Disperdere i pensieri
«Ancora con queste schifezze, teme?»
Naruto gli ruba la sigaretta dalla mano e la
schiaccia distrattamente sotto la scarpa. Poi lo afferra per il polso,
borbottando qualcosa sul fatto che sono in ritardo per la missione – chissà di chi è la colpa.
Sasuke non ricorda il momento esatto che ha
segnato l’inizio della sua dipendenza; dopo la fine della guerra, questo è
sicuro. Gli arresti domiciliari, la scorta di ANBU che lo segue ovunque sono un
dannato fastidio e, beh, dato che non sempre può sfogare la sua frustrazione su
Naruto, ha cominciato a consumarla insieme alle cartine delle sigarette.
Adesso le sue dita sono impregnate di un nuovo
odore. Quello del metallo, che gli lasciano le armi dopo averle usate, si
impasta con quello amaro del tabacco bruciato.
Shikamaru è stata una delle prime persone a
sorprenderlo mentre fumava. Un giorno si sono incontrati fuori dall’ufficio
dell’Hokage, entrambi in cerca di un attimo di pace, per distendere i nervi e
liberare i pensieri.
«Sas’ke.» l’aveva salutato il Nara. «Non sapevo
fumassi.»
«Ho cominciato da poco.»
«Crea un mucchio di danni al fisico.»
«Ci ha già pensato Naruto a farmi la predica,
grazie.»
Shikamaru aveva riso, scuotendo la testa e
aveva estratto dalla tasca del giubbotto un pacchetto di sigarette.
«Allora posso farti compagnia, prima che Ino mi
trovi e me la faccia anche lei?»
Sasuke gli aveva allungato un accendino,
l’accenno di un sorriso complice sulle labbra.
Diversi mesi dopo, Sasuke è consapevole di aver
trovato una nuova dipendenza che ha sostituito quella precedente, non senza
irruenza.
Non l’ha esattamente cercata – a volte sì,
deve ammetterlo, colpa dell’alcool. L’insistenza di Naruto è cosa nota a tutti
però, soprattutto a lui… e alla fine ha avuto la meglio.
L’inizio era stato complicato, con il dobe che gli spegneva continuamente le
sigarette e lui che rispondeva a suon di pugni – tutto nella norma insomma. Non ci era voluto molto prima che i pacchetti cominciassero a sparire. Sasuke ha perso il
conto di quante volte aveva desiderato staccargli le mani, e tutti gli arti,
per sicurezza.
Non contento, oltre a rovinare i pochi minuti
di relax che si concedeva, Naruto invadeva ogni momento possibile della sua giornata: occupava
abusivamente il suo letto, lo raggirava con la scusa di un compagno per gli
allenamenti, si auto-invitava a casa sua per pranzare.
A Sasuke sfugge un piccolo sorriso a quei
ricordi. Osserva Naruto dormire in modo scomposto contro di lui, il capo sul
suo torace. Non è così scontento di aver abbandonato il suo vecchio vizio. Ha
trovato un modo altrettanto efficace per frenare il flusso continuo dei suoi
pensieri.
Quando le sue dita sono intrise del profumo di
Naruto e la bocca è colma dei suoi gemiti, nella sua mente non c’è posto per
nient’altro.
Buonasera a tutte e a tutti ♪
La storia è breve, niente di pretenzioso e va bene così. Mi piace l’idea di Sasuke che fuma, è
davvero sexy; me lo immagino a sfogare il fastidio in questo modo. Ovviamente
Naruto deve rompergli le scatole e darsi arie da “salutista dell’anno” – poi si
strafoga di ramen dalla mattina alla sera, letteralmente xD
Mi sono proprio divertita a scriverla mentre mi
figuravo le scene in testa, con il sarcasmo seduto di fianco a me. Il fluff ha
bussato alla porta sulle ultime battute però e l’ha spodestato.
Oh, ho aggiunto una piccola apparizione di
Shikamaru. Ino deve dare manforte a Naruto, perché tra rompiballe ci si
capisce, no?
Grazie per aver letto il racconto e magari
anche le note finali – se sono sconclusionate perdonatemi, ho leggermente
sonno.
See ya next time!