istante le mani.
< Mi fa piacere sentire ciò > disse sorridendo, notando che il ragazzo tenesse davvero a quella sciarpa < Hinata non è con te? > domandò non vedendo la sorella al fianco del ragazzo.
< No > rispose abbassando tristemente il capo < Il problema è che quando sono arrivato sul luogo dell’appuntamento, lei non cera. Ho trovato solo questa > aggiunse.
Sentire ciò, fece infuriare Hanabi, la quale sapeva perfettamente quando la sorella tenesse a quell’appuntamento con il ragazzo. Infatti aveva impiegato molto tempo nel prepararsi, solamente per apparire bella davanti ai suoi occhi.
< Sei proprio un cretino > affermò dando un pugno in testa al ragazzo
< Ahi > disse massaggiandosi la parte lesa < Mi hai fatto male > continuò, sentendosi fortunato di aver ricevuto solo un pugno. Conoscendo la reputazione di Hanabi, si sentì graziato da quest’ultima, molto diversa dalla sua dolce Hinata. Nonostante fossero sorella, le due avevano solo il byakugan in comune, per il resto erano completamente diverse. Pensò che mentre la minore avesse prese il carattere dal lato paterno, fortunatamente per lui Hinata avesse ereditato la sua indole dal lato materno.
< Devi ritenerti fortunato che ti abbia dato solo un piccolo pugno > lo informò sentendo una certa irritazione per il piagnucolio da parte di Naruto < In questo momento dov’è mia sorella? > domandò dopo aver preso dei piccoli respiri per calmarsi
< Non lo so > rispose < Quando sono arrivato lì, ho trovato solo la busta contenente il regalo > continuò cominciando a preoccuparsi. Se fosse accaduto qualcosa alla ragazza non si sarebbe mai perdonato, poiché la colpa era solo sua.  Se non avesse assecondato le tre ninja dell’accademia, adesso starebbe trascorrendo una bellissima serata in compagnia della più bella ragazza di Konoha.
Hanabi fu turbata nel sentire quelle parole, in quanto Hinata non avrebbe mai lasciata incustodita quella busta. Lei ne era consapevole, in quanto quando aveva tentato di vedere cosa contenesse, la sorella aveva fatto tutto il possibile per non permetterglielo.
 Di conseguenza era una cosa impossibile che l’avesse abbandonata. Pensò che doveva essere accaduto qualcosa, altrimenti non trovava nessuna spiegazione per spiegarsi il comportamento di Hinata.
< Io vado in quella direzione, tu in quell’altra > lo informò < Se incontri Kiba o Shino chiedi il loro aiuto > aggiunse < Ho una brutta sensazione a riguardo > continuò per poi correre alla ricerca della sorella maggiore, venendo imitato da Naruto che utilizzò la tecnica della moltiplicazione del corpo.
Pensò che in questo modo la ricerca sarebbe stata non solo molto semplice, ma anche più veloce
< Voi seguite Hanabi > disse rivolgendosi a tre cloni < Voi altri sparpagliatevi e controllate ogni angolo del villaggio > aggiunse
< Ricevuto > affermarono all’unisono disperdendosi ognuno in direzione diverse.

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< Cazzo > esclamò Naruto con tono frustato. Era da un’ora che perlustrava ogni via del villaggio, ma di Hinata nessuna traccia. < Dove sei Hinata? > urlò con tutta la voce che avesse in corpo, abbassando tristemente il capo.
< Tutto bene Naruto? > chiese una persona, notando la sua espressione alquanto strana. Solitamente era sempre allegra. Sentendo quella voce, il ragazzo sollevò il capo di scatto voltandosi
< Kiba > disse sorridendo, felice nell’aver incontrato il suo amico. Pensò che sicuramente il suo olfatto sarebbe stato di grade aiuto. Forse grazie a Kiba sarebbero riusciti a trovare Hinata. < Devi aiutarmi a ritrovare Hinata > aggiunse guardando il suo amico dritto negli occhi, percependo dallo sguardo di quest’ultimo perplessità.
< Per caso è accaduto qualcosa tra voi? > chiese
< Ancora niente > rispose perdendo il sorriso, in quanto se non fosse andato insieme alle ragazze dell’accademia a mangiare da Teuchi, in questo momento stava facendo sicuramente qualche altra cosa. < Questa sera avevamo un appuntamento, ma quando sono arrivato lei non cera. > aggiunse < Ho trovato solo questa > continuò mostrandogli la sciarpa cucita dalla ragazza.
Sentendo ciò, Kiba iniziò a correre seguito a ruota da Naruto, rimasto alquanto stupito dal comportamento dell’amico, poiché senza dire niente, aveva iniziato a correre come un forsennato.
< Kiba hai percepito qualcosa? > domandò affiancandosi all’amico
< Si > rispose < Seguimi > continuò aumentando il passo seguito a ruota da Naruto, il quale pensò che era stato molto fortunato nell’incontrare Kiba. Grazie al suo olfatto era tutto più semplice. Pensò questo all’iniziò, ma quando notò il posto in cui il ragazzo lo portò, non ne fu poi tanto sicuro.
< Perché siamo qui? > domandò leggermente confuso
< Semplicemente perché qui è l’unico posto dove ho percepito il suo odore > rispose voltandosi verso di lui guardandolo negli occhi
< È impossibile > urlò avvicinandosi, afferrandogli le spalle per poi iniziare a scuoterlo < Ti prego cerca meglio > continuò non volendo credere alle parole dell’amico. Sapeva benissimo che se Kiba avesse detto così era vero, ma lui non voleva crederci.
< Mi dispiace, ma è così > lo informò con voce triste.
Sentendo ciò, Naruto affievolì la presa sull’amico abbassando le braccia per poi stringere i pungi. Se era accaduto tutto quello la colpa era soltanto sua. Se l’avesse raggiunta subito, tutto questo non sarebbe accaduto. Anzi forse starebbero festeggiando, in quanto quella sera aveva intenzione di dichiararsi ad Hinata.
< L’avete trovata? > domandò Hanabi dopo aver raggiunto i ragazzi. Una copia di Naruto l’aveva informata del fatto che Kiba avesse trovato una traccia. Sentendo ciò, si recò velocemente dove si trovassero i due
< No > rispose Naruto
< Ho un brutto presentimento > fece notare Hanabi, attirando l’attenzione dei due, i quali la guardarono perplessi non capendo cosa volesse intendere con quelle parole.
< Ovvero > disse Kiba invitando la giovane Hyuga a condividere il suo pensiero
< Credo che Hinata sia stata rapita > affermò, sconvolgendo i due con quelle parole, poiché loro credevano che fosse una cosa impossibile, in quanto era assurdo provare rancore per Hinata, la quale non farebbe male neanche ad una mosca.
< Forse è scappata > ipotizzò l’Uzumaki abbassando il capo, per poi rialzarlo all’istante poiché Hanabi gli aveva dato un altro pugno in testa. Questa volta più forte del precedente
< Perché mai avrebbe dovuto agire così? > chiese sapendo già che il biondino avrebbe detto qualche stupidaggini delle sue
< Forse perché mi odia e non vuole più vedermi > rispose ricevendo un ulteriore pugno. Non si lamentò, in quanto sapeva che si meritava anche di peggio.
< Sei proprio un cretino se pensi questo > urlò Hanabi andando su tutte le furie < Mia sorella non si sarebbe mai comportata in questo modo > aggiunse < Lei ti ama troppo. È pronta a perdonarti qualsiasi cosa. Per fare quella sciarpa ha impiegato molto tempo. Ci lavorava su ogniqualvolta avesse del tempo libero, sempre con la massima dedizione > continuò osservando lo sguardo sorpreso del ragazzo < In quella sciarpa mia sorella ha messo tutto il suo amore per te >.
Naruto non poteva credere alle sue orecchie. Hinata era innamorato di lui? Non se ne era mai reso conto. Pensò che molto probabilmente perché negli anni precedenti era impegnato alla ricerca di Sasuke e poi anche la guerra non aveva aiutato. Sapendo questo, adesso il suo solo obbiettivo era quello di ritrovarla al più presto.
< Credo che dovremmo informare l’Hokage > osservò Kiba
 
< È una situazione difficile quella in cui ci troviamo > esclamò il sesto hokage incrociando le braccia al petto, riflettendo sui componenti da mandare per quell’importante missione < Domani partirà immediatamente una squadra per la ricerca di Hinata > continuò credendo di aver già trovato i componenti perfetti per la squadra. Ma prima di iniziare questa missione, voleva condurre delle indagini.
< Dobbiamo partire adesso > urlò Naruto battendo i pugni sulla scrivania dell’hokage < Se partiamo domani, sarà tardi > aggiunse urlando, sperando che il suo maestro fosse d’accordo con lui.
< Naruto > lo chiamò guardandolo dritto negli occhi < So che sei preoccupato per Hinata, ma questo non cambia ciò che ho detto precedentemente > disse auspicandosi che con quelle parole avesse convinto il suo allievo
Sentendo ciò, il ragazzo abbassò il capo stringendo i pugni.
Sapeva che il maestro Kakashi avesse ragione, ma lui era preoccupato per Hinata. Quindi la cosa che gli importasse in quel momento era la salvezza della ragazza e nient’altro. L’unica cosa che potesse fare, era quella di fingere di accettare la decisione del sesto hokage per poi disobbedire ai suoi ordini.
< Ho capito > affermò rimuovendo le mani dalla scrivania per poi uscire lentamente dalla stanza, sotto gli sguardi increduli dei presenti, i quali credevano che il ragazzo avrebbe fatto valere le sue ragione. Invece aveva accettato la scelta dell’hogake.
Dopo questo, anche Kiba ed Hanabi uscirono dall’ufficio dell’hogake, mentre quest’ultimo si alzò dalla sedia osservando il panorama notturno dalla finestra della stanza, riflettendo sul comportamento assunto di Naruto poco prima. Era sicuro del fatto che il ragazzo non avesse seguito i suoi ordini, quindi pensò di ricorrere ad un altro metodo, prima che il suo allievo commettesse qualche sciocchezza.

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< Bene > esclamò soddisfatto Naruto sistemando l’ultima porzione di ramen istantaneo nel suo zaino < Adesso sono pronto a partire > disse chiudendolo per poi sistemarselo sulle spalle.
Non gli importava cosa avesse detto Kakashi. La sua priorità in quel momento era quella di salvare Hinata a tutti i costi. Dopo di questo si sarebbe scusato, in quanto se fosse stata rapita era stata solo colpa sua. Se lo avesse perdonato, si sarebbe dichiarato, sperando che la ragazza avrebbe ricambiato i suoi sentimenti.
Nonostante Hanabi avesse detto che sua sorella maggiore l’amasse, lui non era certo del fatto che le cose non fossero cambiate a causa del suo comportamento di quella sera. Se malauguratamente Hinata avesse rifiutato di mettersi con lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di ritornare nelle sue grazie. Con questo pensiero uscì di casa, avviandosi verso le porte del villaggio.
Appena raggiunto lì, sentì una presenza alle sue spalle
< Ti ha mandato il maestro Kakashi, Sasuke? > chiese conoscendo perfettamente la risposta alla sua domanda. Ma nonostante ciò, voleva sapere se avesse indovinato
< Esatto > rispose < Mi ha chiesto di impedirti di fare qualche cavolata delle tue > aggiunse sorridendo, consapevole del fatto che il loro maestro li conoscesse come le sue tasche.
< Quindi dovresti impedirmi di andare a cercare Hinata, giusto? > domandò senza voltarsi
< Esatto > rispose
< Capisco > disse sorridendo voltandosi verso l’amico < Quindi vuol dire che dobbiamo lottare, perché non ho nessunissima intenzione di rimanere con le mani in mano > aggiunse togliendosi velocemente lo zaino dalle spalle
< Fermo > gli comunicò < Cosa ti spinge a comportarti così? > chiese curioso di sapere le parole che Naruto gli avrebbe detto
< È tutta colpa mia se è accaduto questo ad Hinata > rispose stringendo i pugni < Quindi l’unica cosa che posso fare, è quella di andare a salvarla il più velocemente possibile > continuò, riflettendo sul fatto che molte probamente il nemico stesse importunando la ragazza.
< Sicuro che questo è l’unico motivo? > domandò percependo che l’amico gli stesse nascondendo altro.
 Sentendo ciò, Naruto sospirò immaginando che forse potesse informare Sasuke di quel piccolo dettaglio importantissimo.
< Hai ragione, non è solo per questo che voglio andare a salvarla > rispose < Il motivo principale è perché sono innamorato di lei > aggiunse < Credo che ti comporteresti allo stesso modo, se Sakura fosse stata rapita > continuò.
Sentendo ciò, sul viso di Sasuke sorse un piccolo sorriso. Pensò che per una volta tanto quel baka avesse ragione. Se si fosse trovato nella sua stessa situazione, sarebbe corso all’istante per salvare Sakura, senza se e senza ma.
< Cosa vuoi fare? > domandò Naruto
< Io non ho visto nessun baka nei pareggi > rispose dando le spalle all’amico, il quale sorriso sentendo quelle parole. Si posizionò nuovamente lo zaino dietro le spalle
< Grazie Sasuke > disse per poi incamminarsi alla ricerca della sua amata.

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< Finalmente ti sei svegliata! > esclamò Toneri soddisfatto del fatto che la sua prigioniera avesse aperto gli occhi.
< D-dove mi trovo? > domandò balbettando muovendo il capo, sentendo ancora la testa dolergli.
< Segreto > rispose il ragazzo sorridendo avvicinandosi ad Hinata, la quale lo guardò dritto negli occhi.
Notando ciò, pensò che potesse colpirlo con un pugno, quindi cercò di muovere il braccio, ma sentì solamente un rumore metallico. Si voltò alla sua destra, osservando il suo polso bloccato da una catena. La stessa cosa era per il polso sinistro, così come per le caviglie.
< Secondo te sono così cretino da non tenerti legata? > chiese sarcasticamente. Sapeva che la ragazza era forte, quindi era stato normale pensare per lui di impedirle di muoversi.
< Da questo deduco che hai raccolto molte informazioni su di me > osservò, dandosi dell’idiota per non essersi accorta del fatto di essere pedinata e spiata.
< Bingo > affermò battendo il pugno sul palmo della mano, felice per l’ottima deduzione della ragazza. Dalle sue ricerche era sorto il fatto che Hinata fosse una persona saggia, razionale e gentile, l’esatto opposto del ragazzo con cui trascorreva la maggior parte del tempo libero, ovvero il cosiddetto eroe delle terre ninja. < Sei molto perspicace > aggiunse sorridendo < Completamente il contrario di un certo Naruto Uzumaki > continuò, mentre Hinata spalancò gli occhi sentendo il nome del ragazzo.
< Cosa centra Naruto adesso? > domandò sentendo crescere in lei una certa preoccupazione
< Beh diciamo che ti ho rapito per uno scopo ben preciso > rispose riflettendo se spiegare o meno il suo piano alla ragazza. Dalle sue ricerche aveva notato che tra i due si fosse formato un certo rapporto.
Quindi pensò che se avesse rapito la ragazza, il cosiddetto eroe si sarebbe fiondato a salvarla. In quell’occasione lo avrebbe sconfitto per poi attaccare tutte le terre ninja diventando il suo nuovo padrone.
 Hinata gli serviva soltanto da esca. Quando avrebbe sconfitto l’Uzumaki, avrebbe fatto fare la stessa fine anche a lei < Purtroppo per te, non ho nessuna intenzione di spiegarti il mio magnifico piano > continuò voltandosi dando le spalle alla ragazza
< Appena Naruto sarà qui, ti impartirà una magnifica lezione che non scorderai per molto ma molto tempo > lo informò parlando lentamente in modo che il ragazzo ascoltasse bene quello che gli avesse detto
< Cosa ti fa pensare ciò? > chiese voltandosi mostrando un’espressione alquanto irritata a causa delle parole usate dalla ragazza
< Il mio intuito > rispose sorridendo, facendo innervosire ancora di più il ragazzo, il quale strinse i pugni per la rabbia < Mi fido ciecamente di Naruto > continuò ricevendo uno schiaffo
< Ritira subito quello che hai detto > gli ordinò con un tono di voce che non ammettesse repliche.
< Neanche morta > affermò guardandolo negli occhi < Naruto è centomila volte più forte di te > aggiunse
< Sei una puttana > urlò riempendo di schiaffi la povera Hinata, la quale non poteva far altro che incassare quei colpi.
In quel momento Hinata sperò che Naruto da lì a poco facesse il suo ingresso in quel luogo. Notò che d’improvviso Toneri si fermò dall’infierire su di lei per voltare il capo verso l’ingresso della caverna in cui si trovassero
< Abbiamo un ospite > disse mostrando un sorriso malefico, non vedendo l’ora di incontrare il famigerato eroe delle terre ninja.

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< Sapete già cosa dovete fare! > esclamò Kakashi osservando i ragazzi dinnanzi a lui.
< Non dovevamo partire domani mattina? > chiese Kiba non capendo il perché l’hokage avesse cambiato idea tutto d’un tratto.
< Vero > rispose poggiando la schiena sulla schienale della sedia < Ma Naruto è già partito, quindi ho pensato che fosse meglio mandare anche voi > continuò sospirando.
Nonostante avesse mandato Sasuke alle porte del villaggio per impedire che Naruto si avviasse da solo alla ricerca di Hinata, il suo allievo aveva informato Sasuke di un particolare importante, il quale quando fu riferito a lui, egli non poteva crederci. Per questo aveva optato per far partire immediatamente anche loro, ovvero Kiba, Sakura e Sasuke. Era certo del fatto che i tre avrebbero raggiunto velocemente Naruto, grazie all’olfatto di Kiba.
< È sempre la solita testa quadra > affermò irritata Sakura per il comportamento assunto dal suo compagno di team. Pensò che nonostante fosse cresciuto, non era cambiato neanche di una virgola.
< Aveva una giusta ragione per agire in questo modo che tu non sai. Quindi è inutile giudicarlo > l’ammonì Sasuke voltandosi verso la ragazza, la quale fu sorpresa di sentire quelle parole dal suo fidanzato. Era la prima volta che Sasuke difese Naruto. Le sembrò un evento raro da annotare.
< Adesso è meglio che vi affrettate a partire > li consigliò Kakashi, osservando i tre uscire velocemente dal suo ufficio.
 
Trascorsi quindici minuti, i tre si ritrovarono alla porta del villaggio per poi partire velocemente.
< Come ti ha convinto Naruto a lasciarlo andare? > chiese Sakura mentre correvano, voltandosi verso Sasuke, il quale si aspettava una domanda del genere dalla ragazza
< Beh, semplicemente mi ha detto di amare Hinata > rispose < Per questo ha detto che voleva andare subito a salvarla > continuò < In più mi ha detto che se fossi stato al suo posto io avrei agito proprio come lui > aggiunse guardando negli occhi la sua ragazza, la quale aveva le gote leggermente arrosate per le ultime parole del ragazzo, in quanto quelle volevano dire che in fondo in fondo Sasuke tenesse a lei
< Dobbiamo trovarlo al più presto > affermò con sguardo determinato.
< Ci penso io a questo > li informò Kiba collocandosi dinnanzi al gruppo.

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< Finalmente fai la tua comparsa eroe > esclamò Toneri con le braccia spalancate accogliendo l’entrata di Naruto, il quale per prima cosa notò Hinata legata ad un sasso. Notò la presenza di lividi sul volto della ragazza.
< Cosa le hai fatto? > chiese con tono infuriato stringendo i pungi, non riuscendo a credere che si fosse permesso di alzare un dito sulla premurosa Hinata.
Sentendo ciò, Toneri si voltò verso la ragazza, osservandola per qualche secondo, per poi voltarsi nuovamente verso il suo ospite mostrandogli un grande sorriso, il quale fece innervosire ancora di più Naruto.
< Diciamo che ho ammazzato un po' il tempo giocando con lei > rispose soddisfatto nel notare l’ira nascere sul volto del ragazzo, il quale non riuscì a credere alle sue orecchie. Decise che lo avrebbe annientato all’istante. Nessuno si doveva permettere di torcere un solo capello alla ragazza.
< Hai firmato la tua condanna a morte > affermò scandendo bene le parole per poi estrarre un kunai e scagliarsi a tutta velocità su Toneri, il quale non si fece trovare impreparato a quell’attacco. Infatti parò il colpo con un kanai
< Non ti hanno insegnato che non bisogna attaccare quando si è in questo stato? > domandò provocandolo.
Naruto si irritò ancora di più sentendo quelle parole. Con la mano libera cercò di colpirlo al volto, ma prima che il pungo potesse centrare il bersaglio, Toneri si allontanò mostrandogli un sorriso divertito. Doveva ammettere che fosse un bel tipo.
< N-Naruto-kun > disse balbettando con voce sottile alzando il capo, individuando la figura di Naruto che impugnava un kunai.
< Hinata > esclamò voltandosi felice di vedere che fosse ancora viva. Quando era entrato aveva notato che Hinata non era cosciente. Questo fece crescere in lui una certa agitazione, facendo partire la sua fantasia. Sentire la sua voce, lo rassicurò
< Stai bene? > domandò, mentre Hinata non riuscì a credere che il ragazzo glielo avesse davvero chiesto.
< Potrei stare meglio > rispose mostrandogli un dolce sorriso, il quale riscaldò il cuore del ragazzo, il quale dopo essersi beato della bellezza della ragazza, portò nuovamente lo sguardo sul suo avversario
< Dammi cinque minuti. Il tempo di liberarmi della spazzatura e ti libero > la informò
< Non credo che ti bastino cinque minuti > puntualizzò Toneri, lanciando dei shuriken che vennero deviati prontamente con il kunai.
Naruto pensò che dovesse mettere fine a quell’incontro il più velocemente possibile. Per questo decise di attaccare con la sua tecnica preferita.
< Tecnica della moltiplicazione del corpo > urlò creando cento copie, alla cui vista Toneri mostrò un sorriso divertito, in quanto non poteva credere che il ragazzo credeva di sconfiggerlo con una tecnica banale come quella
< All’attacco > gridarono contemporaneamente le copie di Naruto, lanciandosi contro Toneri che si mise in posizione per abbattere quelle inutili imitazioni del grande eroe delle terre ninja.
Mentre il rapitore era impegnato nello scontro, Naruto raggiunse velocemente Hinata, rompendo con il kunai le catene che le impedivano di muoversi. Quando fu libera, la prima cosa che fece fu quella di abbracciarla. Tale gesto fece arrossire di botto Hinata, la quale non era per niente pronta mentalmente per una cosa del genere.
< Scusami > disse abbassando il capo consapevole del fatto che se lei si fosse trovata in quella situazione fosse tutta colpa sua. Se fosse arrivato puntuale al loro appuntamento, tutto questo non sarebbe accaduto ed il bellissimo volto di Hinata non sarebbe stato rovinato.
In risposta a ciò, Hinata gli sollevò lentamente il capo mostrandogli un sorriso di ringraziamento per essere andato a salvarla. L'abbracciò sperando che tramite questo gli sarebbe arrivata tutta la sua gratitudine per lui.
Fu felice che il ragazzo ricambiò stringendola verso di se. Purtroppo posò lo sguardo verso Toneri che aveva sconfitto tutte le copie di Naruto. Osservò lo sguardo d’odio verso di se. Dopo di ciò Toneri si fiondò velocemente verso di loro con in mano un kunai. Sapeva perfettamente cosa volesse fare. Quindi istintivamente si allontanò velocemente da Naruto, il quale rimase alquanto sorpreso da ciò, per frapporsi tra lui e Toneri.
Quando Naruto si voltò, notò alle sua spalle la schiena di Hinata. La cosa che lo colpì ancora di più di questo, fu il sangue scorrere sulla gamba della ragazza
< Vedo che sei disposta anche a morire pur di difendere un buon’annulla come lui > affermò divertito introducendo ancora di più il kunai nell’addome della ragazza, la quale fece una smorfia di dolore
< S-sono pronta a tutto per il ragazzo che amo > disse sfidando Toneri che digrignò i denti sentendo quelle parole. In quel momento provava un odio profondo verso quella ragazza. Pensò che si sarebbe sentito molto meglio quando questa sarebbe morta.
Estrasse il kunai dall’addome della ragazza per poi dandole una piccola spinta, facendola cadere. Grazie a Naruto, il suo impatto sul terreno fu dolce
< Perché? Perché? Perché? > chiese con le lacrime agli occhi, non riuscendo a credere che la ragazza si fosse sacrificata per lui. Una cosa del genere era già accaduta, durante l’attacco di Pain al loro villaggio. A quell’epoca Naruto non aveva dato una risposta alla dichiarazione della ragazza, in quanto era troppo concentrato nella ricerca di Sasuke. Poi a scombussolare i suoi piani era sopraggiunta anche la guerra. Una volta che questa terminò, aveva pensato un milione di volte di parlare con Hinata di quanto era accaduto durante l’attacco di Pain, ma ogni qualvolta avesse intenzione di introdurre quell’argomento, sentiva crescere in lui imbarazzo, facendolo desistere.
< Farei qualsiasi cosa per te > rispose sorridendo Hinata posando la sua mano sulla guancia del ragazzo, il quale posò delicatamente la mano su quella di lei guardandola con occhi dolci, facendola arrossire leggermente. Nonostante si trovasse in fin di vita, non poteva far almeno di arrossire quando Naruto la guardasse in quel modo.    
< Che scena passionale > esclamò Toneri battendo le mani osservandoli. < MI state facendo venire la nausea > li informò toccandosi la stomaco, percependo dei piccoli movimenti al suo interno. Se li avesse guardati per altri due minuti, avrebbe vomitato tutto quello che avesse mangiato la sera precedente.
< Stai zitto > urlò Naruto senza neanche voltarsi < Te la farò pagare cara per quello che hai fatto > aggiunse alzandosi voltandosi verso di lui, notando che questo stesse facendo finta di tremare dalla paura.
Strinse i pugni, in quanto odiava profondamente quella persona, non solo perché lo stesse prendendo in giro, ma soprattutto perché avesse fatto del male ad Hinata. Avrebbe dovuto terminare quell’incontro il più in fretta possibile, in modo da poter portare Hinata all’ospedale della foglia.
Quando mosse il piede per avanzare verso Toneri, notò che Hinata avesse afferrato il lembo del suo pantalone. Si voltò notando che lei gli stesse intimando di abbassarsi. Pensò che molto probabilmente gli avrebbe dato un imbocca al lupo, ma invece non sapeva ancora che si sbagliava di grosso.
Hinata era conscia del fatto che non avesse più molto tempo da trascorrere con Naruto. Si sentiva sempre più debole. Nonostante stesse premendo con tutte le forze rimaste sulla ferita, da questa continuava a scorrere molto sangue. Quindi aveva deciso di dire una cosa ben precisa a Naruto. Per questo quando intuì che il ragazzo si stesse avvicinando verso Toneri aveva afferrato il lembo del pantalone facendogli segno con la mano di abbassarsi ed avvicinarsi al suo viso.
< Naruto-kun > disse toccando dolcemente la guancia del ragazzo, il quale a quel tocco sentì nascere nel suo cuore un leggero calore < Mi dispiace non poter stare più al tuo fianco > continuò tossendo
< Ma cosa stai dicendo Hinata > sentendo in lui sorgere una certe preoccupazione da quelle parole, ma anche dal sangue uscito dalla bocca quando la ragazza avesse tossito < Tu resterai con me, ne sono certo. Non puoi lasciarmi solo > le ordinò stringendo forte la sua mano, sentendo i suoi occhi inumidirsi.
Sentendo ciò, Hinata percepì scendere dal suo occhio una piccola lacrima. Lei non voleva morire. Non voleva lasciare suo padre, sua sorella, i suoi amici, ma soprattutto non aveva nessunissima intenzione di allontanarsi da Naruto. Sognava di trascorre una vita felice al suo fianco. Ma purtroppo sapeva che questo non poteva più accadere in quanto avvertiva in lei che le forze la stessero abbandonando.
< Ti devo dire una cosa importante, Naruto-kun > lo informò guardandolo dritto negli occhi, riflettendo accuratamente sulle parole da utilizzare < Sin da quando frequentavamo l’accademia, mi sono sempre ritenuta una bambina fortunata e più felice al mondo, in quanto stavamo nella stessa classe. Di tanto in tanto ti guardavo con occhiate fugaci. Nonostante se agli occhi dei nostri compagni eri solo un combina guaio, per me eri il più bel bambino dell’universo con un carattere unico. Quando c’erano delle simulazioni di lotta, ho sempre fatto il tifo per te. Non come le altre che quando appena Sasuke metteva piede nell’arena si scatenavano. Il mio era un tifo silenzioso. A causa della mia timidezza non mi sono mai esposta più di tanto. Lo so che questo può sembrare un po' da stolker > sorridendo < Ma ogni qualvolta le lezioni terminassero e tu andavi ad allenarti io ti seguivo, osservandoti tutto il tempo. Anche quando sei partito la prima volta con il maestro Jiraiya, ti ho osservato mentre ti incamminavi verso le porte del villaggio. Ho sempre rimpianto di non averti raggiunto e salutato, ma purtroppo a quei tempi ero molto timida. > aggiunse specchiandosi negli occhi celesti del ragazzo, il quale si diede del baka per non essersi reso conto di tutto ciò < Durante l’attacco al villaggio di Pain, quando ho visto che stavi in pericolo, il mio corpo si è mosso da solo correndo in tuo soccorso. È accaduto proprio come adesso e questo perché io ti amo, ora e per sempre > continuò sentendosi il cuore più leggere dopo aver detto quelle parole. Pensò che adesso potesse anche morire felice.
< Anche io ti amo, Hinata > disse stringendola forte mentre dagli occhi scendevano copiose lacrime < Quindi ti prego, ti scongiuro resisti > aggiunse aumentando la stretta in modo da farla restare lì, ma purtroppo Hinata sentiva sempre di più diminuire le forze in lei.
< Sii felice Naruto-kun > disse con le ultime forze che avesse in corpo
< Hinata > urlò dopo averla poggiata delicatamente a terra, osservando gli occhi chiusi della ragazza < Hinata > urlò nuovamente sperando che la sua voce arrivasse a lei e che grazie a questa aprisse nuovamente gli occhi, ma sfortunatamente questo non accadde. Da questo intuì che la ragazza fosse ……….
 
Note autore:
Salve a tutti. Sono tornato con questa piccola onoshot.
Come vi sembra? è stata di vostro gradimento? Spero proprio di sì, anche se so già che non sarete soddisfatti dal finale. Ma c’è un motivo dietro tutto questo.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali, inoltre vorrei ringraziare (starfire5, sabrinapesamosca, tayly06; iris1996, Nerbo_Akatsuki_09; Nariaki, orgufattolo; EvaKaty16, lunakiss, mattia 12) per aver commentato l’ultimo capitolo, aver inserito la storia “Coinquilini” tra le ricordate, seguite e preferite.
Alla prossima
   
 
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