Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Revil96    04/07/2017    2 recensioni
Limitarsi a guardarla, fingendosi una semplice amica era un supplizio. Esserle indifferente, e non oltrepassare il limite era quasi impossibile, ma fu quando si rassegnò all'idea che lei non potesse mai essere sua che un semplice gioco rimescolò tutte le carte in tavola.
[Swanqueen]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Avvertenze

 

In questa storia Violet si trasferisce a Storybrooke a causa di un evento diverso da quello raccontato dalla storia originale, e naturalmente come Henry la sua età è diversa da quella originale.

Gli altri dettagli che differiscono dalla trama originale verranno poi spiegati con il proseguirsi della storia. 

Alla Prossima 😊👋🏻

 

 

             The Desire To Touch You

 

 

Gli sembrava così bella, così seducente, così diversa dalla gente comune, che non capiva perché nessuno rimanesse frastornato come lui al rumore ritmico dei suoi tacchi sul selciato della via, né si sconvolgessero i cuori con l’aria dei sospiri dei suoi falpalà, né impazzissero tutti d’amore al vento della sua treccia, al volo delle sue mani, all’oro del suo ridere.

(Gabriel Garcia Marquez)

 

 

 

~ PoV Emma

 

Quel risveglio per Emma fu diverso dagli altri. L'attesa unita alle emozioni che fluivano in lei la destabilizzarono, rendendola quasi una ragazzina alle prese con la prima cotta adolescenziale.

Sperava che lei cogliesse il significato di quella semplice frase e che capisse quanto fosse importante quella dimostrazione. Il suo unico desiderio era vederla reagire spontaneamente, senza nessun filtro. Vederla sorridere oppure arrabbiarsi le era indifferente, le sarebbe bastata solamente una reazione sincera senza che questa fosse influenzata dai loro trascorsi. 

 

~ PoV Regina

 

Regina pensò che quella fosse una pazzia, e che avrebbe dovuto rilegare quelle sensazioni in un angolo del suo cuore. 

Decise di ignorarle. Forse sarebbe stato più semplice. 

Stanca del tormento, che i pensieri e le scartoffie le provocarono, lasciò il suo ufficio per rilassarsi.

Passeggiò sulla riva del mare per schiarirsi le idee. Quella quiete le ricordò quanto fossero sopravvalutate le parole, preferendo a esse il silenzio, e il rumore delle onde per calmarsi. 

Una telefonata interruppe la sua quiete.

[Robin]

Fece squillare il telefono finché non smise di suonare, e lo spense.

Guidò verso casa, consapevole che sarebbe stata vuota. Un po' ne fu sollevata, non voleva che Henry la vedesse triste, e nasconderlo sarebbe stato uno sforzo inutile. Svestendosi del suo cappotto, qualcosa nell'ambiente le sembrò strano.

Dal giardino sentì un forte rumore e delle imprecazioni. I suoi sensi risposero al pericolo, e forgiando una sfera di fuoco si diresse verso l'origine dei rumori.

 

~ PoV Emma

 

Sembrava che il tempo trascorresse lentamente, e che quel pomeriggio non volesse giungere al termine. Cercò di distrarsi, ma non riuscì a non focalizzare la sua attenzione sulla mancata reazione di Regina. Perse la calma e la chiamò, scoprendo amaramente che si fosse resa irreperibile. 

Fu una chiamata a distrarla dai suoi pensieri, precisamente un incidente alle tubature del Granny. 

Al suo arrivo scoprì la gravità della situazione e quanto fosse dispiaciuta Mary Margaret, che quella sera avrebbe dovuto organizzare in quel locale una cena per festeggiare il suo ritorno all'insegnamento.

"Nonna non angosciarti. Potremmo ospitarli nel loft, oppure nell'appartamento di Emma."

A rendere l'umore di Mary Margaret meno ostile fu Henry, che con le sue qualità da mediatore riuscì a trovare una valida alternativa.

"Non sarebbe abbastanza grande. Ho esagerato un po' con gli inviti, ma non pensavo che accadesse un'incidente simile."

Emma pensò a quanto le origini contassero, poiché anche essendo stata una bandita, sua madre era pur sempre una principessa amante delle feste e delle pomposità. 

"Forse ho un idea. Potremmo spostarla a casa di Regina. Nel giardino c'è molto spazio e un gazebo, e sicuramente gli ospiti gradiranno una location diversa dalla solita locanda di Storybrooke."

Emma non riuscì a capire il perché fosse così interessato a salvaguardare la riuscita dell'evento, e a quanto le somigliasse quando era ostinato a raggiungere i propri scopi.

Quell'alternativa convinse Mary Margaret, che sembro dimenticarsi un piccolo dettaglio.

"Henry prima di organizzare un party nel giardino di Regina dovremmo chiederle il permesso, e lei è irreperibile. Non credo che le farebbe piacere questa piccola improvvisata che state organizzando in casa sua."

Henry era consapevole che le probabilità che Regina fosse contenta della sua iniziativa erano molto scarse, ma tentò ugualmente. 

Il suo interessamento al party si sua nonna era legato a Violet e a quanto fosse contenta di essere stata invitata dalla famiglia di Henry. 

Non voleva deluderla, poiché ultimamente litigavano spesso a causa delle loro differenze culturali. Forse il suo volersi spingere oltre l'aveva spaventata, e se per rimediare alle sue insistenze Henry avrebbe dovuto usare uno stratagemma non avrebbe esitato.

"Ci penserò io."

Titubante si diressero al 108 di Mifflin Street. Emma si sentì a disagio, forse perché non era mai stata lì senza Regina. 

Quasi come se fosse un trofeo la sua rosa era lì, in un vaso di cristallo, a dimostrarle che forse non tue le sue insicurezze fossero fondate.

Si sistemarono in giardino, e Henry trascinò le scatole con i pezzi di quello che sarebbe stato il gazebo.

Frugando nelle scatole, sembrava che non mancasse nulla tranne il foglio con le istruzioni.

Constatando che non fosse così semplice montarlo i due si misero all'opera, con scarsi risultati.

Passò il tempo, ma nulla cambiò.

"Mamma non potresti usare la magia per montarlo?"

"Usare la magia significherebbe barare, e non lo farei mai. Userò la mia esperienza e riusciremo a montarlo entro poco tempo."

"Essere un cacciatore di taglia non garantisce esperienza nel montaggio di mobili da giardino. Forse se avessi lavorato all'Ikea avrei potuto anche crederti ma poiché non è così sarebbe più saggio usare qualche escamotage."

La determinazione di Emma fece rassegnare Henry, e anche Mary Margaret, che decise di non intervenire nel fermare la figlia. 

Le varie imprecazioni e i vari rumori non fecero percepire a nessuno la presenza di Regina, finché Henry non si accorse che non erano soli.

 

~ PoV Regina

 

Tranquillizzandosi la sfera di fuoco sfumò dileguandosi nell'ambiente.

Regina si soffermò sull'espressione imbronciata di Emma, che stringeva degli attrezzi, alcuni dei quali inseriti in una cintura legata alla sua vita. Non riuscì a passarle inosservata, venendo tradita dalla sua stessa 

immaginazione. La immaginò in biancheria intima, precisamente rossa e con la cintura degli attrezzi legata alla vita. I suoi ormoni erano impazziti, quasi da farle dimenticare che avrebbe dovuto reagire diversamente, magari arrabbiandosi. 

"Gradirei una spiegazione plausibile. Possibilmente ora."

Mary Margaret le spiegò del disagio, e della gentilezza di Henry nell'offrirle un'alternativa. 

Henry fu sorpreso della reazione di Regina, completamente indifferente a loro, tranne che a Emma. 

"Emma impressionare Geppetto non ti aiuterà ad acquisirne la manualità."

"Non è necessario chiamare Marco per il montaggio di un semplice gazebo. Basterebbe che tuo figlio seguisse le mie istruzioni, e avremmo già finito da un pezzo."

"Forse se qualcuno non se le inventasse di sana pianta non saremmo ancora qui."

"Non osare mettere in dubbio le mie capacità ragazzino."

"In realtà questa è la dimostrazione di quanto siano scarse."

Mary Maragaret si diresse in cucina, lasciando quello spettacolo pietoso a Regina.

 

~ PoV Emma

 

Emma cercò di distogliere l'attenzione dalla padrona di casa, e in particolare da quanto fosse sexy in quel vestito rosso.

"Regina sapresti dirci se i pezzi già montati sono stati istallati correttamente?"

"Forse, ma..."

Emma dimenticando con chi stesse parlando, restò delusa quando agitando le mani Regina li assemblò magicamente.

"Regina!"

"Così saremmo sicuri che non cadrà in testa a nessuno"

Pronunciò quelle parole consapevole di averla innervosita, e con un sorriso formatosi sulle labbra, fece finta che nulla fosse accaduto.

"L'avrei saputo montare anch'io così. In questo modo non c'è sfizio."

Il sorriso di Regina, e la sua indifferenza le fece saltare i nervi, ferendola nell'orgoglio.

Ignorando i suo comportamenti capricciosi tipici dei bambini, Regina si rivolse a Henry.

"La tua felpa non è adatta ad un ricevimento anche se informale. Sali in camera, e scegli qualcos'altro."

"Non ascoltarla quella felpa è perfetta."

"Non cadrò in questa trappola, solo per darvi altri motivi per litigare."

Henry si allontanò, ma non poté non sorridere delle diatribe che nascevano quando sia Emma che Regina interagivano.

 

~ PoV Emma 

 

Vedendola seduta, Regina le sembrò essere più fragile di quanto non lo fosse realmente. La sua esile corporatura avrebbe ingannato chiunque.

Determinata, Emma dimostrò di non volersi arrendere. 

"Quando lo smonteremo, non permetterò più che tu usi la magia per rimontarlo, e finché non ci riuscirò non ti libererai di me."

Quasi come se quel gazebo fosse la tela di Penelope, Regina le avrebbe volentieri impedito che terminasse la sua opera, solamente per ammirarla a sorseggiare una birra, e a simulare delle capacità che non le appartenevano. 

"Non sei arrabbiata di questo piccolo imprevisto creatosi in casa tua?"

Regina non le rispose, e sorprendendola le prese i fianchi, slacciandole la cintura degli attrezzi.

"Non vorrei che ti ferissi, cercando di impressionarmi."

"Presuntuosa."

"Forse, però dovresti saperlo che la modestia non è una mia virtù."

Quello sguardo seducente e la presa sui suoi fianchi furono sufficienti a renderla eccitata per l'intera serata.

 

~ PoV Henry

 

Il disordine che riuscì a creare nella sua camera era solo un vago riflesso delle sue insicurezze.

Riguardò quel pacchetto, sperando che potesse portargli fortuna. Insicuro che quella fosse la scelta giusta, decise che tentare non avrebbe peggiorato la situazione.

 

~ PoV Emma

 

Gli ospiti non tardarono ad arrivare e stranamente Regina non si trovò a disagio con nessuno di loro, forse perché non si sentiva più rifiutata, oppure perché non era la loro opinione quella che le importasse realmente.

Si intrattenne in una conversazione con Violet, la quale non sembrò essere minimamente spaventata dalla storia personale di Regina, forse perché quel lato così tranquillo del suo carattere non era mai appartenuto alla sua vecchia personalità.

Henry sorseggiò la sua birra, mentre le guardò da lontano conversare piacevolmente.

"Non disperarti, non le dirà nulla che possa imbarazzarti, però se fossi in te la terrei lontana da Mary Margaret."

La voce di Emma, interruppe i suoi pensieri.

"Effettivamente non hai torto."

Risero, pensando a quanto in alcuni momenti Mary Margaret potesse essere inopportuna.

Emma accorgendosi della bibita che Henry stava sorseggiando lo rimproverò.

"Ragazzino questa non puoi berla, anche se è analcolica."

Henry la guardò sorpreso, quasi spaventato all'idea che le sue restrizioni potessero raddoppiarsi.

"Mamma non pensarci minimamente a comportarti come Regina. Il suo comportamento iperprotettivo già è abbastanza fastidioso, e se ti comportassi anche tu così potrei impazzire."

"Perché dovrei lasciare tutto il divertimento a Regina? Sarebbe uno spreco."

"Siete insopportabili."

Henry si dileguò, ma Emma non riuscì a non godersi questi momenti.

 

~ PoV Regina

 

La serata trascorse velocemente, e quasi alla fine, Regina si offrì di cullare Neal per lasciare a Mary Margaret e David un momento di tranquillità.

Neal non era solito essere tra le braccia di Regina, ma non sembrò esserne turbato, divertito dalle attenzioni che lei gli stesse riservando. 

"Chi l'avrebbe detto che un essere così piccolo potesse renderti così innocua. Potrebbe abituarsi alle tue coccole, e non riusciresti più a staccartelo dalle braccia."

"Non è che sei un po' gelosa del tuo fratellino?"

Le sue guance si colorarono un po' di rosso. Il suo imbarazzo non era perché fosse gelosa del suo fratellino, ma della dolcezza che lei gli riservasse. Quando Regina si lasciava andare con lei, l'attimo successivo sembrava pentirsene, ed era quello a ferirla maggiormente.

Neal riconoscendo Emma spalancò le braccia verso di lei. Emma si avvicinò ma Neal invece di aggrapparsi alla sua sorellina, afferrò il dolce fra le sue mani, sporcandosi, e inevitabilmente sporcando il vestito di Regina.

Emma non riuscì a trattenersi, alternando le scuse alle risate.

"Se fossi in lei sceriffo, non sarei felice di essere stata derubata da un bambino."

Arrabbiata, lasciò Neal ad Emma per andarsi a cambiare.

 

~ PoV Emma

 

Sembrava che fosse andata via da un'eternità. Stanca di aspettare la raggiunse al piano superiore. Raggiunse la stanza di Regina, e approfittandosi dello spazio che riuscì a creare tra la porta e lo stipite, sbircio al suo interno. La sua figura era un incanto. Indossava un semplice coordinato in pizzo viola, che risaltava la sua carnagione olivastra. Deglutì, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal quel corpo fasciato da pizzi.

Regina scelse un abito con delle fantasie particolari, ma la sua bellezza non era nulla confrontandola allo spettacolo che a cui aveva assistito nell'istante precedente. Le sue fantasie furono interrotte dalle voci provenienti dalle scale. Presa dal panico che la beccassero, urtò la porta, venendo scoperta da Regina.

 

~ PoV Regina

 

Se fosse stata un'altra persona si sarebbe arrabbiata, ma sapere che fosse Emma la persona sull'uscio della porta non la infastidì. Forse perché avrebbe reagito allo stesso modo se fosse stata al suo posto.

Pensò a quanta audacia avesse e a quanto la sua impulsività la infastidisse.

"Perché sei nella mia camera da letto?"

Avvicinandosi a lei, cercò di intimorirla usando un tono minaccioso.

"Swan!"

Sistemandosi il vestito perché le aderisse perfettamente, riuscì finalmente a lasciarla senza parole.

"Eh?"

"Risponderesti cortesemente alla mia domanda?"

"Volevo scusarmi. Non avrei mai voluto che Neal rovinasse il tuo abito"

Difficilmente Emma era così timida, e Regina non avrebbe mai sprecato un occasione del genere.

"Preferirei che mi aiutassi, invece di ascoltare le tue scuse."

"Eh?"

Spostandosi verso di lei le mostrò la schiena nuda, coperta solamente da una striscia di pizzo viola.

L'astinenza peggiorò la situazione, offuscandole il giudizio. Avrebbe voluto scoparla e sentirla ansimare il suo nome, avverando una delle sue fantasie preferite. Consapevole che quella scelta sarebbe stata solamente un passo indietro nel loro rapporto, decise che se fosse riuscita a guadagnarsi il suo amore, rinunciare alla sua fantasia non sarebbe stato un dramma.

Lentamente le tirò su la cerniera, godendosi l'ultimo contatto con la sua pelle.

In Regina nacque il senso di colpa. Lei non avrebbe mai dovuto provocarla, e illuderla. Non avrebbe mai funzionato, e quella consapevolezza fu abbastanza per farla fuggire da quella camera che sembrava la stesse opprimendo.

Ricordandosi delle voci nel corridoio, Emma strinse la sua vita a lei, bloccandola prima che uscisse.

 

~ PoV Henry

 

Henry insieme a Violet raggiunsero il corridoio adiacente alla sua camera, credendo che nessuno fosse nei paraggi.

"Henry sarebbe imbarazzante se ci vedessero vicino alla tua camera."

"Nessuno è nei paraggi, e inoltre non dobbiamo dare spiegazioni a nessuno."

Henry sperò che il suo regalo le piacesse, e che riuscisse ad avvicinarli.

La porta della sua camera da letto sembrava fosse bloccata, e imbarazzato dell'accaduto decise di consegnarle il suo regalo lì. 

Violet scartandolo lo esaminò, e sfogliandolo restò affascinata dai disegni al suo interno.

"Wonder Woman."

Henry felice che le fosse piaciuto le spiegò il perché della sua scelta.

"Ultimamente abbiamo litigato spesso, e vorrei che questo non accadesse più. Mi piacerebbe avvicinarmi alle tue passioni, così da avvicinare i nostri mondi così diversi. Questo è un albo a fumetti, e per quanto possa essere un semplice giornalino, questi sono una delle cose che preferisco. Vorrei che lo leggessi, e se vorrai io imparerò ad amare ciò che ti rende felice. Questo mondo è frenetico, ma non siamo costretti a seguire i suoi tempi, ma i nostri."

I suoi occhi luccicarono di felicità, e abbracciandolo gli rivelò i suoi dubbi e le sue incertezze. 

"Questo regalo ha un significato particolare per me. Ero nervosa perché credevo di essere troppo diversa per te ma mi hai dimostrato quanto tu sia speciale."

Violet lo baciò rendendolo finalmente felice dopo diversi giorni di inquietudine. 

 

~ PoV Emma

 

Henry e Violet lasciarono il corridoio unendosi alla festa. 

"Sei stata scorretta per la seconda volta questa sera."

"A cosa alludi?"

Regina si finse innocente, ma non riuscì ad ingannarla.

"Non fingerti innocente. Quel regalo insieme alle parole era perfetto e bloccando quella porta hai impedito che Henry arrivasse in seconda base."

L'idea nauseò Regina, chiedendosi perché anche Emma non provasse le stesse sensazioni ascoltandosi.

"Non essere ridicola."

"Dubiti che non siano quelle le sue intenzioni?"

"Non vorrei saperlo, e preferirei che non pronunciassi più parole simili accostate a nostro figlio."

Vederla così pensierosa e disgustata era strano, però quasi piacevole e ancora di più era averla tra le sue braccia.

"I fiori sono un regalo antico, sembrerebbe che i fumetti riscuotano più successo. Dovrò segnarmelo."

Quella fu una provocazione quasi banale, ma Regina decise di non cascarci.

"Potresti se mi lasciassi andare."

"Uh! Scusami non mi ero resa conto che fossi ancora aggrappata a me."

"Ti piacerebbe."

Lei si defilò dalla sua presa ed Emma lesse la notifica del messaggio che le era appena arrivato.

"Volevo informarti che la scommessa forse terminerà prima del previsto. Sembra che Robin sia riuscito a baciarla. Sapere che non ti infastidisce è un sollievo per la mia coscienza. Forse "e vissero felici e contenti", sarebbe la frase ideale per descrivere questa scommessa."

Non riuscì a credere che Regina fosse stata così meschina con lei. Quel messaggio l'aveva delusa, e quello che pretendeva da lei erano solo delle spiegazioni. Scese dalle scale ma quando la intravide non era sola.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Revil96