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Autore: Celine_Falilith    13/06/2009    7 recensioni
Postato il Settimo Capitolo.
[Dal IV Capitolo ] Perché sapeva che Harry non era lei.
Harry era il maledettissimo figlio di James Potter, con tutti i suoi infiniti difetti.
Era inutile cercare Lily in Harry.
Inutile e dannoso.
Ed era meglio così: meglio convincersi che di Lily non era rimasto niente,
piuttosto che illudersi di rivederla negli occhi di suo figlio.
[Dal V Capitolo ] Piton deglutì, cercando di riacquistare un po’ di controllo.
Strinse le labbra con violenza, fremendo, e così anche i pugni, conficcandosi le unghie nella pelle, cercando in tutti i modi di nascondere
quella tempesta di emozioni che si stava agitando nel suo povero e arido cuore.
Sopprimere i sentimenti, sempre.
Prima regola del buon Occlumante.
Ora, come doveva comportarsi col piccolo Potter?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VI Cap

Voov, otto recensioni! 
Ringrazio Lily483 (grazie, buone vacanze anche a te! ^3^), Ksanral (concordo pienamente con quello che hai detto, sono contentissima di esserti riuscita a trasmettere quello che pensa precisamente Piton secondo il mio punto di vista! Grazie, e continua a seguirmi!), Yelena (grazie tesoro, per tutto (-:), SailorUranus (maddai, è davvero la tua canzone preferita? *_* Non sapevo che ci fossero così tanti fans dei RJA… grazissimissime per i complimenti!), Ernil (grazie! çwç), Ashley Snape (grazie carissima, mi fa piacere che hai apprezzato! A presto!), Allison91 (sì infatti, sarebbe stato stupido se si fosse addolcito, anche perché non è proprio nella sua indole! Grazie come sempre! *_*) e Pervinca (oddio Vì, così mi commuovi… grazie davvero!^^).
Bene, spero di non aver dimenticato nessuno.
Ringrazio pure le 34 persone che hanno messo questa storia nei preferiti! ^3^
Well, vi lascio al sesto cap! A dire il vero non sono tanto soddisfatta (non ero soddisfatta nemmeno degli altri, ma vabbè)… ditemi cosa ne pensate!

 

~ YOUR GUARDIAN ANGEL ~

 

*

 

Londra – Luglio 1985

 

Capitolo Sesto

*

La strada dell’odio.
Quante persone aveva incontrato percorrendo quella via?


Suo padre Tobias.
Che nelle rare cene di famiglia lo umiliava davanti nonni, zii e nipoti, anche loro molto malcontenti di quel piccolo parente che non aveva niente in comune coi Piton.
Severus era il ritratto di sua madre Eileen. Era figlio di lei, e basta.


James Potter.
Quel disgraziato figlio di papà nato, morto e vissuto nella gloria senza meritarsene neanche una briciola.
Quello spudorato senza il minimo rispetto per le esigenze e i sentimenti altrui, coraggioso solo se scortato da quei tre lecchini anch’essi codardi fino al midollo.


Voldemort e i Mangiamorte.
Chi più di loro aveva incentivato il suo desiderio di sangue e vendetta? Vendetta sui Babbani, prima di tutto, capaci di etichettare una persona come ‘diversa’ e di metterla da parte con una velocità sorprendente, senza nemmeno conoscerla.


E infine, l’odio lo vedeva negli occhi dei suoi studenti mentre teneva lezione, negli occhi dei colleghi quando lo salutavano con finta gentilezza, negli occhi dei passanti che lo fissavano straniti.

Sì, Piton era sempre stato circondato dall’odio.
Era ovunque.
Erano tutti dei mostri pieni di odio, sia Maghi che Babbani.

 

Ma ora, davanti a Harry, questa convinzione sembrava vacillare. Tutte le sue convinzioni erano crollate, quel giorno.
Di certo quel piccolo bugiardo stava mentendo riguardo suo cugino, doveva mentire… ma come convincersene completamente, con quegli occhi puntati addosso?

 

 

 

Piton non sapeva che fare.

 

 

 

 

Non sapeva cosa dire.

 

 

 

 

Nemmeno cosa pensare.

 

 

 

 

Stava lì, rigido e inespressivo come una brutta statua di carbone.

 

 

 

 

 

E intanto Harry lo guardava.
L’Uomo Nero lo affascinava: prima sembrava interessatissimo a conoscere ogni cosa di Harry, poi improvvisamente non aveva più chiesto niente e non si era nemmeno più mosso. Sembrava che quasi non respirasse.

Poi Harry portò lo sguardo al gelato che se ne stava tristemente spappolato sull’asfalto.

Eureka! L’Uomo Nero era triste per quello… 
Si ricordò di una volta che Dudley aveva fatto cadere il suo, e aveva fatto i capricci finchè non gliene avevano portato un altro.

 

 

 

 

 

Piton non sembrava intenzionato a riemergere dal suo stato di tormentato torpore.
In quel giorno erano successe decisamente troppe cose.
Troppe cose che avevano sconvolto la sua solita routine, cosa non molto favorevole per il suo equilibrio mentale.

 

 

…cosa diavolo stava facendo quel Potter?

 

 

 

 

 

Ecco fatto.
Harry era molto soddisfatto del risultato: aveva sollevato con delicatezza la coppa di gelato, facendo attenzione a rimuovere tutte le parti sporche.
Harry sapeva che il gelato non era più bello come prima, ma una buona parte si era conservato ed era certo che fosse ancora buono.

E ora lo stava porgendo a un basito Uomo Nero, con un piccolo sorriso.

“Grazie per aver mandato via Dudley, signore”.

 

 

 

 

 

Piton guardò il bimbetto con un’espressione quasi simile allo sgomento.

 

Poi i tratti del suo viso si indurirono in una maschera di sarcasmo.
Cosa pensava di fare quel moccioso? Di corromperlo, forse?

 

“Signore, non lo vuole più?” miagolò Harry, dato che l’Uomo Nero non accennava a rispondergli.

Piton si accigliò ancora di più. “No ragazzino, non intendevo recuperarlo. Potevi lasciarlo dov’era” chiarì poi in un sibilo.

Harry sembrò deluso. Tanto lavoro per nulla.
Però… quel gelato sembrava davvero delizioso…

“Hem… signore?”

“Hmm?”

“Posso… possoassaggiarloperfavore?” domandò il bambino precipitosamente sperando che l’Uomo Nero non si arrabbiasse, come faceva solitamente zio Vernon quando Harry si azzardava a chiedergli qualcosa.

 

Piton gli dedicò uno dei suoi migliori sguardi torvi, cosa che non turbò affatto Harry.

 

“Puoi farne quello che vuoi, moccioso. Io sto per andarmene” borbottò l’uomo, ed era vero: era decisamente ora di tornare a Hogwarts.
Perdere tempo in questo modo… come gli era venuto in mente? Era tempo di porre fine a quel pomeriggio disastroso, a tutte quelle emozioni contrastanti e a quei conflitti che turbavano il suo nero animo distrutto.

 

Severus avrebbe dovuto dimenticare anche quel pomeriggio.

 

 

 

 

 

Ma Harry non voleva che l’Uomo Nero se ne andasse.
Nessuno prima di allora gli aveva parlato così a lungo.
E in un qualche modo sentiva di avere qualcosa in comune con l’Uomo Nero, altrimenti perché questo si era fermato a parlare con lui?
Gli zii gli ripetevano sempre di essere un peso, un impiccio, un ingrato, e che nessuno sarebbe stato mai bene in sua compagnia.
Però l’Uomo Nero sembrava diverso… o forse non lo era per niente, e anche lui odiava Harry come tutti gli altri e anche lui se ne sarebbe andato per non tornare più come i suoi genitori.
Però Harry aveva così bisogno di credere che l’Uomo Nero fosse diverso…
Harry non era un bambino felice. Proprio per niente.

 

Per cui, dopo aver lanciato un “NO!” disperato, si lanciò verso la gamba di Piton stringendola forte.

 

 

 

 

Severus vacillò.

Questo era davvero troppo.

 

 

 

~

“NO!” urlò Lily prima che Severus commettesse
lo sbaglio più imbarazzante della sua vita.
“ ‘No’ cosa?” chiese Severus un po’ irritato.
“Sev” fece lei irritata a sua volta: “Questo è lo spogliatoio 
delle ragazze! Non vedi?” disse indicando la donnina stilizzata
sulla porta della cabina.
“Ed è pure occupato! Ti avrebbero preso per un pervertito”.
“Io un pervertito?” brontolò Severus accigliato: “Vogliamo parlare
di Potter allora? Non hai visto come le guarda, le ragazze?”
Lily sbuffò. “Potter, Potter, sempre Potter. 
Sei innamorato di lui per caso?” lo canzonò
Lily, ridendo poi alla faccia disgustata dell’amico.
“Dai, ti porto nello spogliatoio giusto” disse la ragazza
 mettendo le mani sui fianchi di Severus e spingendolo da tutt’altra parte.
“Sicura che non è occupato?”
“Tranquillo, è libero… e, Principe?”  
“Hmm?” fece Severus guardando gli occhi di lei 
fare capolino dalla porta semichiusa.
Avevano un’espressione di intensa tenerezza,
ma quella volta c’era un qualcosa di più, 
una cosa completamente sconosciuta a Severus e che il ragazzo non riuscì a decifrare.
Forse Lily era semplicemente felice di trovarsi al mare col suo migliore amico…
“C-che c’è?” chiese timidamente Severus.
Il sorriso di Lily si spense.
“Nulla” sussurrò lei. Sembrava triste, delusa.
“Fa presto a cambiarti” concluse, andandosene.
Severus cominciò a spogliarsi, lentamente, 
con la terribile sensazione di essersi perso qualcosa.

~

*

 

  
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